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La Rivoluzione Agricola e l'Evolution del Cibo: Storia e Impatto Sociale, Appunti di Storia

La rivoluzione agricola e la domestichione di bestiame, le rivoluzioni agricole cruciali, come la nascita dell'agricoltura, la globalizzazione delle questioni agricole e alimentari, e l'impatto sulla società. Anche della differenza tra la vita dei cacciatori-raccoglitori e quella dei contadini, e delle conseguenze sulla salute, vulnerabilità e disuguaglianze sociali.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 24/09/2019

Utente sconosciuto
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Scarica La Rivoluzione Agricola e l'Evolution del Cibo: Storia e Impatto Sociale e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! INTRODUZIONE ALLA WORLD HISTORY VANHAUTE CAPITOLO N. 4 UN MONDO AGRARIO: CONTADINI, AGRICOLTURA E CIBO Il cibo, insieme all’ossigeno e all’acqua è una delle poche cose di cui gli uomini necessitano ogni giorno: costituisce anche il riflesso di relazioni interne ed esterne, locali e globali. Nel cibo insomma si rispecchiano identità e multiculturalismo. Il cibo è legato al mondo di cui fa parte. La sua storia è la risultante di 8 transizioni: 1. Conoscenze relative alla cottura del cibo 2. Ritualizzazione del processo nutrizionale 3. Rivoluzione della pastorizia e addomesticamento del bestiame 4. Rivoluzione agricola e domesticazione delle culture 5. Uso del cibo come elemento di stratificazione sociale 6. Diffusione di culture alimentari 7. Scambio di colture alimentari su vasta scala 8. Industrializzazione della catena alimentare Per quanto riguarda la diffusione dell’agricoltura e della produzione alimentare, si distinguono 3 momenti cruciali : le rivoluzioni agrarie del neolitico, lo scambio di colture agricole durante l’espansione dell’Europa e l’odierna globalizzazione delle questioni agricole e alimentari. 1 GLI UOMINI DIVENTANO CONTADINI L’ introduzione all’agricoltura non è sempre stata una storia di successi infatti ha significato anche repressione sociale, disparità tra i sessi, dispotismo e malattie mortali. I cacciatori raccoglitori in confronto alle società agrarie avevano una dieta più varia e maggiore tempo libero. Si stima che impiegassero dalle 15 alle 20 ore settimanali per procurarsi il cibo. La dieta di questi individui forniva un maggior apporto proteico ed era più varia, di conseguenza avevano meno minacce di scarsità di cibo e carestie. Le prime società agrarie potevano contare solo su una gamma limitatissima di provviste vegetali (vulnerabili alla penuria di cibo), inoltre i contatti più frequenti con gli animali e la minore mobilità comportarono una maggiore diffusione dei parassiti ed esposizione alle patologie infettive. L’aspettativa di vita conobbe un calo vistoso. I contadini quindi dovevano lavorare più a lungo e duramente e la distribuzione del lavoro agricolo dava luogo a differenze di genere, così come la distribuzione dei raccolti fomentava le sperequazioni sociali. Quindi con questa transizione si produsse più cibo ma si ebbero peggiori condizioni di salute, maggiore vulnerabilità e disuguaglianze sociali. D’altronde anche con i cacciatori-raccoglitori la qualità della vita aveva un alto costo sociale: un lungo intervallo tra le nascite, l’infanticidio e l’espulsione dei membri meno mobili. Quindi perché si passa da caccia ad agricoltura? a. CARENZA DI PIANTE SELVATICHE ED ANIMALI = molti si estinsero per la crescita demografica e affinamento di tecniche; b. CAMBIAMENTI CLIMATICO DOVUTO AL SURRISCALDAMENTO TERRESTRE E AL RITIRO DEI GHIACCIAI DOPO L’ULTIMA ERA GLACIALE = compaiono più piante con più elevata possibilità di sopravvivenza; c. CONOSCENZE TECNOLOGICHE APPRESE DURANTE LA CACCIA E LA RACCOLTA SI RIVELANO ESSENZIALI PER L’AGRICOLTURA = dalla raccolta del cibo (falci, cesti), alla sua preparazione (fuoco) e conservazione (nelle fosse) d. Lenta crescita demografica. Fu un processo di azione- reazione e. Supremazia fisica e numerica di culture agricole e pastorali costrinse cacciatori raccoglitori ad adattarsi o arretrare in aree protette come le tribù indiane in California. 2 A partire dal XVI secolo il commercio assunse una dimensione globale. Rete di transazioni planetarie che formano il mondo moderno. La storia del mondo può essere letta come storia del mondo in 8 bicchieri: 1. BIRRA = prodotto diretto della domesticazione dei cereali, usata molto nella comunità urbana proviene da Egitto e Mesopotamia; 2. VINO = simbolo della cultura greca e romana e poi viene occidentalizzato; 3. LIQUORI = distillazione inventata da arabi; 4. CAFFÈ = prima bevuto da un élite e poi portato dagli arabi, responsabile insieme al tè dell’accresciuta domanda dello zucchero; 5. TÈ = importato da inglesi e olandesi dall’oriente; 6. CACAO = piantato in Asia meridionale e Africa; 7. COCA COLA = simbolo degli Usa nasce come medicina, incarna l’americanizzazione, il consumismo e la globalizzazione del XX sec; 8. ACQUA = che non era un prodotto commerciale. Oggi è la bevanda più commercializzata. ZUCCHERO DI CANNA =L’interesse degli europei nei confronti dello zucchero si accese nel corso del 14 e del 15 sec., e nuove piantagioni furono dislocate in Spagna e in Portogallo. La pianta e le conoscenze su di essa viaggiarono con i primi colonizzatori portoghesi, approdando dapprima sulle isole dell’Atlantico, poi in Sudamerica (Brasile) e ai Caraibi. La manodopera fornita dagli schiavi neri costituì il presupposto del successo del sistema delle piantagioni riassumibile nella seguente formula: BINOMIO: manodopera nera zucchero bianco L’enorme successo, i lauti guadagni e il controllo dei traffici da parte di olandesi, britannici e francesi destinarono lo zucchero a una produzione integrata e a un sistema commerciale che collegò i 3 continenti in un’unica economia globale e transatlantica. Lo zuccherò agì quindi da elemento di collegamento nelle 2 tipologie di commercio triangolare che sostennero il sistema transatlantico dal 16 al 19 sec: a. La tratta degli schiavi dall’Africa verso le piantagioni americane, il trasporto dei prodotti delle piantagioni in Europa e il flusso dei prodotti finiti dall’Europa all’Africa b. La tratta degli schiavi dall’Africa alle isole caraibiche, il trasferimento della melassa nel New England e del rum in Africa Per concludere lo scambio colombiano mutò integralmente i rapporti globali e contribuì alla creazione dell’attuale mondo moderno. 5 SI PARLA DI TRAPPOLA = Nel 19 secolo l’Europa riuscì a scampare alla trappola malthusiana dello squilibrio tra popolazione e riserve alimentari grazie all’aumento della produzione di cibo, e garantendo una disponibilità di viveri a lungo termine. Questa grande fuga fu resa possibile da un incremento nella produzione e nella produttività (meccanizzazione, concimi artificiali), da una crescente globalizzazione della produzione alimentare (importazione in Europa di cereali e carne grazie ai battelli a vapore e alle nuove tecnologie di immagazzinamento refrigerato) e allo sviluppo dell’agroindustria (lavorazione industriale degli alimenti soprattutto verdure e carne) a. Nelle società agrarie: carenza e insicurezza alimentare erano all’ordine del giorno ma non per fenomeni naturali, avvenivano a causa dell’intervento dell’uomo (guerre, razzie, tasse). Le carestie erano limitate nel tempo e nello spazio, l’eccesso di mortalità veniva controbilanciato da ali tassi di natalità b. L’ Europa, nonostante i campi producessero di più, i contadini diventassero più produttivi e l’agricoltura fosse integrata al mercato, non fu più in grado di sfamare la sua popolazione in rapida crescita. Nella seconda metà dell’800 si registrò un netto aumento dell’importazione di cereali e carne. c. A dispetto del successo economico, l’Europa si trovò a lottare contro il sovrappopolamento, che fu in parte “esportato” nel Nuovo mondo d. La sudditanza e l’accorpamento di vaste aree dell’Africa e dell’Asia da parte dei paesi europei, si accompagnava talvolta al catastrofico collasso delle società locali La grande fuga dell’Europa ebbe luogo soprattutto perché il continente costituiva la colonna portante del sistema mondiale dell’800, e riusciva quindi ad importare cibo es esportare cittadini in eccesso a basso prezzo e senza troppi intralci. L’aumento di produttività dell’agricoltura presentava limiti ben precisi. Le differenze di clima e di suolo erano e rimangono seri ostacoli ai tentativi di imitazione di nuove tecniche. Minaccia grave oggi è la riduzione della sicurezza di cibo monopolio oggi di compagnie che seguono logica capitalistica. L’agricoltura contadina su piccola scala (antidoto contro le carestie su vasta scala) sta scomparendo poiché il cibo è venduto a basso costo sul mercato mondiale da Europa e Usa. Questa immissione rende instabili i prezzi e conduce i piccoli agricoltori alla perdita di potenziali mercati. 6 LA FINE DELLE SOCIETÀ CONTADINE? prima del 1850 era indispensabile su lunghe distanze: questo segna un anno di svolta poiché alla disponibilità di scorte alimentari fuori Europa corrispose ad una crescente domanda europea per: 1. Enorme espansione di terreno coltivo nei nuovi mondi 2. Crescita di produttività (meccanizzazione, nuovi fertilizzanti) e di nuovi sistemi di trasporto (navigazione) 3. Metà 900: seconda rivoluzione nelle reti alimentari, con metodi di produzione di tipo scientifico (innovazioni tecnologiche quali concimi sintetici e nuovi sistemi di conservazione del cibo come congelamento e inscatolamento, agroindustria, concimi artificiali che resero possibili le monocolture 4. XXI secolo terza rivoluzione alimentare: svolta biotecnologica (colture geneticamente modificate), monopolizzazione della produzione alimentare da parte delle multinazionali, mercati instabili più prezzi in continua ascesa favoriscono il continuo del problema della malnutrizione Le società rurali sono state le più importanti reti di sopravvivenza per la popolazione mondiale. La scomparsa dell’agricoltura contadina su piccola scala minaccia forme locali e regionali di approvvigionamento di cibo : agricoltura a conduzione familiare è inaccessibile a un numero sempre crescente di esseri umani, con il risultato che dal sistema economico globale sta scomparendo una consistente riserva di manodopera a basso costo e quindi anche una delle fondamenta dell’espansione economica mondiale degli ultimi secoli. 7
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