Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

variazione linguistica, Appunti di Linguistica

appunti presi a lezione parola per parola

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 27/03/2021

violetta.rosati
violetta.rosati 🇮🇹

4

(2)

14 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica variazione linguistica e più Appunti in PDF di Linguistica solo su Docsity! VARIAZIONE LINGUISTICA E COMUNICAZIONE LEZIONE 1 I parlanti possiedono creatività e produttività, messaggi sempre nuovi diversi gli uni dagli altri. Si costruisce lingua nuova e la diversità linguistica si manifesta nel corso del tempo. Lo stesso parlante usa la lingua diversamente in diversi contesti comunicativ , si creano più messaggi ed enunciazioni. Le lingue cambiano nel tempo (dimensione diacronica) La diversità è la cosa più saliente che vediamo, La lingua non è tangibile: I prodotti manifestano una serie di tratti. La linearità del segnale è un punto comune a tutte le lingue. Quindi da una parte c'è un apparente caotica diversità dall'altro lato abbiamo la sensazione di avere ben presente cosa è lingua e cosa non lo è. DICOTOMIA TRA UNIVERSALITà E VARIABILITà , IL LINGUAGGIO HA DELLE COMPONENTI UNIVERSALI MA AL TEMPO STESSO DAL REALIZZARE QUESTI PRODOTTI DA UNA FORMA DIVERSA TRA I PRODOTTI. Individuare due livelli distinti: - manifestazioni linguistiche tangibili e il livello della competenza che li genera. 2 livelli: I-lenguage: lingua interna (competenza linguistica), insieme di dotazioni individuali che ciascun individuo possiede e che lo rendono un parlante. E- language: lingua esterna I prodotti linguistici sono mutualmente comprensibili, un gruppo di parlanti le cui E-languages sono mutualmente comprensibili costituiscono una comunità linguistica. Di solito quando un parlante è in un contesto sociale produce E-lenguage per inserirsi nel contesto sociale. Non tutte le caratteristiche del contesto linguistico condizionano la lingua (tipo il clima), non tutti i fattori esterni hanno un effetto sulle manifestazioni concrete di lingua. 4 MACRO CLASSI : DIMENSIONI DELLA VARIAZIONE SOCIOLINGUISTICA , gruppi di fattori variabili che condizionano le caratteristiche della E-languages: - dim. diatopica _ spazio - dim. diastratica _ contesto sociale - dim. diafasica_ contesto comunicativo - dim. diamesica _ mezzo di comunicazione, fattori che riguardano il canale attraverso cui il messaggio linguistico prende forma. Nozione di VARIETà LINGUISTICA O VARIETà DI LINGUA, fa riferimento all'insieme dei prodotti linguistici concreti ( E-language)accomunati da proprietà specifiche che dipendono dalle componenti contestuali. LE 4 DIMENSIONI interagiscono sempre nel determinare le caratteristiche della E-language , tuttavia ci sono casi in cui una delle 4 dimensioni domina sulle altre nel caratterizzare una certa verità. Le caratteristiche della lingua della pubblicità dipendono da fattori di tipo diafasico, la lingua della pubblicità è una varietà diafasica. La lingua digitale dipende dallo strumento digitale attraverso cui viene vincolata quindi diamesico. REPERTORIO LINGUISTICO • Repertorio linguistico individuale: insieme delle varietà di lingua che un singolo parlante è in grado di produrre, processare, capire, usare nei diversi contesti comunicativi in cui viene a trovarsi nel corso della sua esperienza sociale • Repertorio linguistico comunitario: insieme delle varietà di lingua simultaneamente disponibili ad una comunità di parlanti in un certo momento del tempo COMPETENZA COMUNICATIVA Capacità di un parlante di selezionare dal proprio repertorio linguistico la varietà di lingua appropriata per il contesto comunicativo specifico in cui ci si trova. Sia la competenza linguistica che comunicativa sono inconsapevoli come quando respiriamo ad esempio. LE DIMENSIONI DELLA VARIAZIONE LINGUISTICA DIMENSIONE DIAMESICA Inevitabile quando si parla di comunicazione digitale e pubblicitaria. La trasmissione del messaggio è mediata da una serie di strumenti che codificano e decodificano nella forma di onde sonore che permettono la trasmissione del messaggio dall'emittente al ricevente. Ognuno di questi modi di trasmettere il messaggio linguistico implica l'uso di scelte linguistiche diverse le une dalle altre. La mediazione dello strumento di comunicazione fa si che la comunicazione possa realizzarsi in una serie di contesti comunicativi diversi. L'interazione mediata da uno strumento di comunicazione fa si che il messaggio linguistico debba essere modificato più volte nella sua forma fisica, l'intervento di un mezzo di comunicazione modifica la forma fisica del messaggio ma quella linguistica??? Prima della rivoluzione digitale la dimensione diamesica veniva rappresentata attraverso 2 tipologie di messaggi linguistici: il polo della lingua scritta / il polo della lingua parlata i parlanti la possiedono ma non sanno come è fatta, i parlanti sono sempre in grado di dire se quella sequenza è possibile nella loro lingua oppure no , cosa vediamo della competenza linguistica ? - delle cose che un parlante considera possibili -> NOZIONI GRAMMATICALI - delle cose che il parlante considera IL parlante non produce mai strutture linguistiche che per la sua competenza linguistica sono strutture impossibili GIUDIZI DI GRAMMATICALITà : chiediamo al parlante se una certa struttura è possibile o no per la sua competenza linguistica. COMPETENZE INCONSCE DEL PARLANTE possiede indipendentemente: 1. produce solo strutture possibili/grammaticali 2. produce solo strutture che non ha mai prodotto prima 3. NON produce mai strutture impossibili QUINDI LA COMPETENZA LINGUISTICA è : INCONSAPEVOLE , GENERATIVA E PRODUTTIVA , UNIVERSALE, NATURALE( diventiamo parlanti in modo spontaneo senza apprendimento esplicito), SPECIE-SPECIFICA ( nessun altro linguaggio naturale o artificiale possiede le caratteristiche di quello umano) CHE CARATTERISTICHE HA LA COMPETENZA LINGUISTICA? A. Mette qualunque parlante nelle condizioni di generare e processare tutto e solo le strutture possibili per la propria lingua e di farlo in modo produttivo. B. Viene acquisita in un arco di tempo breve e senza apprendimento esplicito C. Ha dei margini di variabilità Un esempio: I love you detto attraverso il canale fonico acustico in un preciso contesto, rispetto a tutto il contesto noi potremmo chiederci moltissime cose tipo " perché il ragazzo ha deciso adesso di dichiarare il proprio amore?" Da linguisti ci interessano 2 cose : Il modo in cui il messaggio viene veicolato dall'emittente al ricevente Se il contesto comunicativo influisce nel determinare il messaggio La struttura del messaggio linguistico trasmesso La prima cose è che il messaggio viene veicolato attraverso il canale fonico/acustico, abbiamo un insieme di suoni articolati dall'apparato articolatorio dell'emittente e recepiti dall'apparato uditivo del ricevente. Come il parlante ha organizzato le parole che compongono questo messaggio? cioè la sua struttura sintattica. il parlante ha assegnato a tutte le parole un ruolo ben preciso, ha selezionato un verbo che gli permette di costruire una frase. Abbiamo osservato delle caratteristiche oggettive, cioè che rimangono uguali indipendentemente dal contesto in cui vengono prodotte. Per studiare la competenza linguistica si possono adottare due prospettive: Dati naturalistici effettivamente prodotti da parlanti reali rappresentano E-language , gli svantaggi sono che non forniscono evidenza negativa , possono contenere errori di esecuzione ad esempio si possono produrre delle frasi che non vengono portate a compimento e potrebbero non contenere strutture che per un parlante sono possibili ma poco usate nella E-language. Oppure l'osservazione introspettiva. I dati: due tipi di dati per studiare la competenza - dati ELICITATI -> giudizi di grammaticalità ottenuti attraverso domande esplicite o altre tecniche sperimentali - > esperimenti di laboratorio vantaggi: permettono di osservare strutture agrammaticali e permettono di osservare strutture che nella E- language sono infrequenti, sono un riflesso diretto della I-language svantaggi: non danno nessuna informazione per capire come la I-language crea la E-language. es: l'ordine delle parole la mia società vorrebbe acquistare x atleta, bravo, un sei possibili combinazioni delle 3 parole ma delle 6 sono possibili/grammaticali solo 2 combinazioni. dobbiamo cercare di capire perché alcune sono possibili e altre non lo sono: La parola un non può mai trovarsi a destra ne di atleta ne di bravo, la parola atleta può trovarsi sia a destra che a sinistra di bravo REGOLE DISTRIBUZIONALI Gli elementi del lessico non possono essere combinati liberamente, ma soggiacciono a delle regole - Come un si comportano il lo la i gli le una dei delle... -> queste parole sono in equivalenza distribuzionale cioè appartengono alla stessa classe. LEZIONE 4 PARTE 1: COMMENTO LIBRO ANDREA MORO-LE LINGUE IMPOSSIBILI (cap. 1,2) L'autore definisce la nozione di lingua impossibile, spiega che cosa si intende quando si parla di lingua impossibile e del suo complemento cioè lingua possibile. Il problema principale che ci si pone quando si affronta una ricerca sulla lingua impossibile e possibile è se queste possano esistere. Questa domanda si traduce -> DI COSA è FATTA UNA LINGUA PER ESSERE POSSIBILE E COME NON DEVE ESSERE FATTA PER NON ESSERLO? L'autore ne propone 2 prospettive: FORMALE E FISICA FORMALE : La lingua viene descritta come un sistema , ossia elementi primitivi discreti associati ad un insieme di regole di combinazione che permettono di generare una sequenza potenzialmente infinita di strutture. Il requisito che una struttura deve avere per essere una struttura linguistica è di essere INTERPRETABILE. In particolare deve essere interpretabile all'INTERFACCIA ARTICOLATORIA, cioè deve essere una sequenza di suoni pronunciabile dall'apparato fonico acustico umano e deve essere interpretabile dall'INTERFACCIA SEMANTICO- CONCETTUALE, cioè a questa sequenza di elementi primitivi deve essere sempre possibile associare un significato. DUE MODI DI CONSIDERARE UNA LINGUA UMANA La prospettiva FISICA invece osserva la lingua nella sua sostanza fisica , sia fuori dal nostro cervello , in quanto sequenza pronunciabile di suoni ossia di onde sonore , sia dentro il nostro cervello in quanto operazioni di tipo cognitivo che vanno sotto il nome di attività neuronali. COSA RENDE IMPOSSIBILE UNA LINGUA? Il requisito in questa prospettiva che definisce come possibile una lingua è che sia interpretabile all'interno dell'interfaccia fonico acustica/articolatoria e dell'interfaccia semantico-concettuale. L'esistenza di lingue impossibili in questa prospettiva è stata fortemente messa in discussione dall'osservazione empirica dell'enorme diversità delle manifestazioni delle lingue umane. L'enorme variabilità delle manifestazioni delle lingue umane ha suggerito per secoli che la variazione linguistica non abbia limiti e che nelle lingue tutto sia possibile. "Le lingue possono differire le une dalle altre senza limiti e in modi imprevedibili" A partire dagli anni '50 del '900 questo fu messo in discussione, si è fatta strada l'idea che alla base di qualunque lingua umana esiste un sistema unico di principi universali che sono uguali per tutte le lingue, questi principi sono uguali per tutti gli esseri umani (con variazioni minime). La rivoluzione ha anche messo in evidenza la COMPONENTE BIOLOGICA DEL LINGUAGGIO. Fino a prima della rivoluzione cognitiva, la prospettiva più diffusa sulla lingua era che la lingua fosse unicamente da considerarsi come un prodotto dell'attività umana quindi come un prodotto culturale e sociale. ERIC LENNEBERGH (un neurologo) intorno alla metà del '900 ha portato le prove empiriche del fatto che il In realtà vediamo che non è così, la diversità linguistica si manifesta in dei modi più complessi. La spiegazione che la linguistica ha dato della diversità strutturale, quindi di tutta quella variazione che non è ascrivibile all'arbitrarietà del segno linguistico è che la competenza linguistica prevede dei limiti di variabilità. Questa idea che nella competenza linguistica esista una parte invariante di principi universali e una parte variabile di regole che possono essere realizzate in modi diversi da lingue e lingue va sotto il nome di MODELLO A PRINCIPI E PARAMETRI (Principles&Parameters)-> tiene conto quindi sia della variabile universale sia di quella variabile/esperienziale. UN PASSO INDIETRO Gli UNIVERSALI IMPLICAZIONALI vengono formulati da JOSEPH GREENBERG come delle regole per le quali la presenza di una certa priorità in una lingua dipende dalla presenza in quella stessa lingua di un'altra proprietà , la variazione linguistica quindi non è casuale . - se in una lingua esiste la proprietà x allora esiste anche la proprietà y La variazione non è caotica ma si può stabilire un ordine nella proprietà linguistica , nel modello Principles&Parameters la COVARIAZIONE è un processo per cui un gruppo di proprietà o si manifestano tutte nella stessa lingua o non si manifestano mai. A un numero X di proprietà che covariano, cioè, o sono sempre presenti o sono sempre assenti in una data lingua, corrisponda un’unica regola astratta che ne determina la presenza o il parametro, sia responsabile di più proprietà empiriche diverse. ES. DI COVARIAZIONE: 1) -Mangio una mela -Canti una canzone -Muore ---Per un parlante italofono frasi nelle quali il soggetto non è espresso visibilmente sono grammaticali-> soggetto sottinteso (PROPRITà A) In nessuna di queste frasi c'è il soggetto espresso. 2) -è morto Gianni -è arrivato Pietro -Hanno dormito tutti ---Per un parlante italofono, con i verbi interrogativi e inaccusativi, è possibile collocare il soggetto a destra del verbo, in contesti non marcati-> inversione del soggetto (PROPRIETà B) Per un parlante italofono in questo tipo di frasi è possibile collocare il soggetto sia a destra sia a sinistra del verbo 3)-Penso[che Gianni sia morto]-> Chi pensi[che Gianni sia morto]? -Dico[che Pietro è arrivato]-> Chi dici [che Pietro è arrivato]? -Ritengo[che tutti gli studenti abbiano dormito]->Quali studenti ritieni[che tutti gli studenti abbiano dormito]? ---Per un parlante italofono è possibile estrarre il soggetto fuori dalla frase nucleare in cui è stato generato-> estrazione lunga del soggetto (PROPRIETà C). Un soggetto di una frase subordinata non si trova all'interno della frase subordinata ma si trova realizzato foneticamente lontano da essa in particolare all'inizio dell'intera struttura. Se noi testiamo le stesse tre proprietà su un parlante anglofono vedremo che nessuna di queste proprietà è disponibile. 1) -Eat an apple -Sing a song -Dies ---Per un parlante anglofono frasi nelle quali il soggetto non è espresso visibilmente sono agrammaticali-> No soggetto sottinteso ( PROPRIETà A) 2) -Died John -Arrived Pietro -Slept everybody/ all ---Per un parlante anglofono non è possibile collocare il soggetto a destra del verbo-> No inversione del soggetto (PROPRIETà B) 3) - I think [that John died]-> Who do you think[that John died]? ---Per un parlante anglofono non è possibile estrarre il soggetto fuori dalla frase nucleare in cui è stato generato-> No estrazione lunga del soggetto (PROPRIETà C) - Le tre proprietà sono COVARIANTI: se ne vedo una posso predire l'esistenza delle altre due -IPOTESI: dipendono tutte e tre da una singola istruzione astratta ( che è responsabile anche di molte altre proprietà covarianti ), che è stata denominata PARAMETRO DEL SOGGETTO NULLO. UN ALTRO ESEMPIO: LA STRUTTURA ARGOMENTALE E LA TRANSATIVITà Un caso che riguarda la costruzione di frasi a partire da diversi tipi di verbi - mario intraprende un viaggio *mario parte un viaggio La differenza di verbo produce la differenza nell'accettabilità della stessa frase, la seconda frase risulta agrammaticale. Il modo in cui i due verbi, intraprendere e partire, si combinano con delle strutture nominali per costruire una frase, è diverso. Nel caso di intraprendere è possibile costruire una frase in cui al verbo intraprendere siano associati due elementi nominali, uno in posizione di soggetto e l'altro di oggetto, mentre con il verbo partire non è possibile costruire lo stesso tipo di frase. Partire non può reggere un complemento oggetto. -mario incontra un amico *mario telefona un amico -mario telefona a un amico *mario scrive una lettera un amico mario scrive una lettera a un amico -Non tutti i verbi si comportano nello stesso modo rispetto alla costruzione di una struttura frasale -Esistono verbi che, per costruire una frase, non possono avere più di un argomento-> MONOARGOMENTALI-> partire,dormire,morire,... -Verbi che per costruire una frase possono avere più di un argomento -> BIARGOMENTALI- >comprare,telefonare,incontrare,... TRIARGOMENTALI->inviare,chiedere,regalare,... -ARGOMENTI= complementi necessari a un verbo per costruire una struttura grammaticale -CIRCOSTANZIALI=complementi non presenti nella struttura del verbo, quindi accessori ( che non sono richiesti dalla struttura del verbo). UN ALTRO ESEMPIO: ANCORA SULLA TRANSATIVITà --Proprietà di selezione dell'AUSILIARE: -Incontrare-> Mario ha incontrato Gianni, Mario è incontrato Gianni -Morire-> Mario ha morto , Mario è morto -Dormire-> Mario ha dormito, Mario è dormito Un verbo come incontrare, utilizza per formare i tempi composti l'ausiliare avere e non può mai utilizzare l'ausiliare essere , al contrario un verbo come morire seleziona sempre l'ausiliare essere e se seleziona l'ausiliare avere produce delle sequenze agrammaticali. Il verbo dormire ha le caratteristiche argomentali di morire, cioè è monoargomentale , ma dal punto di vista di • Gli elementi che compongono le entità linguistiche sono discreti, ciascun elemento di una frase è separato dagli altri da confini precisi, pronunciati uno dopo l'altro. • Gianni mangia • Gianni non mangia -> 3 elementi individuabili, separati uno dall'altro. • “Potremmo dire che la sintassi assomiglia proprio a un arazzo: se guardata in superficie, appare come una semplice stringa di parole organizzata l’una accanto all’altra in modo coerente. Uno sguardo da dietro permette però di scoprire la struttura nascosta che connette le parole a distanza”, QUESTI LEGAMI VANNO SOTTO IL NOME DI STRUTTURA O SINTASSI. DIPENDENZA • Capacità delle parole di entrare in relazione preferenziale con altre parole • Nelle frasi fra certe parole in particolare si creano dei legami, che dipendono dal fatto che tutte le parole della frase sono tenute insieme da una STRUTTURA NASCOSTA LA SINTASSI ESISTE: L'ACCORDO MORFOSINTATTICO Un’operazione di natura morfologica applicata su delle particolari parti della frase che sono in relazione sintattica fra di loro. Per es. nell'italiano la relazione sintattica che si instaura fra il soggetto e il verbo, viene sottolineata dalla morfologia attraverso l'accordo di persona e di numero tra il soggetto e il verbo. • Il ragazzo ha mangiato una mela • I ragazzi hanno mangiato una mela • * il ragazzo hanno mangiato una mela • * i ragazzi ha mangiato una mela - accordo di genere e di numero fra soggetto e participio o aggettivo contenuto nel predicato • Il ragazzo è partito • La ragazza è partita • I ragazzi sono partiti • Le ragazze sono partite • * il ragazzo è partita • * le ragazze sono partiti Tutti gli elementi devono essere coerenti nella marca di genere e di numero. Nelle strutture frasali l'accordo morfosintattico segnala legami più invisibili, il legame che si instaura fra la posizione originaria di un elemento e la posizione nella quale quell'elemento viene realizzato nella sequenza lineare. Certi elementi possono occupare diverse posizioni ma poi nella sequenza lineare vengono realizzati in un’unica posizione, questo va sotto il nome di MOVIMENTO SINTATTICO O TEORIA DELLA COPIA. • ieri ho visto le ragazze • * ieri ho viste le ragazze• ieri le ho viste le ragazze• * ieri le ho visto le ragazze -> in italiano non c'è l'accordo morfosintattico fra verbo e oggetto. ->quando il complemento oggetto si trova nella sua posizione a destra del verbo non viene marcato l'accordo, ma quando si trova in una posizione diversa viene marcato, perchè? per lasciare traccia della posizione originaria del complemento oggetto. LA SINTASSI ESISTE: IL CASO Nella teoria linguistica la parola CASO, fa riferimento a due diversi fenomeni: Un fenomeno sintattico per cui il caso segnala lo specifico processo sintattico che crea un legame fra verbo e argomenti oppure fra preposizione e il suo complemento. Un fenomeno morfologico che fa riferimento a dei morfemi particolari che segnalano diversi tipi di operazioni sintattiche. • Caso morfologico: una classe specifica di morfemi che in alcune lingue marca su nomi, pronomi, articoli e aggettivi la funzione grammaticale che essi svolgono. IL CASO MORFOLOGICO In italiano la maggior parte delle parole non contiene morfemi di caso, l'unica classe di parole sulle quali le relazioni sintattiche fra quelle parole e il verbo o una preposizione, si manifestano, attraverso la forma delle parole sono i PRONOMI PERSONALI E RELATIVI. I pronomi personali segnalano le relazioni fra i partecipanti ad un evento comunicativo. Il pronome di prima persona ha due diverse realizzazioni di caso a seconda che segnali la posizione di soggetto - > caso nominativo , o la posizione di oggetto-> caso accusativo. La forma Me , si trova quando il pronome svolge la funzione del complemento di una preposizione -> per me e non per io. Lo stesso vale per le forme tu e te della seconda persona singolare. • Io vedo te • io = soggetto, prima persona singolare te = complemento oggetto, seconda persona singolare • Tu vedi me • tu = soggetto, seconda persona singolare me = complemento oggetto, prima persona singolare • * Me vedo tu • * Te vedi io • Gianni ha regalato un libro a me / * a io • Gianni ha regalato un libro a te / * a tu . io, tu forma di caso nominativo • può essere usata solo in posizione di soggetto non può essere usata in posizione di complemento oggetto non può essere usata in posizione di complemento di una preposizione • Me, te forma di caso accusativo • deve essere usata in posizione di complemento oggetto deve essere usata in posizione di complemento di una preposizione non può essere usata in posizione di soggetto --te • In italiano standard, e anche in molte varietà di italiani regionali di area meridionale e meridionale estrema è usata solo come forma di caso accusativo (complemento oggetto e complemento di una preposizione). In italiano, sono CLITICI le cosiddette particelle pronominali, cioè forme atone del pronome personale (mi, ti, gli, ecc.; ➔ personali, pronomi), alcune congiunzioni (ma) e alcuni pronomi e avverbi (ne, ci, vi, ecc.). ... La parola a cui un clitico si attacca è detta il suo ospite • In molte varietà di italiano centro- settentrionale l’uso della forma te per il pronome di seconda persona singolare si estende anche al caso nominativo VARIAZIONE DIATOPICA. • Caso morfologico: in italiano (o anche in inglese), il caso morfologico si vede solo sulle forme dei pronomi (personali e relativi) • Prima persona • Caso nominativo: io (forma tonica) io non mangio le carote • Caso accusativo • me (forma tonica) Gianni ha chiamato me • mi (forma clitica) Gianni mi ha chiamato / vuole chiamarmi • Caso dativo: mi (forma clitica) Gianni mi ha regalato una macchina / vuole regalarmi una macchina Le forme clitiche e le forme toniche non sono distribuite in modo simmetrico, ci sono alcune alcune funzioni sintattiche che possono essere realizzate solo da forme toniche ( caso nominativo ) e delle funzioni sintattiche che possono essere realizzate sia da forme toniche che da forme clitiche ( accusativo e dativo ), lo stesso vale per la seconda persona. • Seconda persona • Caso nominativo: tu (forma tonica) tu non mangi le carote • Caso accusativo • te (forma tonica) Gianni ha chiamato te • Ho incontrato Maria e Claudia: ___ ho restituito loro la sciarpa • Da molto tempo non vedo Maria e Claudia: restituire loro la sciarpa • Terza persona: la forma loro • Accusativo plurale tonico ho visto loro • Dativo plurale tonico ho mandato loro una lettera • Per tutti gli altri pronomi tonici il caso dativo si costruisce come complemento preposizionale introdotto dalla preposizione a • A me, a te, a lui, a lei, ... • Terza persona: la forma loro • Accusativo plurale tonico ho visto loro • Dativo plurale tonico ho mandato loro una lettera • Per tutti gli altri pronomi tonici il caso dativo si costruisce come complemento preposizionale introdotto dalla preposizione a • A me, a te, a lui, a lei, … VARIAZIONE DIASTRATICA 1. Nelle varietà di italiano semplificato, per analogia, è stata creata la forma a loro 2. Questa forma si è estesa all’uso comune anche nelle altre varietà di italiano contemporaneo -Un esempio di dipendenza: la dipendenza “a distanza” Nelle frasi è possibile che un determinato componente di quella frase che originariamente occupava una certa posizione, sia nella sequenza lineare collocato in un'altra posizione-> MOVIMENTO SINTATTICO O COPIA. • Quando Simone si ritrova con i suoi amici, racconta molte storie • Quando Simone si ritrova con i suoi amici, quante storie racconta? • Quando Simone si ritrova con i suoi amici, racconta una favola • * Quando Simone si ritrova con i suoi amici, quante storie racconta una favola? • [racconta]V [molte storie]O • [quante storie]O [racconta] (MIN35) Andrea sa molte cose • [Andrea]S [sa]V [molte cose]->complemento oggetto • [Andrea]S [sa]V [X]O • [Andrea]S [sa]V [che Simone racconta molte storie]O • [Andrea]S [sa]V [che [Simone]S [racconta]V [molte storie]O ]O • [Quante storie]O [Andrea]S [sa]V [che [Simone]S [racconta]V ...[molte storie]O ]O-> quando vogliamo utilizzare un costituente per formare una frase interrogativa possiamo anche fare un estrazione di quel costituente da un'altra frase. Ciò che viene spostato deve seguire certi percorsi dati dai legami sintattici. -Località e struttura gerarchica dei sintagmi • dico che un uomo mangia questa pizza • quale pizza dico che un uomo mangia questa pizza ? • [FRASE1 [quale pizza]O [S] [dico]V [FRASE2 che [un uomo]S [mangia]V [questa pizza]O ] ] • dico che un uomo legge questo libro • quale libro dico che un uomo legge questo libro? • [FRASE1 [quale libro]O [S] [dico]V [FRASE2 che [un uomo]S [legge]V [questo libro]O • dico che un uomo che mangia questa pizza legge questo libro • [FRASE1 [S] [dico]V [FRASE2 che [ un uomo [FRASE3 [che]S [mangia]V [questa pizza]O ] ]S [legge]V [questo libro]O ]O ] • Quale libro dico che un uomo che mangia questa pizza legge questo libro ? • [FRASE1 [quale libro]O [S] [dico]V [FRASE2 che [ un uomo [FRASE3 [che]S [mangia]V [questa pizza]O ] ]S [legge]V [questo libro]O ] • * Quale pizza dico che un uomo che mangia questa pizza legge questo libro ? • [FRASE1 [quale pizza]O [S] [dico]V [FRASE2 che [ un uomo [FRASE3 [che]S [mangia]V [questa pizza]O ] ]S [legge]V [questo libro]O Il movimento del complemento oggetto della frase relativa è bloccato non è possibile estrarre un complemento da una frase relativa Ci sono delle restrizioni sul processo di estrazione, sul tipo di costituenti che si possono estrarre e dipendono dalla posizione nella struttura sintattica occupata dai singoli costituenti, se i costituenti occupano una posizione nella struttura sintattica da cui possono essere estratti per raggiungere la loro posizione finale allora è possibile se invece occupano una posizione che non dialoga con la loro posizione finale allora l'estrazione non è possibile. -Collegamenti a distanza: la coreferenza pronominale-> un altro fenomeno che ci illustra piuttosto bene l'esistenza di legami interni , di legami strutturali fra diversi elementi che compongono una frase. • COREFERENZA —> rapporto fra due parole che hanno lo stesso referente • Pronomi: per essere interpretati devono essere legati ad un altro elemento (testuale o extratestuale) che funga da loro antecedente. Può sostituire una struttura nominale nello svolgimento di certe strutture sintattiche. • Gianni dice che lui è stanco-> per sapere chi è lui devo ricostruire un legame fra Gianni e lui. Gianni e lui sono coreferenti , in particolare Gianni è l'antecedente di lui ossia nominale che permette di assegnare a lui un referente. • se lui si riferisce allo stesso individuo cui si riferisce il nome proprio Gianni, allora fra lui e Gianni c’è una relazione di coreferenza Pietro dice che lui è stanco • lui = Pietro (coreferenza) • Pietroi dice che luii è stanco • lui = X diverso da Pietro • Pietroi dice che lui è stanco • Lui dice che Pietro è stanco • lui = X diverso da Pietro • Luii dice che Pietroj è stanco • lui = Pietro NO! • * Luii dice che Pietroi è stanco • Possibile regola: (1) se lui si trova a sinistra di un nome N che potrebbe essere un suo potenziale antecedente, il nome N non può fungere da antecedente di lui (2) se lui si trova a destra di un nome N che potrebbe essere un suo potenziale antecedente, il nome N può fungere da antecedente di lui Due controesempi • Controesempio alla regola (1) • un matematico ha visto _____ fotografie ________ • *un matematico ha visto vecchie _____ • *un matematico ha visto vecchie _____ di Maria • un matematico ha visto ____ fotografie di Maria • un matematico ha visto vecchie fotografie __________ • un matematico ha visto _____ fotografie ________ • *un matematico ha visto vecchie _____ • *un matematico ha visto vecchie _____ di Maria -senza la parola fotografie la struttura non è grammaticale testa del sintagma - Le frasi non sono formate da parole, ma sono strutturate in 'aggregazioni successive' di costituenti - Qualunque elemento della lingua, per entrare a far parte di una frase, deve essere collocato dentro un costituente sintattico (o sintagma) - Esiste una ripartizione gerarchica delle funzioni dei costituenti - La prima operazione per formare un costituente sintattico è quella di selezione: un elemento singolo (per semplificare, diremo una parola) viene selezionato dal lessico e usato come punto di partenza intorno al quale costruire il costituente testa • Tutte le altre operazioni sono aggregazioni successive e binarie di costituenti sintattici merge. MERGE-> è un termine tecnico che definisce l'operazione di aggregazione degli elementi intorno ad una testa per formare un costituente sintattico. L'operazione di merge è un operazione di tipo binario cioè posso aggregare costituenti uno ad uno e man mano che li aggrego costituisco entità di livello superiore ai quali a propria volta posso aggregare attraverso un operazione di merge un nuovo elemento e via discorrendo. Un formalismo per rappresentare la struttura dei sintagmi: la “notazione X-barra” (VEDI DISEGNO SUL LIBRO) L'operazione di costruzione di una struttura sintattica è un processo che prevede procedimenti di aggregazioni successive di costituenti e di elementi intorno ad una testa , il punto di partenza per costruire qualunque elemento sintattico è la testa. Una volta individuata la testa. Innanzitutto si seleziona l'elemento lessicale che funge da testa del sintagma che sta costruendo poi la prima operazione di merge consiste nell'associare alla testa un costituente gia preformato che prenderà il nome di argomento interno. Dopo abbiamo un entità sintattica di livello intermedio costituita dalla testa e dal suo complemento. Attraverso questo processo di organizzazione gerarchica posso continuare all'infinito. L'utimo passaggio necessario è l'ultimo merge e consiste nell'aggregare all'intera struttura più o meno complessa che ho generato attraverso i processi di prima , quel costituente che va sotto il nome di specificatore. Lo specificatore di solito si aggrega come ultimo componente a sinistra della struttura. Ogni costituente sintattico prende il nome dal nome della sua testa. Es Y -> SINTAGMA DI Y. Questi processi di aggregazione avvengono sempre attraverso operazioni binarie -> PRINCIPIO DI RAMIFICAZIONE BINARIA. RICORSIVITà -la vera caratteristica fondamentale della sintassi delle lingue umane, l'impronta digitale della sintassi, propietà della sintassi che ci consente di costruire strutture nuove potenzialmente illimitate. -La ricorsività è possibile solo grazie alla struttura gerarchica, solo grazie al fatto che quando costruiamo un costituente sintattico svolgiamo delle operazioni gerarchiche che possono essere replicate sulla stessa struttura in modo potenzialmente illimitato. -Meccanismo principale alla base della ricorsività è sempre possibile che una struttura di un certo tipo (un frase) contenga al proprio interno un’altra struttura dello stesso tipo (cioè un’altra frase) -A determinare le relazioni fra elementi diversi di una struttura sono i legami che si instaurano fra quegli elementi quando costruiamo quella struttura tramite i procedimenti di merge. • Gianni mangiava una pizza • Gianni leggeva un libro • Gianni, che leggeva un libro, mangiava una pizza Esempi di struttura incassata/gerarchica/ricorsiva • Giovanni corre • Questo fatto mi sorprende • Questo fatto che Giovanni corre mi sorprende • Questo fatto che Giovanni che Maria ama corre mi sorprende -Dal punto di vista lineare la presenza di elementi che vengono inseriti fra 2 elementi che sono in relazione sintattica non ha nessuna conseguenza sulle relazioni fra i singoli elementi. • F1 Federica suppone che [0Marco sia intelligente]0 • F2 Maria Elena sa che [1Federica suppone che [0Marco sia intelligente]0]1 • F3 Andrea dice che [2Maria Elena sa che [1Federica suppone che [0Marco sia intelligente]0]1]2 • F4 Sono sicura che [3Andrea dice che [2Maria Elena sa che [1Federica suppone che [0Marco sia intelligente]0]1]2]3 Merge e la ricorsività • “Il modo peculiare di combinare elementi senza limite mediante meccanismi ricorsivi è uno degli aspetti centrali del linguaggio umano ed è un aspetto non riscontrabile negli altri codici di comunicazione animale” • La possibilità di combinazioni illimitate dipende direttamente dalla struttura gerarchica: la costruzione delle frasi non procede per “aggiunte lineari” ma per aggregazioni successive • Le frasi devono sottostare a un processo di linearizzazione che appiattisce la struttura gerarchica bidimensionale in una sequenza lineare esternalizzazione LEZIONE 7 CAPITOLI 5,6,7 ANDREA MORO, LE LINGUE IMPOSSIBILI Il principio di dipendenza dalla struttura sembra distinguere le lingue possibili dalle lingue impossibili. Le lingue impossibili esistono? • Arbitrarietà -> ogni lingua decide che un certo significato viene associato ad un certo significante. • “Le lingue consistono di convenzioni culturali di natura arbitraria” -vero ->arbitrarietà del segno linguistico->variazione lessicale (ogni lingua per esprimere gli stessi significati usa parole diverse) -o falso? -> evidenze formali->variazione sintattica->covariazione ->Evidenze neurobiologiche->“La distinzione tra lingue possibili e impossibili è riflessa nel modo in cui funziona il nostro cervello Le combinazioni fra significanti e significati sono potenzialmente infinite quindi quando vediamo che fra due lingue ci sono delle relazioni sistematiche, quindi agli stessi significati corrispondono nelle due lingue sempre gli stessi significanti, allora ci poniamo il problema che questo non sia il risultato sempre di eventi casuali ma che queste somiglianze sistematiche siano motivate da fattori di altra natura. I FATTORI DI ALTRA NATURA sono fattori di natura storica di due tipi: -genealogici -areali (due lingue pur non imparentate sono vissute sullo stesso territorio o in territori limitrofi) Una domanda • Il nostro cervello “reagisce” in modi diversi a lingue possibili e impossibili? “verificare se alcune delle proprietà fondamentali che contribuiscono alla distinzione tra lingue possibili e impossibili inducono una differenziazione dell’attività cerebrale” • Impronta digitale delle lingue umane: ricorsività “verificare la reazione del cervello umano a regole • Accordo morfosintattico “il primo articolo di una sequenza deve obbligatoriamente accordarsi con l’ultimo nome” • Un gatto insegue un cane • La ragazzo ha baciato una ragazza • Il amici han Frasi interrogative polari “l’ordine di tutte le parole della sequenza deve essere invertito” • Gianni corre ->corre Gianni? • Il ragazzo corre ->corre ragazzo il? • La casa che hai comprato è rossa rossa è comprato hai che casa la? In comune queste tre regole avevano il fatto che sono regole non basate sulla posizione e sulla struttura dei costituenti all'interno della frase ma sulla posizione lineare dei costituenti. Risultati Il risultato è stato che il cervello dei parlanti cui venivano insegnate regole impossibili le processava in un modo diverso da come invece il cervello dei parlanti processava le regole possibili. • Il cervello distingue i due tipi di regole • Ricorsive aumento dell’attività nell’area di Broca • Lineari diminuzione dell’attività nell’area di Broca • Se “tutte le regole fossero uguali”, il cervello non distinguerebbe fra regole lineari e regole ricorsive • Questo, unito al fatto che le regole lineari non sembrano essere regole realmente applicate nelle lingue che conosciamo, al contrario delle regole ricorsive, consolida l’ipotesi che la ricorsività sia una proprietà “naturale” delle lingue • I parlanti non hanno mostrato differenze comportamentali nell’applicare regole lineari e regole ricorsive: nell’applicarle, commettevano errori con la stessa frequenza • I parlanti sono capaci di computare regole impossibili come fanno? • Risultati contrastanti (al contrario che per le regole ricorsive) La conclusione di questi esperimenti è che si, sembra esserci una correlazione fra lo svolgimento di attività propriamente linguistiche, in particolare la processazione di strutture sintattiche e l'attivazione di specifiche aree cerebrali. RIPASSO: Attraverso la prima operazione di merge tra la testa e un altro costituente ottengo la PROIEZIONE INTERMEDIA alla quale posso poi attaccare RICORSIVAMENTE una nuova operazione di merge attaccando ad essa un ulteriore costituente e così via via all'infinito. Il primo costituente che viene attaccato come operazione di primo merge è l'ARGOMENTO INTERNO e tutti gli altri elementi che si assoceranno si chiamano COMPLEMENTI, per chiudere un sintagma deve esistere un costituente che va sotto il nome di SPECIFICATORE. Un sintagma prende il nome della sua TESTA. Quindi se un sintagma si costituisce partendo da un sintagma nominale, se la testa è un verbo prende il nome di sintagma verbale ecc ecc. Questo processo è ciò che genera la ricorsività della struttura, quindi ogni elemento che collochiamo nella posizione di complemento di specificatore di un sintagma è a sua volta un sintagma che è stato costruito con lo stesso procedimento. GRAFO AD ALBERO : attraverso cui rappresentiamo la struttura gerarchica dei sintagmi. Nell'albero sintattico il nodo più alto viene etichettato come NODO RADICE O RADICE DELL'ALBERO che è il risultato finale cioè sintagma finale prodotto grazie all'aggregazione di tutti gli altri costituenti. la RADICE è per definizione un NODO RAMIFICANTE dal quale hanno origine tutti gli altri nodi INTERMEDI O RAMIFICANTI. Gli elementi dai quali non sono generati altri fogli vanno sotto il nome di NODI TERMINALI O FOGLIE , negli alberi sintattici le foglie corrispondono a singoli elementi lessicali. La lettura di un albero sintattico avviene dall'alto verso il basso, dalla radice verso le foglie. STRUTTURE VERBALI L'elemento verbale è l'elemento di partenza dal quale vengono costruite tutte le frasi, questo ha due componenti: • Parte lessicale sintagma verbale 'vero e proprio', parte del verbo in cui sono codificati il: • Significato lessicale • Struttura argomentale (= valenza), numero massimo di argomenti di cui il verbo ha bisogno per costruire una frase• Griglia tematica (ruoli tematici criterio tematico), relazioni fra il significato e i suoi argomenti, ciascun verbo assegna ai suoi argomenti cioè ai costituenti nominali che fungono da argomenti , un ruolo semantico-> mangiare implica che ci sia un agente e un paziente che subisce l'azione quindi 2 argomenti. SOGGETTO ->colui che compie l'azione->SBAGLIATO!!!->infatti l'etichetta soggetto non è un etichetta semantica ma fa riferimento ad una specifica posizione sintattica, che nella notazione formale viene anche associata alla notazione di argomento esterno,che è associata a delle specifiche funzioni di natura puramente sintattica , per esempio appunto quella di argomento esterno del verbo, di specificatore dell'intera struttura sintattica ecc. Il soggetto si realizza sempre come complemento diretto, nell'italiano non è associato al verbo con preposizioni o elementi ausiliari. COMPLEMENTO -> Nella notazione formale(xbarra) chiamiamo complementi tutti quei costituenti che si legano attraverso processi di merge successivo alla testa o alle sue proiezioni intermedie e chiamiamo SPECIFICATORE la posizione associata all'ultimo merge che chiude il sintagma. I SOGGETTI occupano posizioni di specificatore quindi il soggetto non è un complemento dal punto di vista formale. I ruoli tematici dipendono dal significato lessicale del verbo, ci sono però dei verbi che non descrivono un azione svolta da qualcuno e subita da qualcun'altro ma descrivono per esempio un evento una condizione , uno stato ecc. In questo caso il soggetto non è un agente ma un paziente , esperiente ecc... ogni ruolo tematico è assegnato a un solo argomento e ogni argomento può ricevere un solo ruolo tematico , quindi non esiste una frase costruita intorno a un verbo biargomentale in cui per esempio sia il soggetto che l'oggetto siano entrambi pazienti o siano entrambi agenti. il criterio tematico prevede che i ruoli tematici siano assegnati solo agli argomenti , eventuali altri COMPLEMENTI CIRCOSTANZIALI non prendono il ruolo tematico dal verbo ma la funzione semantica viene associata da altri canali, quindi il verbo è responsabile del significato da esso espresso, della struttura argomentale e dei ruoli tematici. • Parte flessiva Inflection o Tense , parte del verbo che contiene informazioni grammaticali (tempo, persona, numero, modo, …) , è la parte più importante delle strutture verbali quindi si dice che è la testa delle strutture verbali •La parte flessiva seleziona il soggetto come specificatore • E’ la testa dell’intera struttura verbale -In Italiano ci sono due modi per esprimere le strutture verbali , lo si può fare o separatamente nei così detti tempi composti oppure nella stessa parola attraverso l'unione di un morfema lessicale e di un morfema grammaticale. Per semplicità , se vogliamo fare l'analisi sintattica trasformiamo il verbo in un verbo composto quindi -> Gianni mangia una mela -> Gianni ha mangiato una mela (parte flessiva separata da quella verbale). • Gianni ha abbandonato gli amici • [Gianni] [ ha ] [ abbandonato ] [gli amici] ha=flessione,abbandonato=verbo • Abbandonato-> biargomentale transitivo (prevede una struttura con due argomenti)• incontrare - >biargomentale transitivo -Tratti di persona e numero della flessione relazione di accordo con il soggetto ->per valutare i tratti di T è necessario che T entri in relazione con un soggetto (= specificatore) -Una struttura nominale possiede tratti di persona e numero-> possono essere usati per valutare i tratti di T Merge interno (move)-> non possiamo spostasera qualunque cosa in qualunque posto della struttura ma ci sono delle regole: • Lo stesso costituente sintattico può occupare più posizioni diverse in una struttura • A cosa serve la lingua? • Si può agire sugli altri con la lingua? • Quali sono le funzioni sociali della lingua? • Parlare è un modo di agire: la lingua è un mezzo di azione sociale La diversità linguistica Il parlante deve mettere in pratica fra tutte le possibilità che la sua competenza linguistica gli offre solo alcune di queste competenze linguistiche. La COMPETENZA COMUNICATIVA è la capacità del parlante di selezionare una particolare scelta linguistica in base al contesto nel quale si trova. • Non esiste una “lingua buona per tutte le occasioni” esistono delle scelte linguistiche appropriate vs. inappropriate in relazione al contesto e alla situazione comunicativa in cui ci si trova • Ogni parlante è in grado di produrre molte manifestazioni di E-language diverse, ed è di solito in grado di scegliere “quale lingua produrre” in base alle diverse esigenze della situazione comunicativa nella quale di volta in volta si trova • La E-language è il prodotto di: • competenza linguistica (I-Language) • competenza comunicativa La diversità linguistica • Competenza comunicativa = capacità del parlante di selezionare una particolare scelta linguistica in base al contesto sociale/comunicativo nel quale si trova la competenza comunicativa è il risultato dell’esperienza sociale del parlante I fattori sociali che incidono sulla diversità linguistica • I fattori sociali che condizionano le caratteristiche dell’E-language di ogni parlante sono molti e diversi • La sociolinguistica li ha raggruppati in quattro macro-classi, che vanno sotto il nome di dimensioni di variazione • Dimensione diatopica spazio • Dimensione diastratica contesto sociale (posizione sociale dei parlanti nel contesto sociale in cui vivono) • Dimensione diafasica contesto comunicativo • Dimensione diamesica mezzo di comunicazione (fattori associati al canale attraverso cui un messaggio viene trasmesso) Varietà di lingua • Varietà linguistica (o varietà di lingua) >> insieme di prodotti linguistici concreti (E-language) accomunati da proprietà specifiche che dipendono dalle componenti contestuali (dimensioni della variazione). Insieme di E- languages accomunati da proprietà specifiche che dipendono da una o più delle componenti contestuali già viste. • Le quattro dimensioni interagiscono sempre nel determinare le caratteristiche della E-language, tuttavia ci sono casi in cui una delle quattro dimensioni domina sulle altre nel caratterizzare una certa varietà: • Varietà diatopiche• Varietà diastratiche• Varietà diafasiche “lingua della pubblicità” • Varietà diamesiche “lingua digitale” Repertorio linguistico • Repertorio linguistico individuale: insieme delle varietà di lingua che un singolo parlante è in grado di produrre, processare, capire, usare nei diversi contesti comunicativi in cui viene a trovarsi nel corso della sua esperienza sociale. • Repertorio linguistico comunitario: insieme delle varietà di lingua simultaneamente disponibili ad una comunità di parlanti in un certo momento del tempo La e-language che ciascun parlante produce è di fatto il prodotto di due livelli di competenza: la competenza linguistica e la competenza comunicativa che nella vita reale dei parlanti si realizzano sempre entrambi contemporaneamente e guidano il parlante nella produzione di manifestazioni linguistiche concrete che sono il risultato delle regole astratte contenute nella competenza linguistica e delle istruzioni sociali suggerite dalla competenza comunicativa. Nel suo agire sociale ogni parlante fa parte della comunità linguistica cioè un gruppo di individui che hanno delle competenze linguistiche molto simili alle sue. La diversità linguistica nella penisola italiana • Quante e quali lingue si parlano in Italia? Italiano “standard”, italiano regionale, dialetti, comunità alloglotte storiche e recenti • Analisi della competenza linguistica (bi/plurilinguismo) e dell’uso (bilinguismo/diglossia) • Discriminazioni linguistiche • Cosa fare dei dialetti e delle lingue minoritarie? • La “questione della lingua”: quante e quali varietà di italiano parlano gli italofoni? Italiano standard e letterario, italiano semplificato, italiano “di stranieri”, etc. • La stratificazione storica della diversità linguistica in Italia Repertori bi-/plurilingui • La nozione di bi-/plurilinguismo si riferisce a due diverse condizioni: • Una condizione individuale, per la quale un parlante possiede una competenza linguistica in due o più lingue diverse (es. italiano e un dialetto, italiano e inglese, italiano e tedesco, etc.) • Una condizione comunitaria, per la quale in una comunità linguistica esistono parlanti che utilizzano due o più lingue diverse (ma non necessariamente sono tutti bilingui) • MONOCOMUNITARIO: la totalità dei parlanti è bilingue • BICOMUNITARIO: la comunità è divisa in due sottocomunità ciascuna delle quali ha una propria varietà di lingua (pochi individui sono veramente bilingui) Bilinguismo vs. Diglossia • Il rapporto fra le due (o più) lingue presenti in una comunità linguistica può essere di due tipi • Paritario: le due lingue hanno lo stesso status e gli stessi domini d’uso bilinguismo propriamente detto • Sbilanciato: le due lingue hanno status diverso e domini d’uso diversi Bilinguismo puro->condizione che prevede che le 2 o più lingue parlate all'interno di una comunità siano in una condizione di totale uguaglianza, quindi che i parlanti passono usare l'una o l'altra in qualunque contesto comunicativo. Questoè un fattorarissimo perchè in genere quello che succede è che quando in una comunità linguistica si usa più di una lingua ce n'è una che ha prestigio maggiore , che è socialmente più accettata ecc. Questa condizione va sotto il nome di DIGLOSSIA. Secondo la dilossia le due lingue non si incontrano mai e vengono utilizzate in contesti d'uso differenti. Un esempio di diglossia • Varietà 1 • Prestigio socio-culturale • Lingua ufficiale di una compagine politica • Usata per la comunicazione pubblica istituzionale (nei documenti ufficiali, negli uffici pubblici, nelle scuole, …) • Usata per la comunicazione pubblica • Produzione letteraria e scientifica • Radio, televisione, mass media • Modello normativo di riferimento ibrida. Una “lingua” per ogni contesto • Le caratteristiche dei messaggi linguistici che i parlanti producono sono condizionate dal contesto in cui vengono prodotte, ad esempio da… • contenuto del messaggio (argomento) • grado di formalità della situazione comunicativa • grado di ufficialità del contesto • tipo di rapporto fra gli interlocutori, etc. Varietà diafasiche • Elementi del contesto comunicativo • Rapporto fra emittente e ricevente • Obiettivi della comunicazione • Contenuto del messaggio(argomento) • Tipo di contesto comunicativo (pubblico, privato) Comunicazione scientifica (scambio di messaggi linguistici) • Emittente autore esperto (scienziato) • Ricevente pubblico esperto (scienziato) --fra questi due c'è un rapporto di parità • Obiettivo scambio di conoscenze fra addetti ai lavori, avanzamento della conoscenza • Contenuto contenuti scientifici specifici • Contesto comunicazione pubblica, scritta (riviste scientifiche, testi specializzati) e orale (conferenze, seminari) L'evento comunicativo è regolato sia dal punto di vista della sostanza sia dal punto di vista della forma da tutta una serie di requisiti che rendono il contesto un contesto molto rigoroso. Comunicazione divulgativa • Emittente 1 autore esperto (scienziato) • Emittente 2 autore esperto (divulgatore) • Ricevente pubblico non esperto • Obiettivo diffusione della conoscenza, 'educazione culturale' • Contenuto contenuti scientifici non specifici (contenuti semi-scientifici) • Contesto comunicazione pubblica, scritta (volumi divulgativi) e orale (trasmissioni televisive, etc) Obiettivo:l'emittente vuole dare al pubblico non esperto dell'informazione che non ha , perchè il pubblico non esperto acquisisca una conoscenza che precedentemente non aveva. I contenuti sono scientifici ma non sono trasmessi con la stessa precisione con cui sono trasmessi nella comunicazione scientifica. La forma del messaggio deve essere accessibile anche a un pubblico non esperto. Comunicazione tecnica • Emittente autore esperto (tecnico) • Ricevente pubblico non esperto (utente) • Obiettivo mettere qualcuno in condizione di fare qualcosa • Contenuto istruzioni operative • Contesto comunicazione pubblica, scritta (libretto di istruzioni) e orale (tutorial su youtube) Un emittente esperto(tecnico) si rivolge a un ricevente non esperto che vuole imparare a fare quelle operazioni. Ha dei contenuti procedurali(si comunicano delle pocedure). Comunicazione giornalistica • Emittente autore informato (giornalista) • Ricevente pubblico interessato • Obiettivo informare il pubblico, creare un’opinione • Contenuto notizia • Contesto comunicazione pubblica, scritta e orale C'è un autore informato (il giornalista) che interagisce con un pubblico non informato che deve essere aggiornato sulla notizia. L'obiettivo è quello di trasmettere una notizia e comunicare un opinione. Creano una varietà giornalistica condivisa. Comunicazione istituzionale • Emittente istituzioni • Ricevente cittadini • Obiettivo esercitare diritti e doveri • Contenuto diritti e doveri dei membri dell’istituzione • Contesto istituzionale In questo caso si tratta di un’interazione sbilanciata quindi non fra pare ma fra un istituzione e i suoi cittadini, l'obiettivo è quello di permettere ai cittadini di esercitare i propri doveri e i propri diritti. Quindi la comunicazione istituzionale è anche comunicazione pubblica e procedurale. Specificità del contenuto e necessità di rivolgersi a un pubblico estremamente diversificato. Comunicazione creativa • Emittente chiunque ne abbia voglia, artista • Ricevente pubblico di potenziali utenti • Obiettivo comunicare • Contenuto contenuti vari • Contesto solitamente pubblico Varietà specialistiche e settoriali • Lingue specialistiche = legate a discipline tecniche o scientifiche, per esempio il linguaggio giuridico, il burocratese, la lingua dell’economia, quella della medicina, la lingua dello sport, etc. • Lingue speciali = legate a particolari ambiti d’uso come ad esempio la lingua dei giornali o quella della pubblicità Lingua e azione sociale • Ci sono certi tipi di produzioni linguistiche che implicano un fare nel momento stesso in cui esse vengono prodotte • Ad esempio, l’uso di verbi come promettere, giurare, sperare, ringraziare, ordinare, etc., implica che nel momento stesso in cui si pronuncia il messaggio si compie l’azione espressa dal verbo • Performativi Lingua e cultura • Tra lingua e cultura c’è un rapporto di riflessione, in quanto una lingua (o anche una varietà di lingua), è il veicolo di una cultura, o di una varietà di cultura, e allo stesso tempo la lingua (o una varietà di lingua) è parte di una cultura o di una varietà di cultura. La lingua riflette la maniera in cui i membri di una certa società interpretano leggono e descrivono il mondo che li circonda. • Un contatto fra lingue sarà anche un contatto fra culture: contatto vuol dire sempre scontro? LEZIONE 10 RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI-> CAPITOLI STOWELL. Lingua abbreviata / Abbreviated language Che cos'è la lingua abbreviata? che nella terminologia anglofona viene etichettata come abbreviated language, è una varietà di E-language quindi sono manifestazioni linguistiche che certi parlanti producono in certi specifici contesti diamesici e diafasici. La diamesia è importante perchè la lingua abbreviata sembra legata alla scrittura. Ci sono anche dei contesti in cui può essere manifestata in lingua orale. Nel produrre il messaggio linguistico il parlante non ha a disposizione tutto il tempo e lo spazio ma ha a disposizione tempo e spazio limitati. • Classe particolare di E-Language (definita anche "Block language", Weir 2009), caratterizzata dal fatto di: • essere veicolata in forma scritta (tradizionale e digitata) • essere prodotta in condizioni in cui il parlante deve rispettare limiti di spazio e/o di tempo • Titoli dei giornali, dei telegiornali, dei radiogiornali, … • Appunti, diari, … • Testi pubblicitari • Testi digitati brevi (sms, messaggi scritti in chat, Twitter, Instagram, …) Caratteristiche delle lingue abbreviate • Sono lingue veicolate prevalentemente attraverso il canale scritto, quindi adottano strategie grafiche che non sono disponibili alle varietà orali->dimensione diamesica • Abbreviazioni: TVTB • Sistemi grafici alternativi: xké, c6, … • Simbolismo non linguistico: ;-), emoji, hashtag, mention, … • I fenomeni peculiari delle lingue abbreviate non interessano soltanto la componente grafica • Le lingue abbreviate presentano almeno due classi di fenomeni che riguardano la costruzione del testo linguistico, e quindi il livello della sintassi la prima caratterizza tutti i tipi di lingue abbreviate la seconda si vede soprattutto nelle lingue abbreviate digitate • Omissione di parole che sarebbero necessarie per la grammaticalità di una struttura vengono prodotte frasi che in qualunque altra varietà di quella lingua sarebbero agrammaticali ATTENZIONE!!->DEFINIZIONE DI OMISSIONE: tecnicamente quando si parla di lingua abbreviata il termine omissione fa riferimento alla eliminazione in un certo messaggio di elementi lessicali o interi costituenti sintattici che in qualunque altro messaggio linguistico prodotto in quella lingua sarebbero indispensabili. Quindi si parla di omissione quando si fa riferimento alla eliminazione di elementi di una struttura la cui eliminazione provoca o provocherebbe la agrammaticalità di quella struttura. Eliminare un elemento che sarebbe indispensabile per quella struttura. In italiano non vedere il soggetto in una frase abbreviata non è un caso di omissione perchè è perfettamente grammaticale mentre in inglese la eliminazione del soggetto visibili è agrammaticale. Camion abbatte palo I nomi numerabili singolari non possono mai essere collocati in una posizione argomentale se non sono preceduti da un articolo o da qualcosa di simile. Tuttavia se un parlante italofono legge questa sequenza come titolo di un quotidiano va benissimo. Perchè sono possibili violazioni ? Le alternative sono 2: -Le lingue abbreviate sono lingue naturali che per qualche motivo permettono al parlante di deviare dalle regole codificate dalla sua grammatica -Le lingue abbreviate sono lingue artificiali cioè lingue non lingue che usano le parole della lingua italiana inglese ecc. ma non soggiacciono agli stessi principi strutturali cui soggiacciono tutte le altre varietà delle lingue possibili. • _____ camion abbatte ______ palo • un camion ha abbattuto un palo Caratteristiche delle lingue abbreviate digitate • Inserimento di elementi non linguistici all’interno del testo linguistico questi elementi svolgono funzioni sintattiche normalmente ricoperte da interi costituenti sintattici Un grande ritorno in (emoticon italia), con una grande prima vittoria • l’immagine (emoticon italia) sostituisce la struttura nominale Italia (che è costituita da un nome proprio) nella posizione di complemento della preposizione in • C’è (emoticon pasta) per te! • l’immagine (emoticon pasta) sostituisce la struttura nominale pasta (che è costituita da un nome di massa) nella posizione di argomento del verbo è Il fenomeno di SOSTITUZIONE non funziona in maniera casuale, non si può sostituire qualunque elemento linguistico con qualunque elemento non linguistico. Alcune domande (1) • I fenomeni che abbiamo visto avvengono in modo casuale, o si possono individuare delle regolarità? • Possiamo omettere tutto, in qualunque posizione, in qualunque contesto? • Possiamo sostituire tutto, in qualunque posizione, in qualunque contesto? • Porsi queste domande significa capire se esistono delle restrizioni sulla realizzazione di certi fenomeni, cioè significa capire se i meccanismi in atto nelle lingue abbreviate soggiacciono allo stesso tipo di regole cui soggiacciono tutte le grammatiche delle lingue naturali tutte le grammatiche sono soggette a delle regole. Non esiste una lingua in cui tutto è possibile. -Le lingue abbreviate hanno una grammatica? • Come è possibile che un parlante, la cui I-language contiene certe regole che gli impediscono di produrre (e processare) strutture agrammaticali, diventi capace di produrre e processare quelle stesse strutture quando si trova in contesti di lingua abbreviata? I parlanti sono in grado di processare le lingue abbreviate (camion essere omesse Nelle lingue abbreviate ci sono delle parole che regolarmente vengono omesse ma queste parole non sono prese a caso ma fanno parte sempre sempre delle stesse categorie, è vero che certe lingue funzionali nelle lingue abbreviate si possono omettere, ma è anche vero il contrario. Cioè è vero che nelle lingue abbreviate si possono omettere anche parole lessicali sia che certe parole funzionali non si possono mai omettere. In italiano l'unico elemento flessivo che si può omettere è l'ausiliare essere mentre avere non viene omesso mai. Condizioni sull’omissione in inglese abbreviato • Le uniche parole che si possono omettere sono parole funzionali che appartengono a classi chiuse: articoli, copula, pronomi personali e possessivi, flessione verbale • Nessuna di queste parole può essere omessa nelle varietà non abbreviate dell’inglese ciò genererebbe strutture agrammaticali • L’omissione di queste parole è possibile in altre lingue naturali non si tratta di fenomeni peculiari della lingua abbreviata Omissione dell’articolo • old man finds rare gold coin ->agrammaticale • ____ old man finds _____ rare gold coin • AN old man finds A rare gold coin -> viene omesso l'articolo indefinito • Pope visits Cremlin • ______ Pope visits ______ Cremlin • THE Pope visits THE Cremlin-> articolo definito Omissione di "be" Ciò che noi chiamiamo verbo essere corrisponde a 3 diverse entità sintattiche: uno è l'ausialiare essere (esprime tratti flessivi del verbo), copula (unire la proprietà ad un nome), verbo lessicale (verbo che ha un suo significato autonomo). QUANDO PARLIAMO DI OMISSIONE DEL VERBO ESSERE DOBBIAMO PRECISARE UNA DI QUESTE 3 COSE. Obama in talks with EU leaders on Syria • Obama _____ in talks with EU leaders on Syria • Obama IS/WAS in talks with EU leaders on Syria • Putin in Bulgaria this week • Putin _____ in Bulgaria this week • Putin IS in Bulgaria this week • Rice to preside over Mideast peace talks • Rice ______ to preside over Mideast peace talks • Rice IS to preside over Mideast peace talks Omissione del possessivo • Blair has hired wife as secretary • Blair has hired ____ wife as ____ secretary • Blair has hired HIS wife as HIS secretary • ATTENZIONE!!! questo è diverso dall’italiano • In certe varietà di italiano, con certi tipi di nomi, è possibile omettere il possessivo anche in contesti di lingua non abbreviata: • Gianni ha assunto la moglie come segretaria (= Gianni ha assunto la propria / sua moglie come propria / sua segretaria) • Maria ha scelto un caro amico come amante (= Maria ha scelto un suo caro amico come suo amante) Omissione della flessione verbale Sulla struttura verbale non vengono date tutte le informazioni flessive che normalmente ci aspettiamo da una struttura verbale • old man finds rare gold coin • old man FINDS rare gold coin • an old man HAS FOUND a rare gold coin • Pope visits Cremlin • Pope VISITS Cremlin • the Pope HAS VISITED the Cremlin Il verbo trovare e visitare sono coniugati al tempo presente ma descrivono un’azione che si è già svolta e dovrebbe essere collocata nel passato quindi la flessione del verbo dovrebbe essere al passato -> caso di omissione In italiano questo fenomeno è visibile nel passato e si chiama PRESENTE PRO PASSATO e PRESENTE PRO FUTURO quando il presente è utilizzato nel futuro (domani lo faccio a posto di domani lo farò). Ometti tutte le parole che non ti servono Non tutto ciò che può essere omesso viene sempre omesso. • man bites dog ____ man bites ___ dog • man bites a dog ____ man bites a dog • * a man bites dog * a man bites ___ dog • Se la regola fosse vera, ci aspetteremmo: • Che solo la prima delle tre frasi sia possibile in lingua abbreviata dato che entrambi gli articoli si possono omettere e che la regola dice ometti tutto ciò che puoi, allora entrambi si devono omettere • Che la seconda e la terza frase siano entrambe possibili (o entrambe impossibili) a parità di restrizioni di spazio non c’è motivo per la quale un articolo si debba poter omettere e l’altro no • Queen gives anchovies a try • _____ Queen gives anchovies a try • *Queen gives anchovies try • *Queen gives anchovies _____ try Putin _____ in Bulgaria this week (= Putin is in Bulgaria this week) • Convict who is to be released this week faces new charge • *Convict who _____ to be released this week faces new charge Ometti solo le parole che non ti servono C'è la convinzione che si possano omettere solo parole la cui omissione non crea ambiguità, in realtà Stowel fa vedere che questo non è vero. • Nell’inglese abbreviato si distinguono tre tipi di contasti rispetto all’omissione dell’articolo • Contesti in cui l’omissione è impossibile • Contesti in cui l’omissione è necessaria/obbligatoria • Contesti in cui l’omissione è possibile ma non obbligatoria Omissione dell’articolo • old man finds rare gold coin • ____ old man finds _____ rare gold coin • AN old man finds A rare gold coin-> articolo indefinito • I referenti delle strutture nominali non sono mai stati menzionati prima • Vengono introdotti nel discorso come informazione nuova old man finds rare gold coin • ____ old man finds _____ rare gold coin • an old man finds a rare gold coin articolo indefinito • I referenti delle strutture nominali non sono mai stati menzionati prima • Vengono introdotti nel discorso come informazione nuova • father of four dies after horsefly bite _____ father of four dies after _____ horsefly bite a father of four dies after a horsefly bite • housewife dies during sex with lover in hotel ____ housewife dies during sex with _____ lover in _____ hotel a housewife dies during sex with her lover in a hotel Frasi con verbo biargomentale e argomenti nominali: articoli indefiniti • Old man finds rare gold coin _____ old man finds _____ rare gold coin • Omissione su soggetto e oggetto ->OK • Old man finds a rare gold coin _____ old man finds a rare gold coin • Omissione sul soggetto ma non sull’oggetto-> OK • * An old man finds rare gold coin * An old man finds _____ rare gold coin • Omissione sull’oggetto ma non sul soggetto ->NO Restrizioni sull’omissione: articoli indefiniti • In una frase con soggetto e oggetto nominali espressi, il soggetto c-comanda l’oggetto • Se l’articolo indefinito è omesso sul soggetto, allora lo stesso articolo può (ma non deve) essere omesso anche sull’oggetto • Se l’articolo indefinito non è omesso sul soggetto, allora lo stesso articolo non può mai essere omesso sull’oggetto • Se un articolo indefinito non è omesso su un costituente X allora lo stesso articolo non può essere omesso nemmeno sui costituenti c-comandati da X Esempi • a witness claims (that) a soldier shot a pedestrian • _____ witness claims ____ soldier shot ____ pedestrian • _____ witness claims _____ soldier shot a pedestrian • _____ witness claims a soldier shot a pedestrian • * a witness claims ______ soldier shot _____ pedestrian • * a witness claims a soldier shot _____ pedestrian • *______ witness claims a soldier shot _____ pedestrian Omissioni di articoli indefiniti • Soggetti indefiniti, preverbali, in frasi principali, e in posizione iniziale di frase tendenza a comparire senza articolo • Brixton schoolboy disappears _______ Brixton schoolboy disappears • Oggetti indefiniti, postverbali (non in posizione iniziale di frase) nessuna preferenza per l’assenza/presenza di omissione • Obama sends top aide to Beijing Obama sends a top aide to Beijing • Queste tendenze si riscontrano anche in italiano? • C’è una differenza, nella frequenza dell’omissione, fra soggetti preverbali e soggetti postverbali? Omissione dell’articolo definito • Pope visits Cremlin • ______ Pope visits ______ Cremlin • the Pope visits the Cremlin-> articolo definito (unicità del referente) • I referenti dei due sintagmi nominali sono referenti unici questa lettura è realizzata attraverso la presenza visibile di un articolo definito. Pope visits Cremlin • ______ Pope visits ______ Cremlin • the Pope visits the Cremlin articolo definito • I referenti dei due sintagmi nominali sono referenti unici questa lettura è realizzata attraverso la presenza visibile di un articolo definito • academy of arts and sciences president to step down ____ academy of arts and sciences president to step down = the academy of arts and sciences president to step down • queen visits her new great grandson ____ queen visits her new great grandson fenomeni di omissione, ma questi si distribuiscono in modo casuale • Analisi basata sull’osservazione di un corpus (dati reali di E-language) • Non ci sono dati elicitati (I-language) • 261 titoli da 14 prime pagine (a stampa e online) di due quotidiani nazionali italiani (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport) raccolti nel periodo 17 marzo - 21 aprile 2016) I dati • La prima ipotesi è smentita nettamente • Quasi tutti i titoli del corpus contengono casi di omissione che produrrebbero strutture impossibili in italiano non abbreviato • Cagliari, sei squilli promozione • L’italiano abbreviato esiste -> in questa forma particolare di E-language si osservano fenomeni che in tutte le altre varietà dell’italiano sarebbero impossibili Tipi di omissioni osservati nel corpus -• Verbo • Copula • Ausiliare • Verbo lessicale • Informazioni sul tempo grammaticale -• Articoli • Definiti • Indefiniti -• Preposizione (solo per i genitivi) Osservazione generale • Nel corpus, le omissioni più frequenti si osservano nelle frasi in cui vengono omesse delle componenti delle strutture verbali (verbo lessicale, copula, ausiliare )-> Cioè se in una frase viene omessa una componente della struttura verbale , in quella frase di solito ci sono anche delle altre omissioni, c'è una specie di RELAZIONE IMPLICAZIONALE fra l'omissione di elementi verbali in una frase e l'omissione di altre categorie implicazionali in quella frase. • Ipotesi: il verbo svolge una funzione disciplinante la sua presenza sembra 'bloccare' (o sfavorire) l’omissione di elementi funzionali anche sui costituenti nominali. Omissione della copula • noi il governo più di sinistra noi ____ il governo più di sinistra noi siamo il governo più di sinistra • Max e Gigi “Orgogliosi di questa squadra” Max e Gigi “______ orgogliosi di questa squadra” Max e Gigi “siamo orgogliosi di questa squadra” Omissione dell’ausiliare • Migranti, fermato il piano “Più tempo per i rimpatri” Migranti, _____ fermato il piano “Più tempo per i rimpatri” Migranti, è stato fermato il piano “Più tempo per i rimpatri” • Annullato un gol a Morata ma era buono _____ annullato un gol a Morata ma era buono è stato annullato un gol a Morata ma era buono Omissione del verbo lessicale • Migranti, fermato il piano “Più tempo per i rimpatri”-> non è una frase perchè una frase è tale solo se costruita attorno a un verbo. Noi non abbiamo nessun elemento visibile che ci permetta di costruire una frase. Tuttavia siamo in grado di interpretare la sequenza. Migranti, fermato il piano “________ più tempo per i rimpatri” Migranti, fermato il piano “ ??? più tempo per i rimpatri” • Moioli, grande impresa nel cross di snowboard. La coppa è sua Moioli, ______ grande impresa nel cross di snowboard. La coppa è sua Moioli, ??? grande impresa nel cross di snowboard. La coppa è sua • Verbum dicendi • Vettel “La mia Ferrari si chiama Margherita” Vettel _____“La mia Ferrari si chiama Margherita” Vettel dice/dichiara:“La mia Ferrari si chiama Margherita” Quando si studiano le omissioni, in generale, non ci si deve sforzare a immaginare ipotetiche parafrasi, bisogna constatare la presenza di un’omissione e spiegare quali sono le conseguenze di questa assenza sull'interpretazione, sulla struttura, sul significato e spiegare che questo elemento omesso in qualunque altro contesto di varietà dell'italiano sarebbe obbligatorio. Omissione di elementi verbali: possibile anche in varietà non abbreviate • Frasi relative participiali (omissione dell’ausiliare e dell’elemento relativo), sono l'equivalente di una frase relativa realizzata nella forma di un participio senza l'ausiliare e senza il pronome relativo. La frase relativa è una frase che modifica un nome anzichè un verbo. Nelle relative participiali qualunque ausiliare può essere omesso. • E tirò fuori le monete avute in regalo da Mangiafuoco (Collodi 1981: 67), la struttura relativa è rappresentata dalla frase "avute in regalo da Mangiafuoco". • s’accorse per la prima volta che il servo si era mal ridotto, vecchio, grigio, con le vesti divenutegli larghe (Deledda 1950: 145) • Io appartenevo a mio padre, alla nonna inglese scappata di casa abbandonando tre figlie e il marito per andare vagabondando fino a Bagdad e poi sposatasi per amore a Firenze (Maraini 1993: 108) Omissione di elementi verbali: possibile anche in varietà non abbreviate Un altro caso in italiano abbreviato in cui possiamo trovare dei participi senza l'ausiliare espresso è il caso dei participi assoluti, la struttura frasale che contiene un solo participio si colloca in una posizione di subordinazione rispetto alla frase principale. • Participi assoluti (omissione dell’ausiliare), al contrario delle relative participiali, sono frasi subordinate non di un nome ma di un’intera frase. Omissioni del tempo grammaticale nel corpus • Primarie Usa, Kasich vince in Ohio, presente pro passato: un solo evento, accaduto nel passato L'omissione del tempo passato non è obbligatoria. • Ci resta di sasso Boonen Si sente nel mito Ma la sua Rubaix gli dice no, presente narrativo/cronachistico: enfatizza l’andamento “drammatico” • Stavolta il Gallo canta al tramonto, presente “universale” Tutti i tempi del passato sono attestati nel corpus • “Higuain ha urlato vergognoso” Ecco cosa ha scritto Irati • Baldini e il treno di Forlì Entrò nell’Olimpo del Giro • Il referendum e il quorum: quando si votava in massa Omissione dell’articolo definito • 24 casi-> L'omissione dell’articolo definito si osserva nei tre seguenti contesti sintattici • Sintagmi nominali in isolamento posizione non argomentale • Soggetti di frasi nelle quali c’è omissione della copula o del verbo lessicale • Sintagmi nominali in posizione argomentale di frase con omissione di ausiliare(caso più frequente) Omissione dell’articolo in sintagmi nominali in isolamento • Tigre Juve, quattro graffi da scudetto • Tassi bassi: l’ossessione di Schaube • Tema sospeso (hanging topic). Il sintagma nominale è collocato all'inizio del testo, ma non ha nessuna relazione sintattica con la frase che segue. è una struttura molto frequente nella prosa giornalistica italiana soprattutto nei titoli e negli incipit degli articoli , fondamentamelmente è una struttura di solito nominale o preposizionale che rappresentano ciò di cui parlerà l'articolo. Perchè sospeso? Viene collacato di solito all'inizio di un intera frase. Soggetti di frasi con omissione di copula o verbo lessicale • Psg-City, pari e troppi errori Adesso per Ibra ____ strada ______ in salita • Vale giù per terra Dovi colpito ancora ____ Rodeo _____ a Marquez Sintagmi nominali in posizione argomentale di frase con omissione di ausiliare • _____ Regina dello snowboard ____ travolta dalla valanga • San Siro, Inter-Napoli 2-0 _____ Azzurri _____ gelati e Juve più lontana • _____ Ultrà ______ ricevuti in Senato: spunta anche il Bocia […] Omissione dell’articolo espletivo • Con nome proprio di squadra, se è presente un’omissione nel verbo della frase di cui il nome proprio è argomento • San Siro, Inter-Napoli 2-0 Azzurri gelati e ___ Juve ____ più lontana • ______ Milan fischiato fa solo un pari con la Lazio Omissione dell'articolo indefinito • 5 casi • Strutture nominali in posizione argomentale di frasi che contengono un’omissione totale del verbo lessicale (sintagmi in isolamento?) • Moioli, _____ grande impresa nel cross di snowboard […] • Caso Regeni, _____ segnale dall’Europa • […] ____ Rodeo ad Austin, domina Marquez • Le nuove carte di Potenza ___ Dossier per colpire Del Rio • Una struttura nominale in posizione argomentale di una frase che non esprime il tempo grammaticale sul verbo • Foresta di Aremberg ____ Moto piomba su Viviani […] Omissione della preposizione L'omissione della preposizione è possibile soltanto su una determinata classe di sintagmi preposizionali e cioè sui genitivi. Genitivo=particolare relazione sintattica che si instaura tra due nomi • Unica preposizione omessa = preposizione di quando introduce un genitivo • 13 casi, 3 tipologie • Il genitivo si trova a destra del nome, entrambi sono definiti (nella maggior parte dei casi il genitivo è un nome proprio), ma non è visibile nessun articolo, né sul nome testa, né sul genitivo • Il genitivo si trova a destra del nome, entrambi sono definiti e sul nome testa compare un articolo → un solo caso • Il sogno Juve svanisce ai supplementari → il sogno (= nome testa) della Juve (= genitivo) • Il genitivo si trova a sinistra del nome, il nome testa è un prestito dall’inglese → genitivo sassone Il genitivo sassone ha 2 caratteristiche che lo distinguono dal genitivo preposizionale italiano o anche inglese che sono: è realizzato senza l'ausilio di una preposizione, si trova a sinistra del nome, induce sempre l'interpretazione indefinita dell'intera struttura. Quindi per realizzare un genitivo preposizionale in una lingua come l'italiano io ho bisogno di un articolo sul nome e di una preposizione sul genitivo -> il libro di Gianni. Per realizzare un genitivo sassone invece io non ho bisogno di nessuna delle due-> colloco John a sinistra del nome a quel punto non mi servono ne una preposizione ne un articolo per ottenere l'interpretazione genitivale. Genitivi a preposizionali Li troviamo o a destra o a sinistra del nome , ma quando li troviamo a sinistra del nome il nome testa è sempre un prestito dall'inglese quindi è come se queste strutture ricalcassero lo stesso ordine delle parole del genitivo sassone. • Palermo: far west ultrà […] → il far west (=nome testa) degli ultrà (=genitivo) • Bacca-Quadrado A San Siro sarà derby Colombia → il derby (= nome testa) della Colombia (=genitivo) • Dall’Igna, tecnico Ducati […] → il tecnico (= nome testa) della Ducati (=genitivo) DISTRIBUZIONE PERCHè POSSONO ENTRAMBI OCCORRERE NELLA STESSA POSIZIONE SINTATTICA. • ho incontrato Mario • ho incontrato il ragazzo con i capelli rossi che ho incontrato ieri • Ho cantato per Mario • Ho cantato per il ragazzo con i capelli rossi che ho incontrato ieri Un costituente è etichettato come struttura nominale se occupa queste posizioni sintattiche: • soggetto di frase • complemento oggetto di un verbo • complemento di una preposizione • predicato (ritengo Gianni un bravo ragazzo) • tema sospeso (Il ragazzo con i capelli rossi, sono stato ieri a casa sua) -è necessario che una struttura nominale contenga un nome? non è necessario che contenga un elemento lessicale morfologicamente e lessicalmente etichettato nella categoria dei nomi ma è necessario che contenga un elemento che possa svolgere la stessa funzione sintattica di un nome. -è sufficiente che una struttura nominale contenga un nome? non tutti i nomi possono stare da soli, per alcuni nomi sembra essere sufficiente che una struttura nominale sia costituita da quel solo nome per poter essere collocata in alcune posizioni sintattiche per altri nomi no, ci sono dei nomi che da soli non possono fungere da struttura nominale. Non sempre è sufficiente un singolo nome per poter svolgere le funzioni sintattiche che normalmente vengono svolte dalle strutture nominali. --Come è fatto un costituente nominale rispetto alla sua struttura interna , costituenti anche molto diversi possono avere la stessa distribuzione sintattica, ci sono quindi dei costituenti nominali formati da un unico elemento come un nome o un pronome e ci sono invece dei costituenti nominali che hanno una struttura interna anche molto complessa. Normalmente un costituente nominale ruota intorno a una testa (un elemento che può farne le veci). Il nome proietta la struttura nominale , unendosi attraverso delle operazioni di marge ad altri costituenti sintattici. Questi sono chiamati modificatori del nome. La struttura argomentale dei nomi-> chiedono di essere associati a dei modificatori per costruire intorno a se una struttura sintattica più complessa. • Nomi a struttura argomentale definiscono univocamente i loro argomenti, come i verbi • giudizio, descrizione, annuncio, proposta, opinione, … • Gianni giudica Maria-> Il giudizio di Gianni su Maria • Gianni descrive l’incidente-> La descrizione di Gianni dell’incidente • Il presidente annuncia una nuova legge ->L’annuncio del presidente di una nuova legge • L’America propone la pace all’Europa-> La proposta di pace dell’America all’Europa I nomi che hanno una struttura argomentale realizzano i loro argomenti come complementi preposizionali non possono realizzare i loro argomenti come complementi diretti • Nomi intransitivi derivano da verbi intransitivi • Telefonata (telefonare), camminata (camminare), viaggio (viaggiare), corsa (correre), etc • Gianni ha telefonato (a Maria) >La telefonata di Gianni (a Maria) • Gianni ha camminato lentamente (per la città)-> la lenta camminata di Gianni (per la città) • Gianni ha viaggiato lungamente (in America) ->il lungo viaggio di Gianni (in America) • Gianni ha corso velocemente-> la corsa veloce di Gianni • Nomi intransitivi ->derivano da verbi intransitivi • Telefonata (telefonare), camminata (camminare), viaggio (viaggiare), corsa (correre), etc • Gianni ha telefonato (a Maria) La telefonata di Gianni (a Maria) • Gianni ha camminato lentamente (per la città) la lenta camminata di Gianni (per la città) • Gianni ha viaggiato lungamente (in America) il lungo viaggio di Gianni (in America) • Gianni ha corso velocemente la corsa veloce di Gianni • La preposizione di non aggiunge niente in termini di contenuto semantico ->segnala che Gianni è un argomento del nome La funzione che a livello di struttura frasale viene normalmente ricoperta dagli avverbi nelle strutture nominali viene ricoperta dagli aggettivi. Quindi l'equivalente dell'avverbio lentamente nella struttura nominale costruita intorno a camminata è l'aggettivo lenta. • Nomi intransitivi derivano da verbi intransitivi • Telefonata (telefonare), camminata (camminare), viaggio (viaggiare), corsa(correre), etc • Gianni ha telefonato a Maria La telefonata di Gianni a Maria • Gianni ha camminato lentamente (per la città) la lenta camminata di Gianni (per la città) • Gianni ha viaggiato lungamente (in America) il lungo viaggio di Gianni (in America) • Gianni ha corso velocemente la corsa veloce di Gianni Nomi transitivi derivano da verbi transitivi • Descrizione (descrivere), attesa (attendere), analisi (analizzare), desiderio(desiderare), timore (temere), etc • Gianni ha descritto Maria La descrizione di Gianni di Maria • Gianni ha atteso Maria L’attesa di Gianni di Maria • Gianni ha analizzato il problema L’analisi di Gianni del problema • Gianni ha desiderato Maria Il desiderio di Gianni di Maria • Gianni ha temuto Maria Il timore di Gianni di Maria • La preposizione di nelle strutture nominali non introduce soltanto l'argomento esterno cioè il soggetto ma introduce anche l'oggetto e non aggiunge niente in termini di contenuto semantico ->segnala che Gianni e Maria sono argomenti del nome. • Gianni ha descritto l’incidente a Maria La descrizione di Gianni dell’incidente a Maria • Gianni ha atteso Maria lungamente La lunga attesa di Gianni di Maria • Gianni ha analizzato attentamente il problema L’ attenta analisi di Gianni del problema Verbi transitivi, nomi intransitivi Ci sono dei casi in cui da un verbo transitivo deriva un nome intransitivo->ammirazione • Gianni ammira Maria L’ammirazione di Gianni per Maria * L’ammirazione di Gianni di Maria • Gianni giudica negativamente Maria Il giudizio negativo di Gianni su Maria * Il giudizio negativo di Gianni di Maria Passivizzazione Nomi “misti” • Designano oggetti (come i nomi con struttura non argomentale), ma possono anche essere riconducibili a verbi (come i nomi con struttura argomentale) • Fotografia, regalo, … Complementi non argomentali • “All’interno dei sintagmi nominali possono apparire elementi che nelle strutture frasali corrispondenti vengono detti avverbiali; si tratta cioè di complementi frasali o nominali, di solito introdotti da una preposizione, che non esprimono né un argomento della testa N, né una relazione R” Complementi non argomentali nominali • La casa di Gianni in montagna • Il libro di Chomsky sullo scaffale • Le scarpe di Pietro con i lacci • La casa in montagna di Gianni • Il libro sullo scaffale di Chomsky • Le scarpe con i lacci di Pietro Complementi non argomentali frasali Quando un complemento non argomentale è realizzato come una frase soggiace a una serie di restrizioni. • Il viaggio di Gianni prima che fosse assalito dai briganti durò tre mesi • La partenza di Gianni subito dopo essere tornato dall’India fu del tutto inaspettata Il nome viaggio e il nome partenza sono anche associati ad una struttura frasale. Le frasi non hanno un soggetto espresso. • Il viaggio di Gianni prima che Pietro fosse assalito dai briganti durò tre mesi • * La partenza di Gianni subito dopo Pietro essere tornato dall’India fu del tutto inaspettata • * Il viaggio prima che fosse assalito dai briganti di Gianni durò tre mesi • * La partenza subito dopo essere tornato dall’India di Gianni fu del tutto inaspettata Il soggetto di una frase subordinata o di un verbo di modo non finito deve essere sempre coreferente col soggetto della frase principale. Il soggetto sottointeso di una frase con un verbo di modo finito indipendente da quello della principale. Se un nome è associato ad un complemento argomentale e ad un complemento non argomentale , se il complemento non argomentale è un complemento nominale allora l'argomento e il complemento non argomentale possono essere collocati in qualunque ordine l'uno rispetto all'altro. Se il complemento non argomentale è costituito da una frase allora l'ordine è fisso cioè l'argomento viene sempre prima del complemento non argomentale. Genitivi -> sono tutti quei complementi che all'interno di una struttura nominale realizzano un soggetto un oggetto oppure un possessore. La funzione di genitivo viene svolta da un sintagma preposizionale introdotto dalla preposizione di. • In italiano, la maggior parte dei modificatori nominali del nome sono realizzati come complementi preposizionali che prendono come testa la preposizione di • Possessore o altri tipi di relazione R il computer di Mario • Relazione argomentale • Soggetto la descrizione di Mario (= 'Mario ha descritto X') • Oggetto la descrizione di Mario (= 'Mario è stato descritto da X') Strutture nominali • Strutture preposizionali per essere collegato ad un altro nome o ad una struttura verbale (in una posizione di complemento non diretto), un sintagma nominale deve essere collocato nella posizione di complemento di una preposizione(->sintagma preposizionale) Per collegare un nome testa ad un modificatore nominale quindi ad un altro sintagma nominale è sempre necessario l'intervento di una proposizione. Un sintagma preposizionale è dunque una struttura costruita intorno a una preposizione che prende come testa una preposizione e come complemento una struttura nominale a sua volta. In una lingua come l'italiano tutti i complementi del nome sono collegati al nome testa mediante una struttura preposizionale inclusi argomenti soggetto e oggetto e possessore. DI MARIO -> TESTA:DI , MARIO:COMPLEMENTO Genitivi • In altre lingue, i modificatori del nome sono realizzati attraverso altri tipi di strutture, non preposizionali. Nelle lingue romanze antiche il genitivo viene realizzato senza la preposizione di • complementi diretti del nome (genitivo apreposizionale)-> complemento diretto del nome che viene legato al nome senza l'intervento di una struttura preposizionale. • la fille le roy Pelles • la casa ’l medicu • el portico la iglesia • la moglie Menelao • a casa u sinnicu • a damiggjàna u wìnu jwànku • Condizioni per il genitivo apreposizionale in romanzo: • Adiacenza fra nome testa e genitivo• Il nome testa è sempre definito• flessione specifica (John’s book)-> una lingua che realizza i genitivi in un modo diverso rispetto al sintagma nominale è l'inglese, il genitivo sassone in inglese è un modo di realizzare il genitivo. Genitivi apreposizionali ( strutture che svolgono rispetto al nome la funzione o di argomento o di possessore e non sono introdotti dalla preposizione di) • Italiano abbreviato (Casolari 2016) • è favola Pomì (= è la favola della Pomì) • Nessuna preposizione prima del genitivo • Adiacenza fra il nome testa e il genitivo • Il nome testa è interpretato come definito ma non è preceduto da nessun determinante • Ordine [Nome Genitivo] come nel resto del romanzo • Dovizioso show (= lo show di Dovizioso) • Ordine [Genitivo Nome] solo se il nome testo è un prestito dall’inglese (calco dal genitivo sassone?) Le lingue abbreviate non fanno quello che vogliono, sicuramente introducono delle differenze rispetto alle varietà normali ma lo fanno seguendo dei percorsi possibili. Il genitivo dei pronomi Esistono particolari forme di pronomi che svolgono la funzione di genitivo rispetto ad una struttura nominale • La telefonata di Gianni ->la sua telefonata -> la stessa funzione sintattica svolta dal sintagma preposizionale di Gianni nella struttura nominale la telefonata di Gianni può essere svolta dal pronome genitivo sua nella • In italiano, la presenza del determinante dipende da: • Tipo di nome che funge da testa della struttura ->i nomi numerabili sono sempre preceduti da un determinante visibile ->i nomi di specie sono sempre preceduti da un determinante visibile ->i nomi massa e i nomi che contengono un morfema ben visibile di plurale possono non essere preceduti da un determinante visibile Nomi comuni numerabili e non numerabili • ho comprato il maiale-> può avere o l'interpretazione definita numerabile o una lettura definita di massa. • ho comprato un maiale-> può solo avere lettura numerabile non definita ( ne ho comprato uno fra tanti) • ho comprato maiale (, tacchino, pollo, …)-> il sintagma nominale maiale viene collocato in posizione di oggetto senza essere preceduto da un determinante visibile. Il siantagma nominale maiale in questo caso è un nome di massa. Lettura di messa non definita. I determinanti servono ad assegnare un interpretazione al sintagma nominale al quale sono associati a seconda del tipo di determinante che viene associato a una certa struttura nominale quella struttura acquisisce una certa interpretazione (numerabile , non numerabile , definita o nome di specie). L'assenza del determinante in questi casi viene definita più precisamente determinante zero. L'assenza di un determinante visibile è sempre associata a un certo tipo di interpretazione. • ho piantato l’albero-> nomi come albero o ragazzo non si prestano all'interpretazione di massa cioè sono dei nomi che possono essere interpretati solo come nomi numerati. Il determinante zero cioè il determinante invisibile con i nomi singolari può esseresolo associato alla lettura di massa, se un nome singolare non ha una lettura di massa allora non può mai avere neanche il determinante zero. • ho piantato un albero • *ho piantato albero I nomi plurali per definizione indicano una pluralità di individui, di conseguenza con i nomi plurali non si pone il problema di distinguere fra una lettura numerabile e massa perchè possono solo avere lettura numerabile. I nomi plurali nella posizione di oggetto possono avere determinante zero. Quindi con isingolari il determinante zero segnala la lettura di massa, con i plurali il determinante zero segnala lettura indefinita plurale, quindi nome plurale indefinito può essere associato a un determinante zero. Viceversa se un nome è indefinito o usato come nome di specie deve sempre avere un determinante visibile. • ho piantato gli alberi • ho piantato degli alberi • ho piantato alberi (per tutto il giorno ) • ho comprato i maiali • ho comprato dei maiali • ho comprato maiali (, pecore, cavalli, …) • Determinante visibile seleziona la: • lettura numerabile (al singolare) • lettura definita • lettura “nome di specie” Tutti questi esempi ci hanno mostrato che il determinante nelle strutture nominali ha da una parte la funzione di collocare la struttura nella posizione di soggetto , dall'altra ha la funzione semantica di associare alla struttura nominale una interpretazione e una lettura. Le letture che passano attraverso il determinante sono la lettura numerabile non numerabile , la lettura definito non definito e l'interpretazione nomi di specie. Una struttura nominale quando è collocata in una frase può essere interpretata come definita o non definita, una struttura nominale può essere associata a una struttura numerabile o non numerabile e questa lettura viene assegnata alla struttura nominale dal determinante. Quindi supponiamo di avere una struttura nominale come albero, se a questa struttura vogliamo associare una lettura definita allora è necessario collocare nella posizione di di un elemento che ci dica : questa struttura nominale deve essere interpretata come definita e questo argomento è l'articolo indefinito. Se a una struttura nominalee vogliamo associare la lettura non definita e la lettura numerabile allora inseriremo nella posizione di di un elemento specifico che chiamiamo articolo indefinito che assegna alla struttura nominale la lettura non definita ma numerabile. Se una struttura nominale ha la proprietà di essere plurale quindi numeranile plurale e ci vogliamo associare una lettura non definita allora collocheremo la posizione di di in un determinante zero. Posizione del soggetto rispetto al verbo • il maiale che hai comprato non sta bene • un maiale che hai comprato non sta bene • *maiale che hai comprato non sta bene • i maiali che hai comprato non stanno bene • dei maiali che hai comprato non stanno bene • *maiali che hai comprato non stanno bene • gli alberi (che hai piantato) non hanno attecchito • degli alberi (che hai piantato) non hanno attecchito • *alberi (che hai piantato) non hanno attecchito • l’albero (che hai piantato) non ha attecchito • un albero (che hai piantato) non ha attecchito • *albero (che hai piantato) non ha attecchito • Determinante visibile • soggetti preverbali Lettura definita-> non c'è una vera nozione condivisa di definitezza in letteratura. • Un sintagma nominale è associato a una lettura definita quando il referente della struttura nominale viene presentato come noto o individuabile a partire dal contesto linguistico o extralinguistico, o da conoscenze condivise/generali. ES: Ieri ho visitato un appartamento la cucina non era molto grande. L'articolo definito la associato al nome cucina segnala che il sintagma nominale cucina fa riferimento a un entità del mondo che è necessariamente presente nel contesto descritto dalla frase. ES:una donna dai capelli scuri, elegantemente vestita, un uomo con gli occhiali neri e due bambini sono entrati nella stanza. Ho immediatamente riconosciuto la donna. E anche i bambini avevano un’aria nota. • I sintagmi nominali donna e bambini sono già stati introdotti nel contesto ->second mention(il sintagma viene utilizzato più volte nello stesso testo). La prima volta che vengono menzionati non sono associati a nessun articolo definito. • Quando un referente è introdotto per la prima volta, viene rappresentato come non definito ->assenza di un determinante definito. ( Quel sintagma non è mai stato introdotto prima nel testo e ha un referente che non è individuabile a partire da nessun punto di riferimento). • la ragazza con la quale Mario è uscito ieri sera lo ha appena richiamato • Che fine ha fatto la sorella gemella di tua moglie? ->tua moglie ha una sorella gemella • L’ennesima figuraccia di domenica scorsa potrebbe costarvi la retrocessione fate abitualmente figuracce • La freschezza di Jocca ha solo il 7% di grassi ->Jocca è fresco Strategia di presentare attraverso la struttura definita un determinato referente come esistente quindi dare per scontata l'esistenza di un determinato referente attraverso una struttura definita è una strategia molto utilizzata nella lingua della pubblicità. LEZIONE 16 • Alessandra Giorgi. La struttura interna dei sintagmi nominali. In: Grande Grammatica Italiana di Consultazione, a cura di L. Renzi, G.Salvi, A. Cardinaletti, volume 1, capitolo 4, paragrafo 4 Nomi di specie • il maiale è la mia carne preferita • *maiale è la mia carne preferita • adoro il maiale • *adoro maiale • i dinosauri sono estinti • *dinosauri sono estinti • oggi abbiamo studiato dinosauri = ‘alcuni (tipi di) dinosauri’ MA NON ‘la specie dei dinosauri’ • oggi abbiamo studiato i dinosauri = ‘la specie dei dinosauri’ • *vulcani si studiano a scienze • i vulcani si studiano a scienze • ? a scienze si studiano vulcani = ‘alcuni (tipi di) vulcani’ MA NON ‘la categoria dei vulcani’ • a scienze si studiano i vulcani = ‘la categoria dei vulcani’ Nomi propri • Gianni ha incontrato Caterina • il Gianni ha incontrato la Caterina VARIAZIONE DIATOPICA • un Gianni ha incontrato una Caterina 'una persona che si chiama Gianni ha incontrato una persona che si chiama Caterina' • un Gianni così in forma non si era mai visto 'un tipo di Gianni' • la Caterina che conosco non avrebbe mai fatto questo a Gianni 'una delle Caterine…' • le Caterine che conosco ….. • Ronaldo gioca nella Juventus • il Ronaldo che gioca nella Juventus ha vinto più titoli del Ronaldo che giocava nell'Inter • un Ronaldo così fuori forma non si era mai visto • Petrarca è il mio poeta preferito • il Petrarca è il mio poeta preferito VARIAZIONE STILISTICA (DIAFASICA) • Dante è il mio poeta preferito • * il Dante è il mio poeta preferito • Roma è una città piena di problemi • * la Roma è una città piena di problemi • una Roma così sporca non si era mai vista 'una particolare rappresentazione di Roma' • la Roma che ricordo io non era così sporca 'una particolare rappresentazione di Roma' • Roma antica è stata saccheggiata dai goti • *città antica ….. • L’antica Roma è stata saccheggiata dai goti • * antica Roma è stata saccheggiata dai goti • L’antica città…. • * Roma è una squadra in competizione con Lazio • La Roma è una squadra in competizione con la Lazio • "L’Italia è il Paese che io amo" • * Italia è il Paese che io amo • L’Emilia Romagna è una regione ricca • * Emilia Romagna è una regione ricca • * Sicilia è un’isola • La Sicilia è un’isola • Lampedusa è un’isola • * La Lampedusa • La Barilla è un’azienda nota in tutto il mondo • "Alexa, apri Barilla!" • "Barilla presenta la sua prima Skill per Amazon Alexa" • L’Alitalia è un'azienda in crisi • "Atlantia promette di salvare Alitalia" • Ho 3 o 4 certezze nella vita, una è la Nutella • "Buongiorno a te è il brano scelto da Nutella per la colonna sonora della propria pubblicità" • "Nutella mette sui barattoli 135 frasi dialettali d’Italia e voi (non) resisterete"->VARIAZIONE??? Nomi di parentela • ho accompagnato mamma/papà in aeroporto • mamma/papà di chi? • ho accompagnato la mamma/il papà in aeroporto • mamma/papà di chi? • ho accompagnato mia mamma/mio papà in aeroporto • ho accompagnato la mia mamma/il mio papà in aeroporto VARIAZIONE DIATOPICA? / VARIAZIONE INDIVIDUALE? ---> Si possono definire delle CONDIZIONI SINTATTICHE per prevedere questo tipo di variazione? • L’invasione tedesca dell’Austria (= dei tedeschi, della Germania) • La Germania invade l’Austria, * L’Austria invade la Germania • Il patto italiano con gli Stati Uniti (= degli italiani, dell’Italia) • La dichiarazione imperiale al popolo (= dell’imperatore) Aggettivi che esprimono una relazione R • Inno nazionale (= della nazione) • L’azienda petrolifera (= di petrolio) • L’energia nucleare/solare • Questi aggettivi non possono essere modificati da espressioni come molto, poco, così, tanto né hanno superlativi/comparativi • * Un inno più nazionale di un altro • * Un inno poco nazionale • * Un inno così nazionale Aggettivi avverbiali • La riunione odierna • L’incontro mattutino • L’improvviso arrivo di Gianni • La probabile partenza di Mario • La prossima/recente cattura del ladro Aggettivi • Mario è un bel ragazzo • Mario è un ragazzo bello • Mario è un povero ragazzo • Mario è un ragazzo povero • Questo è un semplice problema • Questo è un problema semplice • Gianni ha comprato una nuova macchina • Gianni ha comprato una macchina nuova->Aggettivi pre- e post-nominali >> significati diversi in base alla posizione Quel povero ragazzo ricco non ha amici • ?? Quel ragazzo povero ricco non ha amici • La sola ragazza arrivata alla festa era in compagnia • ?? La ragazza sola arrivata alla festa era in compagnia • Gianni ha comprato una nuova macchina usata • Gianni ha comprato una macchina nuova usata • un semplice problema complesso vs. ? un problema semplice complesso • un’astuta risposta ingenua vs. un’ingenua risposta astuta Aggettivi qualificativi • Funzione restrittiva: l’aggettivo identifica la classe cui il nome appartiene • Un ragazzo bello “un ragazzo che appartiene alla classe dei ragazzi belli” • Funzione appositiva esprime una caratteristica della persona in questione • Un bel ragazzo “un ragazzo che ha la caratteristica di essere bello” Complementi dell’aggettivo • Un simile evento • Un evento simile • Un evento simile ad un tornado • * Un simile ad un tornado evento • I fedeli sudditi • I sudditi fedeli • I sudditi fedeli al re • * I fedeli al re sudditi lezione 17 • Alessandra Giorgi La struttura interna dei sintagmi nominali. In: Grande Grammatica Italiana di Consultazione, a cura di L. Renzi, G.Salvi, A. Cardinaletti, volume 1, capitolo 4, paragrafi 5-7 (VEDI SCHEMI ) LEZIONE 19 Riferimenti bibliografici • Daniela Isac and Charles Reiss (2013) I-language. An introduction to Linguistics as Cognitive Science, Oxford, OUP Capitolo 3 [una copia elettronica è disponibile su Dolly] • Andrea Moro (2017) Le lingue impossibili, Milano, Raffaello Cortina Editore • Timothy Stowell (2007) Abbreviated Language. Handout UCLA [una copia elettronica è disponibile su Dolly] • Timothy Stowell (2014) Abbreviated English in Headlinese. Handout UNIMORE [una copia elettronica è disponibile su Dolly] • Alessandra Giorgi soggiacciono-> tutte le grammatiche delle lingue naturali tutte le grammatiche sono soggette a delle regole. Le lingue abbreviate hanno una grammatica?ossia soggiacciono a delle restrizioni che possono essere associate a restrizioni tipiche di una grammatica? Una lingua senza regole non esiste. Alcune domande (2) • Come è possibile che un parlante, la cui I-language contiene certe regole che gli impediscono di produrre (e processare) strutture agrammaticali, diventi capace di produrre e processare quelle stesse strutture quando si trova in contesti di lingua abbreviata? • La sua competenza comunicativa lo mette in grado di riconoscere i contesti di lingua abbreviata • A quel punto, come fa ad interpretare le strutture abbreviate senza "commettere errori"? • Sa farlo "per abitudine" ->competenza comunicativa • Nella sua grammatica mentale ci sono delle risorse che lo guidano ->competenza linguistica Alcune considerazioni • Le ragioni principali che spingono un parlante ad usare lingua abbreviata sono motivazioni di natura pragmatica restrizioni di tempo e di spazio • Necessità di 'condensare' un messaggio in uno spazio ridotto e in un tempo breve • Necessità di trasmettere un certo contenuto in modo 'rapido' senza perdere in informatività • Necessità per il messaggio di essere 'accattivante' (slogan pubblicitari, titoli di giornali, messaggi sui social, …) Cosa innesca i meccanismi delle lingue abbreviate? • Risorse puramente mnemoniche: il parlante ha visto altri contesti di lingua abbreviata e impara a riprodurre cose simili • Questa è una delle spiegazioni che di solito vengono date a proposito dei titoli di giornali i titolisti applicano uno 'stile di scrittura' specifico • questo è sufficiente a spiegare il modo in cui la lingua abbreviata si manifesta nei contesti in cui la vediamo? Risorse grammaticali (cioè meccanismi codificati nella I-language) • esiste una grammatica della lingua abbreviata (ossia un insieme di filtri e di regole combinatorie) che si applica solo a certi contesti specifici • è necessario fare questa ipotesi per spiegare il modo in cui la lingua abbreviata si manifesta nei contesti in cui la vediamo? Alcune osservazioni • Tutte le lingue abbreviate condividono delle caratteristiche • Una lingua abbreviata è sempre una varietà secondaria (definita solitamente su base principalmente diamesica) di una lingua naturale ->una lingua abbreviata non esiste senza una lingua naturale di riferimento ->non esistono parlanti che producono solo lingua abbreviata • le lingue abbreviate non sono autonome (non esiste un parlante nativo della sola lingua abbreviata) • I parlanti che sono in contatto con i contesti comunicativi in cui si usano le lingue abbreviate sembrano in grado di: • emettere giudizi di grammaticalità sulle strutture prodotte in lingua abbreviata • interpretare senza ambiguità testi prodotti in lingua abbreviata, anche se non li hanno mai sentiti prima • produrre testi di lingua abbreviata che non hanno mai sentito prima • le lingue abbreviate sembrano manifestare le stesse peculiarità di tutte le lingue naturali • I fenomeni che caratterizzano le lingue abbreviate non sembrano 'casuali' • Non si può omettere(/sostituire) tutto solo certe classi di parole possono essere omesse(/sostituite) • Non tutto può essere omesso sempre perché certe classi di parole possano essere omesse, devono verificarsi alcune condizioni sintattiche particolari • Le proprietà delle lingue abbreviate sono conformi ai principi (e parametri) che si osservano in nelle lingue naturali ->le lingue abbreviate non sono non-lingue -> quello che vediamo succedere nelle lingue abbreviate non è aberrante rispetto a quello che vediamo succedere in generale nelle lingue naturali. Es: l'assenza di un articolo visibile per il polacco è possibile come per la lingua abbreviata, quindi è un anomalia per l'italiano ma non per altre lingue. Certe lingue soggiacciono a certe regole altre lingue soggiacciono ad altre regole. Quindi…. Nelle lingue abbreviate le cose che si possono omettere non si devono omettere. Regole basate unicamente su ragioni di economia linguistica (ometti tutto quello che non ti serve): • non spiegano come facciano i parlanti a decidere che una certa parola 'non serve' non tutte le parole possono essere omesse • non spiegano casi in cui una certa parola, anche se 'non serve', non viene omessa non tutte le parole di una certa classe devono essere omesse • non spiegano casi in cui una certa parola viene omessa anche se la sua omissione genera ambiguità di interpretazione ->possono essere omesse anche le parole che 'servono' ->è possibile che ragioni di economia linguistica inducano la necessità di omissione, ma da sole non spiegano i meccanismi dell’omissione. Ipotesi • L’omissione, nelle lingue abbreviate, è un fenomeno strutturale, cioè è regolato dagli stessi meccanismi della I- language che regolano la sintassi • L’omissione non è generalizzata non si dà mai il caso che una certa categoria sintattica (classe di parole) è sempre omessa in una certa lingua abbreviata • L’omissione non è libera sembra che le lingue abbreviate siano soggette a delle restrizioni sintattiche sull’omissione (ci sono certe posizioni sintattiche in cui una certa classe si può omettere e altre in cui non si può) Due domande • La lingua abbreviata è una lingua naturale? obbedisce a regole codificate a livello di I-language? • SI le lingue abbreviate sono lingue naturali • NO le lingue abbreviate sono il prodotto di 'artifici stilistici' che sono regolati da norme indipendenti dalla I-language • Cos’è l’omissione?
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved