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VITTORIO ALFIERI, Sintesi del corso di Italiano

Vita, trattati politici, le Rime, la poetica tragica, Soul e Mirra e la Vita (autobiografia)

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 18/05/2021

rd15
rd15 🇮🇹

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Scarica VITTORIO ALFIERI e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! VITTORIO ALFIERI LA VITA Alfieri nasce ad Asti il 16 Gennaio 1749. Il padre, conte di Cortemilia, muore mentre la madre si risposa dopo poco, e il piccolo Vittorio trascorre l'infanzia nella casa del patrigno, sottoposto a un'educazione severa. Ameno di dieci, entra nella Reale Accademia di Torino. Successivamente Alfieri si dedica a una serie di viaggi, In Italia e soprattutto in molti altri paesi europei. Nel 1772, infine, torna stabilmente a Torino. Adesso Alfieri ha ventitrè anni ed egli stesso confessa di essersi fino a quel punto dedicato pochissimo alla propria formazione culturale. L'avvicinamento alla letteratura avviene sotto la spinta dell'insofferenza e della ribellione, come desiderio di distinguersi dalle consuetudini sociali, comprese quelle letterarie, e anzi giudicarle e deriderle. Nel 1773 compone in francese un Esquisse du Jugement universel. Nello stesso anno si apre una nuova relazione amorosa, con una donna sposata, durata due anni. E' appunto assistendo questa donna durante una malattia che Alfieri prese a comporre la prima scena teatrale, dalla quale sarebbe poi nata la sua prima tragedia, Cleopatra. La fortissima passione provata durante la stesura della tragedia è indicata dall'autore come una vera e propria rivelazione. Si apre nel 1775 il periodo più intensamente creativo di Alfieri, che nei sette anni successivi compone quattordci delle diciannove tragedie approvate. Tra il 1776 e il 1777 vive tra il Piemonte, Siena e Firenze. In quest'ultima città si stabilisce infine, dopo aver conosciuto Luisa Stolberg-Gedern, contessa d'Albany e moglie di Carlo Edoardo Stuart, destinata ad essere la donna della sua vita. Con la duchessa andrà a vivere a Roma. Nel 1783 intraprende la pubblicazione delle prime dieci tragedie. Ma il felice soggiorno romano con la contessa è turbato dallo scandalo suscitato dalla relazione tra i due. Alfieri deve abbandonare Roma, riprendendo a viaggiare, In Italia, Francia e in Inghilterra. Successivamente i due si recheranno a Paarigi, dove Alfieri compone le ultime tragedie e numerose altre opere. Nel 1790 scrive la prima parte della Vita (autobiografia). Successivamente va a Firenze dedicandosi alla revisione delle opere pubblicate e alla stesura di nuove: non più tragedie ma sei commedie. Muore a Firenze l'8 Ottobre 1803. TRATTATI POLITICI La critica dell'aristocrazia si tratta di una critica condotta in nome del proprio individualismo. E pertanto accanto alla critica all'aristocrazia si colloca la critica alla borghesia. La tensione ideologica è infine tutta diretta all'affermazione dell'io e alla difesa dei propri privilegi intellettuali. QUest'atteggiamento si riscontra per intero nel trattato Della Tirannide. Il trattato è strutturato in due libri: il primo dedicato a definire la tirannide e le sue forme; il secondo, ai modi di resistere e ribellarsi a essa. Tanto la tirannide quanto la lotta contro di essa sono presentate come condizioni eterne, non storiche: il tiranno e il suo oppositore instaurano uno scontro titanico, eroico e individuale. La letteratura è concepita come antitesi irriducibile al potere. Alfieri fonda un modello di intellettuale sradicato e solitario, estraneo al presente e tutto proteso a una virtu proiettata in modelli passati. Un altro importante suo trattato politico è Del principe e delle lettere. E' un trattato contro l'intelletuale-cortigiano, al servizio dei potenti e a favore dell'intellettuale solitario e ribelle che ricerca la virtù. E infine l'ultima il Misogallo, ovvero una satira antifrancese che mescola prosa e poesia. LE RIME In Alfieri c'è una tendenza irresistibile all'autobiografismo. Esso trova una delle sue espressioni più interessanti e fedeli nelle molte Rime da lui composte durante l'intero arco della propria attività di scrittore. La forma privilegiata è quella del sonetto, la cui breve estensione consente un massimo di concentrazione espressiva. LA POETICA TRAGICA Le commedie furono composte negli ultimi anni e pubblicate postume nel 1806. Si tratta di costruzioni per lo più cerebrali, volte a raffigurare tesi politiche animate da un fastidioso buon senso reazionario opppure a dare spunto a petizioni moralistiche. Mentre per le tragedie è diverso, la loro elaborazione si svolge negli anni più fertili e ricchi della produzione letteraria. Le ragioni che indussero Alfieri a comporre le tragedie sono: ragione di temperamento, è come se i vari personaggi esprimessero da vari punti di vista l'identità dell'autore; e le ragioni ideologiche, tanto i rapporti interpersonali quanto le dinamiche storico-sociali erano ricondotte da Alfieri a una tipologia di tipo contrappositivo. Quest'ultima porta con se anche la ricerca di una forma d'arte aristocratica ed elitaria. Il metodo di composizione di Alfieri si articolava in tre momenti ben distinti: ideare, stendere e verseggiare. La fase dell'ideazione consiste nella scelta del soggetto nello sviluppo della trama; la stesura consiste nello svolgimento in prosa dell'azione teatrale; e infine quello della versificazione, la tragedia prende l'aspetto definitivo, riorganizzandosi in endecasillabi sciolti. Il modello adottato da Alfieri è quello classico: la tragedia presenta unità di luogo, di tempo e di azione; è divisa in cinque atti e ridotta a un numero assai ristretto di personaggi. L'uso frequente dei monologhi valorizza la dmensione dell'interiorità e accresce la tensione intorno ai personaggi. Il lessico è scelto ed elevato; la sintassi si presenta carica di tensioni, costruita su contrasti. L'endecasillabo è forzato in cerca di espressività. Ciò che conta non è lo svolgersi dell'azione, ma approfondire le ragioni che fanno precipitare la tragedia verso la catarsi conclusiva. LE TRAGEDIE: SOUL E MIRRA La composizione delle tragedie viene pertanto dopo la intensa stagione di viaggi. Il numero complessivo di testi approvati ammonta a diciannove. La prima tragedia è il Filippo. Il re Filippo II ha sposato Isabella, togliendola al figlio Carlo cui l'aveva promessa: ma i due giovani si amano ancora. Il re ucciderà crudelmente il figlio, spingendo Isabella a suicidarsi. Nel Filippo sono gia presenti i temi fondamentali del teatro alfieriano. Compare il tema della virtù eroica, ben incarnata sia da Carlo che da Isabella; altro tema è il dissidio insanabile: Carlo ama Isabella ma deve e vuole rispettare i propri doveri filiali e l'onore paterno; Isabella ama Carlo ma non vuole tradire la fedeltà del marito. I capolavoti tragici del teatro alfieriano sono Saul e Mirra. La vicenda si svolge durante la guerra fra Ebrei e Filistei. Re Saul si mostra sicuro della vittoria, ma un'angoscia prossima alla follia lo tormenta: ha infatti esiliato il giovane David, il cui aiuto sarebbe decisivo, poichè è invidioso della sua fama. Né il generale Abner, né la figlia Micol, né il
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