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VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA (JULES VERNE), Sintesi del corso di Letteratura

Viaggio al centro della Terra (Voyage au centre de la Terre) è un romanzo scientifico avventuroso di Jules Verne del 1864. Narra di un Viaggio immaginario nelle profondità del mondo. Come altre opere dello stesso autore, è considerato un romanzo scientifico, precursore della fantascienza. È inoltre uno dei primi esempi del filone avventuroso del "mondo perduto". RIASSUNTO E ANALISI DEI PERSONAGGI

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 08/08/2019

terri1994
terri1994 🇮🇹

4.3

(66)

33 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA (JULES VERNE) e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura solo su Docsity! Viaggio al centro della Terra Viaggio al centro della Terra (titolo originale Voyage au centre de la Terre) è un romanzo fantastico di Jules Verne, pubblicato nel 1864. È uno dei primi romanzi della serie “Viaggi straordinari attraverso i mondi conosciuti e sconosciuti”. Il viaggio descritto dal romanzo di Verne è chiaramente un viaggio impossibile, eppure l’autore, considerato uno dei grandi padri della fantascienza, riesce a renderlo quasi credibile e sicuramente appassionante. Il titolo dell’opera riassume tutto il romanzo: infatti è la storia di uno scienziato che intraprende un viaggio verso il centro della Terra. Il libro è stato pubblicato nel 1864 da Jules Hetzel, con il quale nel 1862 l’autore firmò un contratto, che mantenne fino alla morte, per due libri all’anno. Il romanzo è ambientato nel 1863 e dura circa nove mesi, ma il viaggio vero e proprio inizia il 27 maggio, il giorno della partenza da Amburgo, e si conclude il 29 settembre, quando tornano ad Amburgo. Il uogo interno più significativo è la cas del professor Lidenbrock, mentre i luoghi esterni sono molto: Amburgo, Copenaghen, Reykjavik ed altri paesaggi dell’Islanda, i lunghissimi cunicoli degli Snaffels e gli sconosciuti luoghi del centro della Terra e infine l’isola di Stromboli. L’ambiente sociale è abbastanza ricco ad Amburgo, ma in Islanda è povero. PERSONAGGI Il professor Lidenbrock È, insieme ad Axel, il protagonista. Come tutti gli scienziati, è un po’ eccentrico: basti pensare che all’inizio del racconto è fermamente convinto che si possa intraprendere un viaggio al centro della Terra e non mangia finchè fino a quando riesce a decifrare il messaggio di Arne Saknussem. Inoltre è molto geloso della sua scoperta. Axel Il nipote del professore È un ragazzo molto sapiente nel campo dei minerali e della geologia in generale; non ama molto l’avventura, ma finirà per piacergli. Hans È un cacciatore di anitre islandese. È un buon lavoratore con un temperamento perfettamente calmo, non indolente. Durante tutto il viaggio non si scompone mai, nè quando non c’è più acqua nè quando stanno per morire durante la tempesta. Grauben È la figlioccia del professore ed anche la ragazza di Axel. Anche lei è molto calma e pacifica; quando sa che Lidenbrock vuole compiere il viaggio con Axel non esita un istante a convincerlo ad andarci e gli promette che al suo ritorno si sarebbero sposati. Riassunto L’Opera si apre direttamente con una data storica: il 24 maggio del 1863; una domenica in cui il protagonista, il professor Lidenbrock, rientrò in gran fretta nella sua casa d’Amburgo. Aveva fra le mani un preziosissimo libro originale, in lingua islandese, di un autore del XII secolo; si diresse subito nel suo studio e, chiamato Axel, il suo fedele nipote, cominciò a tessere le lodi a quel meraviglioso volume; cominciarono a discutere quando un incidente venne a sviare il corso della conversazione: davanti agli occhi di Axel e del professore scivolò fuori dal libro una pergamena e cadde a terra; su di essa si schieravano caratteri incomprensibili, questi segni bizzarri indussero il professor Lidenbrock e suo nipote ad intraprendere la più singolare spedizione del XIX secolo. Si trattava di un crittogramma in runico, i cui simboli erano disposti su tre colonne e il professore riuscì a ricostruire il testo originale in latino; con un lampo d’intelligenza, Axel trovò anche la chiave per interpretarlo, bastò leggerlo dalla fine all’inizio. Nella traduzione però comparve un nome islandese: Arne Saknussemm, per giunta quello di uno scienziato del XVI secolo; il testo riportava le istruzioni per compiere l’impresa che costui aveva fatto, vale a dire un viaggio al centro della Terra, e il professore lette tali parole non fu capace di trattenere l’entusiasmo e, dopo pochi giorni, era già in viaggio con Axel verso l’Islanda. Il 10 giugno arrivarono a Reykjavik, capitale dell’Islanda, e furono ospitati, per alcuni giorni, dal signor Fridriksson, studioso di scienze; il professor Lidenbrock approfittò per indagare sulla vita di Arne Saknussemm ma non trovò nessuna sua opera. Fridriksson gli presentò una guida islandese che avrebbe dovuto accompagnali fino ai piedi dello Sneffels, il vulcano che, secondo il crittogramma, conduceva al centro della Terra; era un uomo di nome Hans, ed insieme con lui stabilirono il giorno della partenza: il 16 giugno. In quei giorni, Axel aiutò suo zio nella preparazione dei bagagli e, quando arrivò il momento prefissato, tutto era pronto ed i tre partirono per il loro incredibile viaggio di cui Hans non sapeva nulla. Dopo circa otto giorni di cammino arrivarono al cratere del vulcano, ormai spento da oltre un secolo, e vi si addentrarono; lì il professore trovò una scritta: Arne Saknussemm, quella era la prova che lo scienziato aveva davvero esplorato le viscere della Terra. In quel momento cominciò il loro vero viaggio. Per prima cosa si calarono in un pozzo verticale e si trovarono di fronte ad un bivio: sfortunatamente, scelsero la “strada” sbagliata e dovettero tornare indietro perdendo così alcuni giorni. L’acqua iniziò a scarseggiare, ma grazie ad Hans trovarono un ruscello che chiamarono Hansbach che li accompagnò per tutta la loro spedizione. Il 7 agosto successe una cosa molto strana, Axel guidava il gruppo ma, ad un certo punto, si ritrovò da solo e, per giunta, senza il fiumiciattolo; si sentì perso e per la disperazione svenne molte volte. Dopo alcune ore, sentì suo zio che lo chiamava e cominciò ad andargli incontro; sbadatamente però, finì in lungo tunnel che, per fortuna, lo portò fra le braccia di Hans Dopo un giorno di riposo Axel si svegliò e, di fronte a sé, trovò un vasto lago che suo zio chiamò Mar Lidenbrock. Per un po’ di tempo esplorarono le coste trovandosi davanti funghi enormi ed ossa gigantesche; ma il loro viaggio doveva riprendere, infatti, Hans stava terminando una zattera e con essa iniziarono a navigare salutando quella terra da cui stavano salpando con il nome di Porto Graüben, in onore della fidanzata di Axel. Fu proprio lui a cominciare a scrivere un giornale di bordo per annotare le più piccole osservazioni, i fenomeni interessanti e tutti i loro incidenti; una volta provarono a pescare e presero persino un pesce molto strano, ma non era nulla in confronto a ciò che stava per capitare accanto alla loro piccola imbarcazione; si scatenò una vera e propria lotta fra due animali antidiluviani giganteschi che, però, non colpirono la zattera ma la fecero andare più veloce. Passati alcuni giorni di tranquillità, in cui esplorarono un’isola che chiamarono Axel, ecco che si ritrovarono in mezzo ad un uragano che li trascinò via con sé; quando si svegliarono si accorsero che erano vicini ad una sponda del mare, credendo, ovviamente, che fosse quell’opposta, invece non erano molto lontani dal Porto Graüben. Il professor Lidenbrock, seguito da Axel, cominciò ad esplorare quella zona e, nel frattempo, Hans riparò la zattera. Sotto i loro piedi trovarono centinaia di ossa e, fra quello splendido ossario, addirittura un cranio di un uomo dell’era quaternaria, ma più in là un intero scheletro. Il professor Lidenbrock era contentissimo, da molto tempo si scavava per trovare uno scheletro di quel tipo e lui fu il primo a scoprirlo. La sua felicità però si moltiplicò quando Axel ritrovò un coltello con due iniziali: A. S.; Arne Saknussemm, infatti, li stava guidando passo per passo e loro iniziarono a cercare una spaccatura fra quelle rocce di granito. Scovarono una sporgenza con inciso sopra il nome di Arne Saknussemm e, chiamato Hans, i tre ricominciarono il viaggio, ma furono interrotti da un masso posto al centro di quella galleria; presero la decisione di farlo saltare con della polvere da sparo, ma si formò una voragine in cui tutto il Mar Lidenbrock si riversò. Tutti e tre si ritrovarono nelle tenebre di un lungo abisso e, non potendo più governare la loro imbarcazione, si lasciarono portare da quella gran quantità
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