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Vita di Antonio, Plutarco, Sintesi del corso di Storia Romana

Riassunto Vita di Antonio di Plutarco

Tipologia: Sintesi del corso

2015/2016
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Caricato il 18/03/2016

pequepeque
pequepeque 🇮🇹

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Scarica Vita di Antonio, Plutarco e più Sintesi del corso in PDF di Storia Romana solo su Docsity! Plutarco, Vita di Antonio 1. Antonio, il nonno di Antonio, fu fatto uccidere perché seguace di Silla. Suo padre era l’Antonio soprannominato il Cretico, non era famoso e non aveva cariche politiche, ma era considerato uomo di buoni sentimenti e generoso, nonostante sotto quest’aspetto fosse molto controllato dalla moglie Giulia. 2. Antonio fu allevato sotto la guida di sua madre Giulia, che quando morì il Cretico, si risposò con Cornelio Lentulo, poi messo a morte da Cicerone perché complice di Catilina. Quando Antonio era giovane strinse amicizia con Curione, che lo indusse alle donne e al bere, spese dunque molti soldi, motivo per il quale venne cacciato di casa e si unì a Clodio, ma poi presto se ne andò in Grecia dove aderì all’Asianesimo (movimento retorico). 3. Dopo essere stato nominato comandante della cavalleria, partì concludendo con successo la sua campagna in Giudea, poi persuase il console Gabino ad accettare la richiesta d’aiuto di Tolomeo di invadere l’Egitto per riconquistare il regno; durante le operazioni Antonio diede prova di grande abilità e coraggio, e non passò inosservata neppure la sua umanità quando seppellì con cura Archelao. Lasciò una grandissima fama di sé tra gli Alessandrini e di uomo illustre e egregio tra i Romani. 4. Era solito fare grandi favori ed elargire grandi quantità di denaro ai suoi amici. Aveva un’aria nobile e un bell’aspetto, bella barba, ampia fronte, naso aquilino, da ricordare l’aspetto di Eracle, di cui si diceva che gli Antoni fossero discendenti. Scherzava, rideva in pubblico e compiva una serie di atteggiamenti che provocavano l’affezione e l’attaccamento dei soldati. Si lasciava burlare sui propri amori. 5. Durante le guerre tra Cesare e Pompeo, Curione – amico di Antonio – si schierò dalla parte di Cesare e convinse Antonio a fare altrettanto. Antonio divenne tribuno delle plebe e in seguito augure. Quando Marcello volle consegnare a Pompeo altri soldati, Antonio si oppose e propose che entrambi sia Cesare che Pompeo, deponessero le armi. Antonio venne poi espulso dal Senato, si vestì di stracci e andò a raggiungere Cesare. 6. Nelle Filippiche Cicerone afferma che Antonio fu la causa della guerra civile, come Elena lo fu per la guerra di Troia. Tuttavia di certo Cesare non fu mosso da sentimenti di difesa, ma dalla sete di potere. Entrò in Italia e scacciò Pompeo, e affidò Roma al pretore Lepido e l’Italia e le truppe ad Antonio. Questi si rese fin da subito popolare con i soldati, ma suscitò antipatie negli altri a causa della sua negligenza (non si curava per negligenza di render giustizia agli offesi, ascoltava con fastidio quelli che gli si rivolgevano.) 7. Cesare dopo aver attraversato Brindisi rimandò le truppe ad Antonio e Gabinio comandando di arrivare in Macedonia, Antonio sconfisse Libone – legato di Pompeo – e portò aiuti a Cesare. 8. Durante la battaglia decisiva di Farsalo, Cesare comandò l’ala destra ed affidò la sinistra ad Antonio mandandolo poi a Roma come magister equituum, carica seconda al dittatore e prima in sua assenza. 9. Tornato a Roma, Dolabella (aveva sposato Tullia, figlia di Cicerone, aveva preso parte alle campagne contro i Pompeiani.) gli propose di accettare una legge che togliesse i debiti, ma Antonio fu assalito dal sospetto che Dolabella avesse una relazione con sua moglie, così scacciò la moglie di casa e prese le armi contro Dolabella, ma così facendo suscitò l’odio delle masse. 10. Al suo ritorno Cesare accordò il perdono a Dolabella, e contrario ai comportamenti di Antonio, al suo terzo consolato come collega non scelse lui, ma Lepido. Antonio, deciso a cambiare vita, sposò Fulvia, vedova di Clodio, donna che su di lui ebbe grande influenza. 11. Nel 44 a.C. Cesare viene eletto console per la quinta volta e scelse Antonio come suo collega, per poi cambiare idea e preferire Dolabella. Antonio reagì male urlando in senato e dicendo che gli auspici erano contrari a questa scelta, Cesare si vergognò della reazione di Antonio, ma poiché erano stati tirati in ballo gli auspici fu costretto a rinunciare a Dolabella. 12. Durante i Lupercali, Cesare era seduto in tribuna e guardava quelli che correvano nel foro, tra questi c’era Antonio che ricoprì un diadema con dell’alloro e passando davanti alla tribuna lo pose sul capo di Cesare, volendo significare che gli si addiceva essere re, ma Cesare se lo tolse rifiutandolo, ottenendo grandi applausi del popolo, Antonio lo fece nuovamente e di nuovo Cesare lo rifiutò: il popolo, che pur viveva in una condizione da suddito, rifiutava il titolo di re che vedeva come restrizione alla libertà. 13. Bruto e Cassio volevano ammettere Antonio nella congiura contro Cesare, ma Trebonio si oppose perché disse che aveva già parlato ad Antonio del porgetto, ma lo aveva rifiutato, tuttavia mantenendo il segreto, non dicendo nulla a Cesare. 14. Cesare venne ucciso in Senato e inizialmente Antonio fuggì. Tornato propose un’amnistia per i cesaricidi e fu accolto dal popolo con lode perché aveva evitato la guerra civile. Tuttavia durante l’elogio funebre di Cesare di creò un’atmosfera di gran furore e commozione, Antonio agitando le vesti insanguinate di Cesare chiamò assassini e scellerati i cesaricidi, da provocare un’immensa ira nel popolo che dopo la cerimonia andò nelle case dei cesaricidi muniti di tizzoni ardenti. 15. Dunque Bruto e i suoi furono costretti ad abbandonare la città, mentre Calpurnia, mogli di Cesare, fidandosi di Antonio gli assegnò sia le 31. Per sugellare gli accordi, servì un nuovo matrimonio, Antonio dovette sposare Ottavia, sorella di Ottaviano, vedova di Marcello. 32. Intanto Sesto Pompeo, figlio di Pompeo, che occupava la Sicilia, minacciava l’Italia e praticava saccheggi, si accordò con Antonio ed Ottaviano che gli accordarono la Sicilia e la Sardegna, a patto che liberasse i mari dai predoni e permettesse l’approvvigionamento di grano a Roma. 33. Nel frattempo Antonio mandò in Asia Ventidio per sconfiggere i Parti, Ventidio riuscì nell’operazione. Uccide Labieno, generale di re Orode. 34. Ventidio uccide anche Pacoro, figlio di Orode. Ventidio è l’unico generale ad aver trionfato contro i Parti. 35. Si crearono nuove discordie tra Antonio e Ottaviano, ma che furono risolte anche per Ottavia, che non avrebbe mai voluto perdere né il fratello, né il marito. I due si incontrarono a Taranto dove strinsero l’accordo secondo cui Ottaviano avrebbe dato due legioni ad Antonio ed Antonio avrebbe fornito all’altro cento navi. Dopo questi accordi Ottaviano si dedicò alla guerra contro Sesto Pompeo con cui si erano ricreate tensioni, mentre Antonio dopo aver affidato ad Ottaviano la moglie con le figlie, tornò in Asia. 36. Arrivato in Siria Antonio non potendo resistere all’amore per Cleopatra mandò un suo collaboratore, Fonteio Capitone, a prenderla per condurla in Siria da lui. Quando ella arrivò Antonio le offrì in dono molti possedimenti romani orientali, suscitando l’ira dei Romani che accrebbe al riconoscimento di Antonio dei figli avuti da Cleopatra, Cleopatra ed Alessandro, soprannominati Luna e Sole. Per placare l’ira dei Romani disse che la grandezza dei Romani si vedeva non da quello che conquistavano, ma da quello che donavano. 37. Fraate, figlio di Orode, uccise il padre e si impadronì del regno. Antonio si preparò alla guerra alleandosi con Artavasde il re d’Armenia ed altri re, con cui riuscirono a creare un esercito enorme. Tuttavia Antonio diresse le operazioni di guerra in anticipo e molto in fretta, per poter raggiungere Cleopatra e trascorrere con lei l’inverno. 38. Procedendo Antonio portava con sé 300 carri su cui c’erano le macchine da guerra, decise di lasciarle indietro perché gli rallentavano il percorso, Fraate così riuscì facilmente a distruggerle. 39. Antonio tentò di prendere di sorpresa il nemico, ma riuscì ad uccidere solamente pochi uomini. 40. Antonio temeva la fame perché l’approvvigionamento stava diventando sempre più difficile, Fraate che temeva le condizioni difficili che avrebbe di lì a poco portato l’inverno ordì un inganno: i Parti iniziarono ad attaccare molto debolmente i Romani durante gli approvvigionamenti e anzi spesso li lodavano, riconoscendogli la massima abilità in guerra e dicendo loro che venivano ampiamente ammirati dal loro re e biasimavano Antonio di non concedergli un’occasione di pace, un accordo. Antonio mandò allora dei messaggeri da Fraate per richiedere le insegne di Crasso e dei prigionieri, ma Fraate lo invitò ad andarsene al più presto assicurandogli pace e sicurezza. 41. I Parti organizzarono un agguato ai Romani, ma questi riuscirono a resistere aiutati dai Celti. 42. Flavio Gallo andò a chiedere ad Antonio delle truppe per compiere una grande impresa e Antonio gliele concesse, ma Gallo fu accerchiato dai Parti, mandò allora a chiamare aiuto, ma pare che i capi della fanteria commettessero un grave ero: mentre era necessario andare in soccorso con l’intero esercito, mandarono invece pochi soldati per volta, inviandone altri quando i precedenti erano sconfitti, così facendo rischiarono la disfatta dell’intero esercito, che fu evitata grazie all’intervento di Antonio che intervenì di persona facendo fronte alla situazione con le truppe di avanguardia. Morirono almeno 30mila romani e i feriti furono 5mila, di cui non tutti sopravvissero alle ferite. 43. Dopo questa esperienza l’esercito continua ad essere fedele ad Antonio e a stimare il suo coraggio. 44. – 49. Antonio cerca di condurre l’esercito, fortemente provato dagli agguati dei Parti, oltre il fiume che collega la Media e l’Armenia 50. Facendo una ricognizione Antonio si rende conto di che enorme responsabilità ha avuto nelle perdite dell’esercito romano Artavasde, re d’Armenia, ritirandosi. Antonio si vendica su costui, lo fa prigioniero e ne celebra il trionfo ad Alessandria. 52. Ci fu una contesa tra Fraate e il re della Media, che si concluse con la richiesta di aiuto di quest’ultimo ai Romani, Antonio accettò perché più che di dare aiuto gli sembrava di ricevere un favore avendo qualcuno che gli mettesse a disposizione le sue truppe. 53. Intanto a Roma Ottavia voleva raggiungere Antonio e Ottaviano glielo permise, secondo molti storici quella di Ottaviano fu una vera e propria provocazione che gli offrisse un pretesto per la guerra nel momento in cui Antonio respingesse la sorella. Infatti giunta ad Atene, Ottavia ricevette una lettera da Antonio che le intimava di fermarsi e che gli facesse sapere dove avrebbe mandato ciò che gli portava (doni e vesti per i soldati, animali da soma e duemila soldati). Cleopatra allora realizzò che Ottavia era sua rivale e per evitare che potesse avere il controllo su Antonio, iniziò ad essere afflitta, a perdere volontariamente peso, così che Antonio tornò ad Alessandria e per Cleopatra rimandò gli affari con la Media. 54. Ottaviano, poiché Ottavia era stata offesa, le ordinò quando tornò da Atene di andare a vivere in casa sua, ma Ottavia si rifiutò, continuò a vivere a casa del marito dove allevava oltre che ai suoi i figli di Fulvia e ostacolò in ogni modo la nascita di una guerra civile che avesse come causa due donne. Così facendo, pur involontariamente, suscitava comunque le antipatie verso Antonio che offendeva una donna così. Egli attirò a sé inoltre ulteriore antipatia per la distribuzione dei regni che aveva fatto ai figli di Cleopatra: fece istituire due troni d’oro, uno per sé, l’altro per Cleopatra e altri più bassi per i loro figli, proclamò Cleopatra regina: d’Egitto, Cipro e Libia (condivideva con lei il potere Tolemeo Cesare, detto Cesarione, figlio avuto da Giulio Cesare), Alessandro – figlio suo e di Cleopatra – assegnò Media, Armenia e Parti – una volta sottomessi – a Tolemeo – loro terzogenito – Fenicia, Siria e Cilicia. Nell’occasione in cui fu fatta questa proclamazione Cleopatra indossava il manto sacro di Iside e dava udienza come Nuova Iside. 55. Riferendo delle azioni di Antonio a Roma, Ottaviano non faceva che aumentare l’ostilità dei Romani nei confronti di Antonio. Per difendersi Antonio accusava Ottaviano di non aver diviso la Sicilia con lui dopo averla sottratta a Sesto Pompeo, di aver distribuito i territori in Italia solo ai suoi soldati e di aver preso per sé i territori di Lepido dopo averlo destituito dal triumvirato e inoltre di non aver restituito le navi da lui prestate. A sua volta Ottaviano rispondeva che avrebbe diviso i territori conquistati solo quando anche Antonio avesse diviso con lui l’Armenia, che Lepido era stato destituito per abuso di potere che ai suoi soldati non spettavano quei territori in Italia, visto che avevano già la Media e la Partia. 56. I rapporti con Ottaviano si facevano dunque sempre più ostili, allora Antonio e Cleopatra si prepararono militarmente per la guerra civile, Antonio cercò di far restare Cleopatra in Egitto, ma lei pretese di esserci visto anche il gran contributo militare che metteva nella guerra. 57. Nel frattempo Antonio ordinò di far cacciare Ottavia da casa sua, che se ne andò afflitta portando con sé tutti i figli, escluso il maggiore avuto da Fulvia ch’era presso il padre. 58. Ottaviano viene informato dei grandi preparativi di Antonio e teme la battaglia perché impreparato. Antonio fece il grande errore di rimandare la battaglia, dando ad Ottaviano oltre che tutto il tempo per prepararsi, anche quello di riuscire ad ottenere il testamento di Antonio che utilizzò come strumento per far accrescere l’odio dei Romani e del Senato contro Antonio, ad esempio nel testamento Antonio ordinava che anche se fosse morto a Roma, avrebbe voluto essere sepolto ad Alessandria con Cleopatra. 60. Ottaviano pronto per la guerra, decise di dichiarare ufficialmente guerra a Cleopatra. Iniziarono a diffondersi le voci di terribili presagi avvenuti intorno alla figura di Antonio: Pesaro, città colonizzata di Antonio, inghiottita da una voragine, una statua d’Antonio in marmo sudava, il tempio di Eracle, di cui Antonio si dichiarava discendente,
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