Scarica Vittorio Alfieri e la ricerca della libertà. e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! VITTORIO ALFIERI Biografia La biografia di Vittorio Alfieri, raccontata nella Vita, può essere suddivisa in due parti: gli anni giovanili, di ignoranza e inconsapevolezza, e la conversione letteraria, con la conquista della conoscenza. Vittorio Alfieri nasce ad Asti nel 1749 in una nobile casata. La prematura morte del padre e la negligenza della madre influenzano il suo animo ipersensibile e problematico. Dal 1758 al 1766 frequenta l’Accademia militare di Torino, dove compie studi umanistici, leggendo Ariosto, Metastasio, Goldoni, Virgilio e i romanzi francesi. Appena conclusi gli studi presso l’Accademia, Alfieri compie numerosi viaggi in Europa, per sfuggire all’oppressione del Piemonte, arretrato nelle strutture politico-economiche e nella cultura. L’esperienza dei numerosi viaggi lo forma come una scuola di vita, ma al contempo lo porta ad una vita turbolenta e caratterizzata da amori intensi e scandalosi (prima con Penelope Pitt, poi con Gabriella Falletti di Villafalletto). Questo stile di vita lo rende un anticipatore della figura del dandy del XIX secolo. Al ritorno dai suoi viaggi, si apre la seconda fase della sua vita: quella della conversione letteraria. L’interesse per la letteratura, già sorto durante le sue peregrinazioni, trova finalmente spazio quando l’autore si stabilisce a Torino. Qui fonda scherzosamente l’Accademia dei Sansuignons, che si radunava una volta a settimana. Proprio a questo periodo risalgono le prime opere, come Antonio e Cleopatra. Dal 1775 si dedica completamente alla letteratura, leggendo i classici latini e italiani e scegliendo la via del genere tragico; si trasferisce inoltre a Firenze, per studiare il toscano vivo, da usare nelle proprie opere. In questa fase pubblica la sua prima raccolta di tragedie, i trattati Della tirannide e Del principe e delle lettere e inizia la composizione delle Rime e della Vita. Nel 1777 inizia una relazione, destinata a durare per il resto della vita, con Luisa Stolberg. Con lei si trasferisce a Parigi dove, dopo una fase di iniziale entusiasmo per la Rivoluzione, sviluppa un forte sentimento antifrancese (per cui compone un’opera satirica, il Misogallo). Tornato a Firenze, si dedica alla composizione delle Satire e di sei commedie. Muore nel 1803. Pensiero e poetica L’intera esperienza di vita e letteraria dell’Alfieri sembra tesa al raggiungimento della libertà. In questo e nella spiccata sensibilità e attenzione per le passioni, possiamo riconoscere gli albori della tradizione romantica. Proprio nell’ottica della tensione alla libertà, può essere letto il rifiuto di Alfieri all’ambiente nobiliare, al dispotismo illuminato e alla tirannide. In Alfieri si riconosce già l’inquietudine, l’individualismo e la forza delle passioni, che saranno proprie del Romanticismo, e con esse la concezione del poeta-vate, capace di stimolare gli animi altrui con le proprie opere. La letteratura possiede, secondo Alfieri, una doppia valenza: da una parte indaga l’animo umano (compito proprio della tragedia), dall’altra coglie il vizio della collettività (compito proprio della satira). Il processo creativo deve essere totalmente libero e autonomo rispetto al potere politico, di modo da condurre dalle passioni, attraverso l’ausilio della ragione, al sublime, ossia al sentimento di turbamento provocato dalla grandezza della Natura. L’arte viene letta come uno strumento di conoscenza, che serve a indagare il rapporto tra l’individuo e la storia, l’eroe e il fato. Opere La produzione in prosa di Alfieri spazia tra temi molteplici, quali la lingua, la letteratura e la politica. I modelli di stile sono Machiavelli, Sallustio e Tacito. Della tirannide È un trattato in due libri, di cui il primo descrive aspetti tecnici del governo tirannico. Alfieri sostiene che questa forma di governo si fondi sul potere assoluto (esecutivo e legislativo) del tiranno, la cui sovranità si basa sulla paura dei sudditi. Le religioni monoteiste modellano la figura di Dio proprio su quella del tiranno. Le uniche soluzioni alla tirannide individuate da Alfieri sono l’isolamento o il tirannicidio. Del principe e delle lettere L’opera consta di tre libri: il primo, dedicato ai principi che non proteggono le lettere, consiste in una critica al mecenatismo; il secondo, ai letterati che non si lasciano proteggere, sostiene il primato della poesia; il terzo, agli antichi liberi scrittori, definisce la letteratura come un impulso interiore, che deriva da un “bollore della mente e del cuore”. Il trattato esalta dunque l’autonomia dei letterati e il loro ruolo di farsi portavoce dei diritti che gli uomini devono reclamare, invitandoli alla ribellione. Panegirico di Plinio e Traiano L’autore finge di aver trovato una versione inedita del discorso pronunciato da Plinio il Vecchio quando Traiano assunse il consolato, in cui l’oratore propone al principe di restaurare la repubblica. Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso Alfieri scrive la propria autobiografia per riflettere sulla propria interiorità e per conoscere le passioni che lo tormentano. I suoi modelli principali sono Goldoni, Rousseau, Cellini, Plutarco e sant’Agostino. L’opera si compone di due parti: la prima è suddivisa in quattro epoche (Puerizia, Adolescenza, Giovinezza e Virilità), la seconda parte riprende la quarta epoca e racconta della conversione letteraria. L’ordine è strettamente cronologico e le vicende sono raccontate con minuzia e talvolta con autoironia. I temi fondamentali sono l'eroismo, il titanismo e il vitalismo, tutti volti al narcisistico intento dell’autocelebrazione. Il linguaggio è ricco e duttile: spazia dal lessico sentimentale alle deformazioni fantastiche (parole alterate, neologismi…). Rime Alfieri raccoglie le sue poesie, composte tra il 1776 e il 1799, nelle Rime, una raccolta suddivisa in due parti: la prima contiene le liriche composte fino al 1789, la seconda quelle successive ed è stata pubblicata postuma (nel 1804). Il modello è il Canzoniere di Petrarca, da cui riprende sia la struttura frammentaria che la formula del “diario di un’anima”.