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vecchio e nuovo Codice Deontologico, Appunti di Metodi E Tecniche Del Servizio Sociale

le varie differenze e novità del Codice Deontologico per gli Assistenti Sociali

Tipologia: Appunti

2020/2021
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Caricato il 04/05/2021

cu1988
cu1988 🇮🇹

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Scarica vecchio e nuovo Codice Deontologico e più Appunti in PDF di Metodi E Tecniche Del Servizio Sociale solo su Docsity! I Definizioni generali e ambito di applicazione I Definizione e potestà disciplinare II Principi generali della professione II Principi III Doveri e responsabilità generali dei professionisti IV Responsabilità dell’assistente sociale verso la persona Capo I - Rispetto dei diritti della persona Capo II - Riservatezza e segreto professionale III Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti della persona utente e cliente Capo I - Diritti degli utenti e dei clienti Capo II - Regole generali di comportamento dell’assistente sociale Capo III - Riservatezza e segreto professionale V Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti della società IV Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti della società Capo I - Partecipazione e promozione del benessere sociale VI Responsabilità verso i colleghi e altri professionisti V Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti di colleghi ed altri professionisti Capo I -Rapporti con i colleghi ed altri professionisti Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti dell’organizzazione di lavoro Capo I - L’assistente sociale nei confronti dell’organizzazione di lavoro VII Responsabilità nell’esercizio delle professione Capo I - Esercizio della professione in regime subordinato Capo II - Esercizio della professione in ruoli dirigenziali, apicali o di coordinamento Capo III - Esercizio della professione in Società tra professionisti, in Società multi professionale e in regime di libera professione Capo IV - Esercizio della professione nel ruolo di consulente tecnico d’ufficio o di parte VII Responsabilità dell’assistente sociale nei confronti della professione Capo I Promozione e tutela della professione Capo II Onorari Capo III Sanzioni Capo IV Rapporti con il Consiglio dell’Ordine Capo V Attività professionale dell’assistente sociale all’estero e attività degli assistenti sociali stranieri in Italia Capo VI Aggiornamento del Codice VIII Responsabilità verso la professione Capo I - Rapporto con l’Ordine professionale Capo II - Assistenti sociali eletti nei Consigli dell’Ordine e nominati nel Consiglio di Disciplina Capo III - Azione disciplinare nei confronti degli iscritti IX Norme finali Disposizione finali Il nuove Codice Deontologico È stato importante rivedere il Codice, perché necessitava una sua attuazione. Nel titolo III c’era la parola utente/cliente, ora viene cambiato molto opportunamente in persona (nel titolo IV) Titolo VII viene aggiunta la parola l’esercizio per esprimere che è un lavoro del consulente, regime di libero professionista, ora è molto più esplicitata. Impianto generale resta lo stesso del 2009. È stato aggiunto il Preambolo, che cerca di collocare il Codice all’interno di una cornice più vasta della declinazione dei principi generali. È la prima dichiarazione parla di diritti umani e le seguenti dichiarazioni e convenzioni internazionali cioè come nell’altro codice i principi si fondando sui Diritti umani e fanno da sfondo legato alla persone. Poi ci sono varie definizioni. Gli articoli fondamentali sono 2-3-4- 10-33-41 questi articoli sono molto importante per l’aggancio fra il Codice alla Costituzione Italiana e Dichiarazione dei Diritti Umani. Fanno da punto di riferimento. L’altri si riferiscono alle altre Leggi 84/93 Preambolo serve per ragionare sul esigenza di aggiornare il Codice del 2009 (social, piattaforme, che producono nella vita di A.S.) 1.Il Codice Deontologico è costituito dai principi e dalle regole che l’assistente sociale iscritto all’albo professionale deve conoscere, osservare e contribuire a diffondere. 2. La conoscenza e il rispetto del Codice sono vincolanti per l’esercizio della professione in tutte le forme in cui essa è esercitata; la non conoscenza delle norme in esso contenute non esime dalla responsabilità disciplinare. Fa riferimento al concetto generale che la Legge non ammette ignoranza, e se A.S non ha sottomano il nuovo Codice non vuol dire che può agire con i comportamenti i che sono contrari ai principi in esso contenuti. 3. I principi, i valori e le regole contenute nel Codice orientano le scelte di comportamento dei professionisti in tutti gli ambiti, a tutti i livelli di responsabilità attribuita, anche quando gli interventi professionali siano effettuati a distanza, via internet o con qualunque altro dispositivo elettronico o telematico Questa è una aggiunta importantissima, perché si prende l’atto che la società è cambiata e si da delle indicazioni agli A.S. anche in questo senso. Titolo I Definizioni generali e ambito di applicazione è una definizione del Codice Deontologico, e questi 3 articoli raggruppano tutte le informazioni cosa è questo definizione in generale. Il Codice è costituto da regole e principi che A.S. è tenuto ad osservare e a contribuire a diffondere. Questa è una premessa che spiega a cosa serve. 4. L’esercizio della professione si basa su fondamenti etici e scientifici, sulla disciplina accademica, sulla pratica, sull’autonomia tecnico-professionale e sull’indipendenza di giudizio. L’assistente sociale non partecipa ad iniziative lesive di queste dimensioni Qui noi abbiamo discorso generale, che l’esercizio proprio, perché è una professione che si rivolge alle persone e si basa sui fondamenti etici scientifici, sulla disciplina accademica, sulla pratica, sull’autonomia tecnico-professionale. Non è a caso c’è la parola autonomia, A.S. ha una autonomia devo agire alla base dei suoi principi scientifici e etici, professionali e metodologici. Nessuno può dire come fare, se A.S. fa una valutazione e decide un percorso si assume tutta la responsabilità. La sua autonomia non può essere messa in discussione. L’autonomia e responsabilità sono 2 parole che vanno a pari passo, nessuno può dire cosa si deve scrivere. 5. L’assistente sociale fa propri i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana. Riconosce il valore, la dignità intrinseca e l’unicità di tutte le persone e ne promuove i diritti civili, politici, economici, sociali, culturali e ambientali così come previsti nelle disposizioni e nelle Convenzioni internazionali. Ex 5 La professione si fonda sul valore, sulla dignità e sulla unicità di tutte le persone, sul rispetto dei loro diritti universalmente riconosciuti e delle loro qualità originarie, quali libertà, uguaglianza, socialità, solidarietà, partecipazione, nonché sulla affermazione dei principi di giustizia ed equità sociali. Aggancio forte con la Costituzione Italiana, viene sottolineato in modo speciale. Valore, dignità e unicità sono le parole chiave - uguali al vecchio codice. Ma ora sottolinea la promozione, cioè promuove il riconoscimento e in più il ruolo politico ma come una capacità di trasformativa della società attraverso il proprio lavoro. Per questo c’è la sottolineatura molto più esplicita nel confronto al vecchio codice, questa promozione di diritti politici, economici come è previsto nella Convenzioni Internazionale. La parola “ambientale” non c’era nel vecchio codice, invece viene sottolineata l’attenzione ambientale, e poi “riconosce” A.S. riconosce valore ecc. Senec, nella mancanza di rispetto non c’è insulto ma non c’è manco riconoscimento. Riconoscere le persone, vederle nella loro individualità, nella loro unicità. Riconoscere è già dare dignità, è un azione riconoscere, è un intervento che richiede l’attenzione, cura. Questo riconoscimento nei alcuni casi avvenga specialmente verso le persone che vengono dagli altri paesi, disabili, anziani. Questo riconoscimento del A.S. sia molto importante e impregna tutta operatività. 6. L’assistente sociale afferma i principi della difesa del bene comune, della giustizia e dell’equità sociale e, nel promuovere la cultura della sussidiarietà, della prevenzione e della salute, opera affinché le persone creino relazioni di reciprocità all’interno delle comunità alle quali appartengono. Sussidiarietà è un principio che è stato percepito dalla Costituzione secondo il quale si cerca di trovare il livello più vicino ai cittadini. Nella organizzazione Stato, Comune, Regione e si deve privilegiare il livello organizzativo più vicino ai cittadini. Se una funzione può essere svolto al livello più basso non deve intervenire il livello più alto, almeno che non può svolgere questa funzione al modo migliore. Cerca di promuovere il movimento dal basso, livello di partecipazione più vicino ai cittadini. A.S. promuova questi movimenti dal basso più vicini al cittadino Prima assistenza era fornita con gli organi centralizzati nazionali ora dai comuni. Prevenzione, cerca finché è possibile di avviare dei processi. Torna il termine “comunità” cioè A.S. promuove le relazioni, individua le relazioni con elemento costitutivo del proprio lavoro. Promuovere le relazioni fra persone all’interno della comunità è un aspetto fondamentale del suo lavoro. Viene messo nel titolo II nella parte dei Principi generali della professione. Questo elemento della promozione delle relazioni sociale costitutivo importante. Promuovere la comunità è quasi una identità della professione di A.S. 7. L’assistente sociale riconosce il ruolo politico e sociale della professione e lo esercita agendo con o per conto della persona e delle comunità, entro i limiti dei principi etici della professione. Ruolo politico non vuol dire fare la politica ma è proprio il ruolo trasformativo della società. Ci sono delle attività dell’A.S. che difficilmente può realizzare all’interno delle società monologate (violenze sulle donne) questo non presuppone una singola violenza che ha subito una donna, ma che bisogna promuovere la tematica al livello nazionale, legislativo ma soprattutto di cultura generale. Se assistente vuole lavorare con efficacia non può dimenticare che deve avere presente il ruolo trasformativo del suo complesso. L’altro esempio, se in una società c’è tanto discriminazione nel confronto della persone straniera, disabile anziane, A.S. non deve avere atteggiamento discriminatorio, ma anche ha compito di cambiare clima sociale nel conformato delle persone discriminate. Nel nuovo codice viene esplicitato più forte. 8. L’assistente sociale riconosce la centralità e l’unicità della persona in ogni intervento; considera ogni individuo anche dal punto di vista biologico, psicologico, sociale, culturale e spirituale, in rapporto al suo contesto di vita e di relazione. Approccio - come A.S. non vede solo il problema della persona, ma vede la persona e poi vede la persona nel suo contesto. Questo è tipico dell’A.S. vediamo la persona nella sua totalità, centralità e unicità. Approccio multidimensionali, evitare le etichette, evitare le categorizzazioni delle persone. Dobbiamo vedere la persona nel suo complesso, aspetti sanitari, medici, fisici, spirituale a anche questa persona nel suo contesto di vita e di relazione. Anziano nella sua ( casa, quartiere, città). Per questo A.S. deve conoscere il territorio, la realtà sociale, quartiere, l’associazione culturale, il negozio che porta la spesa agli anziani. Elemento da considerare la centralità della persona, la sua unicità e considerare la persona dentro il suo contesto di vita. Negli anziani in una casa di riposo questo riconoscimento della personalità è fortemente ostacolato. Nella casa tutto mi dice che sei (foto, arredamento, quartiere, vicino, negoziante). 9. L’assistente sociale svolge la propria azione professionale senza fare discriminazioni e riconoscendo le differenze di età, di genere, di stato civile, di orientamento e identità sessuale, di etnia, di cittadinanza, di religione, di condizione sociale e giuridica, di ideologia politica, di funzionamento psichico o fisico, di salute e qualsiasi altra differenza che caratterizzi la persona, i gruppi o le comunità. Consapevole delle proprie convinzioni e appartenenze personali, non esprime giudizi di valore sulla persona in base alle sue caratteristiche o orientamenti e non impone il proprio sistema di valori. Ex 8 L’assistente sociale svolge la propria azione professionale senza discriminazione di età, di sesso, di stato civile, di etnia, di nazionalità, di religione, di condizione sociale, di ideologia politica, di minorazione psichica o fisica, o di qualsiasi altra differenza che caratterizzi le persone. Riconoscendo – le differenze ci sono ma non significa di creare i muri e le differenze, non si può agire in base alle discriminazioni ma riconoscendo e dando dignità alle deferenze. L’arte di vivere costantemente con le differenze. Qui le differente vengono riconosciute, valorizzate, rispettate. Favorendo le relazioni di reciprocità fra giovani e anziani, disabili e non, uomini e donne ecc.
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