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Giovanni Pascoli: La Vita e l'Opera di un Poeta Italiano, Appunti di Italiano

Poesia italianaBiografia di Autori ItalianiLiteratura Italiana Moderna

Biografia di giovanni pascoli, poeta italiano nato a san mauro di romagna. Studiò a urbino e partecipò a proteste studentesche, venendo arrestato. La morte di sua famiglia lo spinse a trasferirsi a rimini e firenze. Nel 1895, comprò la casa di castelvecchio e iniziò a insegnare all'università a bologna. La sua poesia è caratterizzata da temi come la natura, la morte, l'infanzia e la memoria. Le opere myricae, poemetti e canti di castelvecchio.

Cosa imparerai

  • Che temi trattano le opere Myricae, Poemetti e Canti di Castelvecchio di Giovanni Pascoli?
  • Che eventi personali influenzarono la poesia di Giovanni Pascoli?
  • Come la vita di Giovanni Pascoli influenzò la sua poesia?

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 13/01/2022

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Scarica Giovanni Pascoli: La Vita e l'Opera di un Poeta Italiano e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI (1855-1912) Nacque nel 1855 a San Mauro di Romagna e qui trascorre un'infanzia felice, circondato dai familiari e dalla natura. Il padre lo manda a studiare ad Urbino presso il Collegio Raffaello dei padri Scolopi. Qui nel 1867 viene a sapere che il padre Ruggero era stato ucciso da una fucilata mentre tornava a casa. Nei successivi 5 anni ci furono altri lutti nella sua famiglia: la sorella maggiore, la madre e un fratello. Si trasferì a Rimini e poi a Firenze con il fratello maggiore Giacomo, che morirà pochi anni dopo. Nel periodo in cui è uno studente universitario partecipa a proteste studentesche e venne arrestato con l'accusa di attività sovversive. Dopo 3 mesi di carcere venne assolto e abbandonerà ogni attività politica. Nel 1882 si laureò e iniziò ad insegnare Lettere latine e greche nei licei di Matera, Massa e Livorno, In queste due città vivrà con le sorelle Ida e Maria. Il 1895 è per Pascoli un anno di svolta: la sorella Ida si sposa e questo per Pascoli è come se fosse un tradimento. Sempre nel 895 comprò la casa di Castelvecchio, dove vivrà per il resto della sua vita con la sorella Maria. Iniziò ad insegnare all'università: venne chiamato a succedere a Carducci sulla cattedra di Letteratura italiana a Bologna, dove morì nel 1912. OPERE Myricae (1890-1897) Raccolta poetica composta da 156 componimenti brevi suddivisi in 15 sezioni distinte per forma metrica Nuclei tematici: «Al centro della raccolta c'è la vita campestre, sobria, semplice, quotidiana. La natura assume caratteri evocativi e fortemente simbolici, riferibili allo stato d'animo del poeta. eUn tema forte è quello del nido, simbolo della serenità e della sicurezza sempre minacciato dall'esterno, e analogamente della siepe, simbolo anch'esso di rifugio e protezione dal dolore. eL’autobiografia si concretizza nella memoria in un sovrapporsi continuo di piani temporali tra passato e presente: costante è la rievocazione dell'infanzia come momento di innocenza e di felicità. eCentrale tuttavia è anche il nucleo tematico che si incardina sulla morte e sui morti, i quali spesso appaiono in visioni oniriche e angosciose e rimandano ai lutti familiari che funestarono la vita del poeta. eResta il valore della poesia, che viene intesa come unica consolazione al male del mondo. Lo stile: eTratto caratterizzante è lo sguardo ravvicinato agli elementi della realtà naturale (mandorlo, melo, lampi, stelle, vette, cavallette), sotto i quali si celano significati simbolici tanto universali quanto riferibili al mondo interiore del poeta. In questo senso fondamentali si rivelano l'analogia (soffi di lampi, nebbia di latte, nel concavo cielo sfavilla) e il fonosimbolismo (finissimi sistri d’argento / tintinni a invisibili porte). eQuesto approccio si rivela significativo sul piano stilistico: la poesia appare composta da frammenti impressionistici (a un tratto, col fragor d’arduo dirupo / che frana, il tuono rimbombò di schianto: / rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo, / e tacque, e poi rimaneggiò rinfranto, / e poi svanì), che, come un'illuminazione istantanea, svelano il mistero che si cela dietro all’oggettività del reale. eLa lingua è sperimentale a più livelli: pre-grammaticale nell'impiego di forme come l'onomatopea (tonfi spessi), post-grammaticale nell'uso di linguaggi tecnici (maggese, prunalbo) e gergali (quando partisti, come son rimasta!). eParticolare attenzione è riservata ai valori uditivi (scampanellare tremulo) e visivi (grigio/nero, vapor leggiero), cui concorrono le sinestesie (restò ne li aperti occhi un grido), le assonanze (frasca rimasta), le allitterazioni (gora... sciabordare... lavandare). eSul piano sintattico prevale la paratassi, specie per asindeto (la terra ansante, livida, in sussulto, il cielo ingombro), ma frequente è anche la sfasatura tra metro e sintassi affidata alla punteggiatura (Silenzio, intorno: solo, alle ventate), all'enjambement (che pare / dimenticato), alla tmesi e alle cesure. Poemetti (1897-1900) Primi poemetti (1904) Raccolta di poesie in forma di racconto, edite con nuovo titolo nel 1904. Nuclei tematici: eArgomento centrale della raccolta è la vita di una famiglia della piccola borghesia rurale della Garfagnana, raccontata da componimenti la cui struttura è scandita dall’avvicendarsi delle stagioni e dal succedersi delle ore della giornata. eDi qui il prevalere di tematiche come la violenza e il destino di morte, espresse attraverso quadri di memorie private densi di inquietudine. eCaratterizzanti sono le descrizioni di natura di impianto simbolista, in cui si moltiplicano presagi di morte e di rovina. eAlla memoria delle vicende biografiche si affiancano ora anche tematiche nuove, che si ispirano a un ideale di socialismo umanitario: l'emigrazione, la guerra, la solitudine; eNon mancano riflessi delle contemporanee tendenze del Decadentismo europeo, che in Pascoli però si esprimono nel tono delle atmosfere o nei valori simbolici assegnati agli elementi di realtà. Lo stile: ell livello più complesso dei contenuti della raccolta è equiparato sul piano dello stile dalla scelta di una poesia formalmente più alta. ell metro adottato è quello delle terzine dantesche, rivisitato però sul piano ritmico, al fine di creare un contrasto inedito e originale tra metro e sintassi, dato dall'uso di: erime frante (tordi / fior di), eenjambements (vedesti / più?), eiperbati (quale vi sorrise oggi, alle grate, / ospite caro?).
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