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Verga e i malavoglia, Appunti di Letteratura Italiana

Appunti per l’esame di letteratura italiana contemporanea di Valerio Camarotto

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 13/12/2020

Nicoleta0104
Nicoleta0104 🇮🇹

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7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Verga e i malavoglia e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! GIOVANNI VERGA Nasce nel 1840 e muore nel 1922-> arco temporale importante perché Verga vede scorrere sotto ai suoi occhi dei grandi cambiamenti-> unità d’Italia, Italia nel faticoso processo di unificazione linguistico culturale, Italia delle prime iniziative coloniali, prima guerra mondiale, muore nell’anno in cui inizia il fascismo. Vede un cambiamento fortissimo. Nasce a Catania da una famiglia di piccola nobiltà agraria. Quando arriva Garibaldi in terra siciliana con la spedizione dei mille lui si arruola tra le fila garibaldine e nella cosiddetta guardia nazionale. Il percorso di Verga richiedeva anche l’uscita dalla Sicilia. Due tappe importanti: 1. Soggiorno a Firenze che dopo Torino e prima di Roma era stata capitale del regno d’italia, città culturalmente vivace dove Verga fa degli incontri e delle esperienze che lo segnano in maniera profonda e sperimenta la vita di una città moderna. Ottiene il suo primo successo editoriale con il romanzo ‘storia di una capinera’. 2. Milano dal 1872 dove rimane con alcuni spostamenti per circa venti anni fino al 1893. Passaggio decisivo perché qui lui ritrova Luigi Capuana, già conosciuto a Firenze con cui aveva stretto un’amicizia, e frequenta gli scapigliati. Nei romanzi successivi a storia di una capinera e risalenti agli anni 70 troviamo alcuni tratti e temi che ci fanno sentire la vicinanza della sensibilità scapigliata. Titoli interessanti-> ‘Eva’1873 rievoca il personaggio biblico. ‘Tigre reale’ 1875. ‘Eros’1875. C’è il tema della degradazione morale del protagonista, della forza distruttiva dell’eros della passione che avvolge e distrugge il protagonista-> giovane che vive in maniera conflittuale il rapporto con la società. Ha l’opportunità di entrare in contatto con una vita culturale editoriale molto fervente-> case editoriali, giornali, traduzioni, incontri nei caffè letterari. Qui ancora non arriviamo al Verga che conosciamo di più. Aveva già intrapreso una nuova impostazione narrativa prima della famosa traduzione di Zola che aveva scosso i lettori-> cambiamento e si indica nella novella ‘Nedda’ risalente al 1864-> punto di svolta perché cambia il soggetto-> dagli ambienti raffinati ci spostiamo alla vita dei campi. Nedda è una giovane lavoratrice che raccoglie le olive nei campi della sicilia. Primo passo verso l’impostazione verista perché non é ancora pienamente messa a fuoco la nuova impostazione. La voce narrante partecipa alle disgrazie di Nedda e solidarizza, non è ancora impersonale come nei romanzi successivi. Nel 1868 verga scrive ‘Rosso Malpelo’. Nel 1880 pubblica la prima raccolta di novelle intitolata ‘Vita dei Campi’-> troviamo narrazione impersonale e uno degli strumenti fondamentali di questa narrazione: ‘discorso indiretto libero’. Il discorso diretto è riportato o tra virgolette o col trattino. Indiretto è riferito senza che ci sia qualcosa, ci dobbiamo immaginare la voce del personaggio che dice quelle cose. Si riportano indirettamente le parole di un personaggio senza utilizzare verbi come ‘disse, rispose’. Stare al livello dei personaggi senza mai staccarsene. Viene meno l’onniscienza del narratore-> non è più onniscente->che sa già tutto, che sa se un’idea del personaggio è giusta o sbagliata. I malavoglia escono nel 1881 ma non ottengono il successo che Verga avrebbe sperato e meritato-> libro troppo nuovo. Parlare delle sventure di una famiglia di pescatori siciliani non accendeva l’entusiasmo del lettore medio borghese. I malavoglia doveva essere il primo di un ciclo di 5 romanzi. Solo il secondo viene portato a compimento ‘mastro don Gesualdo’ che esce nel 1889. L’unica soddisfazione che riceve dal pubblico è il successo di una trasposizione teatrale di una delle sue novelle ‘la cavalleria rusticana’ che riscuote grande successo nei teatri italiani ed europei e gli garantisce un po di tranquillità economica. Altro adattamento teatrale delle sue novelle ‘la lupa’. Tornato in sicilia Verga si chiude in un progressivo spegnimento della vena letteraria e vive un’ultima stagione di recupero e di ritorno all’attenzione culturale contemporanea solo in occasione del suo 80 compleanno-> occasione perché Pirandello che nel 1920 era diventato autore noto fa una celebrazione di Verga proponendolo come modello da seguire anche per la nuova generazione di scrittori. Nominato senatore nel 1920 e morí dopo due anni nel 1922. Vita dei campi 1880. Le novelle rusticane 1883. Malavoglia 1881. Sicilia con i suoi codici di comportamento arcaici, secolari, rimasti immutati per tanto tempo e travolti dalla novità della storia. Dall’occupazione borbonica e l’arrivo dei Savoia. In ‘vita dei campi’ troviamo in prima posizione la novella ‘fantasticheria’-> importante perché ha la funzione di proemio a tutte le novelle e a questo nuovo mondo narrativo che verga sta costruendo-> incontriamo il villaggio di pescatori di Aci Trezza che sará lo scenario dei malavoglia. Al suo interno si presenta l’immagine dell’ostrica-> viene spiegato a una donna che proviene dalla penisola che l’ostrica vive e sopravvive solo se rimane radicata al suo habitat di appartenenza, al suo luogo di origine-> si può dire questo per gli uomini della sicilia rimasti distanti per molto tempo dalla raffinatezza della borghesia moderna, dalle novità delle grandi città eccezion fatta per i centri urbani più grandi come Palermo e Catania. Durezza della vita, necessita di affrontare le difficolta del vivere e tramandate di generazione in generazione. Troviamo in questa raccolga una carrellata di umili e umiliati->i VINTI, gli sconfitti che si muovono in un orizzonte sociale e morale contrassegnato dalla forza, dalla sopraffazione, una distinzione dei ruoli, rapporti gerarchici che vengono applicati dai più forti al più deboli, un mondo in cui emergono in superficie gli istinti primari da soddisfare(eros, forza, istinti primari, imposizione del proprio volere tramite la violenza). Circola uno stato di accettazione delle cose, la saggezza popolare invita ad accettare le cose cosi come stanno e quasi suggerisce che se qualcuno cade in disgrazia è perché evidentemente deve essere punito per qualche sua colpa. In queste novelle c’e una voce narrante distaccata(non tradisce una sua anche le sfumature psicologiche dei personaggi diventeranno più complicate rispetto ai malavoglia andando avanti. La forma con cui si presentano le vicende dovrà essere adeguata al soggetto(ciò di cui si parla) e ogni elemento del soggetto serve ad arrivare al quadro generale. Idea del movimento-> umanità che procede. Se noi guardiamo alle vicende degli uomini nel loro insieme non possiamo che sbalordire. Se lo si guarda nel suo complesso si rischia di perdere gli elementi che lo costituiscono:irrequietudini, egoismo, debolezze. Ogni individuo é come un ingranaggio di una ruota più grande di lui, le sue sofferenze non contano tanto in quanto tali ma perché appartengono a questo organismo che lo sovrastano. Sembra quasi che l’unico motivo per cui ci si da da fare é il proseguire continuamente questo stesso movimento. Questo cammino lascia delle vittime nel suo percorso, di coloro che vengono schiacciati. Ciascuno vuole arrivare al suo obiettivo. I vincitori di oggi non fanno altro che preparare la loro sconfitta di domani. Esce fuori un’idea della storia che non è cosi letta in una chiave di trionfalismo, di perfezionamento ma è una storia tragica e quasi insensata, il suo unico senso é quello di essere continuata. Non esiste l’elemento della provvidenza come in Manzoni. Lotta per l’esistenza(darwinismo sociale), per il benessere, per l’ambizione. Lo scrittore fa parte del gioco e il suo sforzo deve essere quello di cercare di uscire fuori da questa fiumana dalla quale sará travolto anche lui e studiarla senza passione. I malavoglia non possono essere un romanzo dai colori vivaci, calorosi e morbidi ma con i colori adatti per rappresentare la realtà. Gia dal primo capitolo entriamo subito nel vivo di questa comunità di abitanti di Aci Trezza. Si viene investiti da tanti nomi, parole, fatti. Verga ci dice che tutto ciò é un effetto da lui consapevolmente ricercato. Lettera a Luigi Capuana(25 febbraio 1881) Verga gli spiega qualcosa sull’inizio del romanzo, aveva il desiderio di far rimanere nella mente del lettore tutti questi nomi. Ha voluto impostare la narrazione in questa maniera per far si che il lettore si sentisse trasportato subito in questa narrazione. La voce narrante sta in mezzo a queste persone e non le guarda dall’alto. Da al lettore l’illusione di trovarsi li dentro. PRIMO CAPITOLO Inizio che ci fa capire che c’è uno stacco enorme rispetto alla prefazione, un’evidente apertura al registro popolare. Opinioni di una voce narrante che aderisce in pieno alla modalità e ai modi di esprimersi dei suoi personaggi. Il loro vero cognome è Toscano ma erano sempre stati conosciuti come Malavoglia di padre in figlio(idea della continuità che viene poi spezzata). Padre Ntoni è il padre famiglia. Barca Provvidenza-> nome non ben augurante, c’è un uso ironico di questo nome perché questa barca sará la causa di tutte le disgrazie. Per portare avanti la barca ci vuole la cooperazione di tutte e 5 le dita-> unità e collaborazione(famiglia). Punti di riferimento solidi e stabili-> ciascuno al proprio posto e con il proprio ruolo-> contrario della modernità. Segue la presentazione della famiglia: *padre Ntoni *Bastianazzo: salto generazionale sarà tra padre e nipote *La Longa soprannome si chiama Maruzza, seguiva il codice di comportamento tipico femminile di questo contesto ed era la moglie di Bastianazzo *Ntoni: perditempo, bighellone *Luca *Mena *Alessi: il più piccolo ma più in continuità con il nonno rispetto a Ntoni *Lia. Elenco di vari modi di dire sposati da padre ntoni come punto di riferimento nella vita: Fai il mestiere che sai che se non arricchisci camperai, Contentati di quello che t ha fatto tuo padre, se non altro sarai un birbante. Le cose andavano bene perché tutti si erano attenuti a questo sistema di valori fino a quel momento. Nello scenario irrompe la storia, si fa riferimento ai Borboni e a Franceschiello(ultimo re Francesco 2 di borbone) appena stato cacciato dalla Sicilia, motivo per il quale ntoni viene chiamato per la leva militare(novità assoluta perché fino a quel momento non esisteva l’esercito del regno d’italia)- >Punto di partenza di una concatenazione di eventi che sconvolge l’equilibrio della famiglia. Voce narrante ha lo stesso punto di vista della comunità. Si inizia ad aprire lo sguardo su altri personaggi del paese: Don Giammaria(prete del paese) ed è il primo a cui ci si rivolge in paese, era un conservatore. Don Franco lo speziale-> farmacista, uno dei pochi che aveva studiato, liberale e sognava la repubblica democratica. Don silvestro-> segretario del comune-> dando una certa cifra a chi so io vedrete che vostro nipote non supererà la visita per partire per la leva-> IDEA DELLA CORRUZIONE. Ntoni era sano ma poi Ntoni sará portatore di una malattia morale. Ntoni deve partire. Entra in gioco un altro elemento di novità: il treno, oggettp moderno per eccellenza che arriva anche nelle zone più remote. deve partire e sará a Napoli che era già una grande città. Elemento tipico di Verga: tendenza alla rappresentazione zoomorfa(sotto forma di animali) dei suoi personaggi. Venera la Zuppidda (zoppetta), è la pettegola del paese ed é al corrente del fatto che ntoni probabilmente aveva iniziato un corteggiamento con Sara che era presente in quel momento e subito inizia a malignare. Parte il treno. Significativo il fatto che il treno si porta via ntoni: la modernità se lo porta via. Negli occhi e nel cuore del nonno e della madre rimane l’immagine del treno che aveva portato via il figlio-> si accorgono che é accaduto qualcosa. Arriva la prima lettera di Ntoni da Napoli e tutto il vicinato voleva sapere quello che aveva da dire. Dipinge un mondo che lo affascina e la famiglia pensa che sia il caso di mandare del denaro, ntoni manderà una sua fotografia. Ntoni da dei segnali di insofferenza poco dopo: scriveva lamentandosi della sua condizione e della durezza della vita militare-> grande dispiacere dei genitori e del nonno. Analfabetismo era predominante. Si presenta il problema: l’assenza di ntoni aveva avuto delle ripercussioni sulla pesca e avevano dovuto prendere e pagare un altro ragazzo Menico della Locca. Discorso indiretto libero ‘per giunta le braccia rimaste a casa’. Arrivata la modernità e padre ntoni deve trovare un modo per compensare questo cambiamento-> peccato originale di padre ntoni-> affare dei lupini(legumi) che combina con il più losco personaggio->lo zio crocifisso detto anche campana di legno che era uno di quei finti sordi che faceva finta di non capire-> affare comprare una grande quantità di lupini per poterli poi rivendere a un’imbarcazione ferma alla località Riposto(20 km da trezza), arrivare a riposto con la provvidenza e vendere questi lupini. Avrebbe dovuto prima comprarli questi lupini per venderli ma non aveva soldi per farlo e gli vengono ceduti a credito da zio crocifisso. Zio crocifisso era l’usuraio del paese e voleva qualcosa di più indietro. Padre ntoni si convince a deviare dalla strada, fa quello che finora aveva detto di non fare. Comunica alla famiglia questa decisione. Bastiano dovrebbe andare con l’imbarcazione portandosi dietro Menico. Cala il silenzio e il figlio fa capire la sua preoccupazione della vicenda. I lupini sono avariati-> zio crocifisso lo sa. Fino al natale gli avrebbero restituito il denaro. Saluto sulla riva del mare, parte la provvidenza, Maruzza saluta da lontano. Il mare si mangia le parole di Menico-> qualcosa di premonitorio. La famiglia di Menico è molto povera nonostante la Locca sia la sorella del crocifisso(più ricco del paese) che lascia in una condizione di povertà la sorella e i nipoti. Tutti nei malavoglia sono attaccati al denaro e ai possedimenti. Si presagisce(tipico della tragedia) che questa è l’ultima parola in assoluto che si sente da Bastiano perché la nave naufraga tragicamente. Padre ntoni ha avviato delle contrattazioni per sistemare la nipote Mena per sposarsi. SECONDO CAPITOLO Entriamo ancora di più nelle dinamiche collettive di Aci Trezza. Capitolo davvero corale. Scopriamo alcune dinamiche interne ai personaggi che vivono ad Aci Trezza: le parentele, tornano le divisioni politiche, i pettegolezzi(relativi a relazioni amorose), le malignità, questioni di roba(possedimenti). Tra le chiacchiere di strada si ricava la notizia che Mena si sarebbe sposata con il figlio di Padron Cipolla(uno dei più facoltosi del paese, proprietario di imbarcazioni e in un certo senso anche rivale dei Malavoglia). Il figlio Biagi(chiamato Brasi) sarebbe desiderato dalle varie madri del paese affinché le figlie possano sistemarsi con il miglior partito dal punto di vista economico. Spunta fuori il sindaco che viene detto Giufà-> non era molto intelligente e si faceva manovrare dal segretario del comune Don Silvestro. Don Silvestro sembra interessato a Barbara, la figlia di Zuppidda e di Turi Zuppiddu. Problema delle tasse, nuovo ordinamento politico nel quale la Sicilia si ritrova. Padron Cipolla ‘colla malannata’-> clima poco favorevole. Non piove da Agosto ‘santa Chiara’. Questo enorme temporale è stato in realtà una manna dal cielo perché ha fatto piovere dopo più di un mese, altrimenti avrebbero fatto tutti la fame-> pensiero che ha detto quando non è l’occasione migliore. Tutti preoccupati del cibo, del denaro, del possesso. Quando c’è una disgrazia molti si sentono in dovere di parlare delle loro stesse disgrazie pensando di consolare chi ascolta-> di questo ne parla anche Leopardi nei ‘detti memorabili di Filippo Ottonieri’. Ricorso ai proverbi che servono a riconfermare la loro stessa validità. Grande elemento di novità: telegrafo-> oggetto misterioso per i contadini e pescatori di Aci trezza, è un segno del moderno e loro pensano che il filo del telegrafo risucchi l’acqua dalle nubi e impedisca di piovere-> accusano il nuovo delle disgrazie e dei malanni correnti. Don Silvestro, che sapeva come stavano in realtà le cose, inizia a ridere e Padron Cipolla dice che sono ignoranti coloro che ridono di questa idea. Lo sguardo dei presenti inizia a posarsi con una certa avidità sulla casa e iniziano a fare valutazioni economiche sul valore della casa. Tutti sono interessati ed esce fuori il problema importante-> la casa era stata utilizzata come dote di Maruzza, come se lei fosse la titolare della casa. Si ride sulle disgrazie degli altri. Le donne dicevano che appena il dolore di Maruzza per la scomparsa del marito sarà svanito sarebbe il caso di celebrare questo matrimonio della Mena. Padron Ntoni deve prendere in mano la situazione e vuole a tutti i costi mantenere il buon nome della famiglia, gioca su un piano diverso da quello di Zio Crocifisso perché lui vuole essere corretto invece lo Zio Crocifisso troverà anche la strada dell’inganno e del sotterfugio per cercare di guadagnare il più possibile da questa vicenda. Il ricordo di Bastianazzo è come una spina del suo cuore. L’albero della casa perde le foglie e si spargono di qua e di la-> immagine mortifera, di spegnimento e di dispersione. Ntoni coglie nella sua semplicità la somiglianza tra il destino di suo figlio e di queste foglie e si sente in colpa. Prosegue questo discorso di padron Ntoni e si rivolge alla Mena che vede piangere, sa che la Mena piange non solo perché è morto il padre ma vede in discussione il suo destino di moglie possibile. Luca è il nipote più piccolo di Ntoni e indossava il giubbotto del babbo-> il nonno lo investe di una continuità rispetto al padre e condividerà con lui un destino tragico-> dovrà lavorare per ripagare il debito dei lupini. Padron Ntoni cerca di rimediare alla situazione. QUINTO CAPITOLO Inizia di nuovo all’insegna del famoso problema del matrimonio tra Mena e il figlio di Padron Cipolla. Il pensiero di Padron Ntoni è andato anche a questo problema vedendo Mena dolorante nell’anima. Tra le persone, lo Zio Crocifisso e la nipote La Vespa ne parlano. Tra i due c’è un rapporto ambiguo. Zio Crocifisso aveva sentito tutto. La Vespa lo guardava con malizia. Zio Crocifisso fa finta di non voler sentire cosa diceva la Vespa. Egli inizia a malignare. Vespa vorrebbe maritarsi con lo Zio. La Vespa fa capire che se vuole lei può trovare anche altri partiti. Contatto fisico tra di loro. Lei inizia un gioco seduttivo. Lui sta ‘pregustando’ la casa del nespolo. Insinua che Alfio Mosca corteggiasse la Vespa solo per amor della chiusa(terreno). Gelosia tra di loro. Zio Crocifisso mescola il possibile matrimonio con gli affari. Litigano per la spartizione del bottino. Alfio Mosca è un umile carrettiere che vive solo, ha una bestia da soma con la quale porta il vino dei vigneti all’osteria della Santuzza, è innamorato di Mena. Zuppidda si accorge che i due stavano avendo una conversazione. Era molto impacciato quando si trattava di far capire a Mena i suoi sentimenti. Mena scappa via perché non vuole compromettersi dalle chiacchiere altrui. Ingresso della Zuppidda perché lei stessa porta la notizia ‘è stata ritrovata la provvidenza’. Zuppidda si lamenta del vino con Alfio, del vino che sembra aceto. Siamo in un periodo storico dove qualcosa sta cambiando. È stata recuperata la provvidenza, alcuni sostengono che è troppo malridotta e non potrà più riscendere in acqua. Turi Zuppiddu una volta consegnata la Provvidenza garantisce che con il tempo potrà ripararla e dice ‘non potrà più tornare la barca che era prima’-> quello che è accaduto è irreversibile. Accetta di fare questo lavoro a credito e conta sul fatto che quando rinizieranno con la pesca mano a mano potranno restituirgli i soldi, é molto generoso. Alessi, più piccolo di Luca, difende la barca da altri ragazzacci che per divertimento volevano salire sulla barca e prenderla a calci-> episodio marginale che ci dice qualcosa del personaggio-> Alessi si farà carico nel corso del romanzo di recuperare il perduto. Ntoni aveva ottenuto il suo congedo e stava per tornare-> il segretario consigliava di restare ancora 6 mesi perché in questo modo la famiglia Malavoglia sarebbe dispensata da dover mandare qualcun’altro per la leva(Luca). Ntoni non voleva più starci. Padron Ntoni riconosce in Luca il marchio dei Malavoglia. Alcuni figli ereditano i dati del padre ma anche il destino fatale. Ntoni torna dalla leva. È cambiato, arriva al paese con il berretto all’orecchio(abbigliamento ricercato). Questa gioia del ritorno di Ntoni è come quasi ribaltata dalla figura della Locca che ha perso il figlio Menico e sta sempre li ferma davanti casa dei Malavoglia aspettando che il figlio ritorni. Non viene meno il senso del dolore e del tragico. SESTO CAPITOLO Ntoni viene a sapere che Sara(la ragazza con cui si sentiva prima di partire) aveva pensato di maritarsi con un vedovo ben agiato. Ntoni dice che non è più interessato a persone come Sara. Tentativo di recuperare il denaro e onorare il debito in attesa che Mastro Turi ripari l’imbarcazione. Tutti i Malavoglia cercano di racimolare quantità di denaro. Ntoni e Padron Ntoni accettano malvolentieri di lavorare alla giornata sulle barche di Padron Cipolla pur di portare a casa una minima paga giornaliera. Ntoni non é tanto disposto a sacrificarsi per la famiglia. Si ritrova come quando da soldato suonava la sveglia nei traponti(dove si dormiva). È tornato a casa non per ritrovarsi peggio della condizione del militare. Alessi lo rimprovera. È come se Ntoni sta diventando un elemento quasi estraneo all’interno del nucleo familiare anche se conserva dentro di se una reliquia di ciò che era prima. Anche Ntoni davanti a quello spettacolo del mare si sente aprire il cuore e dice che in realtà è bello tornare a casa. Ideale dell’ostrica: se sei nato pesce devi stare nel mare, se esci fuori soccombi. Storia di Ntoni è proprio quella del pesce che se ne va dal mare. Ntoni è un po come il Don Silvestro nel paese riscuote molto successo, attira l’attenzione e si dice che fa il gallo in giro per il paese mettendosi in mostra. Racconta le sue esperienze amorose a Napoli, parla della grande città. Crocifisso sta escogitando delle possibili soluzioni per il suo debito e pensa che sarebbe il caso di portare in tribunale i Malavoglia per costringerli a cedere quel che li rimane. Piedipapera fa il mediatore nei commerci, rimedia la merce per i venditori ed è abituato a stare nelle trattative. Il piano escogitato da Crocifisso consiste nel fatto che Piedipapera deve fingere e dichiarare di aver riscattato il credito dei Malavoglia, di aver dato lui i soldi a zio Crocifisso e cosi facendo mandare l’ingiunzione di pagamento ufficiale ai Malavoglia. Zio Crocifisso non vuole passare per il cattivo della situazione e quindi scarica la responsabilita su Piedipapera. Nel suo progetto c’è come risultato che i Malavoglia devono cedere la casa. Quando ancora sono in difficolta gli deve capitare questa ingiunzione di pagamento cosi che non abbiano via di scampo. Piedipapera accetta nonostante la moglie Grazia Piedipapera che vorrebbe la pietà per i Malavoglia. Entra in scena il ruolo della legge, della giustizia istituzionale-> Crocifisso che è il disonesto della situazione vuole avvalersi a proprio favore della legge per mettere in difficolta gli sventurati. Da una parte c’è la legge prescritta con Zio Crocifisso, dall’altra c’è il codice d’onore al quale è più legato Padron Ntoni che ha dato la sua parola di galantuomo che appena avrà i soldi li restituirà. Arriva l’ingiunzione di pagamento ai Malavoglia. Vogliono resistere il più possibile in attesa che l’imbarcazione possa tornare in acqua. Chiedono soccorso Non sarebbero riusciti a pagare tutto a Pasqua e temevano che sarebbe arrivato l’usciere. Padron Ntoni vuole mantenere saldi i principi che continuamente sono stati i parametri di riferimento. Anche tra coloro che più rimangono radicati al mondo dei valori arcaici sentono che questo mondo inizia ad aprire delle crepe, si accorgono che c’erano delle differenze tra l’ora”e lo “ieri”. Ntoni è il portatore di questa discontinuità. Padron ntoni è pre moderno. Ntoni non ammette di essersi allontanato dalla via maestra delle usanze e se la prende con la sua condizione(solo un soggetto moderno lo può fare) e la rigetta. Rifiuta la dura vita del lavoratore e desidera arricchirsi-> tema del traviamento del personaggio, del suo sviare dai suoi valori. Seme della disgregazione sta dentro il nucleo famigliare. OTTAVO CAPITOLO Si fa sempre più centrale il problema del matrimonio di Mena. Barbara è ragazza desiderata da molti uomini del paese: dal brigadiere Don Michele, dal barbiere Vani Pizzuttu e Don Silvestro. Don Silvestro muove le pedine per far si che rimanga solo lui come sposo per barbara e mette zizzania mettendoli uno contro l’altro-> vuole creare zizzania tra Ntoni e don michele. Piedipapera voleva ingraziarsi michele-> piedipapera è coinvolto su un giro di contrabbando sul quale michele indaga-> piedipapera promette che avrebbe portato a termine la pratica dei Malavoglia togliendogli di torno Ntoni. Piedipapera va da crocifisso e gli dice che se mena si fosse sposata col Figlio di padron cipolla lui ci sarebbe andato a rimettere perché sposatasi mena, Alfio mosca sarebbe dirottato sulla vespa e, sposandosi la vespa con Alfio mosca, zio crocifisso avrebbe perso il terreno a cui tanto teneva. Piedipapera mette fretta a zio crocifisso sulla questione dei debiti. Presentazione ufficiale in casa di Brasi Cipolla a Mena-> padron Ntoni molto Contento, pensa di aver salvato la famiglia perché padron cipolla è ricco. Alfio mosca decide di abbandonare il paese perché non ha più lavoro e si sposta a la Bigotta con il desiderio di tornare qualche anno più tardi. Addio tra Alfio mosca e mena. Si salutano accettando la loro situazione perché sapevano che cosi dovevano andare le cose e bisognava adeguarsi-> sono dentro la logica arcaica di secolare tradizione. NONO CAPITOLO Si inizia con una delle poche scene di gioia perché viene organizzato in maniera festosa l’annuncio del fidanzamento di Mena e Brasi cipolla. Si organizza e si invitano molte persone nella casa del nespolo. Piedipapera e Crocifisso tramano segretamente per la pratica dell’ingiunzione che deve arrivare contro gli stessi malavoglia-> sta per incombere sulla famiglia qualche altro grosso problema. L’organizzazione di questa festa é motivo di gelosia tra le paesane. Mentre si celebra questo momento di serenità, in paese si crea un assembramento sempre più corposo e si scopre che si sono radunati intorno a due soldati appena tornati dalla marina militare. Questi soldati raccontano che c’e stata una grande battaglia in mare: battaglia di Lissa-> combattuta il 20 luglio 1866, episodi più decisivi della 3 guerra di indipendenza. L’italia subisce due gravi sconfitte->questa di Lissa e alla battaglia di Custoza. L’italia ottiene il veneto alla fine della 3 guerra per trattative successive. Viene descritta la battaglia e ci sono le solite manifestazioni di estraneità rispetto alle questioni nazionali, si sentono come cose lontane e distanti e non contano finché non interferiscono con la loro vita. Questi soldati dicono che a questa battaglia avevano partecipato anche altre persone di aci trezza tra le quali anche Luca-> la storia europea entra in questo piccolo paese di pescatori. La gioia del matrimonio di Mena è spenta dal fatto che non giungono notizie di Luca e cresce il timore che fosse morto in battaglia. Padron ntoni esce dal paese e va alla capiteria a Catania per avere notizie. Idea della città come luogo di dispersione dove si perdono i punti di riferimento. Trovano il nome di Luca nella lista dei morti. Interessante il rapporto con la parola scritta-> segno del moderno. L’inizio del romanzo dice che questi personaggi sono chiamati sul libro Toscano ma venivano chiamati a voce in un altro modo. La lettera che arriva per la leva di Ntoni-> elemento scritto che entra dentro il mondo dell’oralità. Padron Ntoni si sente altrove in una grande città. Ntoni entra più a contatto con lo scritto, nella leva militare conosce qualcuno che sa scrivere e lui stesso ha imparato un po a leggere e a scrivere-> non è più come gli altri, sta iniziando ad essere diverso e MODERNO. Quando sembrava che le loro sorti si fossero risollevate le cose sono cambiate e la loro disgrazia viene attribuita a una loro colpa(mentalità arcaica) e diviene occasione per tutti coloro che hanno avuto a che fare con i malavoglia dal guardarsi bene per non cadere in disgrazia-> matrimonio di barbara e di ntoni viene meno, la Zuppidda lo mette in discussione perché sa che la figlia sarebbe entrata in una famiglia in difficolta. Piedipapera procede con l’ingiunzione di pagamento. Le carte minacciose arrivano e questa volta ai malavoglia non resta altro che abbandonare la casa del nespolo. Si spostano in una casa presa in affitto. La casa del nespolo passa sotto il controllo di zio crocifisso. Piedipapera finge con padron ntoni di avergliela dovuta vendere perché era in difficolta economiche. Lo zio crocifisso inizia a fare dei lavori alla casa del nespolo e agli occhi di padron ntoni inizia a trasformarsi. Vespa ricomincia a insinuare nella mente dello zio la possibilità che possono sposarsi. La perdita della casa del nespolo nella vita di comunità dei malavoglia-> pagano il duro prezzo dell’emarginazione dalla comunità, nessuno si vuol far vedere in compagnia dei malavoglia. Mena non è dispiaciuta di non sposare brasi cipolla e tiene aperta la speranza di un ritorno di Alfio mosca. Ntoni é in difficoltà per barbara. La venera gli fa una proposta, non vuole che la dote della figlia sia a disposizione dell’intera famiglia malavoglia perché teme che vada perduta per restituire i debiti e propone di sposare Barbara ma di scaricare e allontanare la famiglia. Ntoni non accetta la proposta. Ntoni è un personaggio problematico, mantiene dei legami con la sua antica origine, si sente legato alla sua famiglia. Barbara lo pone in un’altra alternativa e gli chiede di scegliere o lei o la famiglia e alla fine lo allontana definitivamente. Ntoni si trova in una situazione intermedia, non é più quello il suo luogo ma neppure è del tutto capace di una frattura irrimediabile-> Luprini dice che ė un personaggio che si trova sulla soglia tra il premoderno e il moderno. DECIMO CAPITOLO La provvidenza è tornata in acqua e Padron ntoni, ntoni e alessi si avventuravano anche in alto mare per aumentare il carico della pesca, sono costretti ogni giorno a mettere a repentaglio la loro stessa vita. Ntoni partecipa a queste attività con una mentalità bivalente: quando il mare è calmo(osserva uccelli, sdraiato) quando c’e da salpare la barca si da molto da fare. Padron ntoni: Accontentarsi di quel che si ha. Dialogo di gutierrez-> dopo una giornata pericolosa si ha molto di piu quel che si ha. Vengono colti da una terribile tempesta-> lotta per la sopravvivenza che tutti e 3 conducono per salvarsi. Il rumore del vento è paragonato al suono del treno che arriva verso Trezza. L’antenna centrale crolla e colpisce in pieno Padron Ntoni. Ntoni e alessi pensano che il nonno sia morto, miracolosamente riescono ad approdare sulla costa e vengono soccorsi dai paesani. Padron Ntoni è sopravvissuto. Tutti che accorgono per curiosità più che per disgrazia. Per vari giorni Padron Ntoni è tra la vita e la morte, raduna i famigliari e fa un discorso, una specie di lascito di consegna. C’era il medico. La voce narrante sente la necessita di mettere in scena anche il buon animo di Ntoni. Il nonno vuole che Ntoni prosegua l’opera della famiglia. Non c’e più la continuità ma la lacerazione. ‘Tu mena, fai sempre come ha fatto tua madre’ seguire sempre l’esempio. Il lascito è orale, non ha lasciato nulla di scritto. In questo caso la tragedia è sfiorata perché Padron Ntoni si riprende. Il mare tempestoso è la modernità che mette a repentaglio la famiglia dei Malavoglia. Ntoni non mantiene la promessa ma promette di accettare l’incarico che il nonno gli affida preso dalla commozione. Ntoni avverte il richiamo del nuovo e del moderno ma ha ancora dentro di se un richiamo dei valori premoderni presentati da padron ntoni. Don Michele corteggia Barbara e questo suscita il risentimento di Ntoni che imputava a Michele la colpa di avergli sottratto la sua promessa sposa. Crocifisso sembra il vincitore della faccenda con la casa, la barca e gli attrezzi ma in realtà è sempre più ossessionato dalla faccenda della vespa che va dietro a tutti gli uomini del paese. La vespa in conclusione si sposerà con lo zio crocifisso. Padron Ntoni lavora nelle barche di padron cipolla e anche in questo caso ha avuto bisogno dell’intermediazione di Piedipapera-> padron Ntoni deve scendere a molti compromessi. Mena si occupa delle faccende domestiche e dei fratelli più piccoli. Alessi da tempo progetta il suo futuro e quello della famiglia-> futuro dentro la famiglia. Si pone come obiettivo quello di prendere la casa del nespolo e di sposare la vicina Nunziata e di regalare al nonno gli ultimi momenti della sua vita nella casa del nespolo. Il nonno spera in Ntoni ed é convinto che Ntoni, una volta rientrato, potrà apprezzare di più ciò che ha lasciato: ‘avrà messo giudizio’. Ntoni rientra in condizioni desolanti, non è riuscito a raggiungere il fascino che sperava ed è costretto a rientrare. Torna di notte, non si vuole far vedere. Padron Ntoni non conosce i cambiamenti sulle cose-> continua ad applicare sempre lo stesso schema e pensa che Ntoni possa farsi carico dei ragazzi. Tutti, dopo aver invidiato Ntoni, adesso lo prendono in giro e gli rinfacciano la sua povertà. Ntoni non riesce a dare un senso a quella esistenza fatta di lavoro e sacrifici. Ha aperto gli occhi-> nella genesi Adamo ed Eva mangiano il frutto proibito e aprono gli occhi (origine della caduta e della perdita) Ntoni è sempre più auto consapevole, ed è l’unico personaggio che pensa e riflette su di se. È come se la narrazione andasse avanti per concatenazioni banali ma che sono studiatissime: i personaggi vengono nominati e grazie a questo sappiamo ciò che gli capita, con un’accumulazione che serve a portare avanti tanti discorsi narrativi. Crocifisso decide di sposare vespa. Ntoni è attirato dallo speziale dove può leggere ciò che è scritto nei giornali e può sentire parlare di alcuni discorsi politici che lo avevano interessato quand’era fuori. Il socialismo era ormai ben circolante in Europa(Marx). Lo speziale e tutti hanno qualcosa da nascondere e questo elemento lo dobbiamo tenere presente perché uscirà fuori nei capitoli finali del romanzo. Ntoni acquisisce spessore negli ultimi capitoli. CAPITOLO TREDICESIMO Si apre all’insegna del personaggio di Ntoni. Torna quasi tutte le sere a casa ubriaco. ‘Questo non c’era mai stato nei Malavoglia’-> discontinuità. Rocco Spatu è il disadattato del paese. Siccome il nonno é abituato a pensare in termini di continuità e imitazione, teme che Ntoni sia di cattivo esempio per i più piccoli. L’ebbrezza é una delle strategie per lenire la consapevolezza del vero. Ntoni é sempre meno presente nella casa e il suo luogo di riferimento è l’osteria. Piedipapera si avvaleva degli sbandati del paese-> per mettere in difficolta Don Michele va dicendo in giro che michele mostra interesse nei confronti dei malavoglia-> attirato dalle ragazze dei malavoglia, da Lia. Don Michele amante di santuzza, ma ora la santuzza l’aveva cacciato perché aveva saputo che lui ronzava intorno ad altre donne e al posto di don michele all’osteria si era collocato Ntoni-> nuovo amante di santuzza. Il nonno lo va a cercare nell’osteria che ritiene luogo della perdizione. Sguardo scettico e distaccato di Ntoni. ‘È la nostra malasorte infame’->Non è colpa mia, è colpa della nostra condizione. Interrogarsi sul senso della vita Ntoni utilizza il modo di dire dei gattini che non aprono gli occhi per dire che lui gli occhi li aveva aperti e aveva conosciuto il mondo da cui proviene. Ntoni è consapevole dell’ingiustizia delle disuguaglianze dei lavoratori che vengono sfruttati e vivono in una condizione di distanza rispetto a coloro che non fanno nulla e godono dei loro profitti. Mena e Lia accolgono Don Michele perché é l’unico che si degna di rivolgere loro la parola, si sentono considerate da lui. Don michele ne approfitta per divenire più intraprendente con Lia della quale iniziamo a capire che non é troppo diversa da Ntoni. Coppie diversi tra i fratelli-> Luca, Alessi e Mena sono più in continuità con la famiglia, Ntoni e Lia non lo sono. Lia ritiene che prima o poi dovrà prendere delle decisioni per uscire dalla condizione di disgrazia in cui si trova. Don michele arriva a prometterle di sposarla e portarla a Catania con se. Lia inizialmente sente che é stato superato un limite e fa un passo indietro ma viene convinta da don michele ad ascoltarlo perché gli fa capire che é meglio se lui rimane suo amico perché sa che Ntoni é stato coinvolto nel giro del contrabbando e quindi dice a Lia che ntoni deve stare in guardia per non doverlo arrestare. Lia lo dice a Mena e mette in guardia Ntoni, suggerendogli di non frequentare Piedipapera che potrebbe essere il primo a cascare nella rete di Don michele. Da quando don michele non è piu presente nell’osteria, il vino che arrivava all’osteria di contrabbando non è più fornito e gli affari dell’osteria stanno peggiorando. Ntoni non appartiene più a nessun luogo-> segno distintivo. Ha bisogno di denaro e intensifica la sua attività di contrabbandiere come don michele sa bene. Don michele rifrequenta la santuzza-> alternanza, allontanato Ntoni la santuzza riapre le porte a don michele. Ntoni si sente come un cane cacciato. Si scaglia contro don michele perdendo il controllo. Ntoni vuole dimostrare coraggio agli occhi dei suoi complici del contrabbando. Il capitolo si chiude con la rissa. Ntoni promette che alla prima occasione avrebbe concluso quello che aveva iniziato con don michele. La violenza primaria dell’affermazione di se fa parte del mondo degli umili. CAPITOLO QUATTORDICESIMO Brutta questione di cui Ntoni si rende protagonista, presentata in una modalità più complessa. Capitolo strutturato per anticipazioni e flashback, più movimentato rispetto agli altri. Tutti a bere si trattengono fino a notte fonda perché quella sera devono compiere un colpo, una consegna delle merci di contrabbando. Viene alla luce quel giro di contrabbando in cui erano coinvolti Piedipapera, Ntoni, Don silvestro, Vanni Pizzutu, Rocco, Cinghialenta. Vanno nella bottega da Vanni che conferma loro che la notte sarebbe arrivato l’uomo con la merce. Flashback: Mena é in attesa sull’uscio del fratello ed é sveglia anche Lia perché la sera prima, come al solito, don michele era passato da Lia per invitarla a fare caso a un eventuale passaggio del fratello di notte e a cercare di trattenerlo perché altrimenti era probabile che sarebbe rimasto coinvolto in un brutto guaio. Appena si avvicinano agli scogli sono bloccati dalle guardie e il primo che si trova con la pistola spianata é don michele. Ntoni pianta nel corpo di michele un coltello. Solo lui e il figlio della locca vengono arrestati, gli altri scappano. All’inizio si crede che Don Michele sia stato ucciso-> padron Ntoni decide di sacrificare i risparmi per salvare Ntoni, si rivolge nuovamente all’avvocato ricadendo nell’illusoria speranza che se Ntoni fosse riuscito a cavarsela sarebbe ritornato nuovamente in famiglia-> piccolo romanzo nel romanzo-> processo viene celebrato contro ntoni. L’avvocato é ottimista della possibilità che Ntoni possa cavarsela con una condanna non troppo grave perché Don michele non è morto. Padron Ntoni assiste all’udienza e scopre che il paese si è radunato perché vogliono vedere Ntoni chiuso nella gabbia come un animale-> godimento di vedere qualcuno in questa condizione. L’avvocato cerca di smontare i nodi dell’accusa-> non ci sono testimoni. Padron Ntoni sembra sollevato ma arriva il colpo tremendo per lui. L’avvocato dice che ‘ammesso anche che sia stato Ntoni, aveva dei motivi che non dipendono per dal contrabbando ma per un’altra questione: è stato un delitto d’onore’. Padrón Ntoni non sapeva di Lia compromessa con don michele. Moglie di piedipapera rimprovera Lia per la sua condotta. Incarcerazione di Ntoni e ulteriore tappa della disgregazione della famiglia. CAPITOLO QUINDICESIMO Padron Ntoni ormai é sulla via del declino. Inizia a dire proverbi senza capo e senza coda-> quelli che erano sempre stati il suo punto di riferimento li utilizza in maniera incongrua-> tutti i valori in cui credeva non erano stati sufficienti per proteggere la famiglia. Oggetto di malignità dai compaesani.
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