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VITTORE CARPACCIO riassunto vita e opere, Sintesi del corso di Storia Dell'arte

Riassunto della vita, stile, influenze e delle opere di Carpaccio presenti nel libro "Arte nel tempo"

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 25/10/2020

ElisaRa
ElisaRa 🇮🇹

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Scarica VITTORE CARPACCIO riassunto vita e opere e più Sintesi del corso in PDF di Storia Dell'arte solo su Docsity! VITTORE CARPACCIO Vittore Carpaccio, detto talvolta anche Vittorio (1465 circa – Capodistria, 1525/1526), è stato un pittore italiano, cittadino della Repubblica di Venezia. Fu uno dei protagonisti della produzione di teleri a Venezia a cavallo tra il XV e il XVI secolo, divenendo forse il miglior testimone della vita, dei costumi e dell'aspetto straordinario della Serenissima in quegli anni. Come altri grandi maestri italiani della sua generazione (Perugino, Luca Signorelli, lo stesso Andrea Mantegna), dopo un periodo di fastosi successi visse una crisi poco dopo lo scoccare del XVI secolo per le difficoltà ad assimilare gli apporti rivoluzionari e moderni dei nuovi "grandi" (Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, Giorgione e Tiziano). Visse gli ultimi anni relegato in provincia, dove il suo stile ormai attardato trovava ancora ammiratori. Agli artisti veneziani del tardo Quattrocento (anche Gentile Bellini quindi) va il merito di aver sviluppato un tipo di pittura narrativa che si differenzia da quella elaborata in altri centri italiani sia per il particolare “tono” del racconto, ricco di elementi descrittivi ed evocativi, sia per la destinazione agli ambienti delle “Scuole” (confraternite devote si laici) con vaste tele (o teleri) disposte come un fregio, anziché con affreschi dipinti su registri sovrapposti. Stile: Particolare tono del racconto, ricco di elementi descrittivi ed evocativi, in vasti teleri. Architettura prospettica come scenario di sfondo, e come Gentile Bellini, precisione topografica sugli ambienti della Venezia a lui contemporanea, con figure ritratte con precisione documentaria, “documento” della veridicità storica del racconto. Metrica spaziale che unifica tutto il racconto (infatti sono più “narrativi” i quadri di Carpaccio). Influenze: Gentile Bellini. OPERE: Miracolo a Rialto (1494) [p.285]: L’inedito e dinamico taglio asimmetrico della scena conferisce immediatezza, con la loggia in primo piano e la serrata sequenza delle facciate in scorcio precipite a sinistra, mentre sulla parte opposta la veduta si allarga seguendo il corso del canale verso il ponte e i più lontani palazzi dell’altra riva, irti di comignoli che si profilano contro il cielo. Congedo degli ambasciatori inglesi dalla corte di Bretagna (1496-1498) [p.286]: I tre momenti dell’azione – il colloquio del re di Bretagna con la figlia Orsola nella sua cameretta, la consegna della risposta degli ambasciatori e la partenza degli stessi- si susseguono da destra a sinistra e verso il fondo, come su un palcoscenico su cui si allineano i “luoghi deputati”, entro un padiglione che ricorda gli apparati effimeri eretti a Venezia, come in altre città d’Europa, in occasione di visite di ospiti illustri. Sulla destra la vecchia nutrice attende che sia terminato il colloquio tra padre e figlia per entrare in scena, salendo la scaletta che conduce al palco. A sinistra un personaggio abbigliato con una sontuosa toga rossa introduce la figura del festaiolo o del narratore che presentava e commentava lo svolgersi dell’azione nelle sacre rappresentazioni. Tra gli spettatori compaiono personaggi con le insegne delle “Compagnie della Calza”, le brigate di patrizi veneziani incaricate di allestire feste e spettacoli nella città in occasione del carnevale o di avvenimenti solenni. La rappresentazione, articolata in diversi episodi e gremita di personaggi, sullo sfondo di una città che è nello stesso tempo immaginaria e reale, alludendo a Venezia nell’atmosfera e in edifici che riprendono liberamente motivi della contemporanea architettura lagunare, appare unificata da una rigorosissima intelaiatura prospettica e da una limpida metrica spaziale, che scandisce e collega gli infiniti particolari che animano tutto il racconto. Incontro e partenza dei fidanzati (1495) [p.287]: Tale chiarezza compositiva di natura prospettica, che consente ci accentuare la verità ottica dei particolari e il loro fascino evocativo, coordinandoli e unificandoli, in una continua tensione dialettica tra struttura razionale e descrizione fantasiosa e pittoresca, si rinnova in tutti i teleri, compreso quello raffigurante l’Incontro e partenza dei fidanzati, con la
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