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violenza sulle donne con riferimenti storici, Guide, Progetti e Ricerche di Criminologia

violenza sulle donne. _ differenza tra passato e presente - donne che si sono ribellate

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2020/2021

In vendita dal 09/12/2021

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Scarica violenza sulle donne con riferimenti storici e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Criminologia solo su Docsity! Prima di iniziare a parlare nello specifico di violenza sulle donne, bisognerebbe comprendere il significato del termine “violenza”. Secondo L'ONU, tale termine sta ad indicare qualsiasi atto dal quale scaturisce un danno fisico, psicologico, sessuale, compresa la privazione della libertà. Un’altra definizione simile è quella suggerita dall’OMS, che considera la violenza come l’utilizzo della forza fisica contro se stessi, un’altra persona o un gruppo, che causa lesioni, danni psicologici e talvolta addirittura la morte. Vi sono tre tipologie di violenza sulle donne: psicologica, fisica, economica. -VIOLENZA FISICA: consiste in qualsiasi forma di maltrattamento e aggressività contro persone, soprattutto di sesso femminile, per determinare un ruolo di sottomissione. Tale violenza consiste nel colpire per mezzo di oggetti o senza, strangolare, uccidere, e molto spesso si manifesta all’interno delle mura domestiche da parte di un familiare. -VIOLENZA PSICOLOGICA: consiste in attacchi diretti a colpire la dignità di una persona attraverso insulti, minacce, ovvero attaccare l’identità e l’autostima fino a far sentire il soggetto inferiore, ferendolo psicologicamente. Inoltre, questo tipo di violenza si può manifestare tramite persecuzioni e molestie assillanti che hanno lo scopo di far allertare chi le subisce, conducendo appunto ad uno stress psicologico. Tale violenza è conosciuta anche come stalking e non è compiuta soltanto da sconosciuti, ma può essere inflitta anche da familiari stessi, fidanzati o ex-fidanzati, attraverso l’invio continuo di e-mail/sms oppure visite indesiderate. -VIOLENZA ECONOMICA: consiste in forme dirette e indirette di controllo sull’indipendenza economica impedendo e limitando di disporre di denaro, di avere un proprio lavoro o fare liberamente acquisti senza la consultazione del parere del convivente. Fin dall’antichità, la donna veniva esclusa dalla vita sociale e condizionata da un sistema patriarcale, che aveva diviso i ruoli tra uomo e donna, in quanto ritenuti totalmente diversi. Le donne nella società del tempo erano viste solo come “mogli e madri”, obbligate per diversi anni ad accettare i matrimoni combinati, reprimendo in questo modo la propria libertà. La lotta per la parità dei diritti tra uomini e donne non è nata solo nel 1900, ma porta in sé diversi percorsi attraverso i quali sia uomini che donne si sono impegnati per raggiungere l'uguaglianza. I primi passi importanti sono stati compiuti già tra la fine del 1500 e del 1700 da alcune donne che hanno fatto sentire la propria voce su questa tematica, fino ad arrivare al 1800 quando è stato creato un movimento femminista chiamato “Women's rights convention”, motivato dai vari cambiamenti storici e sociali di quel tempo, che hanno portato i lavoratori a sostenere i propri diritti. L'epicentro di questo movimento è stato successivamente trasferito dall'America alla Gran Bretagna per la nascita di un movimento suffragista femminile condotto da Emmeline Punkhurst per la parità di diritto al voto, l'uguaglianza giuridica e l'accesso all'educazione superiore che per le donne non era consentito in quanto, secondo la società, la donna doveva occuparsi solo delle faccende domestiche e dei figli. In Italia questo movimento ha tardato ad arrivare, ma Anna Maria Mozzoni si è impegnata a lungo con libri e saggi riguardanti la liberazione della donna con l’obiettivo e la speranza che il diritto di voto venisse prima o poi garantito anche al genere femminile. A tal proposito, in Italia il 2 giugno del 1946 è stato istituito un referendum istituzionale con il fine di eleggere 1’ Assemblea costituente, questo referendum, per la prima volta nella storia italiana, è stato a suffragio universale, cioè sia uomini che donne senza distinzione hanno ottenuto il diritto di voto. I movimenti a sostegno della parità di genere non sono riscontrabili solo in ambito politico, ma è possibile riportare alcuni esempi anche in ambito letterario e non solo. Un'autrice inglese del 1800, distintasi nella letteratura per le sue scelte di inserire personaggi femminili che hanno avuto il coraggio di andare contro gli stereotipi del tempo, fu Charlotte Bronte con il suo capolavoro “Jane Eyre” presentato nel 1847. Il personaggio di Jane è emblematico, soprattutto per gli stereotipi presenti nel periodo in cui scrive l'autrice, per cui la sua posizione è tale da creare scompiglio, in quanto, nella società del tempo la donna non poteva esprimere i propri
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