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Vita e Opere di Alberto Moravia, Sintesi del corso di Italiano

Breve vita dell'autore, Lo scavo nel mondo borghese, La scoperta del popolo negli anni del neorealismo, la noia e l'attenzione, ultime opere. Gli indifferenti: corruzione borghese, Indifferenza, noia e società fascista, L'integrazione inevitabile.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

In vendita dal 07/06/2021

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4.9

(11)

54 documenti

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Scarica Vita e Opere di Alberto Moravia e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! MORAVIA La vita Alberto Pincherle Moravia nasce a Roma nel 1907. Egli fu segnato negli anni dell'infanzia e dell'adolescenza dalla malattia, una tubercolosi ossea che lo obbligo a soggiorni lunghissimi in sanatori montani. La sua fu una formazione da autodidatta. La malattia, tuttavia gli consentì quello sguardo straniato nei confronti del mondo borghese di cui faceva parte. Giovanissimo pubblicò Gli indifferenti nel 1929. cominciò la sua fortunata carriera da scrittore, cui affiancò quella da giornalista. Negli anni trenta date le sue posizioni antifasciste compì lunghi viaggi in Europa e America approfittando della sua posizione di inviato di importanti giornali. Raggiunse, quindi, una visione cosmopolita dei problemi culturali e sociali. Nel 1941 sposa Elsa Morante da cui si separa nel 1962 senza mai divorziare. Nel dopoguerra la produzione letteraria continuò copiosa. Nel 1953 fonda, con Alberto Carocci, la rivista Nuovi Argomenti, si è occupato di cinema e di teatro. Nel 1984 viene eletto al parlamento europeo nelle liste del partito comunista, Moravia è sempre stato un uomo di sinistra, una sinistra laica e borghese che ha sempre rifiutato la diretta militanza comunista, traendo dalla ideologia marxista solo qualche spunto. Muore a Roma nel 1990. Lo scavo nel mondo borghese Gli indifferenti è un romanzo di geniale acutezza. Moravia vi dipinge il mondo borghese di cui coglie lo sfacelo morale, il dissolversi dei valori, l'ipocrisia e la menzogna propri di un'epoca decadente come quella del fascismo. Si tratta di un mondo chiuso e soffocante che lo scrittore guarda con lucido disprezzo e disincantata crudeltà. Al centro del romanzo c'è il giovane Michele, in grado di percepire la negatività di ciò che lo circonda e che, però, si perde nella sua indifferenza non riuscendo a vivere sentimenti autentici, ad agire. Essendogli preclusa l'azione non gli resta che sognare un mondo passato in cui si poteva avere un rapporto con la realtà. Nel romanzo si delineano due nuclei tematici a cui Moravia resterà sempre fedele: il sesso e il denaro. Negli indifferenti l'indagine della crisi del mondo borghese è condotta ancora superficialmente, con il successivo romanzo egli affinerà i suoi strumenti culturali utilizzando suggerimenti della filosofia esistenzialista, della psicoanalisi e del marxismo. Dal punto di vista formale il romanzo presenta una struttura ottocentesca, narrazione oggettiva in terza persona con molto dialogo e focalizzazioni interne ai personaggi. Questa adesione ai moduli del realismo ottocentesco sarà una costante in Moravia eccetto i romanzi degli ultimi anni. Di minor impatto fu il secondo romanzo, Le ambizioni sbagliate, un misto tra un giallo e un romanzo psicologico dostoievskiano. A questo romanzo si affiancarono raccolte di racconti: La bella vita, L'imbroglio. Moravia si diresse poi nella direzione di racconti surreali come I sogni del pigro e della satira politica della Mascherata con la quale colpisce il regime fascista. Moravia torna ai temi degli Indifferenti nel dopoguerra con il racconto lungo Agostino del 1945. É la storia della maturazione di un tredicenne di famiglia agiata che, durante le vacanze, scopre due aspetti della vita sino ad allora ignorati: il sesso e le classi sociali. Quest'esperienza provoca in Agostino una presa di coscienza: non riesce più ad identificarsi col ruolo di bambino e, frequentando un gruppo d ragazzi di estrazione popolare, si estrania dal proprio ambiente sociale. Una volta uscito dal limbo ovattato dell'infanzia il ragazzo sente un bisogno disperato di un mondo innocente, immune dalle brutture della realtà borghese. La vicenda di Agostino si chiude in una situazione sospesa, di speranza in una futura integrazione nel mondo degli adulti che però non riesce a lenire la sensazione di dolorosa mancanza. I temi di Agostino sono ripresi nel 1948 da un altro romanzo breve, La disubbidienza. Anche qui compare una crisi adolescenziale ma Luca vive un'esperienza più simile a Michele degli Indifferenti, un'impossibilità di stabilire rapporti col reale. Il ragazzo inizia un progressivo sciopero della vita, estraniandosi da tutto e tutti. Respinge tutti i falsi valori della famiglia borghese, il denaro, la proprietà. La crisi si risolve in una malattia fisica e Luca è riportato alla salute da un'infermiera che lo inizia al sesso. Non si può, tuttavia, dire che il romanzo termini positivamente, l'unica alternativa al rifiuto della realtà è l'abbandonarsi passivo al puro esistere. La scoperta del popolo negli anni del neorealismo La capacità di adattarsi alla naturalità immediata del vivere è individuata da Moravia nel popolo. Nel clima postbellico anch'egli scopre il proletariato come alternativa positiva alla classe borghese. Anche Moravia quindi subisce l'influenza del populismo che aveva caratterizzato la letteratura neorealistica italiana. Alcune opere di Moravia riflettono questa tendenza: La romana e La ciociara a cui si affiancano i Racconti romani e i Nuovi racconti romani. La romana è la storia di Adriana, una ragazza disposta ad accettare l'esistenza in qualsiasi forma che, tradita dal fidanzato, finisce per diventare una prostituta ma conserva la sua innocenza. Il mito della sanità del popolo un po' si incrina poiché l'esperienza della guerra vissuta da Cesira e dalla figlia Rosetta segna profondamente le due donne, facendo emergere il loro fondo negativo: Cesira diviene disonesta per avidità, Rosetta, dopo aver subito uno stupro, trasforma il suo candore in disperata sensualità, divenendo una prostituta. Resta nelle due donne l'accettazione del puro esistere naturale. L'adesione alle tematiche populistiche e al neorealismo è più apparente che reale. L'immediatezza vitale del popolo è narrata solo in quanto antitesi della malattia che corrode la borghesia. Alle donne della Romana e della Ciociara si contrappongono due intellettuali Mino e Michele. Entrambi gli uomini soffrono di un'impossibilità di rapporti con la realtà: l'impotenza dell'uomo borghese portatore di una consapevolezza tanto lucida quanto paralizzante che non può che sfociare in un'autodistruzione. Mino si darà alla morte e Michele verrà ucciso dai tedeschi. Anche nel periodo in cui subisce l'influsso del populismo neorealistico, Moravia non cessa di scrivere romanzi che si concentrano esclusivamente sulle tematiche della crisi borghese. Nel Conformista del 1951 il protagonista è Marcello, ossessionato dal senso di colpa per un omicidio che crede di aver commesso, che insegue disperatamente la normalità e crede di trovarla
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