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Vita e opere di Francesco Petrarca, Appunti di Italiano

La vita e le opere di Francesco Petrarca, poeta e umanista italiano del XIV secolo. Si descrivono gli anni di formazione, gli incontri più significativi, le opere più importanti e le differenze con Dante Alighieri. Si evidenzia come Petrarca abbia inaugurato una nuova epoca nella letteratura italiana, fondando la lirica moderna e parlando di sé e del suo vissuto. utile per comprendere la figura di Petrarca e il suo contributo alla letteratura italiana.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 26/09/2023

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Scarica Vita e opere di Francesco Petrarca e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! 2o luglio 1304 Arezzo, da Ser Petracco =esiliato—>bandito da Firenze nel 1302 per la militanza tra i guelfi bianchi, quando in città dominavano i neri. • A differenza di Dante nasce già in esilio —>non vive il sentimento di ”exul immeritus”, si sente già dal principio cosmopolita, cittadino del mondo, senza una vera e propria patria 1312 famiglia si trasferisce ad Avignone, dove precedentemente (1309) era stata spostata la sede papale dando inizio al periodo di cattività avignonese. 1320-1326 studia giurisprudenza presso università di Bologna, intervallando soggiorni Italia-Avignone. A Bologna strinse amicizie —>Giacomo Colonna 1326 morte padre —>interruzione soggiorno, e quindi studi, a Bologna per ritornare in Provenza con fratello Gherardo. Essendo in difficoltà economica, i due fratelli presero i voti minori, intraprendendo carriera ecclesiastica. 1327 anno cruciale: si lega a due presenze più significative e costanti della sua vita 1. Laura: musa ispiratrice, donna amata —>incontra per 1 volta in chiesa di Santa Chiara ad Avignone il 6 aprile =venerdì santo (lui era impreparato ai colpi d’amore e viene colpito da questa freccia che non sfiora neppure Laura) 2. Famiglia Colonna —>gli offrì lavoro (cappellano) e sostegno economico Intanto Petrarca si concentrava sullo studio approfondito dei classici latini. 1337 nasce figlio Giovanni fuori dal matrimonio —>Petrarca in quanto chierico tenuto al voto di castità, ma nonostante questo si occupò della propria prole in prima persona + non svelò identità madre Estate 1337 acquista casa a Valchiusa per dar forma alle sue prime opere —>successo letterario avviene quando 1341 viene incoronato poeta con corona alloro in Campidoglio, anche grazie all’appoggio dei Colonna. In seguito si reca a Parma, ospite della famiglia signorile dei Correggio —>passa qualche mese a Selvapiana per riprendere attività poetica, che fino ad allora era stata “assopita”. 1341 morte Giacomo Colonna 1342 morte Dionigi di San Sepolcro, amico carissimo 1343 nascita secondogenita Francesca, madre sconosciuta, ottimi affettuosi rapporti. 1347 appoggia azione rivoluzionaria di Cola di Rienzo, ma che fallisce dopo poco — >compromette seriamente rapporti con famiglia Colonna. Laura muore 6 aprile 1348 di peste =>legami con mondo Avignonese spezzati —>1348-1352 spostamenti rapidi-frequenti in località Italia settentrionale, ricerca sistemazione per sé e figli. 135o a Firenze conosce Giovanni Boccaccio: nasce amicizia autentica, influisce pensiero di entrambi —>testimonianza= scambio di lettere + visita 1359 di Boccaccio a Milano 1351 rifiuta cattedra a Firenze per poi trasferirsi a Milano nel 1353 presso arcivescovo Giovanni Visconti 1361 morte Giovanni, peste —>per sfuggire si rifugia tra Padova-Venezia, che lascia in 1370 per trasferirsi ad Arquà. 19 luglio 1374 muore ad Arquà. Petrarca fonda lirica moderna, perché per la prima volta parla di sé, del suo vissuto, del suo disagio, per Petrarca la letteratura è la conoscenza di sé—>diventa unico modello (opera modello= “Le prose della volgar lingua”) da seguire per la lirica dal Rinascimento in poi (lirica petrarchesca) -Anche Dante parla di sè, ma sua idea non è quella di esprimere i suoi sentimenti attraverso scrittura ma di porsi come guida in fase in cui questa manca —>Petrarca ritiene che intellettuale non possa andare a sopperire le mancanze dei duo soles. Petrarca continua a evidenziare fragilità, debolezza d’animo, incapacità di fare scelte e si crogiola nel suo dolore d’essere Rerum vulgarum fragmenta=canzoniere Amante della lingua latina ed è convinto che otterrà fama attraverso gli scritti in lingua latina. Scrive opera “Secretum” in cui si confronta con personaggio del passato che lui ammira molto =Sant’Agostino, che gli fa notare molti suoi peccati (lussuria, accidia, superbia). In ultimo libro parla di due catene adamantine, di cui una è l’amore per Laura che corrisponde alla gloria. Differenza tra vita di Dante e vita di Petrarca Petrarca 1304 - Dante 1260 —>1321 muore Dante, Petrarca frequenta università a Bologna 40 anni di differenza Diversi: diversa ideologia, modo di farsi, idea di letteratura-poesia: Dante poeta profeta, di dover essere guida, Petrarca convinto che intellettuale non può e non deve essere guida, letteratura deve essere parlare di sè (conoscersi attraverso letteratura) • Dante si definisce “exul immeritus” e per tutta vita vive esilio come peso- soffre questione esilio, qualcosa da lui non meritata e rapporto con patria è doloroso, patria spesso chiamata in causa e Dante non smetterà mai di pensare a questa patria, lui in esilio lui ritiene di non essere nella sua casa. • Petrarca si definisce “in exilio genitus”, cioè nato in esilio —>lo spinge a ritenere come sua patria il mondo -sentirsi cittadino del mondo, si sposterà in varie città, tema viaggio fortemente sentito, ama spostarsi, preferisce addirittura Milano a Firenze=patria del padre (stata offerta cattedra a Fi dove si sarebbe mantenuto dignitosamente ma sceglie comunque di fare poeta di corte a Mi), vive idea intellettuale cortigiano che può dedicarsi a ozi letterali e seppur debba rinunciare a libertà totale assoluta, questo non è ostacolo alla realizzazione della sua idea di letteratura. Dante chiude epoca, Petrarca ne inaugura una nuova —>Dante prende posizione rispetto a duo soles, quando Petrarca nasce già uno dei due non aveva più potere, cambiata realtà politica, comune no esiste quasi più in realtà italiana ora vi sono le signorie }cambiano presupposti politici per poter operare secondo idea dantesca di intellettuale. Petrarca non scrive utilizzando lingua latina medievale, ma latino classico Ama il latino, è convinto che successo arrivi da sue opere scritte in latino, in realtà per canzoniere= rerum vulgarium fragmenta (corpo di 366 liriche, canzoniere) Per Petrarca volgare lingua dell’intimità, privata quella con cui si sarebbe presentato agli altri ]in età giovanile, via via il lavoro di limatura e tempo che dedica a riorganizzazione del canzoniere fa pensare che cambi idea su volgare —>volgare viene decretata lingua della lirica, lingua di Petrarca diventa infatti lingua della lirica fino a Leopardi. Epistolario Epistolario consta di 500 epistole tutte in latino, 66 scritte in metrica Petrarca scrive epistole con cura formale non indifferente, tiene molto a mostrare immagine idealizzata di se stesso Epystolae metricae= 66 testi scritti in versi esametri Rerum senilium libri -seniles= epistole della vecchiaia, lettere che Petrarca scrive in età senile Rerum familiarum libri -familiares= lettere scritte a familiari, anche Cardinale Colonna con cui è profondamente legato, molto intime Sine nomine= lettere in cui argomento affrontato è la cattività avignonese, quindi corruzione papale, non scrive destinatario —>trattando argomenti cocenti legati a chiesa e politica preferisce evitare che chi si configurava come destinatario potesse avere problemi Epystole variae= pubblicate dopo morte Petrarca, varie perché lui non le aveva fatte rientrare in nessun gruppo. La salita al monte Ventoso, epustulae familiares Racconto di una gita Lettera che Petrarca invia a Dionigi di Borgo di San Sepolcro=amico monaco agostiniano e fu lui a regalargli “le confessioni” di sant’agostino (libro) 26 aprile=venerdì santo data, gita fatta circa 1336 —>numero 6 ricorrente, si carica valore simbolico particolare, venerdì santo (presa in esame anche in canzoniere) —> giorno simbolico non solo x Petrarca ma anche per cristianità =>necessità di leggere racconto come allegoria Gita faticosa, i due decidono di salire monte nonostante si tratti di percorso non semplice che necessita di buone gambe e forza volontà Gita diventa occasione per parlare propria esistenza, in quanto vetta è allegoria conquista salvezza o almeno aspirazione a salvarsi I due protagonisti procedono in modo diverso: Gherardo determinato, Francesco fa fatica es. riga 7/8 pastore vecchio (—>persona saggia) che dice loro di non salire, perché lui lo ha già fatto e lo sconsiglia: era salito su cima e aveva riportato delusione e fatica e si era scontrato con vegetazione di spine ed era tornato giù con vestiti lacerati. I due decidono comunque di salire e prima di incamminarsi lasciarono presso di lui vesti e oggetti. Evidente impianto allegorico, testo si configura come vera e propria confessione di Franceso a amico Dionigi: spiega da una parte desiderio di salire e fare questa esperienza, dall’altra la fatica, forse perché non ha preparazione necessaria da affrontare cammino così impervio. Gherardo sale più velocemente mentre Francesco arranca perché entrambi presero i voti insieme, ma Gherardo decise di completare il percorso sacerdotale; fatto di ridiscendere indica continuo altalenare di momenti di ascesa spirituale e di fatica nel tener fede a impegno preso. Ammette sua pigrizia. Petrarca racconta di aver lasciato a valle tutto, tranne le “Confessioni” di Sant’Agostino. Lettura opera avviene mentre cammina, decide di aprire libro in modo totalmente casuale e vedere cosa gli si apre dinnanzi: da risposta che gli viene data da Sant’Agostino capisce che deve guardare dentro di se, problema del fallimento della sua vita è da imputare soltanto a se stesso. Ascesa non porterà a cambiamento ma un’attenta analisi di se stesso e propri turbamenti. Allegoria dell’ascesa: dettagli che inducono lettore a pensare che sia allegoria —>parecchi significati simbolici legati a altezza, salire, fallimento momentaneo. Continuo altalenare tra salire in vetta e conquistare vetta=riacquistare padronanza se stesso e quindi mettere da parte contraddizioni, ma anche scelta di non impegnarsi fino in fondo —>elemento simbolico: scendere-guadagnare altezza }non soltanto raggiungimento vetta ma tutto percorso contiene elementi simbolici Alla fine arriva alla cima, ma essere giunto in cima non significa che è avvenuto cambiamento ma che ha preso coscienza Conflitto doppio uomo in lui evidente: da una parte esigenza a risolvere contraddizioni, altra forza di volontà non sufficiente. Messaggio Agostino: inutile guardare cose che caratterizzando mondo, deve guardare dentro se stesso —>sente esigenza introspezione, chiede a fratello di non parlare più e si rinchiude in se stesso. Francesco e Gherardo potrebbero rappresentare doppio uomo: Francesco parte fragile- debole-contraddittoria-attento a vita terrena, Gherardo attento a vita contemplativa potrebbe rappresentare senso colpa che induce quotidianamente Francesco a cercare di staccarsi da cose terrene e a cercare vita eterna. Analisi testo: Comportamento Francesco alpinista è metafora sua vita morale: lui che continua a salire- ridiscendere-risalire vorrebbe giungere a meta perfezione spirituale ma non riesce Gherardo è più coraggioso, è colui che deciderà di entrare in convento Costruzione allegorica: monte rappresenta percorso volto a conquista salvezza, flora che intralcia cammino rappresenta ostacoli che uomo incontra nel momento in cui vuole conquistare vita eterna Si può leggere sia con un senso letterale= gita, fatica dei due, conquista della vetta, che con un senso allegorico Secretum Opera scritta in latino, vi sono informazioni legate a vita privata di Petrarca 1347-1353, tuttavia Petrarca decide di retrodatarla e dice di averla scritta 1341-1342 — >momento in cui avviene scelta con fratello di monacarsi, scelta che getta nello sconforto Latino lingua intima —>opera di confessione, carattere introspettivo, Petrarca vuole mostrarsi con tutte sue paure e fragilità A differenza epistolario che subisce forte revisione e volutamente curato da punto di vista stilistico (Petrarca vuole dare immagine idealizzata di sè) , Secretum addirittura sembrava non fosse stato pensato x la pubblicazione —>analisi interiore profonda Proemio + 3 libri Proemio vede apparire donna bellissima, caratteristiche donna angelo —>dice di essere Madonna Verità che ha chiamato Sant’Agostino per aiutare Francesco a ritrovare se stesso (richiamo II canto inferno: Beatrice che scende da Paradiso e chiede a Virgilio di aiutare Dante) Sarà presenza silente per tutti e 3 giorni dialogo, obiettivo che venga mantenuta onestà di chi si sta confidando —>non esserlo sarebbe stato problema evidenziato subito da verità Si tratta di un vero e proprio dialogo tra due interlocutori =Francesco e Sant’Agostino (terzo interlocutore=Madonna Verità silenzioso) Decide di confrontarsi con Sant’Agostino per motivi di profonda stima che aveva in suoi confronti e anche lui aveva subito momento di traviamento e si era poi convertito a cristianesimo Scelta opera dialogica da idea cambiamento —>superati limiti concezione aristotelico- tomista secondo cui viene fornita verità assoluta e da quella non ci si può allontanare, non c’è più ipse dixit-silogismo: a verità si arriva per gradi attraverso confronto tra più parti =Francesco e Sant’Agostino Analisi attenta fa pensare che Agostino possa rappresentare coscienza di Petrarca: in confronto dialettico si vede sempre Petrarca che tenta di difendere sue posizioni con forte debolezza e dall’altra Agostino che incalza evidenziando limiti e difetti di Petrarca stesso, fatiche che Petrarca vive quotidianamente 1 libro Parte con una riflessione su fatica di vivere, su disagio esistenziale che Petrarca prova, continuamente oscillante tra elevazione spirituale e attaccamento beni terreni, nonostante consapevolezza che beni terreni siano futili-transitori contemporaneamente lui non riesce ad allontanarsene e trovare soddisfazione in cose celesti }fatica comune a tutti gli uomini Da un a parte vorrebbe arrivare fino a Dio e avere una vita senza peccato, dall’altra si accorge di esse attratto da cose terrene che lo spingono in posizione differente (non certo quella della crescita) Agostino invita Francesco a ragionare su due questioni • “Meditatio mortis” =meditazione sulla morte—>secondo Agostino, Petrarca dovrebbe riflette su presenza in vita di ciascun uomo di questo ostacolo, cioè la morte e una volta raggiunta ogni bene terreno diventa effimero-futile-insignificante, quindi non tento di raggiungere obiettivi transitori (cotidie mori) • “Studium subgendi”—>passione per crescere ed elevarsi Muoversi in queste due direzione dovrebbe consentire a Petrarca di recuperare serenità interiore che Petrarca non ha, che infatti continua ad essere angosciato —>Petrarca sa che cose terrene sono futili e senza significato ma d’altro canto lui riesce a ottenere soddisfazione solo da queste }continuo oscillare tra esigenza razionale e scelte pratiche che vanno in direzione opposta 2 libro Elenco 7 peccati capitali e evidenzia come lui si sia macchiato di tutti, in misura differente, tranne invidia (riconosciuto anche da agotino, che in generale smantella) Agostino gli fa notare che ci sono stati momenti in sua vita in cui si è macchiato di tutti peccati —> da cosa dipende? Problema più grosso =accidia (latino aegritudo), sorta di male interiore, che non gli permette di osservare da giusta prospettiva tutta vita —>manca di forza di volontà 3 libro Agostino arriva a sintesi e fa notare a Petrarca che è costantemente chiuso e bloccato da due catene adamantine =catene di diamanti, diamante ancora più duro del ferro — >Agostino sottolinea a Petrarca che queste due catene lo delimitano nel miglioramento Una è amore per Laura, intesa come donna sensuale e terrena, lo allontana dallo studium subgendi - l’altra è il desiderio di gloria, che lo spinge a investire proprie risorse in ottenere beni terreni, che quindi si contrappone a meditatio mortis. Petrarca cerca di difendersi: lui amando Laura ama Dio, perché Laura è una creatura di Dio, Laura esprime grandezza di Dio attraverso suoi occhi e bellezza + tutto ciò che io ho 9 redazioni canzoniere: 1 redazione pochi testi 1336, ultima 1374 }in questo intervallo ha lavorato aggiungendo testi, scrivendone altri, modificandone alcuni. Ultimi anni passati a organizzare romanzo “Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono” 1 sonetto pag 436 Viene scritto molto probabilmente 1349-1350, non prima morte di Laura —>nonostante venga scritto dopo, Petrarca lo pone come proemio Già in seconda redazione era posto come sonetto proemiale Costituisce conclusione canzoniere perché esperienza amorosa appare lontana nel tempo, quindi superata, la prospettiva di Petrarca è cristiana, del pentimento, di richiesat di aiuto e coscienza di brevità della vita, della caducità di tutte le cose, della necessità di rimettersi in gioco, dopo essersi pentito, e presentarsi come un altro uomo. Contemporaneamente sembra che Petrarca voglia evidenziare carattere illusorio storia d’amore, storia non ha avuto senso Temi affrontanti: • Antitesi passato/presente, passato= tempo del giovanile errore - presente= tempo di ravvedimento, passato in cui poeta aveva amato, sbagliando, e presente in cui si rende conto dell’errore • Antitesi tra due valori contrapposti: cortesi-cristiani e consapevolezza che gli unici veri siano quelli cristiani —>passato=tempo dei valori cortesi, presente=tempo dei valori cristiani 1 Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono 2 di quei sospiri ond’io nudriva ’l core 3 in sul mio primo giovenile errore 4 quand’era in parte altr’uom da quel ch’i’ sono, 1 Voi i quali ascoltate in poesie il suono 2 di quei sospiri attraverso i quali io alimentavo il cuore 3 negli anni giovanili 4 quando ero in parte diverso dall’uomo che sono adesso, 5 del vario stile in ch’io piango et ragiono 6 fra le vane speranze e ’l van dolore, 7 ove sia chi per prova intenda amore, 8 spero trovar pietà, nonché perdono. 5 Dello stile differente in cui io piango e ragiono 6 tra le inutili speranze e l’inutile dolore, 7 dove esista qualcuno che perché l’ha provato sia in grado di comprendere l’amore, 8 spero di trovare pietà, e di trovare perdono. 9 Ma ben veggio or sì come al popol tutto 10 favola fui gran tempo, onde sovente 11 di me medesmo meco mi vergogno; 9 Ma vedo bene come nel passato fui 10 oggetto di scherno per gli altri, 11 e mi vergogno di me stesso; 12 et del mio vaneggiar vergogna è ’l frutto, 13 e ’l pentersi, e ’l conoscer chiaramente 14 che quanto piace al mondo è breve sogno. 12 e frutto di questo mio illudermi è la vergogna, 13 il pentirsi, e il comprendere in maniera palese 14 che quanto piace al mondo è semplicemente una breve illusione. Testo diviso in due parti: 1. Quartine 2. Terzine —>prima quartina si apre con congiunzione avversativa “ma”=mutatio animi, poeta inverte rotta, si rende conto di quello che è accaduto in passato Rime chiuse quartine + rime ripetute terzine 1 quartina: Rimando a titolo, idea della frammentarietà dell’opera ma anche dei vari frammenti della vita del poeta, che sente di non aver vissuto vita lineare —>frammenti sono testi, frammentata è la mia vita. Richiamo evidente a conclusione Secretum + necessità di fare ordine. Petrarca si riferisce a persone in generale, voi=anacoluto=mancata concordanza tra soggetto e verbo voi non ha verbo, ch’ascoltate è relativa, si potrebbe pensare a pleurasmo=soggetto rafforzato voi i quali }è in ogni caso richiamo a pubblico, lui vuole pubblico indistinto Mette in evidenza propria fragilità
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