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Il tramonto di Venezia: potenza regionale europea del Cinquecento e Seicento, Schemi e mappe concettuali di Storia

Storia di VeneziaStoria dell'Europa modernaStoria Religiosa in EuropaStoria diplomatica in Europa

Venezia, nel tardo cinquecento e seicento, godeva di grande prestigio in europa a causa della sua rete diplomatica e industrie del lusso. Tuttavia, la sua importanza politico-economica la rese invidiosa ai potenti vicini, portando a conflitti come la guerra dell'interdetto e la lotta per il controllo della valtellina. Le maggiori preoccupazioni di venezia provvenivano dagli ottomani, che attaccarono candia e minacciarono il possesso veneziano nel mediterraneo orientale. La città lagunare rispose con alleanze come la lega di vienna e la lega santa contro i turchi. Il papato, invece, uscì consolidato dalla concilio di trento, assumendo un controllo più deciso dello stato della chiesa.

Cosa imparerai

  • Perché Venezia si scontrò con gli Asburgo di Spagna per il controllo della Valtellina?
  • Cosa causò la guerra dell'interdetto tra Venezia e il papato?
  • Come Venezia rispose alla minaccia ottomana nel Mediterraneo orientale?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 29/11/2021

CarmelaEdu2
CarmelaEdu2 🇮🇹

4.7

(7)

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Scarica Il tramonto di Venezia: potenza regionale europea del Cinquecento e Seicento e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Storia solo su Docsity! Venezi: il tramonto dorato di una potenza regionale Nel tardo Cinquecento e nel Seicento Venezia godeva di un grande prestigio in Europa. La sua rete diplomatica era molto importante cosi come erano importanti le sue industrie del lusso come quella del vetro e degli specchi. Proprio perché conservava una notevole importanza politico-economica, Venezia suscitò l'invidia dei potenti vicini. Nel 1606, ad esempio, la cosiddetta «guerra dell'interdetto» contrappose Venezia al papato, che, agendo tramite l'ordine dei gesuiti, ricorse a provvedimenti di natura religiosa per legittimare la propria intromissione nelle vicende della Repubblica. Il conflitto scoppiò a causa dell'arresto dì due preti, accusati di reati comuni dal Consiglio veneziano dei Dieci. Roma protestò sostenendo che il clero aveva tribunali e diritti propri, e che quindi si sottraeva alla giurisdizione degli Stati. Il pontefice Paolo V minacciò di porre interdetto sulla città, cioè di colpirla con una sorta di scomunica collettiva che avrebbe posto Venezia al di fuori della Chiesa. L'ultimatum papale fu respinto e il papa mise in atto la scomunica. La vicenda sembrò sul punto di trascinare il continente in un nuovo conflitto, che avrebbe visto contrapporsi chi si era schierato al fianco della Repubblica veneziana (come l'Inghilterra) e quanti condividevano invece la posizione papale ( Spagna). Grazie alla mediazione della Francia, tuttavia, sì giunse a un compromesso: Venezia fu liberata dall’interdetto e i due preti arrestati furono consegnati alle autorità romane. La principale minaccia all'indipendenza di Venezia proveniva dai domini degli Asburgo, che circondavano la Terraferma veneta. Durante la guerra dei Trent'anni, la Repubblica veneziana si scontrò con gli Asburgo di Spagna per il controllo della Valtellina. Questa piccola ma importantissima valle alpina, a maggioranza cattolica ma soggetta al cantone svizzero protestanti costituiva per le truppe spagnole un punto strategico: era, infatti, un passaggio obbligato per raggiungere i campi di battaglia dell'Europa centro-settentrionale, e contrastare così il dominio esercitato sull’Atlantico atlantiche da inglesi e olandesi. Nel 1620, con l'appoggio del governatore di Milano, la popolazione cattolica si sollevò e fece una strage di protestanti, e poi ci fu l'occupazione spagnola della Valle. Per rispondere a quest'offensiva spagnola, si formò allora una coalizione tra Venezia, Francia e duca di Savoia (1623); alla fine, dopo lunghe trattative. si raggiunse un compromesso, che lasciava aperto e smilitarizzato il corridoio della Valtellina e garantiva la libertà religiosa alla popolazione cattolica. Sui mari le maggiori preoccupazioni del veneziani vennero dagli ottomani. Dopo la battaglia di Lepanto (1571), Venezia aveva stipulato una pace diretta con ì turchi, in base alla quale le attività mercantili tra i due Stati erano riprese normalmente. Una nuova crisi militare si apri però nel 10644, quando i turchi attaccarono Candia (Creta), fondamentale possedimento veneziano nel Mediterraneo orientale. Vonezia non ebbe il sostegno dei regni cristiani, impegnati nella guerra dei "Trent'anni, e dopo una lunghissima resistenza, l'isola si arrese ai turchi. La lego contro i turchi Qualche anno dopo ci fu una nuova lega tra Austria, Polonia e Venezia contro i turchi . Così, mentre gli ottomani assediavano Vienna nel 1083, le navi veneziane riconquistavano la Dalmazia, varie isole ioniche e il Peloponneso. Il possesso di questi territori venne riconosciuto a Venezia con la pace di Carlowitz del 1699, che pose fine alla minaccia turca in Europa, ma non permise alla città lagunare di recuperare il suo ruolo nel Mediterranco. In Europa la posizione di Venezia ne uscì definitivamente ridimensionata, a causa dei nuovi equilibri economici e politici generati dall'ascesa delle potenze commerciali atlantiche e delle grandi monarchie nazionali. Lo Stato della Chiesa La potenza papale, che era apparsa minacciata dalla convocazione del Concilio di Trento, da quel Concilio ne era invece uscita consolidata. Il papato assunse infatti un più deciso controllo dello Stato della Chiesa, dell’Italia e del mondo cattolico; il potere della monarchia papale progredì rapidamente e presentò caratteri del tutto originali. Il papa, per controllare i propri domini, poteva contare sia sul potere spirituale sia su quello temporale: era un re-sacerdote e poteva governare con una completezza di poteri ignota a tutti gli altri sovrani.
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