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Vittorio Alfieri, la finestrina, Appunti di Letteratura Italiana

appunti sulla finestrina di Vittorio Alfieri

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 09/04/2024

Sandycane
Sandycane 🇮🇹

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Vittorio Alfieri, la finestrina e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Alfieri è un autore che vive in pieno l'epoca della rivoluzione: nasce infatti nel 1748 e muore nel 1803, essendo così "immerso" nella rivoluzione di coscienza del periodo. Il suo esordio come autore avverrà nel mondo comico, successivamente si sposterà sul genere della tragedia e sui trattati. È un autore che nasce ad Asti e che quindi dovrà poi imparare l'italiano (parlava tedesco e piemontese). Con lui si inaugurano anche le si autobiografie letterarie: prende spunto dalle biografie religiose in cui il Santo passa da una vita piena di eccessi ed elabora un'autobiografia in cui racconta i suoi drammi e la sua rivelazione letteraria -> nei manoscritti di quest'opera vediamo il mutamento del suo pensiero: prima si avvicina alle posizioni di Voltaire su Maometto, poi si allontana eliminandolo dall'opera (nella satira dell'anti religioneria riconosce a Maometto di avere una funzione civilizzatrice) e dopo di nuovo si avvicina all'ideologia volteriana(Le fanatisme, ou Maomet le prophéte - opera di Voltaire). Al capitolo XXIX di quest'autobiografia (1800) parla delle famose sei commedie che inventa nell'ultimo periodo della sua vita. In lui, il desiderio di scrivere commedie era molto forte, voleva ribaltare il genere della tragedia per ricavare almeno 12 commedie divertenti, utili e vere (specchio capovolto). Tuttavia, era convinto di non poter più scrivere per la sua vecchiaia. Nel più triste momento, il suo spirito si sollevò, ritrovò l'ispirazione e scrisse le commedie di getto (L'uno, I pochi, I troppi, L'antidoto, sono le prime quattro commedie che pensò durante una passeggiata, il giorno dopo ne ideò altre due, La finestrina e poi Il divorzio, una commedia che doveva rappresentare i costumi italiani). -> il progetto di Alfieri in queste commedie è criticare l'essere umano(considerato come un'essenza) per migliorarlo. Anche se anno un progetto "chiaro", le commedie rimangono sicuramente spaesanti e spontanee, poco organizzate e poco studiate. La finestrina- Con questa commedia ci troviamo nei Campi Elisi, dove i giudici infernali (Minosse, Eaco e Radamante) valutano le anime che arrivano al loro cospetto e che, obbligate a dire il vero, raccontano la loro storia. Minosse, non sprovveduto, non crede alle storie delle anime che spesso omettono una parte della verità per risultare migliori; Eaco e Radamante, invece, si fanno imbambolare dalle storie e, visto che il giudizio si ottiene in maniera democratica (due su tre voti), tutti i morti vengono spediti nel paradiso classico, nei Campi Elisi. Ad un certo punto, i Campi Elisi si riempiono e Mercurio, mandato da Giove, è obbligato a far visita ai giudici e controllare il loro operato. Ascolta e vede i processi a Saturnisco, Lunatina ed infine a quella di Maometto. Anche quest'ultimo racconta le sue gesta migliori e viene mandato nel paradiso. Rendendosi conto della non affidabilità dei due giudici, Mercurio decide di adottare uno stratagemma nuovo, aprire una finestrella sul cuore dell'anima interrogata per capire cosa ha veramente dentro quel defunto Dal cuore di Maometto, per esempio, i giudici trovano un ambiente putrido, che puzza e che cela tutti i peccati che l'uomo all'inizio aveva omesso (per questo viene trasferito all'inferno). Il metodo della finestrina, tuttavia, diventa divisorio: all'inferno si diffonde la voce di questo nuovo metodo e scoppia una rivolta. Alla fine, Mercurio si ferma promettendo di non utilizzare mai più quel metodo, anche perché non voleva essere non voleva essere accusato lui stesso. primo atto -> della commedia si vede l'immagine di Mercurio che scaccia il Cerbero abbaiandogli dietro. Vediamo poi il rimprovero ai giudici infernali e la spiegazione di Minosse: gli altri due giudici sono creduloni ed accettano tutti nei Campi Elisi, si lasciano infinocchiare dalle anime. secondo atto ->, Mercurio analizza l'operato dei giudici visionando il caso di Maometto: l'anima dell'uomo si definisce come un uomo potente, dalle grandi azioni, che ha fatto immenso bene agli uomini eliminando il paganesimo e dando un Dio migliore di Giove, facendo conoscere il vero Dio. Per questo motivo, l'anima di Maometto pensa che gli spetta un'immensa fama ed un posto nei Campi Elisi. È superbo, si crede migliore degli altri e non secondo a qualcuno Minosse pensa che sia molto audace, forse troppo; mentre Eaco lo giudica come uno dei "pezzi grossi" dell'umanità e ne giustifica l'audacia. Alla fine viene giudicato degno e fatto entrare nel paradiso. Terzo atto -> Una volta entrato, le mogli lo vedono e si avvicinano. Per lui sarebbe un supplizio passare del tempo con loro, si annoierebbe e poi ha altri piani: esplorare i campi Elisi per conoscere le anime che vi risiedono e compararsi con loro; in più non vuole farsi vedere in compagnia di due donne perché non vuole essere etichettato come donnaiolo, ma come guerriero e profeta. le donne, sentendo queste parole e motivazioni, capiscono che Maometto non le ha mai amate e che è un impostore (si inizia a sviluppare il concetto di maschera). Vittorio Alfieri martedì 5 dicembre 2023 18:14 LETTERATURA ITALIANA Pagina 1
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