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Vita e opere di Giovanni Pascoli, Schemi e mappe concettuali di Italiano

La biografia di Giovanni Pascoli, poeta e professore universitario italiano. Si parla della sua infanzia segnata da lutti, degli studi universitari a Bologna, della sua carriera accademica e della sua poesia. In particolare, viene analizzata la sua poesia Il fanciullino, che descrive la figura del fanciullino interiore presente in ogni uomo e la missione del poeta di farlo parlare. Viene inoltre presentata la raccolta di poesie Myricae, caratterizzata da un simbolismo impressionistico.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

In vendita dal 11/10/2022

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Scarica Vita e opere di Giovanni Pascoli e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! VITA GIOVANNI PASCOLI Nasce a San Mauro di Romagna nel 1855. Trascorre unʼinfanzia tranquilla in una famiglia numerosa fino a quando il padre, amministratore di una proprietà nobiliare, viene ucciso in un agguato. Perderà anche la madre e due fratelli e questi lutti segneranno per sempre la sua vita. Cercherà di ricostruire un “nido” familiare con le due sorelle Ida e Maria (Mariù), attaccandosi a loro in modo morboso. Cercherà di impedire il matrimonio di Ida e, quando questo avverrà, si trasferirà a Castelvecchio di Barga con Maria fino alla morte. Maria sarà la curatrice dei suoi inediti e della sua eredità letteraria. Pascoli ha studiato Lettere allʼUniversità di Bologna (il suo professore è stato Carducci) e passa la sua vita a insegnare come professore di greco e latino nei licei e poi come professore in varie università (sostituisce ad un certo punto proprio il suo maestro Carducci nella cattedra di Letteratura italiana a Bologna). Pur avendo frequentato da giovane ambienti socialisti, Pascoli non partecipa attivamente alla vita politica. Scrive su riviste, ma solo di argomenti letterari. Solo nel 1912 pronuncia un discorso pubblico La grande proletaria s è̓ mossa, con cui sostiene lʼimpresa coloniale italiana in Libia. Pascoli è passato da un generico socialismo a un populismo conservatore e sostiene lʼimpresa libica in nome della necessità del popolo italiano di trovare terra e spazi di lavoro, così da vincere la piaga dell e̓migrazione (fortissima in quegli anni); è convinto inoltre della superiorità della cultura italiana su quella dei colonizzati, giustificando lʼinvasione come un atto di civiltà. LA POETICA DEL FANCIULLINO (vedi testo in fotocopia e su drive) Pascoli pubblica un brano in prosa nel 1897 su una rivista chiamata “il Marzocco”: il brano è intitolato Il fanciullino e parla di poesia. Dentro ogni uomo c è̓ sempre un bambino piccolo (un fanciullino), che guarda il mondo con stupore e meraviglia, come se vedesse le cose per la prima volta, che dà il nome a tutte le cose come se le creasse lui, che intuisce relazioni e somiglianze segrete tra le cose, che conosce il loro senso ultimo e il loro segreto profondo. I bambini e i vecchi dialogano spesso con questo fanciullino interiore, ma di solito gli adulti, impegnati e distratti da una vita tutta impegni, calcoli e razionalità, non lo ascoltano più. Il poeta è lʼunico adulto che ascolta il fanciullino e gli dà voce. Il poeta è il fanciullino: guarda il mondo come lo guarda lui e lo fa riscoprire ai lettori. Anche se il fanciullino potenzialmente è presente in ogni uomo, solo e soltanto il poeta, che è un essere speciale, lo può sentire e far parlare. Gli studi e i progressi scientifici, secondo Pascoli, hanno aumentato la conoscenza dellʼuomo, privandolo tuttavia della sua ingenua spontaneità, della capacità di meravigliarsi e commuoversi. Questa dimensione, però, sopravvive allʼinterno di noi. Il fanciullino, anche se non ha studiato, anzi, proprio perché non lʼha fatto, sa molte più cose dellʼuomo adulto: non è dotto o esperto, ma sapiente. La sua è una sapienza non convenzionale, antichissima, che si basa sullʼintuizione e non sul ragionamento, che stabilisce legami inediti tra le cose e svela il loro significato più profondo e il segreto di un universo misterioso, che la scienza e la ragione, con i loro saperi settoriali e specialistici, non colgono. Il poeta, siccome è il solo che fa parlare il fanciullino, è un uomo d e̓ccezione. L̓artista ha una missione. A cosa serve la poesia? Offre consolazione agli uomini, ripristina lʼarmonia, rende a tutti più sopportabile la loro vita e così calma lʼodio e lʼinsoddisfazione (lo dice nellʼultimo paragrafo del testo fotocopiato). Pascoli, a differenza del dandy inglese o del poeta maledetto francese, non rivendica la sua diversità in un atteggiamento di rottura e ribellione con la società borghese, ma anzi incarna il perfetto individuo “piccolo-borghese”, favorevole alla “pace sociale”, contrario alle rivoluzioni, diviso tra il suo lavoro di insegnante e la sua routine familiare con la sorella. MYRICAE 5 edizioni dal 1891 al 1900 (ogni volta Pascoli fa cambiamenti e aggiunge poesie). Il titolo significa tamerici (il nome di un arbusto) in latino ed è una citazione di un verso del poeta latino Virgilio, che nelle sue Bucoliche (poesie di argomento pastorale) dice non omnes arbusta iuvant humilesque myricae: non a tutti piacciono gli arbusti e le umili tamerici. Pascoli usa un titolo latino e colto (non tutti lo possono capire) per introdurre una poesia che tratterà di cose basse, umili, quotidiane, ambientata nel mondo rurale contadino. In Pascoli convivono spesso alto e basso, colto e umile. Si parla per questa raccolta di simbolismo impressionistico: Pascoli descrive e definisce piccoli oggetti o frammenti di natura e di vita di campagna (usando spesso parole specifiche per la fauna, la flora o gli oggetti agricoli), ma non si tratta di realismo, non sono semplici bozzetti realistici. Questi frammenti di natura o di vita sono descritti in forma fortemente soggettiva (traspaiono i sentimenti, le emozioni e le angosce del poeta) e acquistano poi un valore simbolico universale, valido per tutti i lettori. Il nido di uccellini nella siepe è descritto dal poeta, ma la sua descrizione ci fa intuire i suoi sentimenti di orfano che ha perso il “nido” e ha visto la sua casa distrutta, e poi il nido per noi
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