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Vittorio Alfieri: vita e opere, Appunti di Italiano

La vita di Vittorio Alfieri, e le sue opere. Le opere politiche: "Della Tirannide", "Del principe e delle lettere", "Il misogallo". Le opere tragiche: caratteristiche, evoluzione e "Saul"

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 03/04/2024

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eleonora-salvaro 🇮🇹

8 documenti

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Scarica Vittorio Alfieri: vita e opere e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! VITTORIO ALFIERI VITA  1749: nasce ad Asti da una famiglia nobile, da cui può vivere di rendita e dedicarsi all’otium letterarium quindi di non essere subordinato a nessuno  1 anno morì il padre  1758: fu mandato a nove anni presso la Reale Accademia di Torino (collegio di tradizione militare) dove si ritiene un “asino tra asini trainato da un asino” perché fondata su modelli antiquati  Uscito seguì la consuetudine del grand tour: compì diversi viaggi per l’Italia e l’Europa  Costante dei viaggi: da un punto di vista dello spirito illuministico questi rappresentavano la voglia di conoscere, vedere e scoprire, ma Alfieri era spinto da un’irrequietezza continua che non gli consentiva di fermarsi in alcun luogo, accompagnato quindi da un senso di scontentezza e noia.  Scontentezza: che non ha cause precise ma delineano un animo tormentato interpretato nella vita  I viaggi gli avevano consentito di accumulare esperienze politiche e sociali e comincia a sperimentare l’odio verso l’assolutismo europeo:  Francia: si irrita a causa dell’atteggiamento di Re Sole  Vienna si indigna a vedere Metastasio fare la genuflessione alla sovrana  Si rifiuta di conoscere Caterina II  Torna a Torino dove conduce la vita di un “giovin signore” chiuso nella sua inquietudine anche a causa di un amore con Gabriella Turinetti.  1775: anno della conversione letteraria: l’anno prima aveva abbozzato la tragedia Antonio e Cleopatra. Tornatogli la tragedia in mano un anno dopo scopre le somiglianze tra le due relazioni e decide di proiettare i propri sentimenti nella poesia  Studia i classici italiani preferendoli al francese (Piemonte era la prima lingua) e soggiorna in Toscana 1776-1780  Conosce Louise Stolberg, contessa di Albany, e trova in lei l’amore che insieme alla poesia danno equilibrio alla sua vita  1778: rinuncia al titolo e si spiemontizza per liberarsi dai doveri e i controlli dei nobili. Rinuncia ai suoi beni in favore della sorella in cambio di un aiuto economico  1785-1792: soggiorna a Parigi e assiste alla Rivoluzione che lo induce a comporre un ode Parigi sbastigliato  Torna a Firenze con la Stolberg e muore nel 1803 I rapporti con l’Illuminismo  Ripudia il culto della scienza: il razionalismo scientifico soffoca il sentimentalismo e la passione in cui secondo lui risiede la vera essenza dell’uomo e spegne l’immaginazione da cui nasce la poesia.  Esalta la passionalità, la dismisura, ribellandosi a questo razionalismo  Tensione verso l’infinito: nell’Illuminismo si manifesta il sensismo (che considera ogni contenuto di conoscenza come derivato dall'esperienza sensibile) estremamente razionale, mentre in Alfieri si manifesta una tensione verso l’infinito, un bisogno di assoluto. Accoglie il senso dell’ignoto e del mistero che avvolge le ragioni dell’essere umano  non è un uomo del suo tempo, non si riesce a inquadrare in una posizione perché è contro il cosmopolitismo, l’assolutismo, il giusnaturalismo Il rifiuto del progresso Egli rifiuta lo spirito borghese teso solamente all’utile e all’interesse materiale La trasformazione può avvenire solo grazie alle passioni e all’entusiasmo, i “lumi” non hanno fatto altro che raffreddare gli animi Idee politiche Alfieri si stacca dalla cultura dei lumi e il suo individualismo ed egocentrismo lo portano a scontrarsi con la situazione storica e politica in cui vive producendo una insofferenza verso l’assolutismo. Inoltre fugge dall’ancien regime in cui si stanno per sostituire nuove forze: la borghesia  Mentalità pratica, utilitaristica e razionale: non si può riconoscere in questi programmi politici e tanto meno identificarsi in essi Si trova in contrasto sia con l’assolutismo sia con ciò che è destinato a sostituirlo, la borghesia portandolo ad un estraniamento dal suo tempo. L’odio contro la tirannide è il punto centrale della sua riflessione e non è la critica verso un particolare tipologia di governo, ma al rifiuto del potere in sé. Titanismo e pessimismo Si delinea da questa personalità il titanismo alfieriano, un’ ansia di infinita grandezza e libertà che si scontra con tutto ciò che lo limita o lo ostacola. Titani: giganti figli di Urano e Gea che avevano cercato di ribellarsi a Zeus (tra cui c’è Prometeo che sfidò il divieto degli dei portando agli uomini il fuoco e fu incatenato alle rocce del Caucaso mentre un aquila gli mangiava il fegato).  Per questo il titanismo: è un atteggiamento di ribellione e sfida verso ogni forma di autorità e di potere che grava sugli uomini. È caratterizzato dalla volontà di sfidare questa potenza nonostante abbia già in sé i segni della sconfitta  La sfida risulta per questo più eroica e lo sconfitto ne ricava grandezza e rispetto  Il soggetto è vinto materialmente ma non spiritualmente  Tipico del romanticismo Attenzione! Atteggiamenti titanici cominciano ad annunciarsi con Tasso nella Gerusalemme Liberata come Argante e Solimano che si ribellano per sfidare la potenza di Dio. Anche un tiranno può essere titanico come Satana di John Milton che tenta di ribellarsi a Dio Opere politiche Della tirannide Breve trattato (1777)/saggio in cui inizialmente si occupa di definire la tirannide: ogni forma di monarchia che pome il sovrano al di sopra delle leggi, critica l’ideale settecentesco del dispotismo illuminato e riformatore. Il dispotismo illuminato infatti tenta di mascherare la tirannide dietro gli ideali illuministici.  Analisi delle basi su cui poggia la tirannia: 1. Nobiltà: spada con cui agisce il sovrano 2. Casta militare 3. Casta sacerdotale  Lo strumento di Alfieri: penna: abbandonerebbe volentieri la penna per la spada ma è consapevole che i tempi negano ogni tentativo di azione e quindi l’unico strumento è la letteratura come strumento di ripiego È interiorizzato dentro di lui che si forma dalla sua anima divisa: a causa del senso di colpa scaturito dalla sua volontà di potenza che lo porta a travolgere ogni ostacolo che incontra (persino mettere in pericolo i proprio figli, a scacciare David) Il conflitto si svolge dentro la sua psiche: è una novità il fatto di trovare un conflitto che nasce da uno scontro di forze nel proprio profondo  David e Saul: il rapporto Saul-David rappresenta questa interiorizzazione del conflitto in cui il re non si trova in contrasto con il David reale, ma con un David immaginario, che è stato creato dalle sue stesse ossessioni.  Ambivalenza verso David: il re proietta l’immagine di sé giovane e forte nella grandezza di Saul, e rivede sé stesso. Lo ama in quanto giovane e guerriero ma lo odia perché rappresenta ciò che Saul non potrà mai più essere e ottenere.  Accettazione della morte: di fronte alla sconfitta definitiva Saul si trasforma, di fronte la morte scompaiono le sue debolezze e si manifesta una nuova forza nell’accettare con eroismo il proprio destino. Recupera così l’unica dignità eroica consentita nel pessimismo alfieriano in quanto va incontro a ogni tensione titanica. Saul con la morte riesce a raggiungere quella grandezza che in vita non avrebbe mai potuto sperimentare e trova una sua catarsi (liberazione da esperienze traumatizzanti o da situazioni conflittuali), nonostante sia negativa poiché solo dop aver toccare il fondo prende coscienza del suo destino Mirra Trama: Mirra è la figlia del re di Cipro Ciniro e della regina Cecri e ha scelto di sposare Pereo, figlio di Pirro re dell’Epiro ma è affranta a causa della passione incestuosa per il padre (istillata da Venere per vendetta di un oltraggio ricevuto). I genitori di Mirra promettono in sposa la loro unica figlia al futuro re dell’Epiro, Pereo. Secondo la nutrice, che conosce e accudisce Mirra da quando è nata, i suoi sospiri e il suo silenzio dimostrano proprio che ella non ama l'uomo che è stato scelto per lei. Ciniro e Cecri scongiurano Mirra di rinunciare alle nozze, ma la ragazza insiste, certa che allontanandosi potrà guarire e dimenticare il suo male. Al matrimonio Mirra cade in preda al delirio e Pereo la scioglie dalla promessa e si allontana. Nell'ultimo atto in un lungo colloquio tra padre e figlia la dura ed empia verità viene alla luce. Ciniro comunica alla figlia il suicidio di Pereo e la probabile guerra che dovrà sostenere contro il padre di lui; ma a Ciniro sta a cuore solo la felicità della figlia e le chiede di dire chi ella ama veramente e la accontenterà. Mirra allora rivela che l'oggetto del suo disperato amore è proprio lui, suo padre; mentre quest'uomo inorridito si allontana, Mirra si getta sul suo brando e si trafigge. Mirra muore preannunciando verso la sua nutrice le ultime parole, in cui afferma che sarebbe stato meglio se l'avesse uccisa quando glielo aveva chiesto. Almeno sarebbe stata innocente, ora invece muore empia.  È una tragedia lontana da questioni politiche, tratta di una materia psicologica che al centro non ha più il titano che aspira alla grandezza ma un’umanità più semplice  Il conflitto si inserisce nel profondo della coscienza tra la passione per il padre e la morale che la respinge. Autobiografia: la vita scritta da esso Iniziò a scrivere la vita nel 1790 a Parigi, vi ritornò sopra e la rielaborò Struttura: 1. Parte prima: puerizia, adolescenza, giovinezza, virilità 2. Parte seconda: continuazione della quarta epoca  Scopo: ricostruire la sua vocazione letteraria (simile a Goldoni), vista come il centro della sua esistenza per Alfieri  Insieme a questo matura una personalità eroica che viene attirata da un’ideale di magnanimità sublime MA la tensione eroica è accompagnata da un pessimismo che nasce dalla condizione dell’uomo. L’ansia titanica si scontra con il limite umano Si tratta di uno stile incalzante = prosa ma con un linguaggio essenziale e conciso Le Rime Sonetti scritti lungo tutto l’arco dell’esistenza del poeta Caratteristiche:  Presente il modello petrarchesco: non legato però alle tematiche di Laura, ma all’interesse per l’io lacerato di Petrarca  Tema amoroso: non l’amore soddisfatto ma l’amore lontano e irraggiungibile che porta tormento e felicità  Tematica politica: polemica contro l’età vile e meschina, l’amore per la libertà Per Alfieri l’intellettuale deve: essere un uomo dotato di sentimenti più che di ragione Tacito orror di solitaria selva La lirica si apre con l’immagine di un paesaggio della selva in cui Alfieri si rifugia per rimanere solo, più si addentra più in lui nascono calma e gioia. Non perché disprezza gli uomini ma perché la sua epoca non gli è mai piaciuta, schiacciato dai sovrani solo nel deserto hanno tregua le sue sofferenze. Ultima strofa: tema della tirannide Ricerca della solitudine: tema che risale a “solo e pensoso i più deserti campi” ma mentre in Petrarca la solitudine è ricercata a causa dell’amore e di una esplorazione interiore, ma un animo titanico che si rispecchia in una natura orrida
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