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vita e opere del Manzoni, Dispense di Lingue e letterature classiche

La vita e le opere del Manzoni, in particolare la sua ideologia politica e storica del periodo in cui vive

Tipologia: Dispense

2023/2024

Caricato il 17/05/2024

sarchipona2018
sarchipona2018 🇮🇹

3 documenti

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Scarica vita e opere del Manzoni e più Dispense in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! IDEOLOGIA DEL MANZONI Manzoni come scrittore è sempre insoddisfatto, sempre alla ricerca del vero perché il suo scopo è quello di trasmettere ai suoi lettori non un piacere passeggero utilizzando delle forti emozioni ma un arricchimento duraturo per mezzo di idee calme e grandi. Sostiene che sia importante trovare un collegamento armonico fra contenuto e forma. Manzoni è uno scrittore che pone in essere per i suoi lettori diversi interrogativi importanti che si rivelano in ognuno. Ciò che lui vuole ricercare una sua autenticità spostandosi dal conformismo, rendendolo così uno scrittore perennemente attuale. Tra il 1801 e il 1805 Manzoni vive a Milano e qui riesce a porre le prime basi per la sua formazione ideologica e letteraria, questo perché nel 1796 Milano era stata scelta da Napoleone come capitale della Repubblica transpadana per cui la rese un importante centro di cultura e un punto di incontro di intellettuali; come rappresentanti del neoclassicismo, nato a seguito delle scoperte degli scavi Ercolano e Pompei, che scatenarono un nuovo interesse per l'antichità classica. Milano attirò altre figure come Alessandro Verri e Cesare Beccaria con ideologie illuministe, che combattono i pregiudizi per arrivare a un rinnovamento politico sociale e morale. Grazie alla presenza di tutte queste figure intellettuali Manzoni riesce a prendere coscienza dei propri ideali e della propria vocazione letteraria. Condivide gli ideali democratici dell'illuminismo come la libertà e l'uguaglianza e condivide la delusione seguita al crollo delle speranze suscitate a Napoleone nonché alla tirannia francese. Dal punto di vista letterario invece è affascinato da classicismo montiano ossia un'arte semplice e schietta espressa con razionalità. Venendo a contatto con i suoi ideali Manzoni viene a conoscenza del fatto che non si riscontrano nella realtà. Conoscendo anche le teorie di Giambattista Vico che sostiene che la storia sia un alternarsi di corsi e ricorsi; quindi, che l'uomo pur andando avanti nei secoli non muta la sua ideologia ed il suo comportamento. Dispiaciuto quindi dalla posizione politica abbraccia come suo modello morale e artistico la figura del saggio solitario ossia un'immagine di un intellettuale che si astiene dall'azione concreta, ma ricerca il vero. Trasferitosi a Parigi, Manzoni trova un ambiente ricco dei suoi principi morali, ma il contatto con gli intellettuali parigini gli suscita interesse per la storia, che lo fa appassionare alla cultura romantica europea che lo direziona verso una ricerca di una spiritualità che è alla base per la personalità dell'uomo. È proprio questo che spinge Manzoni a convertirsi al cristianesimo. Così crede che i valori spirituali non siano principi astratti ma che abbiano un fondamento in Dio che ha creato l’universo per affidarlo all'uomo, così facendo ha anche dotato l'uomo della possibilità di raggiungere nella libertà la piena realizzazione della propria persona. Questa visione finalistica della vita sostituisce i principi illuministi. Il pessimismo di Manzoni nasce dalla consapevolezza che l'uomo è corrotto dal peccato che lo fa agire solo per raggiungere degli scopi personali ed è ciò che ritrova nella storia considerandola uno caos di vicende. Ed è qui che si sviluppa anche il carattere militante del cristianesimo di Manzoni in quanto lui partecipa attivamente agli eventi politici e sociali per impegnarsi nella quotidianità ad attuare i valori spirituali. Questa fede lo conforta in quanto sostiene che la misericordia di Dio riesce a fortificare l'animo debole degli uomini accompagnandolo nelle prove difficili. Influisce sulla sua ideologia anche il giansenismo, movimento religioso, filosofico e politico nato tra il 500 e il 600 sulla base delle teorie di Giansenio, teologo, vescovo, cattolico olandese, che sostiene di andare oltre, di ignorare l'adesione alle opinioni delle maggioranze. Si evince quindi che la conversione di Manzoni non è iniziata e finita nel 1810 bensì è stata un percorso di dubbi e certezze. Manzoni attraversa anche una conversione culturale e poetica, in quanto sostiene che l'universo non sia un insieme di leggi meccaniche e matematiche bensì vuole dare importanza alla ricerca interiore dell'uomo quindi al suo impegno di adottare e di seguire i valori che lo porteranno vicino a Dio rinnegando quindi ogni scelta che porterebbe un bene personale. Continua però a preservare dell'illuminismo le battaglie civili come privilegi dei ricchi. Sostiene quindi che la ragione sia l'unico mezzo per abolire i pregiudizi. In ambito politico scopre una propensione per il riformismo democratico quindi per ogni azione politica che modifica la condizione umana nell'effetto della legalità e della libertà. Nel 1810 Manzoni viene a contatto con gli intellettuali della rivista milanese Il Conciliatore, che avevano come scopo quello di formare negli italiani una coscienza nazionale, per andare oltre le differenze linguistiche regionali per creare un'unica Italia per poi riuscire a liberarsi del dominio straniero.
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