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Vittorio Alfieri: Viaggi, Letteratura e Tirannide, Sintesi del corso di Letteratura Italiana

Vittorio alfieri, nato ad asti in una nobile famiglia savoiarda, intraprese un lungo viaggio in italia con il servo elia. La sua inclinazione verso la letteratura si consolidò durante i viaggi, portandolo a comporre opere come 'esquisse', 'giornale' e 'della tirannide'. Alfieri, noto per le sue tragedie, scrisse 'filippo', 'antonio e cleopatra' e 'della tirannide', dove espone la sua visione sulle divisioni dei poteri in un stato per evitare la dittatura. Le sue opere, tra cui 'saul' e 'la mirra', affrontano temi come tirannia, libertà e passione.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 23/06/2021

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Scarica Vittorio Alfieri: Viaggi, Letteratura e Tirannide e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Vittorio Alfieri Alfieri nasce nel 1749 ad Asti da una famiglia di antica nobiltà savoiarda. Entrato nell’esercito era intanto partito per un lungo viaggio in Italia assieme al servo Elia che gli sarà compagno fedele per molti anni. I due viaggiatori furono a Milano, Firenze, Roma, Napoli e Venezia ma il desiderio di conoscere usi e costumi di altre civiltà gli spinse fino in Europa, oltre dunque i confini italiani, offrendogli la possibilità di vedere da vicino il deludente mondo delle corti di Versailles e Vienna. Nella città torinese si ritrovò infine ad operare Alfieri, quando decide di trasferirsi in un palazzo del centro cittadino. L’inclinazione verso la letteratura si era rinforzata durante i viaggi e grazie alle molte lettere accumulate oltre che alle sollecitazioni di maestri ed amici. Agli anni 1773/1774 si datano le composizioni in francese: - Esquisse che è un esercizio impostato secondo la tecnica settecentesca del dialogo dei morti in cui venivano chiamati di fronte a un tribunale divino e satireggiati di conseguenza molti personaggi della corte piemontese. - e del Giornale un diario poi riscritto in italiano in cui l’autore abbozzava un autoritratto. Nelle pagine francesi del giornale si accennava a una “maledetta tragedia” che gli provocava affanno e di letto, sta parlando della Cleopatra alla cui composizione Alfieri si era dedicato nel corso del 1774. Decidendo di sceneggiare la vicenda della regina d’Egitto, Alfieri aveva sperimentato diverse fasi di scrittura dall’idea del soggetto iniziale alle prove di versificazione dei primi due atti fino alla stesura in prosa per poi approdare alla definitiva trasposizione dell’intero materiale in endecasillabi sciolti conclusasi poco prima che la tragedia andasse in scena nel ‘75 col nuovo titolo di Antonio e Cleopatra. - Il Filippo è la prima tragedia tra quelle autorizzate dall’autore nelle edizioni del suo teatro dove si svolge il dramma di un re che una crudele gelosia spinge a perseguitare il figlio, reo solamente di amare la donna che il padre gli ha sottratto ed ha sposato. Filippo diventa archetipo dei tiranni alfieriani e assume le qualità del sovrano spietato e crudele più che geloso proprie del mondo delle corti. Per la stesura di questa tragedia aveva attinto dalla novella storica Don Carlos di Saint-Real da cui aveva preso spunto anche Racine per il Mitridate. - intanto nel 1776 aveva intrapreso il suo primo “viaggio letterario in Toscana” e nell’arco di pochi mesi stese il progetto ‘Della tirannide’ che conoscerà molte revisioni, diviso in due libri il trattato definisce il concetto di tirannide. I Poteri devono essere divisi, uno Stato non è tirannico se i poteri sono divisi tra potere legislativo, potere esecutivo e potere giudiziario; Governo, Parlamento e giudici devono essere indipendenti l’uno dall’altro. Quando un potere finisce per fare le funzioni dell’altro ecco lì, dice Alfieri, nasce la dittatura. Lo schema che si ritrova spesso in Alfieri è quello del rapporto tra tiranno e anti-tiranno. Non dobbiamo pensare che il Risorgimento italiano sia stato solo ed esclusivamente un movimento patriottico rivolto all’unificazione dell’Italia perché è sì questo ma è anzitutto una spinta alla libertà perché gran parte degli Stati italiani infrangevano questo principio revocando le costituzioni, avevano limitato o addirittura chiuso i parlamenti concentrando quindi potere legislativo e potere giudiziario nelle mani dei Re. - Da un intenso momento di riflessione sulla storia passata e recente nascono le cosiddette “tragedie della libertà”: la Virginia, la Congiura de’ Pazzi e il Timoleone composte tra il ‘77 il ‘79. Nella Congiura de’ pazzi Raimondo dei pazzi, sposato
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