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verismo, naturalismo, decadentismo, Appunti di Italiano

movimenti letterari italiano 5o anno di liceo

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 27/06/2024

paola-chiofalo
paola-chiofalo 🇮🇹

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Scarica verismo, naturalismo, decadentismo e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! — Il Verismo è un movimento letterario italiano che si sviluppa a Milano alla fine degli anni Settanta del secolo XIX e che si ispira, seppur con sensibili divergenze, al Naturalismo, che nasce in Francia fra il 1865 e il 1870. — Il Naturalismo e il Verismo si configurano come gli esiti letterari del pensiero positivista, che domina la cultura europea nella seconda metà dell’Ottocento, pertanto si propongono di descrivere la realtà psicologica e sociale con gli stessi metodi usati dalle scienze. — Lo scrittore deve descrivere la realtà in modo oggettivo ed impersonale, rappresentando tutti i gradini della scala sociale, muovendo dai più bassi per arrivare ai più elevati (dal semplice al complesso come prevede il metodo scientifico). Il POSITIVISMO si diffonde prima nelle nazioni economicamente più avanzate, successivamente in Italia. E si diffonde per diversi fattori tra cui lo sviluppo del capitalismo industriale e le importanti scoperte scientifiche. Il Positivismo si pone in linea di continuità con l’Illuminismo e, ancor prima, con il metodo induttivo di origine galileiana. Naturalismo — Tra i fondamenti teorici del naturalismo vi è la concezione che l’ambiente eserciti una profonda influenza sui fenomeni sociali e psicologici e che questi, come i fenomeni naturali sono sottoposti a leggi di causa ed effetto. — Non vengono messe in discussione le finalità sociali e morali dell’arte, ma si ritiene necessario, per migliorare veramente la società, basarsi sulla ricerca del vero: l’unico genere letterario che può seguire il metodo scientifico è il romanzo, che deve diventare un “romanzo sperimentale”. — Il naturalismo rifiuta la letteratura romantica perché basata sulla fantasia e sul sentimento, e concepisce il romanzo come uno strumento di indagine: l’obiettivo è quello di svelare, attraverso le trame, i meccanismi deterministici che regolano la società umana. Prevedendo gli effetti si può intervenire sulle cause: alla base c’è una concezione ottimistica che prevede la possibilità di miglioramento delle condizioni di vita. La poetica di Zola • secondo Zola due principi si possono già affermare: l’ereditarietà biologica e l’influsso esercitato dall’ambiente sociale. • Lo scrittore deve assumere il distacco dello “scienziato” che si allontana dall’oggetto per osservarlo dall’alto e dall’esterno: il narratore deve essere impersonale. • Secondo Zola il lavoro dello scrittore-scienziato si può svolgere solo in un regime repubblicano e democratico, in cui sia possibile utilizzare gli strumenti della scienza moderna per realizzare il progresso e il benessere degli uomini. I temi della narrativa naturalista I temi preferiti della narrativa naturalista furono anti-idealistici e anti-romantici in modo che la narrazione portasse con sé una forte carica di denuncia sociale che doveva risultare dalla descrizione scientifica ed obiettiva dei fatti. Tra i temi principali vi erano dunque: • la vita quotidiana con le sue meschinità e le sue ipocrisie; • le passioni morbose al limite della patologia psichiatrica, come la follia e il crimine; • le condizioni di vita delle classi subalterne, soprattutto del proletariato urbano che, con la sua miseria (prostituzione, alcolismo, delinquenza minorile) potessero dare un chiaro esempio di patologia sociale. Tecniche narrative naturalismo — Interesse di indagine verso la REALTÀ CONTEMPORANEA; — L’ AMBIENTE deve essere ricostruito in modo preciso e oggettivo; — I PERSONAGGI sono calati in un determinato contesto sociale che ne condiziona i comportamenti e ne determina le caratteristiche fisiche e morali; — LINGUA PARLATA, ma il linguaggio gergale (dei ceti proletari parigini) appartiene solo ai personaggi – nei dialoghi e nel discorso indiretto libero – il narratore usa invece un linguaggio colto, letterario; — IMPERSONALITÀ: il narratore assume un punto di vista esterno e osserva dall’alto i fatti narrati, è impersonale ma a volte emerge il suo giudizio (borghese colto, democratico e progressista). Verismo — Il Verismo è una corrente letteraria italiana, nata sotto la diretta influenza del clima del positivismo e si ispira al Naturalismo francese. — Si sviluppa a Milano, la città dalla vita culturale più feconda e aperta maggiormente alle influenze straniere, fra il 1875 e il 1895. — Le opere veriste, o influenzate dal verismo, però rappresentano soprattutto le realtà sociali dell'Italia centrale, meridionale e insulare: la Sicilia è descritta nelle opere di Giovanni Verga, di Luigi Capuana e di Federico de Roberto; Napoli in quelle di Matilde Serao e di Salvatore di Giacomo; la Sardegna nelle opere di Grazia Deledda. — Il primo sostenitore di Zola fu il critico di tendenze democratico radicali Felice Cameroni che nei suoi articoli difendeva l’autore francese perché professava le teorie più radicali. — Una teoria coerente ed un nuovo linguaggio furono invece elaborati da Luigi Capuana che come critico del «Corriere della Sera» ha una funzione fondamentale nel far conoscere l’opera di Zola e Verga che intraprese la strada del verismo con la raccolta di novelle Vita dei campi e infine col primo romanzo del Ciclo dei vinti: I Malavoglia (1881). In senso ristretto solo Capuana e Verga sono da considerare autori veristi. — Per i veristi La scientificità non deve consistere nel trasformare la narrazione in esperimento, bensì deve manifestarsi solo nella forma, attraverso il principio dell’impersonalità. Eclissi dell’autore L’obiettivo principale di Verga è eliminare ogni senso di artificialità letteraria, dare l’impressione di assistere direttamente ai fatti, senza alcun intermediario. Per questo adotta la tecnica della regressione: la “voce” che racconta si colloca tutta all’interno del mondo rappresentato, allo stesso livello dei personaggi. Il narratore si mimetizza nei personaggi di un certo ambiente adottando il loro punto di vista, esprimendo i loro giudizi, i loro sentimenti, ecc. L’autore si eclissa nell’opera perché non ha diritto di giudicare la materia che rappresenta; se la voce narrante giudica non lo fa secondo la visione colta dell’autore (come il narratore naturalista), ma in base alla visione elementare e rozza del popolo, che spesso anzi, non coglie le reali motivazioni psicologiche di un personaggio o non è in grado di interpretare correttamente un fatto, dunque si ha un effetto di straniamento.
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