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VERGA, VERISMO, MALAVOGLIA, MASTRODONGESUALDO, Appunti di Italiano

Verismo, con contestualizzazione storica e filosofica. Appunti di scuola superiore, 5 liceo. Il verismo assume posizione antitetiche lo sviluppo del verismo si può circoscrivere negli anni dal 1875 al 1890 si afferma a Milano, città sviluppate economicamente, dove nasce questo tendenza letteraria di i cui esponenti sono meridionali come per esempio Luigi Capuana, Giovanni Verga, Federico de Roberto. Questa corrente nasce sulla scia del naturalismo francese nello specifico uno dei fattori è la re

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 23/07/2022

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Scarica VERGA, VERISMO, MALAVOGLIA, MASTRODONGESUALDO e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Glli ultimissimi anni dell'800 sono un periodo che vedono emergere dal punto di vista economico stati come la Francia, l'Inghilterra, la Germania, la Russia è arretrata e come potenza mondiale cominciano ad affermarsi i Stati Uniti d'America. per quanto riguarda la situazione italiana 1861 è l'anno dell'Unità d'Italia la quale diventa una monarchia costituzionale, con il primo re Vittorio Emanuele II, ma si tratta di unità parziale perché quella definitiva avverrà 10 anni dopo nel 1871 con l'annessione del Veneto e di Roma che diventa la capitale della penisola dopo esserlo state Torino e Firenze. I problemi del nuovo stato unitario sono svariati, dal 1861 al 1876 governa la Destra storica la quale in campo economico si fa promotrice del libero scambio, ovvero viene favorita l'esportazione dei prodotti agricoli e l'importazione dei prodotti industriali. La Destra storica si pone contro l'industrializzazione favorendo l'agricoltura che è ancora molto arretrata soprattutto nel sud Italia. Tale governo si fa promotore della realizzazione di vaste opere pubbliche quali strade, ponti, porti e ferrovie. È in questi anni che comincia l'affermarsi la cosiddetta questione meridionale che riguarda un profondo divario tra il nord e il sud, il sud che vive in condizioni disagiate a causa di problemi quali il brigantaggio che causava varie rivolte popolari contro il governo, molto frequentemente represse, pesanti tasse tra cui quella del macinato, la leva militare obbligatoria che toglieva braccia per l'agricoltura e la pesca; condizioni igieniche disagiate, miseria, e povertà. Iprimi a parlare di questione meridionale furono due deputati della Destra: Franchetti e Sonnino che nella loro inchiesta in Sicilia mettono alla luce anche le problematiche dello sfruttamento minorile nelle miniere. Verga nella novella Rosso Malpelo prendeva spunto proprio da questi scritti storici. Importanti sono anche le lettere meridionali dello storico Pasquale Villari. Gli storici si interessano della questione meridionale facendo emergere tutti questi problemi relativi all'Italia meridionale. Nel 1876 emerge al governo la sinistra storica, prima con Depretis e poi con Francesco Crispi. Si fa promotrice di una politica economica protezionistica, favorendo al contrario della Destra, l'industrializzazione e il protezionismo che imponeva pesanti tasse sui prodotti importati per favorire l'economia interna, nello specifico l'agricoltura e l'industria. La sinistra fa varie riforme politiche e sociali come per esempio l'estensione del suffragio elettorale, estensione dell'obbligo dell'Istruzione elementare fino ai 9 anni, abolizione della tassa sul macinato. Dal punto di vista economico in Europa si registra una politica economica protezionistica e l'imperalismo, ovvero molti stati cercano di sfruttare economicamente le colonie, anche la l'Italia con la famosa campagna di Etiopia, che si rivelerà fallimentare, cercherà di sviluppare questa mentalità colonialistica, dietro cui si celava la conquista di altri stati per rafforzare il proprio potere in Europa. L'Europa grazie al cancelliere tedesco Bismarck sta vivendo un periodo di pace che durerà fino ai primissimi anni del Novecento quando purtroppo scoppierà la prima guerra mondiale. Si cominciano a stringere diverse alleanze tra cui la triplice alleanza di Germania, Austria e Italia a cui si opporrà la triplice intesa con Francia, Inghilterra e Russia. Dal punto di vista sociale la nobiltà e grandi proprietari terrieri vivono agiatamente vivono uno stato di ricchezza e di benessere economico, Marcelo Europa si afferma la classe borgheseche anche in Italia comincia a muovere i primi passi, al nord sorgono le prime industrie meccaniche e siderurgiche, nella classe borghese fanno parte altri funzionari dello stato, finanzieri commercianti, liberi professionisti, insegnanti. Gli operai che costituiscono la classe del proletariato, insieme ai contadini, vivono in condizioni misere: si parla infatti di questione sociale. Cominciano a nascere le prime organizzazioni sindacali in difesa dei diritti dei lavoratorie i primi partiti politici di ispirazione socialista. Gli operai delle campagne si trasferiscono in città in cerca di condizioni di vita migliori, ma ciò non avveniva perché venivano relegati nei sobborghi urbani destinati a loro ,sottoposti a turni di lavoro massacranti e pagati con salari bassissimi. Anche i contadini vivevano nella più estrema miseria nell'analfabetismo, per questo cominciano ad esserci le prime rivolte popolari come ad esempio i fasci Siciliani o a Milano l'eccidio avvenuto in seguito alla rivolta per il pane. nel 1900 portarono all'assassinio del Re Umberto primo. Fu, nel corso del Novecento, Giovanni Giolitti a cercare un compromesso tra la classe dei lavoratori e datori di lavoro. Dal punto di vista culturale nel secondo Ottocento si registra lo stesso fenomeno del Romanticismo europeo, soprattutto del conflitto tra artista e società. I letterati europei viventi un conflitto profondo con la società del loro tempo che non liaccettava in quanto interessata all'utile al guadagno. Il letterato romantico italiano non viveva questo conflitto, in quanto la borghesia in Italia non era ancora sviluppata, era dunque ancora guida morale della società. Adesso perché si è realizzata l'Unità d'Italia e dato che la borghesia si era già affermata in Italia, gli intellettuali cominciano a vivere questo conflitto con la società vivendo ai margini di essa: è il fenomeno degli scapigliati cioè la scapigliatura Milanese di cui farà parte anche Verga nel suo primo periodo della sua produzione poetica. intellettuali decidono di attuare atteggiamenti di protesta e anticonformisti contro i valori Borghesi. L'artista viene giudicato come improduttivo per la società e l'arte viene considerata una marce. Gli gli scapigliati si sentiranno vicini all'esperienza dei poeti maledetti, come per esempio Baudelaire che aveva scritto dai testi-manifesto riguardanti la condizione di emarginazione sociale dell'artista. Per quanto riguarda la condizione sociale dei letterati del secondo Ottocento, sono pochissimi quelli che possono vivere di rendita e provengono dalla classe aristocratica, come per esempio Capuana e Verga. La maggiorparte dei letterati proviene dalla nuova classe borghese e non riesce a desicarsi esclusivamente dell'attività letteraria, i letterati devono affiancare un'altra attività a quella letteraria. Cercano un impiego nella scuola come Carducci e Pascoli, oppure nel giornalismo oppure trovano impiego nelle case editrici. Il mercato editoriale è in profonda crescita anche perché il pubblico ha assunto una propria fisionomia, di conseguenza i letterati sono alla ricerca del successo orientando le scelte del pubblico come d'Annunzio. Ci sono altri letterati che rifiutano questo meccanismo e che scrivono delle opere non propriamente apprezzate dal pubblico come Verga, infatti quando scrive i Malavoglia invia una lettera a Capuana ,esponente del verismo, in cui sostiene che I Malavoglia hanno fatto un fiasco, il romanzo non ebbe successo perché presentava dei moduli narrativi e stilistici completamente rinnovate rispetto alla relativa precedente infatti con I Malavoglia c'è la piena adesione al verismo da parte di Verga. Nel secondo Ottocento si affermano tre filosofie che vanno a condizionare la produzione letteraria del tempo, ovvero la nascita del naturalismo in Francia e la nascita del verismo in Italia. Nascono positivismo determinismo ad evoluzionismo. Il positivismo nasce in Francia, ad opera di August Comte, propone la nascita ottimistica di un'epoca felice in cui a dominare sia la scienza e la ragione, distaccandosi dal pessimismo. La ragione diventa nuovo strumento critico per comprendere la realtà le nuove scoperte scientifiche e innovazioni tecnologiche, come la macchina a vapore, le città vengono illuminate, nasce il treno che verrà visto da alcuni intellettuali in maniera positiva come I primi esponenti del naturalismo francese sono i fratelli De Gongourt, nel 1865 pubblicano un romanzo intitolato "Germinie Lacerteux" sulla storia vera di una donna che era stata la loro serva; nella prefazione del romanzo gli scrittori chiariscono che la narrativa del momento si occuperà delle classi più umili, infatti si propongono di ricostruire un caso clinico, cioè quello della loro serva affetta da isteria, la quale aveva un comportamento irreprensibile a casa dei fratelli, ma al di fuori conduceva una vita corrotta e degradata. Il caposcuola del naturalismo francese è Emile Zola che nel 1867 scrive il romanzo intitolato "Terese Raquine" dove si proclama scrittore naturalista. Parla di una storia torbida, Teresa e Lorenzo (suo amante) uccidono il marito di lei. Nel 1868 si dedica alla stesura del ciclo dei Rougon Macquart, ovvero un ciclo di 20 romanzi in cui, sulla scia di Balzac, si proponeva di ricostruire tutti gli strati della società francese del periodo di Napoleone III, Verga nel ciclo dei vinti si ispirerà proprio al ciclo di Zola. In Zola si nota l'influenza del determinismo ovvero il carattere dei personaggi dipendenti dai tre fattori. In "Germinal" il protagonista che è un lavoratore delle miniere e affettoda crisi di follia che deriva dall'alcolismo di entrambi i genitori. Zola secondo il principio deterministico, pone la sua attenzione nelle leggi dell'ereditarietà. Opera importante cardine dei principi del naturalismo francese è il romanzo sperimentale pubblicato nel 1880 dove vengono esposti i principi del naturalismo francese, il quale si pone contro la letteratura romantica e agli interventi soggettivi dell'autore, per appoggiare l'impersonalità. Altro principio è il metodo scientifico, che deve essere applicato in quanto l'unico metodo valido di comprensione della realtà, alla letteratura e alla sfera spirituale dell'uomo. Il romanzo deve diventare il resoconto di un esperimento in laboratorio, lo scrittore deve essere come uno scienziato che deve rappresentare scientificamente la realtà, si diffonde dunque la figura del letterato-scienziato. Zola ha un atteggiamento progressista e ottimistico, poiché vive in una realtà sociale più sviluppata rispetto all'Italia. Eglo sostiene che la letteratura deve incidere sulla realtà per modificarla in meglio, egli si propone di denunciare le storture della società attraverso la letteratura. Critica l'avidità della borghesia, denuncia le condizioni misere dei proletari, lo sfondo delle opere naturalisti è la città in cui i personaggi prediletti sono appartenenti ad un ceto operaio o coloro che fanno lavori umili, ecco perché la letteratura diventa un mezzo per denuncia le storture della società. VERISMO Il verismo assume posizione antitetiche lo sviluppo del verismo si può circoscrivere negli anni dal 1875 al 1890 si afferma a Milano, città sviluppate economicamente, dove nasce questo tendenza letteraria di i cui esponenti sono meridionali come per esempio Luigi Capuana, Giovanni Verga, Federico de Roberto. Questa corrente nasce sulla scia del naturalismo francese nello specifico uno dei fattori è la recensione del 1877 da parte di Capuana del l'Assomoir di Zola che aveva scritto per denunciare le condizioni degli alcolizzati che andavano all'osteria definita ammazzatoio per ubriacarsi. Un altro fattore è l'esplosione della questione meridionale in Italia, vari storici si occupano di questione sociale: due deputati della Destra Franchetti e Sonnino scrivono la famosa "inchiesta in Sicilia", lo storico Pasquale Villari scrive le "ettere meridionali" in cui viene denunciata la condizione di povertà dei contadini siciliani, dei lavoratori in miniera, soprattutto dei carusi, ovvero dei bambini impiegati nelle miniere dove spesso trovavano la morte. Il verismo si colloca agli antipodi rispetto al naturalismo francese. Per quanto riguarda il metodo scientifico il termine rimanda alla rappresentazione del vero, mentre i naturalisti francesi applicano il metodo scientifico alla narrazione, i veristi applicano il metodo scientifico soltanto alla forma, non più al contenuto. Infatti Capuana in uno dei suoi scritti teorici, chiarisce questo discorso dicendo che l'arte non si deve applicare alla scienza ma deve perseguire soltanto fini artistici. I veristi derivano dal naturalismo francese: l'impersonalità, cioè il fatto che il narratore non deve intervenire con giudizi personali riflessioni i fatti si devono raccontare da soli, il carattere dei personaggi deve emergere dalle loro azioni. Ne parla soprattutto nella prefazione all'amante di Gramigna. Utilizzano la forma inerente al soggetto, vuol dire che i personaggi delle opere letterarie utilizzeranno uno stile e un linguaggio conforme alla loro provenienza sociale. Differenza con il naturalismo sono l'ambientazione ei personaggi: i veristi scelgono la campagna, i personaggi non sono più operai ma sono contadini, pastori e minatori tipici della realtà siciliana Altra caratteristica è che Verga è un conservatore, non un progressista, quindi non domina più l'ottimismo del naturalismo francese ma il pessimismo, il fatalismo, nessun individuo può mutate le proprie condizioni sociali ed economiche, è il sostenitore del famoso ideale dell'ostrica: come l'ostrica rimane attaccata al proprio scoglio altrimenti verrebbe mangiata dai pesci grossi, così l'uomo non ha possibilità di tentare di migliorare le proprie condizioni, pena la rovina e la morte. I veristi non utilizzano il dialetto ma un italiano parlato in cui inseriscono modi di dire e proverbi tipici della mentalità siciliana. In Verga si può parlare di artificio della regressione cioè l'autore colto cioè Verga regredisce nella voce di un narratore popolare. VERGA Vive in pieno Risorgimento quando avviene l'Unità d'Italia in questo periodo vi è la sua prima formazione di stampo romantico. Testimoni di questa sua adesione sono i suoi primi romanzi i titoli sono “I carbonari della montagna”, “Sulle Lagune”, “Amore e patria”. In tali romanzi vi é forte impegno civile e risorgimentale, ovvero sono inseriti valori di libertà, di indipendenza e di autonomia che avevano animato Il risorgimento italiano. Verga nel 1869 decide di lasciare Catania e si reca a Firenze dove frequenta numerosi salotti mondani dove scrive il suo famoso romanzo “Storia di una capinera” ispirandosi al secondo romanticismo, caratterizzato da una tendenza alla al lacrimoso-sentimentale. Il romanzo parla di una monacazione forzata. Nel 1872 si trasferisce a Milano, centro culturale in cui erano attivi gli scapigliati di cui Verga si fa influenzare e scrive tre romanzi: Eva, Eros, e Tigre reale in cui è molto forte la polemica scapigliata contro i valori della borghesia. Sarà famosa la prefazione a Eva dove Verga sostiene che ormai l'arte è un lusso di scioperati in una società di banche e di imprese industriali, dove domina la borghesia e il guadagno. Nel 1874 Verga decide di cambiare tematiche e protagonisti delle sue opere, infatti nel 1874 scrive il bozzetto siciliano intitolato Nedda: l'ambiente non è più quello aristocratico e borghese dei romanzi Scapigliati, ma diventerà la campagna siciliana,i personaggi non sono più Nobili e Borghesi, ma sono personaggi umili. Nedda si può definire una fase preparatoria alla conversione verista che avviene intorno al 1877. A partire dal 1877 vari sono i fattori che contribuirono a tale conversione: ● nel 1877 Luigi Capuana aveva recensito l'Assommoir di Zola, dunque si erano diffusi in Italia i romanzi naturalisti ● Altro fattore è la pubblicazione di scritti quale “Inchiesta in Sicilia” di Franchetti e Sonnino e “la lettera dei meridionali” di Pasquale Villari Verga utilizza l'impersonalità proprio per questo motivo, e non ha il diritto di giudicarla perché Verga è pessimista come tutti i veristi perché egli al contrario dei naturalisti sostiene che la letteratura non può modificare la realtà, una realtà che appare immodificabile e caratterizzata dai meccanismi della lotta per la vita dove a primeggiare è sempre il più forte sul più debole. Legge della giungla valida in ogni tempo e in ogni luogo che non riguarda solo gli esseri umani e dove a prevalere è il più forte sul più debole e riprende la filosofia dell'evoluzionismo Darwiniano. Verga non propone né modelli correttivi né soluzioni alternative, ha un atteggiamento rassegnato e nei confronti degli umili non prova né coinvolgimento emotivo né tantomeno pietismo si limita con distacco a raccontare i fatti. L'ideologia verghiana è quindi prettamente pessimistica e fatalistica, egli è ateo e materialista, quindi non ha fiducia nella provvidenza divina, non trova uno sbocco al suo pessimismo come avevano fatto Foscolo e Leopardi sebbene pure loro atei e materialisti. Concezione pessimistica e fatalistica, l'uomo non deve cercare di modificare il proprio stato, pena la rovina o la morta, ognuno deve accontentarsi del proprio status socio economico, nel caso in cui voglia migliorare andrà in contro al fallimento, è questo che Verga esprime nella novella "fantasticheria" parlando dell'ideale dell'ostrica Ideale dell'ostrica: come l'ostrica rimane attaccata al proprio scoglio perché se si stacca verrà mangiata dai pesci più grossi, così l'uomo deve rimanere ancora al proprio status socio economico. Rosso mal pelo primo racconto verista 1878 due anni dopo viene inserito nella prima raccolta di novelle di Verga intitolata "vita dei campi" la quale esce nel 1880, tale raccolta si compone di 8 novelle "rosso mal pelo, l'amante di Gramigna, Fantasticheria, Jeli il pastore, cavalleria rustica, la lupa, guerra di santi, pentolaccia" tali novelle presentano come ambientazione la campagna siciliana, come personaggi contadini, pescatori e minatori. Le novelle "l'amante di Gramigna e Fantasticheria" sono due racconti programmatici, sono due manifesti della poetica di Verga. Dell'amante di Gramigna è interessante la prefazione in quanto sostiene la tecnica dell'impersonalità che l'opera letteraria debba essere un documento umano ovvero deve essere una testimonianza fedele e oggettiva della realtà, non a caso il termine verismo significa ritorno al vero rifiutando la poetica romanza . Deve scomparire il narratore onnisciente, l'impersonalità impone che il narratore non intervenga più con giudizi personali ma deve narrare con il punto di vista di uno dei personaggi mentre "fantasticheria" è un racconto programmatico perché l'autore anticipa i personaggi che poi saranno i protagonisti dei Malavoglia, come Bastianazzio, Padron ‘Ntoni, Ntoni, Lia, Mena, Luca. In "fantasticheria" Verga non utilizza l'artificio della regressione in quanto la novella si presenta come una lunga lettera in cui Verga immagina di fare un viaggio insieme con una nobil donna ad Acitrezza, il paese di pescatori in cui poi verrà ambientata la vicenda dei Malavoglia, la donna afferma che dopo 48 vuole già lasciare il paese. Verga fa una differenza tra il mondo di contadini e pescatori di Acitrezza, un mondo caratterizzato dal rispetto di valori antichi quali il lavoro, la famiglia, l'onore e la classe aristocratica interessata soltanto a dissipare il denaro, quindi mette in contrapposizione il mondo di Acitrezza con la classe aristocratica. Nella prefazione Malavoglia Verga parla di questo progetto che aveva in mente di 5 romanzi sostenendo di voler indagare la lotta per la vita, degli strati più bassi, fino agli stati più alti della società, che nei Malavoglia diventa lotta per i bisogni materiali. In Mastro Don Gesualdo (della borghesia) diventa avidità di ricchezze, diventa vanità aristocratica nella Duchessa di Leira, ambizione politica nell'Onorevole Scipioni, nell'Uomo di Lusso diventa l'insieme di tutte queste vanità e ambizioni. Verga in questo documento, elabora un ciclo dei vinti dimostrando ciò che vuole indagare, poi parla del progresso. Sul progresso ha una concezione ambivalente: Verga sostiene che il progresso visto da lontano ha garantito una reale evoluzione, ma visto da vicino è paragonabile ad una fiumana che travolge tutti quanti, in particolare coloro che hanno provato a cambiare il loro stato socio-economico (vinti). Verga inoltre parla della sua tecnica stilistica sostenendo che la forma deve essere inerente al soggetto, cioè il linguaggio dei protagonisti deve essere conforme alla classe sociale di appartenenza. Conclude la prefazione dicendo che l'autore non ha diritto di giudicare, poiché la realtà è immodificabile. La storia dei Malavoglia è molto complessa abbiamo diverse redazioni, diverse correzioni da parte del nostro autore, la stesura occupa gli anni dal 1868 al 1880 e poi il romanzo viene pubblicato nel 1881. Già dal titolo notiamo la presenza di un narratore popolare che assume la stessa ottica culturale e linguistica dei personaggi del romanzo. Quindi nei Malavoglia notiamo la presenza dell’artificio della regressione e dell’artificio dello straniamento, già subito a partire dal titolo. I Malavoglia è un soprannome antifrastico della famiglia Toscano, la famiglia Toscano viene indicata con un soprannome antifrastico ovvero I Malavoglia Che vuol dire un soprannome che è il contrario di quello che la famiglia è in realtà. La famiglia Toscano era una famiglia laboriosa dedita al lavoro, altro che malavoglia. Quindi la famiglia Toscano tutta dedita al lavoro, famiglia laboriosa, viene indicata col soprannome antifrastico di Malavoglia che stava a rappresentare la cosiddetta ingiuria, che nei paesi siciliani è ancora presente. La famiglia è composta dal capofamiglia che è il nonno padron Ntoni, che viene indicato con la metafora del dito grosso, un vecchio ancorato agli antichi valori arcaici della famiglia, del lavoro e dall'onore; poi abbiamo il figlio Bastianazzo che è sposato Con Maruzza detta la Longa, sono molto presenti soprannomi all'interno del romanzo ma anche i diminutivi, Bastianazzo e Maruzza hanno 5 figli il più grande è Ntoni che ha lo stesso nome del nonno che è il diminutivo di Antonio, poi ci sono: Luca, Mena, Lia e Alessi, sono tre maschi e due femmine. Il romanzo è ambientato dal 1863 al 1878, l'azione dura circa 15 anni. Succede che nel 1863 Ntoni il nipote più grande, viene chiamato ad assolvere l'obbligo del servizio militare poiché dopo l'Unità d'Italia del 1861 il servizio militare diventa obbligatorio, quindi quindi Ntoni viene chiamato ad assolvere al servizio militare nel 1863. Ma l'azione vera e propria comincia nel 1865 quando padron Ntoni acquista una partita di lupini da zio Crocifisso, l'usuraio del paese, detto anche campana di legno perché faceva finta di non sentire, questa partita di lupini dovevano essere trasportati in un porto vicino per rivenderli e con il denaro padron Ntoni avrebbe fatto dote a Mena, la nipote più grande. Quindi I Malavoglia sono dei proprietari ovvero posseggono La casa del nespolo ed una barca chiamata Provvidenza. Si può notare una correlazione, un collegamento tra la provvidenza di Manzoni e la provvidenza di Verga, nel senso che la barca chiamata la provvidenza vai incontro a numerose sventure e ciò dimostra che Verga non ha alcuna fiducia nella Provvidenza. Succede che a bordo della Provvidenza c'è bastianazzo che sta portante lupini In un porto vicino, la provvidenza naufraga, si perdono i lupini e muore bastianazzo, da lì cominciano tutti guai per la famiglia Malavoglia, da lì comincia la rovina economica, il declassamento della famiglia e comincia anche la disgregazione familiare infatti muore Bastianazzo, muore la moglie Maruzza di colera, muore il nipote Luca nella battaglia di Lissa del 1866, terza guerra d'indipendenza, la provvidenza viene riparata ma nuovamente naufraga e quindi I Malavoglia sono costretti ad andare a lavorare presso altri padroni. Ntoni una volta tornato dal servizio militare capisce di non trovarsi più bene nel paese di appartenenza, Ntoni è animato dal desiderio di ricerca, di ricchezza, dal desiderio di cambiamento non riesce più a inserirsi nel paese di provenienza. Frequenta l'osteria, frequenta gli ambienti del contrabbando e una notte viene scoperto dalla guardia doganale don Michele, che tra l'altro insidiava la sorella Lia, Ntoni si vendica e sferra una coltellata a don Michele e per questo è costretto a 5 anni di carcere, riesce ad avere una pena così attenuata perché il delitto di onore era concepito a quel tempo. Quindi Ntoni riesci a scontare solo 5 anni di carcere, la sorella Lia una volta che la sua storia con il brigadiere si è resa pubblica presa dalla vergogna decide di recarsi a Catania dove va a fare la prostituta, quindi lia e Ntoni sono accomunati dallo stesso desiderio di cambiamento, Ntoni uscito dal carcere prova a ritornare nella casa del nespolo che era stata riacquistata dal nipote Alessi, però ormai Ntoni ha violato le norme morali e sociali della famiglia, non può più stare nel paese ne nella sua famiglia e quindi decide di andarsene per sempre, infatti il XV capitolo del romanzo si conclude con l'addio di Ntoni, rimane Mena che come Alessi è anch’ella ancorata agli antichi valori tradizionali, anche in Mena si sente forte il valore della religione della famiglia, espressione che troviamo nella novella Fantasticheria, la religione della famiglia, Mena era stata promessa al figlio di un proprietario terriero Brasi Cipolla anche se la ragazza amava un carrettiere, compare Alfio Mosca, alla fine della vicenda Mena rinuncerà a sposare Alfio anche se Brasi cipolla non la vuole più a causa del declassamento economico e morale della sua famiglia. Brasi cipolla non vuole più sposare mena perché I Malavoglia non hanno più soldi, hanno perso la casa del nespolo e hanno perso la provvidenza, inoltre l'onore è stato macchiato dal fratello Ntoni e dalla sorella Lia. Mena rifiuterà anche di sposare Compare Alfio Mosca perché ha paura di disonorarlo a causa delle vicende tragiche della sua famiglia. Padron Ntoni Poverino dai dispiaceri morirà in ospedale. Quindi ecco una vicenda tragica che colpisce tutti quanti i protagonisti. TEMI DEI MALAVOGLIA Il culto della casa del nespolo, che conserva valori tradizionali e patriarcali, visto come un nido protettivo, la famiglia dunque ha un valore tradizionale importantissimo in cui credono Mena e Alessi, gli unici rimasi ad Acitrezza dopo la disgregazione del nucleo familiare, infatti Alessi si sposa, Mena deciderà di non sposarsi e di andare a vivere con il fratello. Altro tema è la prevalenza dell'interesse economico, che caratterizza anche la società del piccolo paese di Acitrezza, nella comunità sono pervenuti gli stessi disvalori che caratterizzano la modernità, all'interno del paese vi sono disvalori quali: guadagno, il profitto, l'interesse economico, la lotta per la vita. L'interesse materiale condiziona le azioni dei personaggi e il loro modo di pensare. Altro tema è il desiderio di cambiare stato, di modificare la propria condizione. Il desiderio di cambiamento che diventa impossibile realizzarlo, fini a ritrovarsi più poveri di prima (vinti). Altro tema è l'eroismo della rinuncia, Mena che dopo l'indebitamento del nonno, viene rifiutata al matrimonio con Alfio Mosca, in seguito al declassamento sociale. Vi è anche Padron Tony che decide di essere portato all'ospedale pur di non pensare alla famiglia, morendo da solo. Ntoni che decide di abbandonare il nucleo familiare perché non si sente parte integrante della sua famiglia e del suo paese. Verga sottolinea l'estraneità del personaggio nei confronti del paese. PERSONAGGI I Malavoglia è un romanzo corale dove non emerge la figura di un unico protagonista ma un coro di personaggi è un romanzo che ha una struttura bipolare che si può intravedere all'interno della famiglia Malavoglia, sia confrontando la famiglia con il resto del paese. I due punti di vista sono: all'interno della famiglia vi sono il nonno e il nipote, il nonno Padron Toni che ha una mentalità arcaica, tradizionalistica, legato agli antichi valori patriarcali; Ntoni invece ha una mentalità moderna incarnando il desiderio di cambiamento, rappresenta l'attaccamento al denaro e l'utile, però all'inizio della storia è obbligato ad assolvere l'obbligo della leva militare. Padron Ntoni vedendo la mancanza di Ntoni, cede volendo migliorare le condizioni economiche della famiglia, acquista la partita avariata di lupini dall'usuraio del paese, Campana di Legno. Vi è anche un'opposizione tra i nipoti, Ntoni si contrappone ad Alessi, Mela si contrappone a Lia. Ntooni rappresenta la modernità, Alessi è fedele alla tradizione e alla famiglia. Lia incarna anche lei i disvalori della modernità, infatti decide di cambiare stato come il fratello, volendo arricchirsi finisce per diventare una prostituta; al contrario di Mena, sottomessa alla figlia che decidd di sacrificare la sua vita per il bene della famiglia. L'opposizione della struttura bipolare si intravede anche tra la famiglia dei Malavoglia e il resto del paese, all'interno della famiglia vi sono personaggi positivi che incarnano i valori tradizionali ma alcuni abitanti del paese si possono considerare positivi al pari dei Malavoglia, come l'Annunziata, Anna, Alfio: rappresentano una mentalità patriarcale positiva, mentre il resto del paese incarna gli valori della modernità: egoismo, interesse economico, lotta per la vita, come l'usuraio del Paese. Verga nei Malavoglia adotta le tecniche tipiche del verismo come l'impersonalità, l'eclissi dell'autore, infatti il narratore nei Malavoglia è un narratore interno come in Rosso Malpelo, incarna la stessa mentalità del racconto. È presente l'artificio della regressione, a partire dal titolo infatti i Malavoglia è una ingiuria che sottolinea l'ottica dei personaggi; è presente inoltre l'artificio dello straniamento, infatti i valori patriarcali della famiglia vengono malvisti dal villaggio, il narratore li rappresenta attraverso un'ottica straniata, quando Padron Toni vuole estinguere il debito con zio crocifisso al punto di farsi pignorare la casa del nespolo, viene giudicato un "minchione" dalla comunità; quando la barca provvidenza fa naufragio e muore Bastianazzo, Padron Toni sulla riva piange e guarda la provvidenza naurragare, la sua disperazione viene percepita dagli abitanti del villaggio come una disperazione sorta non per la perdita del figlio, ma quella dei lupini. Vi è l'uso frequente del discorso indiretto libero che permette di riportare i pensieri dei personaggi. Dal punto di vista stilistico Verga non utilizza il dialetto, ma utilizza il fiorentino della borghesia colta in cui sono innestati proverbi siciliani, modi di dire, espressioni popolari, sintassi dialettale dove viene utilizzato il "che", proprio per queste soluzioni stilistiche innovative il romanzo non ebbe successo. Verga dirà a Capuana che i Malavoglia ebbero "fiasco" La visione del tempo e dello spazio di un’opera rimandano alla concezione che ha l’autore della vita. Spazio e tempo dei Malavoglia: Per quanto riguarda il tempo dobbiamo individuare un tempo ciclico, che ritorna sempre su se stesso ed è il tempo che riguarda l’alternarsi delle stagioni, i
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