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La Nascita di Venere: Storia e Descrizione di un Capolavoro del Rinascimento, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

La genesi e la storia del famoso dipinto 'Nascita di Venere' di Sandro Botticelli, realizzato tra il 1482 e il 1485. Il testo illustra il contesto storico e culturale del Rinascimento, la biografia dell'artista e la tecnica utilizzata per creare questo capolavoro, oggi conservato nella Galleria degli Uffizi a Firenze.

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 31/03/2022

Soo.c
Soo.c 🇮🇹

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Scarica La Nascita di Venere: Storia e Descrizione di un Capolavoro del Rinascimento e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! NASCITA DI VENERE QUADRO STORICO: La “Nascita di Venere” è un dipinto appartenente al Rinascimento, un periodo nella storia della cultura europea che si sviluppa tra il XV e il XVI secolo. Gli anni del Rinascimento, sono anni in cui i valori del tardo Medioevo lasciano spazio a una nuova concezione dell’esistenza, dove al centro del mondo non c’è più la volontà di Dio, ma la gloria dell’uomo. Il ‘400 e il ‘500, diventano secoli del rafforzamento delle signorie, dello sviluppo del commercio e dello sviluppo delle scienze bancarie. I nuovi artisti del rinascimento, utilizzano elementi tipici del periodo classico, per due principali motivi: il primo, è che l’uomo viene posto al centro di ogni cosa; il secondo, è che nasce l’esigenza di regole precise e norme da rispettare. Le opere d’arte rinascimentali, possiedono una prospettiva, tanto che la profondità diventa una scienza. Nella pittura, gli artisti impostano i quadri evidenziando l’effetto della profondità. DATI DELL’OPERA: La “Nascita di Venere” è un’opera realizzata tra il 1482 e il 1485, con la tecnica della tempera magra, da un pittore italiano del Rinascimento, Sandro Botticelli, e ora si trova a Firenze nella Galleria degli Uffizi. Sandro Botticelli nacque nel 1445 a Firenze, da una famiglia modesta. Botticelli, ebbe un’educazione di scuola fiorentina, dal maestro Filippo Lippi, dove gli fece da apprendista nella sua bottega. Nelle sue prime opere del 1460, si può notare l’influenza dello stile del maestro. Poi, tra il 1468 e il 1469, Botticelli subisce l’influenza stilistica delle opere di Antonio del Pollaiolo e di Verrocchio, a causa della partenza del maestro Lippi. Nel 1469, quando il maestro Filippo Lippi muore, Botticelli è costretto a lavorare in casa, fino a quando nel 1470, viene incaricato dal Tribunale delle Mercanzie di realizzare la Fortezza. Con questo incarico di grande prestigio, egli inserisce delle novità stilistiche, che vengono apprezzate dai committenti. Con il passare del tempo, Botticelli entra nelle grazie della famiglia Medici, cominciando ad ottenere maggior prestigio e ricchezza. Pur essendo già maturo, il pittore è in continua evoluzione, e questo lo si può notare nel dipinto: “Ritratto di Giuliano de Medici”, realizzato nel 1478, utilizzando caratteristiche dello stile fiammingo. Nel 1480 Sandro Botticelli, insieme ad altri artisti, viene mandato a Roma per affrescare le pareti della Cappella Sistina, dove realizza ben tre affreschi: Prove di Mosè, Prove di Cristo e la Madonna del Libro. Nel 1482, egli è costretto a tornare a Firenze, per la morte del padre, e di non tornare più a Roma, per dedicarsi ad altri lavori a Firenze. Infine Sandro Botticelli muore nel 1510. LETTURA DEL SOGGETTO: Nel dipinto “Nascita di Venere”, viene rappresentata la dea Venere, dea dell’amore e della bellezza, nata dalla spuma del mare, sull’isola di Cipro e sospinta dai venti Zefiro e Aura. La figura intera della dea è posta al centro del dipinto, sul bordo di una conchiglia, che la porta fino alla riva dell’isola di Cipro. Venere viene rappresentata nuda, con una pelle d’avorio e il suo corpo viene attraversato da ombre appena accennate. La mano sinistra è poggiata sul pube e trattiene una ciocca dei suoi lunghissimi capelli biondi, mossi dal vento, mentre la mano destra è appoggiata sul seno. La testa è leggermente inclinata e il volto ha un’espressione mite e dolce. Il volto della dea dovrebbe rappresentare Simonetta Vespucci, una nobildonna del Rinascimento di grande bellezza e intelligenza, amata da Giuliano de 'Medici, e che ha fatto da modella a Boccaccio in molte opere. A destra della dea Venere, accorre, sulla costa frastagliata, l’Ora della primavera, figlia di Zeus e Temi. Indossa un vestito chiaro, stretto in vita da un ramo di rosa e trapuntato da fiordalisi. Porge alla dea un mantello rosso, decorato con
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