Scarica Violenza sulle donne e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Diritto solo su Docsity! segreteria@controcampus.it www.controcampus.it Violenza contro le donne e femminicidio Il fenomeno della violenza contro le donne in Italia è molto diffuso. Esiste fin dai tempi antichi, ma oggi assume forme diverse. Mentre negli anni scorsi il fenomeno veniva etichettato spesso come “delitto d’onore”, con il passare del tempo e l’aumento delle morti (dal 2013 in particolar modo), si è deciso di prendere provvedimenti. Oggi la morte di una donna per mano di un uomo è reato, infatti minacce, spintoni, abusi sessuali, vessazioni psicologiche, gesti conosciuti a chi ne è vittima sono perseguibili giuridicamente. Secondo gli ultimi dati ISTAT il 31% delle donne italiane ha subito forme di violenza e sei milioni di donne (professioniste affermate e molto spesso anche con una buona formazione culturale) hanno il coraggio di chiedere aiuto. Minore invece è il numero di chi è stata vittima di stalking da parte di un ex compagno, ed in questo caso la forma di violenza cambia perché molto spesso la vittima cade in stati depressivi forti che la portano a suicidarsi. Gli uomini violenti non sono pochi, molto spesso sono anche persone stimate nella società e si fa fatica a riconoscerli. Quando ascoltiamo in TV casi di omicidi, possiamo notare durante le interviste a parenti, amici e conoscenti dell’uomo, che i pareri sono totalmente opposti. Le descrizioni che vengono fornite sono sempre di uomini gentili, rispettosi, ma un po’ possessivi. Ecco a quest’ultimo dettaglio molto spesso non si fa caso. L’essere possessivi molto spesso si riconduce all’essere follemente innamorati della propria partner, ma proprio da questo aspetto partono le diverse forme di violenza prima psicologiche e poi fisiche. Una gelosia accentuata che a distanza di anni si trasforma in abuso psicologico, ricatto, minaccia e che si tramuta in rabbia accecante; da quella rabbia vengono fuori gli istinti primordiali che portano l’uomo a compiere atti inconsulti. Infatti, se consideriamo le tante testimonianze, molti uomini “dalla rabbia facile” vengono assaliti da un senso di colpa forte dopo l’accaduto perché essi essendo persone dalla sensibilità molto sviluppata, non riescono a percepire la propria pericolosità. Solo dopo essere tornati in sé si rendono conto dell’accaduto. In questo modo molto spesso si formano i diversi tipi di violenza. E molto spesso le vittime tendono a minimizzare, giustificare, ma non è una scelta giusta. Tante, troppe vittime subiscono questi gesti associandoli a “momenti di fragilità”. 1