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Urlo di Munch e i vari collegamenti, Tesine di Maturità di Arte e territorio

Vari collegamenti fra le materie affrontate l’ultimo anno delle superiori di scienze umane.

Tipologia: Tesine di Maturità

2020/2021

Caricato il 16/02/2022

claudia-gharbi
claudia-gharbi 🇮🇹

4.5

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Scarica Urlo di Munch e i vari collegamenti e più Tesine di Maturità in PDF di Arte e territorio solo su Docsity! PER LA MATURITà CLAUDIA GHARBI 5G ESPRESSIONISMO Il termine espressionismo è stato utilizzato per la prima volta per definire l’estetica di un gruppo di artisti tedeschi uniti sotto il nome di Die Bruncke.Com’è facile intuire,espressionismo deriva dal termine espressione ,anche se il senso in cui è inteso differisce dall’accezione comune. Questa espressione è piuttosto una visione interiore, di un mondo soggettivo che il più delle volte si manifesta in modo violento,lacerando e deformando i tratti della realtà oggettiva. L’artista espressionista compie quest’operazione in due momenti distinti: nel primo attraverso i sensi tratteggia la realtà,nel secondo per mezzo dell’espressione stravolge ogni aspetto concreto del reale e proprio come l’inquietante urlo di Munch evidenzia la labilità e la precarietà della natura umana. Edvard Munch (1863-1944) È senz’altro il pittore che più di ogni altro anticipa l’espressionismo soprattutto in ambito tedesco e nord- europeo . Egli nacque in Norvegia e svolse la sua attività la sua attività soppratutto ad Oslo. Nella pittura di Munch troviamo anticipati tutti i grandi temi del successivo espressionismo : dall’angoscia esistenziale alla crisi dei valori etici e religiosi, dalla solitudine umana, dalla incertezza del futuro. Tutta la vita di Munch è stata segnata dal dolore e dalle sofferenze sia per le malattie che per problemi famigliari. Iniziò a studiare pittura a diciassette anni, nel 1880. Dopo un soggiorno a Parigi, dove ebbe modo di conoscere la pittura impressionista . Nel 1892 espose a Berlino una cinquantina di suoi dipinti. Ma la mostra fu duramente stroncata dalla critica. Egli tuttavia, divenne molto seguito ed apprezzato dai giovani pittori delle avanguardie. Il sorgere dell’espressionismo rese sempre più comprensibile la sua opera. Nell’opera di Munch è stata segnata dal dolore e dalle sofferenze sia per le malattie che per vari problemi familiari. Iniziò a studiare pittura a diciassette anni, nel 1880. Dopo un soggiorno a Parigi ,dove ebbe modo di conoscere la pittura impressionista, nel 1892 espose a Berlino una cinquatina di suoi dipinti . Ma la mostra fu duramente stroncata della critica. Egli , tuttavia ,divenne molto seguito ed apprezzato dai giovani pittori delle avanguardie. Il sorgere dell’espressionismo rese sempre più comprensibile la sua opera. Nell’opera di Munch sono rintracciabili molti elementi della cultura nordica di quegli anni, soprattutto filosofica: della psicanalisi di Sigmund Freud . Da tutto ciò egli ricava una visione della vita permeata dall’attesa angosciosa della morte . Nei suoi quadri vi è sempre un elemento di inquietudine che rimanda all’inquietudine che rimanda all’incubo. È tutta l’angoscia che si racchiude in uno spirito tormentato che vuole esplodere in un grido liberatorio. Ma nel quadro non c’è alcun elemento che indica a credere alla liberazione consolatoria. L’urlo rimane solo un grido sordo che non può essere avvertito dagli altri ma rappresenta tutto il dolore che vorebbe uscire da noi, senza mai riuscirci. E cosi l’urlo diviene solo un modo per guardare dentro di se, ritrovandovi angoscia e disperazione. La psicoanalisi Cosi come nell’espressionismo, nella teoria psiconalistica formulata da Freud, il punto focale è l’esperienza di far riemergere le emozioni . La psicoanalisi ha come idea fondamentale il concetto d’inconscio come chiave per l’interpretazione dei comportamenti umani. Freud ipotizzò la sua teoria basandosi proprio sullo studio di una patologia morbosa l’isteria, al cui interno erano ben visibili alcuni sintomi quali il rifiuto del cibo (astenia), insonnia e stati d’angoscia . Dallo studio si convinse che le cause della malattia derivavano dalla psiche, a cui però, non è facile accedere, senza l’uso di tecniche che indebolissero le resistenze opposte dall’incoscio . La più famosa di queste tecniche è senza dubbio l’ipnosi . Secondo Freud la malattia è il risultato del manifestare esternamente l’inconscio , nell’inconscio sono imprigionati i desideri e le pulsioni che ritenute inaccetabili devono rimanere nascosti. Ciò che ha provocato in noi una sofferenza e pensiamo di aver dimenticato o superato è nascosto nel nostro inconscio pronto a riemergere sotto forma di sintomo patologico nel momento in cui le difese e le resistenze della coscienza non siano in grado di assolvere il loro compito a pieno. Lo scopo della psicoanalisi è quello di riportare alla luce , attraverso il ricordo , ciò che si è voluto dimenticare e attraverso i meccanismi difensivi si nasconde o maschera per rendersi accettabile. INTERPRETAZIONE DEI SOGNI 1900 è considerata la pietra miliare della fondazione della psicoanalisi Il sogno non esprime mai i contenuti inconsci in modo chiaro e semplice, ma la razionalità li trasforma e li deforma, perciò necessità di essere interpretato . L’analista al momento dell’interpretazione non fa altro che ripercorrere a ritroso , con l’aiuto del paziente, il cammino compiuto dal sogno nel rielaborare i suoi contenuti. È quindi, possibile rielaborare una logica del sogno che permette di decifrare l’inconscio. Tutta la teoria psicoanalitica, come ho dimostrato, è basata sulla necessità di estrapolare le proprie emozioni e propri desideri nascosti nell’inconscio, permettendogli di riemergere a livello razionale, proprio come nell’ambito artistico cerca di fare l’espressionismo. SVEVO Si appassiona al pensiero di Freud, rifiuta di aderire totalmente al suo sistema teorico, accetta la psicoanalisi come tecnica di conoscenza ma la respinge come visione totalitaria della vita e come terapia medica. Per Svevo la nevrosi è un segno positivo di non adattamento alle leggi morali della civiltà, secondo Svevo l’ammalato è colui che non rinuncia alla forza del desiderio, la terapia lo renderebbe si normale ma spegnerebbe in lui le pulsioni vitali. La coscienza di Zeno venne pubblicata nel 1923. Coscienza può significare ma anche consapevolezza dei suoi problemi psichici. Il romanzo è diviso in sette capitoli dove svevo parla della propria vita . È un’opera aperta ossia il commento è del lettore, decide il lettore l’interpretazione perché nessuno e diamo noi un senso a ciò che leggiamo. È presente un io-narrante ossia Zeno che scrive un io-narrato ossia Zeno di cui scrive. Il tempo della narrazione è il tempo interiore della coscienza, il tempo cronologico è interrotto dalla memoria. È un nevrotico e lo psicoanalista è una figura ironica e non si può escludere da dietro la figura dello psicoanalista ci sia svevo stesso . Svevo non ha una visione definitiva della realtà e il non avere certezze comporta ironia . L’ultimo capitolo del romanzo è dedicato alla psicoanalisi, viene scritto in forma di diario e si
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