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Verso il Cinquecento, Appunti di Storia

Appunti di Storia della città e del territorio relativi alle lezioni sulla città del Cinquecento

Tipologia: Appunti

2020/2021

In vendita dal 27/01/2021

simone-poretti
simone-poretti 🇮🇹

4.5

(2)

12 documenti

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Scarica Verso il Cinquecento e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Verso il 500 Il passaggio dal 400 al 500 mette in discussione il lavoro degli umanisti. In particolare Machiavelli dice che gli umanisti hanno sbagliato a non occuparsi di politica è guerra essendo elementi fondamentali del periodo. Il 500 è un secolo durante il quale avviene la rivoluzione cognitiva e quindi ci si rende conto che non solo la logica e il ragionamento sono essenziali per risolvere i problemi ma anche l’osservazione è lo studio degli eventi che concorrono a determinare il problema (insomma il metodo scientifico di Galilei). Quali sono le forze che cambiano la città nel 500? L’economia, alla base dello sviluppo urbano vi è l’importanza economica della città, un sistema economico nel quale chi è ricco si arricchisce sempre più e chi è povero diventa sempre più povero. Le città che si sviluppano maggiormente sono infatti quelle collocate in punti economicamente e commercialmente strategici. Inoltre come nella polis greca anche le città rinascimentali si organizzavano secondo centri commerciali di scambio. La città, in un clima di tensione che ricorreva spesso alla guerra necessitava un’organizzazione che badava all’aspetto militare. Ecco che quindi rimangono alla base dell’organizzazione urbana le torri di avvistamento e le mura che però sono rese più grosse e spesse. Inoltre la loro espansione comportava l’abbattimento di edifici e un ridisegno urbano caratterizzato da nuove strade che facilitava lo spostamento dell’artiglieria. In questi anni, se nel 400 l’urbanistica è stata per lo più teorizzata in trattati e raramente vedeva la luce, finalmente viene realizzato qualcosa di concreto e per la prima volta sotto regole di uso del territorio ed estetiche ben precise. Tali leggi si presuppongano anche la necessità di controllare l’espansione territoriale e questi fu possibile grazie a carte geografiche sempre più precise e realistiche grazie all’uso della prospettiva. Il trattato di Vitruvio comincia ad essere tradotto e diffuso ovunque e per questo emergono anche una serie di nuovi trattati. Il tratta del Serlio fu il primo trattato di architettura (I Sette libri dell'architettura) principalmente improntato più ad uno spirito pratico che teorico, ed il primo a codificare in dettaglio i cinque ordini toscano, dorico, ionico, corinzio e composito (per la prima volta viene definita la loro gerarchia fissa e da questo momento sarà sempre collocato ad inizio del trattato). Si distingue per la grande importanza data alle numerose immagini frutto di un lavoro di analisi pratica sulle rovine della Roma antica. Si diffuse in tutta Europa, offrendo un vasto repertorio di immagini e soluzioni progettuali. L'opera è editorialmente poco ordinata. Infatti anche se Serlio, fin dalla prima pubblicazione, aveva presentato un piano completo dell'opera in sette volumi, non tutta l'opera fu pubblicata. Alcuni volumi dell'opera furono pubblicati, senza seguire l'ordine del piano dell'opera, dall'autore in vita. Altri libri dell'opera furono pubblicati postumi, e infine alcuni degli ultimi non furono proprio mai pubblicati. La pubblicazione cominciò col quarto libro, nel 1537. Libro IV Il primo ad essere pubblicato fu il Libro IV (Regole generali di architettura, 1537), dedicato agli ordini architettonici ed alla loro teoria. Nella sua elaborazione Serlio tenne presente Vitruvio, ma anche l'opera dei contemporanei ed in particolare le opere e i disegni di Bramante, acquisiti durante il lungo periodo romano. Il libro è illustrato anche con propri progetti, di carattere più o meno teorico, tra c ui alcuni palazzi nelle cui facciate Serlio combina il linguaggio classicista della scuola romana con la tradizione veneziana, dando vita ad un modello che influenzerà lo sviluppo architettonico della tipologia del palazzo veneziano. Importanti sono le notizie riportate circa la tecnica della decorazione pittorica delle facciate. Per comprendere l'importanza del trattato di Serlio occorre ricordare come il Libro IV sia stato tradotto in fiammingo solo due anni dopo la prima edizione, in tedesco nel 1542, in francese nel 1545, in spagnolo nel 1550. Libri II Il Libro II (Il secondo libro d'Architettura), dedicato alla prospettiva e scenografia, fu completato insieme al Libro I durante il soggiorno a Fontaineblea. Serlio teorizza tre tipi di scena: tragica, con la rappresentazioni di nobili architetture monumentali (Rinascimentali), comica con la rappresentazioni di una scena urbana più popolare (Gotico), e satirica, rappresentante un ambiente naturale boschivo. Con questo voleva affermare il dominio del mondo classico. La Regola dei cinque ordini d'architettura è un trattato dell'architetto rinascimentale Jacopo Barozzi da Vignola. Il trattato è compreso in un unico libro, le cui pagine gravitavano dalle 72 dell'edizione del 1582 alle 102 del 1773, fino alla ristampa francese ricca di numerosissimi disegni di 220 pagine del 1797. Composto in massima parte da tavole illustrate poste nelle pagine pari, queste sono sempre accompagnate da chiare e concise righe di testo esplicativo posto nelle pagine di fronte. Nella prima pagina presenta i 5 ordini disegnandoli con medesima altezza e completi di piedistallo, colonna e trabeazione così da renderli più facilmente analizzabili. L'opera è una sorta di prontuario che non si limita a sintetizzare e codificare il lessico architettonico classico, ma propone un sistema di calcolo per agevolare il compito dei costruttori nel progettare e realizzare le loro opere secondo i cinque ordini architettonici. I quattro libri dell'architettura sono un trattato in quattro tomi pubblicato nel 1570 a Venezia dall'architetto rinascimentale Andrea Palladio spesso definita «la più preziosa pubblicazione illustrata di architettura che si sia avuta fino a quel momento», che ispirò lo stile detto «palladianesimo». Palladio iniziò a scrivere il trattato a soli 22 anni e lo arricchì poi con le proprie opere e questa è sicuramente una caratteristica fondamentale. Si tratta infatti non solo di un trattato ma anche di un portfolio della sua produzione artistica (una sorta di curriculum autocelebrativo). Il trattato è suddiviso in quattro libri che trattano argomenti diversi: - Primo libro: tratta la scelta dei materiali, le tecniche costruttive, le forme degli ordini architettonici di tipo Tuscanico, Dorico, Ionico, Corinzio e Ordine composito in tut te le loro parti (basamenti, colonne, architravi, arcate, capitelli, trabeazioni), illustrati in una serie di tavole ed infine gli altri elementi edilizi. - Secondo libro: riporta una serie di progetti architettonici di Andrea Palladio, di cui 9 palazzi signorili di città, 22 ville signorili ed una serie di progetti palladiani di costruzioni non realizzate.
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