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vittorio alfieri: vita e opere, Appunti di Lingue e letterature classiche

ALFIERI: vita, generi e opere in generale, la tragedia (spiegazione del genere e perchè lui la predilige); OPERE (riassunto, analisi): Saul, Mirra, Tacito orror di solitaria selva (con parafrasi e commento).

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 11/02/2024

gessicarakaj
gessicarakaj 🇮🇹

4.7

(12)

55 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica vittorio alfieri: vita e opere e più Appunti in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! VITTORIO ALFIERI ➔ vita Lui viene da una famiglia nobile, ricca. Rischia di essere un “giovin signore” ma la letteratura lo “salva”, offrendogli delle passioni per cui battersi, nonché delle risposte alle sue inquietudini. Questa famiglia gli offre una educazione rigida: prima ha come precettore un prete , poi entra in un’ accademia militare. Lui ritiene i suoi insegnanti tanto ligi alle regole quanto privi di sensibilità, non solo a livello umano (lui aveva un’anima particolarmente sensibile, che lo portò anche ai dei tentativi di suicidio), ma anche artistico. Diventa, di conseguenza, insofferente alle regole. Ripudia, dunque, la cultura che gli è stata offerta, quella tipica del 1700: la cultura illuministica. La cultura illuministica è caratterizzata dal razionalismo, è cioè una cultura basata sulla fiducia totale nella ragione umana, che porta però anche alla formulazione di regole scientifiche. Si accosta così di buon grado alla nuova cultura che si sta formando e che fioriranno a pieno nel 1800: il Romanticismo. Questo movimento culturale, al contrario dell’Illuminismo, si basa sul sentimento e sulla libertà individuale e dei popoli (che porterà poi alla creazione del Nazionalismo). Per ottenere la totale libertà deve allontanarsi dalla condizione aristocratica, perché il nobile è sottomesso al sovrano e lui invece ha desiderio di essere libero. Per questo motivo dona i beni di famiglia alla sorella in cambio di un vitalizio. Lo fa per ottenere la libertà tipica del Romanticismo. Si tratta di libertà intellettuale, infatti, in base a questa idea, lui rifiuta il mecenatismo, in quanto non vuole porsi al servizio di una ristretta cerchia di nobili, ma si impone come un eroe titanico, il quale deve ribellarsi al despota per il bene suo e della nazione. Questa libertà è anche da un punto di vista politico, infatti Alfieri rifiuta la sua condizione aristocratica (anche se non rifiuta i soldi allegati a tale condizione), perché essa comporta una sottomissione al sovrano. Si congeda anche dal servizio militare, perché non gli consente la libertà necessaria per dedicarsi completamente alla letteratura. Questo suo desiderio di libertà si esplicita nei viaggi in Italia e all’estero, grazie ai quali conosce gli intellettuali e le opere antiche e moderne. Grazie ad essi lui riesce ad ampliare il suo bagaglio culturale. Si reca in Toscana per migliorare la lingua. Qui si innamora della moglie del Conte d’Albany. Quando lei, ottenuto il divorzio, va a Parigi, lui la raggiunge. Inizialmente si entusiasma per la Rivoluzione Francese, poi però gli eccessi sanguinari lo convincono ad andarsene, abbandonando i suoi averi. Decise, dunque, di tornare a Firenze. Qui, in solitudine, studia il greco e scrive. Decise infatti una fuga dalla vita attiva e dalla storia che lo ha deluso, però utilizza comunque la letteratura come strumento di azione politica. La letteratura, infatti, ha un valore pedagogico secondo Alfieri, insegna cioè qualcosa alla gente. Lo studio del Greco indica la delusione per i suoi tempi e il conseguente rifugio nel passato. ➔ generi Alfieri scrive molti testi e di tanti tipi diversi. Ad esempio scrive: - “Vita di Vittorio Alfieri da Asti scritta da esso” (autobiografia): è un genere molto in voga all’epoca: si pensi alle “Memoire” di Goldoni, scritte in francese - “Rime”: una raccolta di poesie che costituisce una sorta di diario interiore in cui esprime la malinconia e la solitudine (“Tacito orror di solitaria selva”) - “Misogallo”: opera satirica nella quale ci presenta il totale rifiuto del suo tempo. È una satira contro la Francia, che aveva inizialmente fatto sperare nella realizzazione degli ideali proposti dalla Rivoluzione Francese senza tuttavia riuscire a realizzarli. La loro realizzazione viene, dunque, affidata all’Italia (Risorgimento) - Tragedie: in ambito teatrale due sono i maggiori autori di questo periodo: Goldoni (commedia) e Alfieri (tragedia) ➔ tragedie Predilige generi tradizionali come la tragedia, che sono ben codificati. Le regole erano state stabilite da Aristotele. Questo genere aveva nello specifico tre regole ben definite: l’unità di tempo, di spazio e di azione, collegate tra loro e dovute originariamente a motivi pratici. La rappresentazione, infatti, doveva raccontare un’unica giornata, in quanto era difficile presentare sul palco i cambiamenti temporali; di conseguenza anche i luoghi non potevano essere molti, anzi preferibilmente ce ne doveva essere solo uno, per semplificare la scenografia; ne consegue che anche l’azione presentata doveva essere unica: in un giorno e in un luogo può infatti accadere poco più di una cosa. - la trama dunque è essenziale e i personaggi sono pochi, per non distrarre dal tema centrale, che è lo scontro tra il bene e il male. Il bene è impersonato dall’eroe positivo, ovvero il genio titanico (che incarna la giustizia) e il male da quello negativo, ovvero il dittatore (che incarna la brama di potere). Questa dicotomia è presente anche all’interno dello stesso personaggio, spesso combattuto tra due diversi sentimenti. Entrambi usciranno sconfitti da questo scontro violentissimo è irrisolvibile. L’eroe al positivo verrà sconfitto dall’impossibilità di realizzare il proprio progetto, ovvero la libertà dalla tirannide; l’eroe negativo, invece, verrà sconfitto perché il potere porta alla solitudine L’oggetto della tragedia è il verisimile ovvero non ciò che è realmente accaduto (questo è l’oggetto della storia) ma quello che potrebbe essere stato. Le azioni rappresentate sono solitamente tratte da drammi della mitologia antica oppure tratti da eventi storici passati. - le tragedie hanno per la maggior parte un argomento storico, o un mito dell’antichità, perchè per gli scrittori in quest’epoca è impossibile un agire politico Il fine è, oltre al divertimento, soprattutto l’utile. - si decide, dunque, di utilizzare la scrittura per influenzare la società: così farà anche Manzoni, nel 1800, ma poi il genere della tragedia non verrà più praticato, perché non ci saranno più grandi valori per cui si deve morire Lo stile usato è alto, specchio della classe nobiliare che è il pubblico privilegiato delle rappresentazioni. - la forma è quella classica, molto alta, perché richiesta da un argomento di così tanto alto valore etico. Ad esempio: la sintassi è intricata (ipotassi), la lingua è anch’essa una lingua alta, pura, perfetta. Sono presenti molti dialoghi per presentare meglio il conflitto in atto ➔ saul antefatto. Saul è diventato re di Israele per volere di Dio, ma, spinto dal desiderio di potere, entra in contrasto con tutti e commette numerose azioni malvagie. Saul, soprattutto, è geloso di David (marito di sua figlia e grande amico di suo figlio), perché è un condottiero valoroso (come era lui un tempo) e sta ottenendo molti successi. Crede, quindi, che trami contro di lui per usurpargli il regno e lo scaccia dall’accampamento, impedendogli di combattere. Fa anche uccidere un sacerdote, che gli ha comunicato che Dio non vuole più Saul, ma David come re. David, però, nonostante il divieto, torna appena prima di una importante battaglia per aiutare la sua gente. Saul in un primo momento gli è molto grato, ma poi di nuovo viene preso dai sospetti. Questo stato d’animo lo porta a voler uccidere il giovane (soprattutto quando scopre che ha preso la spada di Golia). Rimasto da solo il re comprende la sua follia e si suicida. analisi. Narra della fase finale della guerra contro i Filistei, si svolge in una giornata (dall’alba al tramonto e in un unico luogo (il campo di battaglia. Saul e David sono i personaggi principali: - Saul → eroe negativo, caratterizzato da brama di potere (vuole avere più potere di tutti e impazzisce quando la corona viene data a Davide), che lo porta a compiere azioni malvagie. In lui è presente la dicotomia perché deve guidare l’esercito ma non ha più le forze, vorrebbe l’aiuto di David ma ne è geloso: è diviso tra la ragione di stato e quella di famiglia - Davide → eroe positivo, che incarna la giustizia ed è pronto anche a morire per salvaguardarla. Anche in questo caso è presente un conflitto interiore: Davide riconosce il re, ma il destino fa sì che si sostituisca a lui Saul, divenuto potente, non si fida più di nessuno, commette malvagità contro tutti e allontana l'amico Davide e i parenti. Unica soluzione è la morte per Saul, che alla fine incarna sia l'eroe negativo, che quello positivo, quando si rende conto dei suoi sbagli e cerca di liberarsene con la morte. - questo episodio è tratto dalla Bibbia dalla quale Alfieri rimase folgorato durante un viaggio a Roma La forma è quella classica, molto alta, perché richiesta da un argomento di così tanto alto valore etico. Ad esempio: la sintassi è intricata, la lingua è anch’essa una lingua alta, pura, perfetta. Sono presenti molti dialoghi per presentare meglio il conflitto in atto. ➔ mirra Tratta del sentimento incestuoso che prova la giovane Mirra nei confronti del padre, è incentrata sul conflitto interiore della protagonista, tra amore filiale e passione. Infatti Mirra contemporaneamente maledice il fato per averla fatta nascere figlia del padre e anche la madre per gelosia. Tuttavia prova anche uno struggente senso di colpa. Mirra è molto triste e tormentata, nessuno ne conosce il motivo, ma tutti cercano di capirlo. Questi personaggi che sono mossi da una volontà di aiutare Mirra, interrogandola la fanno stare ancora più male, perché la mettono di fronte alla realtà che la fa soffrire. La nutrice ha notato che sta così dal giorno in cui ha scelto lo sposo (che la porterà molto lontano) e, dunque, forse è proprio questa la causa della sua cupezza. Il padre è disposto a non mantenere la parola data, pur di rendere felice la figlia (più lui le dimostra affetto, più lei si innamora. Qui sta parlando come un padre qualsiasi e le chiede di dire tutto, però il problema è se si può sopravvivere alla verità. Tutti vorrebbero una risposta ma un mistero che si nasconde all’interno della natura umana non può avere sempre una spiegazione. Anche il promesso sposo è disposto a rinunciare a lei per il suo bene. La protagonista, tuttavia, crede che solo questo matrimonio potrà guarirla. La regina madre confida al marito che forse tutta questa situazione è causata da Venere, che si è voluta vendicare perché la regina aveva dichiarato la bellezza di Mirra superiore a quella della dea. Il matrimonio viene interrotto dalle parole della sposa che accusa la madre della sua infelicità e che alla fine viene portata nella sua stanza, priva di sensi. In un lungo colloquio tra padre e figlia la verità
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