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Vittorio Alfieri e il Saul, Dispense di Letteratura Italiana

La tragica morte di Saul atto V - scena quarta e quinta

Tipologia: Dispense

2018/2019

Caricato il 29/08/2019

ilaria-lubrano
ilaria-lubrano 🇮🇹

4.2

(31)

17 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Vittorio Alfieri e il Saul e più Dispense in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Vittorio Alfieri, Saul - T5 La morte di Saul ANALISI DEL TESTO La situazione precipita tra il terzo e il quarto atto. Saul prima si riconcilia con David, ma poi, sobillato di nuovo da Abner, lo caccia dal campo di battaglia. Saul è ormai vittima della sua paranoia: David è il prediletto di Dio, il che significa che Dio ha abbandonato Saul; David è il prediletto dal popolo, il che vuol dire che trama nell'ombra per prendergli il trono. Non più individuo tormentato, scisso tra affetto e odio, Saul diventa così uno dei molti tiranni che animano il teatro di Alfieri, benché il suo ritratto risulti - a paragone di altri - un po' più sfumato: di Saul, Alfieri mette in luce soprattutto la tragica solitudine, sia come sovrano sia come uomo: una solitudine paradossale, dal momento che, a differenza degli altri tiranni alfieriani, Saul è in realtà circondato da persone che gli vogliono bene. La tensione accumulata nel corso degli atti precedenti trova il suo sfogo drammatico nell'attacco che, nel quinto atto, i Filistei portano a sorpresa contro il campo degli israeliti. IL DELIRIO DI SAUL Filistei irrompono nel campo degli Israeliti e fanno strage. Durante il combattimento Saul è ancora preda di allucinazioni e visioni nefaste, e solo la notizia della sconfitta delle sue truppe e della morte dei suoi figli maschi sembra riportarlo alla lucidità. Affida la figlia Micol ad Abner, perché la riporti a David, aggiungendo una raccomandazione che suona come una dichiarazione di fallimento e un'abiura di tutto il suo operato: se Micol dovesse cadere in mano nemica, non dovrà dire che è figlia di Saul ma sposa di David; solo così sarà salva. Congedatosi dalla figlia, decide di suicidarsi. Questo epilogo viene condensato da Alfieri in due scene molto brevi. La prima è caratterizzata da uno stile frastagliato, franto, che rende molto bene tanto la concitazione della battaglia quanto la confusione di Saul: «Gionata,... e i figli miei.... fuggono anch'essi?» (v. 193). Nella seconda Saul, che per tutta la tragedia ha oscillato tra passioni e idee contrastanti, finalmente sceglie, e sceglie di uccidersi: e questo nuovo orgoglio si rispecchia in una sintassi più piena e distesa, e in uno stile lapidario. Come sempre in Alfieri, il re muore solo, senza amici, lontano dagli affetti familiari: «... - Fui padre. - Eccoti solo, o re..>(vv. 16-17).
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