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VIII Canto, Purgatorio, Appunti di Italiano

Spiegazione del doppio ruolo di Dante agens / auctor, la funzione allegorica dei due angeli, in che modo la vista e l'udito predominano il canto, l'espressione "pregio della borsa e della spada".

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 15/02/2023

God.am
God.am 🇮🇹

5

(3)

9 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica VIII Canto, Purgatorio e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Elena Avanzini IIB COMPITI DELLE VACANZE, Divina Commedia Definisci, facendo riferimento al testo, il doppio ruolo di Dante come agens e come auctor. L'ottavo canto si apre con un incipit carico di malinconia e commozione. Dante agens si trova nella valletta dei principi ed è ormai ora della compièta, ovvero il momento in cui si recitano le ultime preghiere del giorno. Il suo stato d'animo è paragonato a quello dei “naviganti”, che una volta giunta la sera, ricordano con dolore il giorno in cui partirono, lasciando alle spalle le persone a loro care, oppure a coloro che, appena allontanati dalla patria, sentono il suono delle campane in lontananza, simile ad un pianto. Nell'incipit, appare esplicitamente Dante-personaggio ed indirettamente Dante-auctor. Infatti, entrambi sono lontani dalla patria e dalle persone amate, però per due motivi diversi, in quanto il primo sta intraprendendo un viaggio per ottenere la salvezza dell'anima, mentre l'altro si trova in esilio. L'allontanamento dalla patria del poeta verrà ripreso simmetricamente alla fine del canto con il colloquio con Corrado Malaspina, la cui famiglia ospiterà il fiorentino nel 1306. Dante-auctor diventa, invece, esplicito dal verso al verso 19 al verso 21, dove esorta il lettore a cercare il vero significato di ciò che sta per dire, ovvero di comprendere l'allegoria. Le terzine d'esordio sottolineano, quindi, il tema dell'esilio, proprio della seconda cantica, in quanto il Purgatorio è il luogo dell'esilio dalla vita in attesa della beatitudine. Spiega la funzione allegorica dei due angeli. Nel canto VIII, Dante assiste all'apparizione di due angeli dalle ali e dalle vesti verdi, armati di una spada infuocata senza punta. Questi discendono dall'alto per collocarsi a guardia dei due lati della valletta dei principi. Un personaggio che appare in questo canto, ovvero Sordello, spiega a Dante e al suo accompagnatore che le due entità celesti hanno il compito di proteggere le anime che si trovano in quel punto del Purgatorio dal serpente della tentazione, ovvero dal diavolo stesso. I colori degli angeli hanno un significato ben preciso, in quanto alludono alle tre virtù teologali: il verde delle ali rappresenta la Speranza, il rosso delle spade infuocate, che non hanno la punta in quanto rappresentano la vittoria definitiva contro il male e che quindi servono esclusivamente per la difesa, rappresenta l'ardore di Carità, mentre il bianco del loro incarnato, troppo luminoso per essere ammirato da Dante, rappresenta la Fede. Per quanto riguarda gli angeli stessi, invece, essi rappresentano Giustizia e Misericordia. Il poeta stesso esorta il lettore a cogliere il significato allegorico dell'apparizione degli angeli e, in seguito, del serpente. Infatti, nonostante le anime siano salve, sono comunque esposte al Diavolo, perciò interviene la misericordia divina. Il serpente, che appare innocuo, in realtà rappresenta il peccato di Adamo ed Eva. Rappresentato in tale modo, lo scontro tra il Bene ed il Male acquista una funzione educativa per colui che legge il canto. Spiega in che modo le due sfere sensoriali dell'udito e della vista sono predominanti nel canto. Nel canto sono presenti numerosi elementi che richiamano le sfere sensoriali dell'udito e della vista. Dante agens assiste all'intervento della misericordia divina contro alla tentazione del Maligno, ovvero alla caccia al serpente da parte dei due angeli. Ovviamente, questo avvenimento ha un significato allegorico, il che viene specificato da Dante-auctor stesso. Di conseguenza, per poter capire il vero significato di ciò che è narrato, è necessario “aguzzare bene
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