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Giovanni Pascoli: Vita e Ideologia Politica, Sintesi del corso di Italiano

Biografia di giovanni pascoli, poeta e intellettuale italiano nato a san mauro di romagna. Trascursa una infanzia felice fino all'uccisione del padre, che la famiglia costringe a trasferirsi a rimini. Sviluppa una forte ideologia socialista e viene arrestato nel 1879. Si distaccato dalla politica per dedicarsi alla carriera di insegnante e alla famiglia. Vince la medaglia d'oro al concorso di poesia latina di amsterdam e diventa docente universitario. Muore a causa di un cancro allo stomaco nel 1912.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 06/03/2019

adelebeverini
adelebeverini 🇮🇹

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Scarica Giovanni Pascoli: Vita e Ideologia Politica e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Pascoli BIOGRAFIA Giovanni Pascoli nasce nel 1855 a San Mauro di Romagna in una numerosa famiglia della piccola borghesia locale. Trascorre un’ infanzia felice con i suoi 9 fratelli fino a quando, nel 1867, il padre, Ruggero Pascoli, venne ucciso da un rivale che aspirava a sostituire il suo posto da amministratore. La morte del padre costrinse la famiglia a trasferirsi a Rimini, dove seguirono la morte della madre e della sorella maggiore nel 1868, nel 1871 del fratello Luigi e nel 1876 del fratello Giacomo. Ricevette una formazione classica dal collegio degli Scolopi ad Urbino e terminò il liceo a Firenze. Continuò gli studi all’Università di Bologna, dove sviluppò una forte ideologia socialista che lo portò a manifestare più volte contro il governo fino al 1879, quando venne arrestato. In seguito all’esperienza del carcere si distaccò dalla politica per dedicarsi alla sua carriera di insegnante liceale a Matera e poi a Massa, dove viveva con le sorelle Ida e Mariù. Il morboso attaccamento alle due sorelle era in realtà un tentativo di ricreare il nido familiare, che fu cuasa delle sofferenze e della fragilità psicologica di Pascoli. L’autore cerca di proteggersi dal mondo adulto, che gli appare minaccioso, e conduce una vita casta, in quanto vede ogni tipo di relazione amorosa come qualcosa di proibito e misterioso. Per questo vive il matrimonio della sorella Ida come un tradimento che lo porta a soffrire di depressione, poichè la sorella rappresentava una figura materna. Con la sorella Mariù si trasferì a Castelvecchio di Barga, allontanandosi dalla vita cittadina, dalle paure per la violenza della società dell’epoca e dalla continua angoscia della morte. Diventò docente universitario a Pisa, Messina e Bologna dove nel 1905 sostituisce Carducci. Le sue opere più importanti sono Myricae, i Poemetti, i Canti di Castelvecchio e i Poemi Conviviali. Nel 1892 vinse la medaglia d’oro al concorso di poesia latina di Amsterdam e gareggiò con Carducci e D’Annunzio per la funzione di poeta civile. Fu protagonista di una serie di discorsi pubblici, come quello del 1911 per celebrare la guerra coloniale in Libia e morì poco dopo, nel 1912 a causa di un cancro allo stomaco. IDEOLOGIA POLITICA Pascoli aderisce all’ideologia anarchico-socialista, come gran parte degli intellettuali dell’epoca, spinto dal peso di un’ingiustizia tale come l’uccisione del padre. Il movimento anarco-socialista non aveva ancora delle basi definite e si scontrò presto con la repressione poliziesca. Lo stesso Pascoli fu arrestato e l’esperienza dl carcere lo allontanò da ogni forma di militanza attiva, in seguito anche all’accostamento del socialismo romagnolo all’ideologia marxista della lotta di classe. Pascoli rifiuta ogni tipo di scontro violento, facendo appello alla bontà, all’amore, alla fraternità e alla solidarietà tra uomini, nonostante fosse convinto che la vita fosse dolore e sofferenza, elementi che rendono l’uomo moralmente superiore. Pascoli non auspica ad un assetto sociale, ma comunque all’armonia tra le varie classi e ciò era possibile solo se ogni classe si accontentava di quello che possedeva. L’autore idealizza il mondo dei piccoli proprietari terrieri, difendendo i valori della famiglia, della solidarietà e della laboriosità. Inoltre pascoli celebra il nucleo familiare, allargandolo all’intera nazione ed è qui che trae origine il suo nazionalismo, dato che comprende il dramma degli italiani, e di tutti i cittadini delle nazioni “proletarie”, costretti ad emigrare dal proprio paese. Proprio per questo motivo legittimò le guerre coloniali dell’Italia in Libia perchè poteva dare nuove possibilità di lavoro
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