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USA e Italia dopo la Prima Guerra Mondiale, Dispense di Storia

Gli anni '20 in America e l'Italia del dopoguerra. Negli USA si diffonde la paura russa e la red-scare, la xenofobia e il proibizionismo. In Italia si vive una grande crisi economica, l'inflazione e il biennio rosso. Si diffondono i partiti di massa, tra cui il Partito Popolare Italiano. anche la questione di Fiume e la Reggenza del Carnaro.

Tipologia: Dispense

2020/2021

In vendita dal 28/02/2022

pernasettova
pernasettova 🇮🇹

4.5

(4)

27 documenti

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Scarica USA e Italia dopo la Prima Guerra Mondiale e più Dispense in PDF di Storia solo su Docsity! Gli Stati Uniti prendono la leadership togliendola alla Gran Bretagna perché la guerra non si era combattuta su territorio americano e quindi non avevano subito grandi perdite, inoltre l’America aveva un apparato industriale molto sviluppato. Nonostante questa situazione favorevole, sul territorio americano iniziava a diffondersi la paura russa = paura che la rivoluzione si diffondesse anche sul loro territorio in cui c’era un forte nazionalismo americano. La red-scare è rivolta alle etnie non anglosassone, in particolare agli slavi che erano visti come spie mandate dai comunisti. Il Johnson Act è una legge con cui viene fissato un tetto massimo (quantità annua massima) di interessi per gli stranieri. Xenofobia = paura del diverso e dell’estraneo. Il culmine di questa paura si ha con quanto accaduto a Sacco e Vanzetti = due italiani anarchici, operai presso un’industria di scarpe, che vennero accusati di rapina e omicidio perché una sera del 1920 l’industria venne rapinata e morirono delle persone  i due vennero arrestati e sottoposti ad un processo sommario, dopo 7 anni vennero uccisi sulla sedia elettrica. Si è poi accurata la loro innocenza e furono riabilitati (=ripulire la memoria di quelle persone). Nel 1915 in Georgia si riorganizza il Ku Klux Klan che riesce ad incrementare il numero di associati; è un’organizzazione razzista verso la popolazione di colore. Dal punto di vista politico, dal 1920-1932, gli USA hanno sempre avuto presidenti repubblicani che fanno chiudere l’America nel suo isolazionismo mettono in atto la dottrina Monroe: gli americani non vogliono avere a che fare con l’Europa. Non viene ratificato il Trattato di Versailles né la partecipazione dell’America alla Società delle Nazioni. Gli americani vogliono accrescere economicamente la loro nazione e ritrovare una stabilità politica ed economica. Si diffonde l’americanismo anche contro tutto il modo di vivere da loro considerato sregolato, soprattutto contro la chiesa puritana. Inizia una propaganda contro l’alcolismo, gli stranieri e contro tutti i comportamenti definiti deformati. Fino al 1933 ci fu una legge che vieta la vendita degli alcolici  si diffonde il contrabbando e si incrementa la mafia italo-americana. La figura più celebre è Al Capone arrestato perché venne fatto un controllo fiscale (non aveva pagato le tasse) e non per i vari omicidi. Nonostante il proibizionismo e la tendenza a condannare i comportamenti anomali, gli americani la sera si riunivano nei club e consumavano alcol, le donne ballavano e si tagliano i capelli volevano tutti dimenticarsi della guerra e divertirsi. Nel 1920 le donne americane ottengono il diritto di voto ma venivano ancora viste come quelle che dovevano stare a cassa. Ci fu una ripresa del campo industriale ed economico. C’è la rateizzazione dei prezzi e così anche le persone umili possono permettersi i beni di consumo pagando a rate diventerà poi un problema con il crollo della borsa di Wall Street. Si diffonde l’uso dell’automobile. Ford, che aveva creato il modello T ed introdotto la catena di montaggio, ora incrementa la vendita delle auto. Lui era uno xenofobo razzista che fece tradurre il libro dei Savi di Sion = testo elaborato durante la rivoluzione russa del 1905 da appartenenti all’esercito russo ed in cui si accusano gli ebrei di essere i fautori del malessere generale. Questo libro verrà poi riutilizzato nel periodo nazi-fascista ma è un falso. Per tutti questi fatti ed avvenimenti gli anni 20 in America divennero i Ruggenti Anni 20. L’Italia aveva sottoscritto il Patto di Londra, partecipato alla guerra con l’Intesa ed in caso di vittoria avrebbe ottenuto le Terre irredente, Fiume e la Dalmazia. Al termine del primo conflitto, durante la Conferenza di Parigi, l’italia non ottiene ciò che voleva anche perché Wilson si era imposto con i 14 punti. I rappresentati italiani abbandonarono i lavori della conferenza e tornarono in Italia ma i nazionalisti e gli italiani li accolsero male e quindi ritornano a Parigi ma a quel punto erano state definite tutte le cose e dovettero accettare quanto stabilito. Questo determinò un cambio al vertice: al posto di Vittorio Emanuele Orlando, divenne presidente Francesco Saverio Nitti; tra il 1919 e il 1922 ci furono 4 presidenti italiani. Rimane in sospeso la questione di Fiume nel 1919, D’Annunzio e un gruppo di legionari, occuparono Fiume e diedero vita ad un governo provvisorio = Reggenza del Carnaro (fiume che scorre). All’epoca vengono accolti in modo trionfale perché a Fiume gli italiani volevano essere annessi all’Italia Nitti non interviene militarmente (lo farà poi Giolitti) perché spera che l’occupazione volga a favore dell’Italia. Nel 1919 c’era grande crisi economica perché l’apparato industriale, durante il periodo del conflitto, si era dedicato totalmente alla produzione delle armi, ora bisognava riconvertire l’economia bellica in una di pace anche perché non c’erano più le commesse statali calo produttivo e conseguente disoccupazione. Siamo nel pieno dell’inflazione = aumento dei prezzi dei beni di consumo; crolla la lira; il ceto medio vede ridurre molto il suo potere d’acquisto  iniziano a verificarsi scioperi, rivolte e agitazioni sociali. Grande problema: paura che la rivoluzione russa si diffondesse sul territorio italiano perché la classe operaia iniziava a dar vita ad agitazioni per fare richieste. Biennio Rosso: 1919-1920  iniziano le rivendicazioni della lotta operaia per condizioni di vita migliori. Problema dei contadini e dei reduci di guerra durante la guerra gli avevano promesso la distribuzione delle terre ma non fu così; gli ex soldati tornavano in Italia e non avevano più un lavoro, molti non erano abituati alla normalità  situazione incandescente. Nel 1919 nascono e si diffondono i partiti di massa, tra cui il Partito Popolare Italiano fondato da Don Luigi Sturzo. Per la prima volta si ha una forza politica autonoma da parte dei cattolici che si baserà sul principio dell’interclassismo e sul laicismo (viene superato il non expedit). La base popolare si trovava soprattutto nelle campagne. Il programma del Partito Popolare era un’uguaglianza fiscale e la giustizia sociale. Nello stesso anno Benito Mussolini dà vita ai Fasci di Combattimento = movimento che diventa partito nel 1921 e che faceva sue le istanze di disagio sociale presenti sul territorio. Il programma andava dall’anti clericalismo all’antidemocratico. I Fasci hanno degli elementi repubblicani e clericali, ma anche antiliberali e antisocialisti. Obiettivo è conquistare maggior numero di consensi nella popolazione che non si vede rappresentata né dai partiti di destra né di sinistra. La violenza divenne lo strumento per colpire gli avversari politici. Il 15 aprile 1919 a Milano  corteo di sostenitori di Mussolini irrompe all’interno della redazione dell’Avanti (giornale che prima dirigeva Mussolini), sfascia i macchinari e gli dà fuoco. Altro partito affermatosi precedentemente: Partito Socialista con molti sostenitori. Durante il Congresso del 1912 a Reggio Emilia si era scisso tra riformisti e massimalisti. Questi ultimi vinsero e non volevano commissioni con il governo borghese, auspicavano un nuovo ordine politico e sociale ma queste erano solo dichiarazioni, dietro non ci furono mai delle vere azioni. Incapaci di andare oltre questo nel PSI nasce un’altra corrente di estrema sinistra costituita da giovani intellettuali sostenitori dell’esperienza russa. Nel 1918 a Napoli si forma un gruppo legato al settimanale Il Soviet, guidato da Amedeo Bordiga. Nell’estate 1922, la violenza fascista si inasprì ulteriormente, ci fu uno sciopero da parte del movimento dei proletari che pero fallì  sancisce la sconfitta definitiva dei movimenti proletari, le piazze erano ormai sotto il controllo dei fascisti. Durante una riunione a Milano il 16 ottobre 1922, Mussolini ed i collaboratori ebbero l’idea di dar vita alla marcia su Roma che avrebbe garantito il potere. Il piano d’azione fu preparato da un quadrumvirato: De Bono, Bianchi, De Vecchi e Balbo che si mise alla testa della marcia che iniziò nella notte tra il 27 ed il 28 ottobre 1922 e a cui aderirono migliaia di fascisti da tutta Italia. Non incontrarono mai alcun tipo di opposizione o resistenze. Facta chiese al Re Vittorio Emanuele III di dichiarare lo stato d’assedio in modo da far intervenire le forze militari ma il sovrano rifiutò e Facta si dimise. Il 30 ottobre il sovrano conferisce l’incarico di creare un nuovo esecutivo a Mussolini  era convinto che i fascisti avrebbero riportato la pace nel paese e che si potesse salvaguardare la legalità istituzionale e tornare ad un regime liberale passato il momento. Una volta divenuto capo del governo, Mussolini capì che avrebbe dovuto rispettare le regole costituzionali e per realizzare il suo obiettivo di un vero cambio di regime, avrebbe avuto bisogno del più largo consenso possibile. Il 30 ottobre presenta la lista dei nuovi ministri al sovrano e contemporaneamente doveva rassicurare anche l’ala estremista del partito che, una volta conquistato il potere, non avrebbe snaturato il fascismo e le sue finalità. Le linee guida dell’azione politica di Mussolini furono a doppio binario ricerca il compromesso con le istituzioni; aggressività e tendenza antipolitica. Queste linee si manifestarono già quando lui tenne il discorso novembre 1922 come Presidente del Consiglio in occasione della presentazione ufficiale del governo alla Camera dei Deputati: Discorso del Bivacco  Mussolini intimidisce il parlamento definendolo un’aula sorda e grigia e, forte del l’appoggio degli squadristi, lo avrebbe facilmente occupato e trasformato in un accampamento per le sue camicie nere. La seconda parte del discorso dà un segnale di apertura alla vecchia classe dirigente e liberale perché sottolinea la propria disponibilità ad un governo di coalizione. Fin dall’inizio, il governo di Mussolini fu caratterizzato dalla volontà di svuotare di prestigio e potere le istituzioni con la creazione di nuovi organi dipendenti da lui  Fascistizzazione dello Stato = cancellare elementi che sopravvivevano dall’epoca liberale. Primo atto del processo: dicembre 1922 istituito il Gran Consiglio del Fascismoorgano che riuniva i ministri fascisti e indicava al Consiglio dei Ministri le linee guida della politica del paese. Organismo che comprendeva la classe dirigente e posto sotto il diretto controllo di Mussolini che indicava al Consiglio la politica del paese e attribuiva le funzioni spettanti al Parlamento. Tra la fine del 1922 e l’inizio del 1923, il governo fascista diede una veste ufficiale alle squadre d’azione fondando la milizia volontaria per la sicurezza nazionale a completo servizio del regime. Vennero emanate anche delle riforme e provvedimenti economici favorita l’iniziativa privata, concesso il servizio telefonico a società private e l’avvicinamento al mondo cattolico. Nel 1923 venne emanata una nuova legge sull’istruzione: riforma Gentile  l’obbligatorietà dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole elementari comportò che il Partito Polare fu messo sotto attacco. Il fascismo era quindi entrato in contrasto con le istituzioni dello stato liberale, c’era il passaggio ad una sorta di autoritarismo. Il passo successivo di questa trasformazione si ebbe con l’approvazione della nuova legge elettorale. Mussolini sapeva che molti dei suoi alleati di governo avevano accettato il fascismo solo per timore che le sinistre salissero al potere. Per rendersi autonomo dalle alleanze instabili, decise di reintrodurre il sistema elettorale maggioritario con la legge Acerbo  prevedeva un premio di maggiorana che avrebbe riservato i 2/3 dei seggi in Parlamento alla lista che avrebbe conquistato almeno il 25% dei voti. In vista delle nuove elezioni, Mussolini si assicura la vittoria attraverso il Listone: unica lista che comprendeva fascisti, cattolici deputati, uomini liberisti della vecchia classe liberale. Giolitti non aderì a questa lista e ad 84 anni creò una lista indipendente. Durante la campagna elettorale Mussolini si mosse in maniera duplice: organizzò un’intensa propaganda con discori e giornali e ricorse alle intimidazioni e violenze contro gli avversari. Nel giorno della consultazione elettorale gli squadristi irruppero in alcuni seggi e obbligarono i cittadini a votare con scheda aperta. Il blocco fascista sfiorò il 65% dei consensi ed ottenne la maggioranza alla Camera. Quando si aprirono i lavori alla appena insediata Camera dei Deputati, Matteotti chiese la parola ed accusò Mussolini e i fascisti delle violenze ed irregolarità commesse e chiedendo l’annullamento delle elezioni. Intanto Matteotti aveva raccolto informazioni su casi di corruzione che riguardavano l’esecutivo e avrebbe dovuto renderle pubbliche alla Camera l’11 giugno ma il giorno prima venne sequestrato ed ucciso sull’automobile in corsa. Il cadavere venne ritrovato ad agosto  assassinio di Matteotti suscitò una grande impressione dell’opinione pubblica. La parte revisionista moderata disapprovò il gesto e questo metteva in pericolo l’esistenza stessa del movimento. Indagini della magistratura e anche la stampa e i quotidiani liberali si interessarono all’accaduto e danneggiarono l’immagine del Governo e di Mussolini. I partiti di opposizione presenti nel Parlamento, usarono un gesto simbolico: Secessione dell’Aventino  non partecipare ai lavori del Parlamento e di riunirsi in un luogo separato. Si augurarono di spingere il sovrano a chiedere le dimissioni di Mussolini. Le speranze degli aventiniani furono deluse perché Vittorio Emanuele III non intervenne. Nei mesi successivi Mussolini capì che, nonostante l’instabilità creata nel governo, poteva ancora contare sul sostegno della Corona  il 3 gennaio 1925 pronunciò in Parlamento un discorso in cui si assunse la responsabilità politica, morale e storica delle violenze precedenti ma mai la responsabilità penale. Lasciò intendere che da quel momento in poi il fascismo avrebbe messo a tacere le opposizioni ricorrendo anche alla violenza, ora era l’unica forza politica la nascita della dittatura era ormai segnata.
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