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violenza sulle donne, Schemi e mappe concettuali di Diritto

violenza sulle donna,tipi di violenza articoli della costutuzione

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2023/2024

Caricato il 05/06/2024

gaia-novelli-3
gaia-novelli-3 🇮🇹

Anteprima parziale del testo

Scarica violenza sulle donne e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Diritto solo su Docsity! Violenza sulle donne COMPETENZE ACQUISITE ● competenze alfabetica funzionale ● competenza digitale ● competenza personale,sociale e capacità di impararere a imparare ● competenza in materia di consapevoloezza ed espressione culturali Che cos’è la violenza? Si può considerare violenza ogni forma di abuso di potere e controllo che si può manifestare come abuso fisico, sessuale, psicologico, economico, violenza assistita e religiosa.I vari tipi di violenza possono presentarsi isolatamente, ma più spesso sono combinati insieme.La violenza è intrisa di paura, la paura delle conseguenze, in chi la subisce, se osa ribellarsi o anche solo non fare la “cosa giusta” , ovvero comportarsi, fare, parlare (o meglio tacere) , in quel certo modo che sembra essere l’unico accettabile dal partner.La violenza ha gravi ed importanti conseguenze, sia sulla salute fisica che psicologica di chi la subisce, conseguenze che si manifestano nel breve periodo ma anche e soprattutto nel tempo, per molto tempo, se non si interviene.Chi usa violenza, oltre a far soffrire chi gli è vicino e gli vuole bene, ha una vita affettiva e relazionale non soddisfacente: chi ama soffre a causa dei suoi comportamenti, e lo teme. I tipi di violenza ● Violenza fisica:Ogni forma di violenza contro il corpo o la proprietà ● Violenza psicologica:Mancanza di rispetto che offende e mortifica la dignità ● Violenza sessuale:Coinvolgimento in attività sessuali senza consenso ● Violenza economica:Ogni forma di controllo sull’autonomia economica. ● Violenza religiosa:Mancanza di rispetto verso la sfera religiosa o spirituale ● Stalking:Ogni atto che danneggia la libertà e la sicurezza VIOLENZA SESSUALE La violenza sessuale è un delitto commesso da chi usa in modo illecito la propria forza, la propria autorità o un mezzo di sopraffazione costringendo con atti, prevaricazione o minaccia (esplicita o implicita) a compiere o a subire atti sessuali contro la propria volontà. Non esiste un limite di età per le vittime della violenza sessuale. Ci sono verificati casi di violenza contro minorenni (nell'ambito della pedofilia) e casi contro persone anziane (manifestazione di gerontofilia). La maggior parte delle violenze sessuali (stupri e tentati stupri) avviene da parte di persone che conoscono la vittima. In particolare, amici e datori o colleghi di lavoro rappresentano, da soli, quasi il 40% degli offensori, mentre le violenze sessuali commesse da coniugi, ex coniugi, fidanzati ed ex fidanzati ammontano a circa il 12%. Violenza psicologica: quando le parole lasciano i lividi Quando parliamo di violenza all’interno delle relazioni il pensiero automaticamente si rivolge verso forme di aggressione fisica o sessuale. Eppure la violenza può presentarsi in molte forme, alcune delle quali non visibili. Basti pensare alle offese, le critiche, le accuse, la mancanza di rispetto, la svalutazione, la menzogna, i ricatti, il controllo della libertà personale. Sono queste alcune delle forme con cui si manifesta la violenza psicologica. Per violenza psicologica si intende infatti una forma subdola di maltrattamento che ha come elemento comune un meccanismo di sopraffazione che nel tempo mina il valore personale, il senso di identità, la dignità e l’autostima di un’altra persona. La violenza psicologica è qualcosa di reale: un vero e proprio abuso emotivo. Come riconoscere la violenza psicologica La violenza psicologica non ha un aspetto specificatamente definito: i comportamenti, oltre a essere disparati, possono variare in intensità, in frequenza, risultare più manifesti o più celati. Una cosa è certa: non è un singolo episodio. Si presenta infatti nel tempo come un modello di comportamento ricorsivo e la caratteristica di ripetitività giustifica l’impatto psicologico sulla vittima. Questa si sente sempre più imbrigliata nella rete dell’abusante. Conseguenze Ci si sente come fisicamente colpiti ogni volta che l’altro usa parole contro di noi. Capita spesso che l’altro agisca la propria rabbia annientando la vittima con la sola forza delle parole. Parla e questo è sufficiente a lasciare irrompere il suo potere, lasciando la vittima in silenzio, inondata dalla paura. Indifesa e silenziosa, la vittima si trova ad ascoltare l’altro finendo per ricondurre ogni dettaglio di ciò che dice a quanto ci sia di sbagliato in quello che è, come persona. Ci si sente impotenti, senza via d’uscita, calpestati nella propria identità, dignità e valore personale. Di qui le emozioni di ansia, colpa e vergogna che possono evolvere fino a patologie quali disturbo depressivo maggiore, disturbi del sonno, e disturbo da stress post-traumatico. Fino ad oggi A partire dagli anni Sessanta, anche grazie alla stagione dei movimenti esplosa negli anni Settanta, si avvia una radicale messa in discussione della gerarchia fra i sessi a partire dalla sfera privata, con il contributo dirompente del femminismo. Il femminismo contribuisce ad ampliare la nozione di violenza, per comprendervi anche la dimensione psicologica ed economica, mettendo a nudo i modelli culturali sessisti che orientano la società. Sorgono così anche le prime case di accoglienza per le donne oggetto di violenza e i primi centri antiviolenza ancor oggi ritenuti uno strumento importante contro il perpetuarsi del fenomeno. Dedico il mio capolavoro a tutte le donne a cui è stata spezzata la vita troppo presto e ingiustamente. A tutte le donne che hanno sopportato per anni e che hanno avuto il coraggio di ribellarsi e anche a coloro che non non lo hanno avuto e che soffrono oggi in silenzio,nella speranza che un giorno lo trovino. A tutte le donne che come me sperano in un mondo migliore
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