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variazione diacronica, Schemi e mappe concettuali di Linguistica Generale

sono scritti i vari tipi di variazione e sono quelli riportati sul manuale consigliato durante il corso svolto nell'anno 2021/2022.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 26/07/2023

myriam-grazia-martuscelli
myriam-grazia-martuscelli 🇮🇹

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Scarica variazione diacronica e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Linguistica Generale solo su Docsity! LA VARIAZIONE DIACRONICA => Una proprietà empiricamente molto evidente delle lingue, considerate come entità calate negli usi concreti di una comunità sociale, è costituita dalla VARIAZIONE. Una lingua si presenta sotto forme diverse e usi differenti. Tale diversità che si manifesta in ogni lingua è visibile lungo l’asse del tempo, nella DIACRONIA. Ogni lingua conosce cambiamenti in relazione al tempo e alle varie modifiche che avvengono nella storia della cultura e della società. All’insieme di tali cambiamenti si dà il nome di mutamento linguistico e il settore della linguistica che si occupa del mutamento è la linguistica storica (o linguistica diacronica). Diacronia vuol dire storia, e la storia implica che si prenda in considerazione non solo la semplice evoluzione della lingua lungo l’asse del tempo, ma anche gli stretti rapporti tra lingua e cultura; lingua come organismo che vive nel tempo, continuamente in movimento. Come fenomeno che avviene nella diacronia, il mutamento linguistico è più veloce del mutamento biologico, genetico, ma avviene più lentamente rispetto ai movimenti socio-culturali. I cambiamenti linguistici sono progressivi e graduali e molto spesso quando un determinato mutamento della lingua è in corso, proprio sotto i nostri occhi, è difficile da individuare , infatti noi tendiamo a rendercene conto quando esso si è completamente attuato. Uno dei criteri per stabilire che si tratta di una nuova lingua è la mancanza di comprensibilità che entro un certo lasso di tempo si viene a creare tra il vecchio stato di lingua e quello nuovo. Quando ciò avviene, si può dire che è nata una nuova lingua, un nuovo sistema linguistico diverso dal precedente che ne è il genitore. Le nuove lingue, volgari (così chiamati perché erano la lingua parlata dal popolo, lat. vulgus) hanno cominciato ad essere documentate in usi scritti. Il meccanismo dei mutamenti inizia con un’innovazione, prosegue con una Fase di diffusione e alla fine si arriva a soppiantare l’elemento vecchio preesistente e a far emergere il nuovo elemento costitutivo del sistema linguistico. Le cause e i fattori che provocano tale mutamento sono molteplici: vi sono sia ragioni interne alla lingua sia effetti esterni a essa. Lingue morte sono le lingue che presentano il caso più grande di mutamento linguistico. Una lingua muore quando non ha più parlanti e nell’uso di una comunità viene sostituita totalmente. Spesso la lingua che si estingue, lascia tracce su quella che la sostituisce ed esse sono fenomeni di sostrato . I singoli mutamenti che avvengono nella lingua seguono una logica interna; questi sono i fattori interni del mutamento, come le tendenze del sistema a regolarizzare, acquistare coerenza e simmetria e a semplificare la produzione. Tale direzione tendenziale del mutamento linguistico è stata chiamata ‘deriva’ (drift). I FENOMENI DEL MUTAMENTO sono molteplici. -L’etimo è la forma originaria più antica da cui la forma attuale o più recente proviene. MUTAMENTI FONETICI: 1. Fenomeni di assimilazione=> due foni articolatoriamente diversi nel corpo della parola tendono a diventare simili o uguali mediante l’acquisizione da parte di uno dei foni di uno o più tratti comuni con l’altro fono. (latino nocte> notte ita); L’assimilazione può avvenire anche tra foni non contigui nella catena parlata, come avviene nella metafonia, termine che indica la modificazione del timbro di una vocale interna per effetto della vocale finale. (dialetto napoletano nero< nigrum lat). -E’ un caso di assimilazione anche l’armonia vocalica. 2. Dissimilazione=> (fenomeno contrario all’assimilazione) si ha quando due foni simili o uguali non contigui in una parola diventano diversi . (lat venenu(m)>veleno ita, con dissimilazione regressiva delle due ‘n’ dell’etimo latino). 3. Metatesi=> spostamento dell’ordine dei foni in una parola (lat fabula(m)>fiaba) 4. Caduta o soppressione dei foni, in particolare di vocali, in una parola. Queste possono avvenire in: > posizione iniziale AFERESI (lat aphotecam> bottega); > posizione interna SINCOPE (lat domina> donna); >posizione finale APOCOPE (lat civitate(m)> città) 5. Aggiunta o inserzione di foni: > posizione iniziale PROTESI (es. in istrada) >posizione interna EPENTESI, nel corpo di una parola (lat baptismus>battesimo); >posizione finale EPITESI (lat cor>cuore). In linguistica storica (o diacronica) hanno importanza le leggi fonetiche su cui è basata la linguistica di fine Ottocento per ricostruire nei dettagli le parentele fra le lingue e la loro classificazione in famiglie, rami e gruppi . -Legge di Grimm riguarda per esempio il passaggio dal fono dentale [d] ricostruito, indoeuropeo, originario al fono sordo [t] tipico delle lingue germaniche. A livello fonologico, vi sono tali fenomeni: - Fonologizzazione allofoni di un fonema acquisiscono valore distintivo e diventano fonemi autonomi. Esempi: l'allofono palatale /k/ davanti a /i/ ed /e/ in latino tardo diventa fonema autonomo nelle lingue romanze; - Defonologizzazione fonemi che perdono il loro valore distintivo e diventano allofoni di un altro fonema. Esempio: la perdita della correlazione di breve e lunga nel latino tardo (trattamento della quantità delle vocali) non è più fonologicamente pertinente: pālus a“palo” : palus “palude” ha come risultato la regola derivante dalla struttura della sillaba: vocali toniche sono lunghe in sillaba aperta e brevi in sillaba chiusa. -Perdita di fonemi: l’approssimante del latino ‘h’ (habere avere) non è associata ad essa alcuna realtà fonica. - Rotazioni consonantiche sono mutamento fonetico-fonologici che possono anche consistere in spostamenti a catena che coinvolgono intere serie di foni o fonemi. MUTAMENTI MORFOLOGICI=> Nel passaggio dal latino all’italiano viene a perdersi la categoria flessionale del caso. -Meccanismo del analogia consiste nell’estensione di forme a contesti a cui esse non sono appropriate, sul modello di contesti più frequenti e moderni.ES= Habui – “ ebbi” passato remoto di avere- corrisponde all’infinito habere; così a volui – “volli” passato remoto di volere- viene fatto corrispondere l’infinito volere al posto del corretto velle. -Rianalisi è la formazione nelle lingue romanze del passato prossimo (o passato composto) inesistente in latino. -Grammaticalizzazione è il mutamento per cui un elemento del lessico diventa elemento della grammatica: un lessema perde il suo valore semantico lessicale e viene assorbito dalla grammatica, come parola funzionale o come morfema . diventando, per es., desinenze; come negli avverbi di modo che in diverse lingue neolatine sono formati dall'unione di un aggettivo e del sostantivo latino mens, mentis: disposizione intellettuale( mentre in italiano ha perso il suo valore di lessema a sé ed è stato assorbito dalla grammatica come un formativo di parola). + MUTAMENTO SINTATTICO coincide con quello tipologico. I fenomeni relativi a tale mutamento fanno riferimento all’ordine dei costituenti. (latino SOV) MUTAMENTO SEMANTICO nella semantica lessicale, il mutamento si manifesta in primo luogo come arricchimento del lessico, vale a dire con l’ingresso nella lingua di nuove entità (i neologismi). L’arricchimento può avvenire tramite mezzi interni alla lingua, utilizzando meccanismi di formazione di parola partire da sistemi già esistenti. Ovviamente, lungo l’asse del tempo, avviene anche il fenomeno contrario= la perdita di lessemi. Es. i suffissi produttivi – ism e -ist da buono: buonismo – atteggiamento benevolo- e buonista- che esibisce buonismo.  Avvengono poi cambiamenti in base al rapporto significante-significato, quando un => diverso significante è riferito a un significato esistente , o viene attribuito un nuovo significato a un significante già esistente. I meccanismi di tali cambiamenti sono basati sul rapporto di:
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