Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Biografia di Giovanni Pascoli: Vita e Opere, Appunti di Italiano

DecadentismoGiovanni PascoliPoesia italiana

Giovanni pascoli, nato a san mauro di romagna nel 1855, è uno dei più importanti poeti italiani del decadentismo. La sua vita, i suoi studi, le sue opere e la sua relazione con la scienza e la poesia. Pascoli è noto per la sua poesia simbolista, come evidenziato nelle raccolte myricae e poemetti. La sua vita è segnata da una serie di tragici eventi, tra cui la morte di suo padre e la separazione dalla famiglia. Una profonda analisi della sua poesia e della sua influenza sulla letteratura italiana.

Cosa imparerai

  • Che eventi tragici hanno segnato la vita di Giovanni Pascoli?
  • Come la poesia di Giovanni Pascoli è descritta nel documento?
  • Che opere di Giovanni Pascoli sono menzionate nel documento?

Tipologia: Appunti

2021/2022

Caricato il 12/09/2022

jesmina-bregu
jesmina-bregu 🇮🇹

4

(3)

38 documenti

1 / 2

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Biografia di Giovanni Pascoli: Vita e Opere e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! GIOVANNI PASCOLI Biografia Nasce nel 1855 a San Mauro di Romagna. Lo collochiamo nel decadentismo, il suo rapporto con il decadentismo è meno vistoso, ma molto più profondo. È il quarto di otto figli. Nel 10 agosto 1867 suo padre, mentre torna a casa sul calesse, viene ucciso da un uomo che ambiva al suo posto di lavoro. Questo segna il disgregarsi della famiglia. L’anno successivo muore la madre e la sorella maggiore. Lui viene mandato a studiare presso il collegio dei padri Scolopi, ad Urbino. Vince una borsa di studio per l’università di Bologna, lo esamina Giosuè Carducci, che è il rappresentate della restaurazione della poesia classicista in quegli anni. È il Parnassiano italiano. Negli anni universitari viene incarcerato per l’adesione alle idee di Andrea Costa. Lo vedremo sempre isolato dai grandi avvenimenti. Si laurea e si ritira a Massa in toscana, con due sorelle, Ida e Maria, con loro ricostruisce il nido famigliare. Quel nido che si era disgregato presto e che trova con le due sorelle una nuova genesi. Quando Ida si sposerà, questo sarà vissuto come un tradimento, e lo stesso Pascoli si fidanzerà con una cugina. La sorella Maria farà di tutto per far saltare il matrimonio, infatti non si sposerà mai. Partecipa per ben 13 volte al concorso internazionale di poesia latina ad Amsterdam, e vince per tutte le volte. Con quei soldi compra una casa, a Castelvecchio, dove vivrà con Maria. Pascoli insegna, per un breve periodo, anche nei licei, ma sarà soprattutto docente universitario a Messina, Pisa e a Bologna, nel 1907. Muore nel 1912 di cancro al fegato perché abusa di alcool. Il suo atteggiamento nei confronti della famiglia produce un atteggiamento duplice: chiusura nei vincoli di sangue, chiusura nei confronti del mondo esterno e sentimentale, infatti non si sposerà mai; chiusura nei confronti della storia, lui vede l’Italia che si affaccia alla prima guerra mondiale. Guarda con terrore al progresso. Con “la grande proletaria si è mossa” esalterà l’impresa di Libia. Vede l’impresa coloniale come una dilatazione della grande famiglia italiana, non la vede in termini imperialistici. Myricae Pubblicata nel 1891, il titolo prende spunto da un verso di Virgilio, toglie il “non juvant, “le umili tamerici giovano”. Nel momento in cui da il titolo a questa raccolta, prende quel termine alludendo alle piccole cose della campagna e al mondo campestre che lui ben conosce. Nel 1891, quando esce Myricae, la prima sensazione è quella che Pascoli si adegui ai moduli veristici. Sembrano bozzetti di campagna, per esempio l’aratro abbandonato in mezzo alla campagna. Anche D’Annunzio sembrava partire dal verismo, per poi evidenziare altri aspetti. Di diverso c’è qualcosa, si carica tutto di significato aggiuntivo, simbolistico. La poetica degli oggetti sembra tale a una poesia simbolista. L’aratro è simbolo della solitudine dell’uomo. Le meteoriti sono il pianto delle stelle sul dolore cosmico. Gli oggetti sono correlativi oggettivi, rappresentano la realtà, uno stato d’animo che viene rettificato. La Cavallina Storna, per esempio, parla di questa cavalla che torna a casa con il corpo morto del padre. La madre la interroga e quando la madre fa il nome dell’omicida la cavalla annuisce. Dal 91 al 97 cura diverse edizioni. Lui lavora su più tavoli, composizioni in latino, Myricae e poemetti. Myricae rappresenta dei bozzetti di vita campestre, lavandaie, bambini che giocano, ragazze che si dedicano a lavori domestici e lavori in campagna. La prima sensazione è di trovarci di fronte ad un opera di tipo veristico. Lui parte da un oggetto concreto per caricarlo di significato simbolico, come per l’aratro o la rondine. Il nido, per esempio, è simbolo di un luogo chiuso. Questa tecnica è una grande novità, che verrà ripresa da Montale. Contini, grande studioso, disse che Pascoli usa la lingua in direzione pre grammaticale, accogliendo tutte le possibilità offerte dal fono simbolismo, e post grammaticale, linguaggio gergale, tecnico e scientifico. Amplia a dismisura le possibilità della lingua. Le liriche di Myricae hanno andamento statico e descrittivo. Non c’è una vera e propria narrazione. È stata costruito per colpire le emozioni del lettore. Rapporto tra scienza e poesia Pascoli a Messina tenne un discorso nel 1898 “maledetta si tu o scienza, felicità tu non l’hai data, ma ci hai tolto la felicità che ci dava la fede”. Critica le posizioni del positivismo. La scienza è maledetta perché ha
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved