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Vittorio Alfieri: vita, opera, stile, analisi, Appunti di Letteratura Italiana

1. Insoddisfazione, irrequietezza 2. Politicamente 3. Ideologia: diversità rispetto all’Illuminismo 4. Pensiero 5. Opere 6. Trattati: della Tirannide, del principe e delle lettere, misogallo

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 18/09/2021

Adelaide.Colonna
Adelaide.Colonna 🇮🇹

4

(2)

16 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Vittorio Alfieri: vita, opera, stile, analisi e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Vittorio Alfieri È un autore del pre-romanticismo: in lui vedremo delle caratteristiche nuove che lo allontanano dall’illuminismo e lo rendono l’anticipatore del romanticismo. 1. 1749-1803 TOttocento è il secolo del romanticismo. Alfieri appartiene a una famiglia aristocratica, è un nobile piemontese e riceve ottima educazione e può dedicarsi all’attività letteraria senza preoccupazioni per tutta la vita perché ha un patrimonio così abbondante che ha di ch vivere e alla fine rinuncia a tutta l'eredità in cambio di un vitalizio. Compie una pratica del “ Gran Tour “: i giovani aristocratici per studiare e per fare esperienza del mondo si allontanavano da casa e compivano un viaggio in tutta Italia, Europa. Una pratica volta a formare una esperienza personale e culturale. Alfieri visita tutta l’Italia, in Austria, in Prussia, Danimarca, Svezia, Russia e due volte in Uk e Olanda.. lo occupa dal 1767-72 Una volta tornato da questa esperienza meravigliosa non è soddisfatto e si vede il suo primo tratto da preromantico. È mosso sempre da insoddisfazione, scontentezza, irrequietezza : Il suo tour era stato fatto per vincere queste emozioni ma quando tor è insoddisfatto quanto prima. Nell’opera “ vita “ dice che la sua esistenza è tesa alla ricerca di un bisogno, di un fine totalizzante intorno a cui far girare la propria vita. La sua irrequietezza deriva dal senso di vuoto, noia, insoddisfazione perché non riesce a trovare quel fine totalizzante. Viene trovata nel 1775 perché da quel momento Alfieri si dedica al teatro e trova nella poesia e nella tragedia quell'esperienza totalizzante, quel momento “ illuminante “, quello che chiama la sua “ conversione “ e scrive tantissimo sia per il teatro ( tragedie ), sia trattati e poesie. È da questo anno che inizia a formarsi veramente sotto il profilo culturale. Prima leggeva gli illuministi francesi,poi conosce il mondo classico, si forma una cultura umanistica e dice di non voler professare neanche una parola in FRANCESE perché il Piemonte era sotto il controllo francese per alcune questioni Apprezza molto PLUTARCO che scrive “ le vite parallele “, un biografo di età ellenistica e anche questo lo rende un pre-romantico 2. Inizia a concentrarsi sui singoli individui, caratteri, ma non quelli più semplici, quelli più complessi e irrequieti e nelle sue tragedie i protagonisti sono grandi figure della storia e del mito ma sono colti nella loro complessità psicologica, come Saul, Mirra Sotto il profilo politico 3. La sua posizione verso il potere. È contrario a ogni tirannide. Particolarmente avverso a ogni forma di monarchia presente in Europa e segue con interesse la rivoluzione francese e la vede come il momento della libertà ma poi rimane deluso anche da essa perché il governo giacobino è altra forma di tirannide 4. Attenzione che ripone nei luoghi più desolati, isolati, tenebrosi. Petrarca viaggiava tantissimo per placare la sua ansia di conoscenza e in ogni luogo in cui andava si recava in biblioteca per placare la sua voglia, Alfieri viaggia apparentemente per formarsi ma in realtà per dare sfogo alla sua scontentezza e nei suoi viaggi si isola, va nei paesaggi solitari, gli piacciono molto i Boschi della Svezia ti. Gusto per l’oscuro, tipico del romanticismo Ideologia Non è più illuminista perché 1. Rapporto con la scienza Gli illuministi avevano un culto in condizionato per la scienza. Alfieri rifiuta la scienza e ritiene che vada a soffocare una sfrenata passionalità, bruci una fervida immaginazione e per lui l'essenza dell’uomo non è la scoperta scientifica ma il “ forte sentire “, una passionalità senza freno, senza limiti, che sfugge a un controllo razionale, che esalta i moti spontanei e in una citazione dice che chiama Dio “ l’uomo vivissimamente sentente “ = l’uomo che è mosso dalla grande passionalità, che sente. 2. Il rapporto con la religione Parla positivamente della ragione, non ha fede come Dante ma vede nella religione quelle certezza positive che possono soddisfare l’animo umano 3. Il rapporto con il progresso : scientifico ed economico Gli illuministi esaltavano il progresso, Alfieri guarda al progresso scientifico con distacco : a lui non interessa nulla perché ha una visione più pessimistica dell’umanità ed è scettico anche nel progresso economico perché a lui non piace che anche la plebe possa arricchirsi ed ha paura che questo arricchimento vada a rendere grezza l'umanità, a rendere egualitaria. Lui è nobile e non vuole essere uguale alla plebe 4. No cosmopolitismo, sì individualismo Non c’è neanche filantropismo, c’è il culto dell'umanità eroica che disprezza la plebe Caratteristiche del pensiero di Alfieri 1. Il suo isolamento: a cui si accompagna un individualismo esasperato :alfieri non si riconosce in nessuna entità politica e sociale dei suoi tempi= sotto il profilo politico Alfieri è in aperto disappunto con ogni forma di tirannide, con ogni forma di monarchia, sia con una monarchia autoritaria, assolutistica,che era quella in Piemonte, che lui subisce, sia è in dissenso con una monarchia-dispotismo illuminato, anzi, nel trattato “ della tirannide “ dice che bisogna stare lontani da un dispotismo illuminato perché è peggiore del’ assolutismo . Sostiene che le tirannidi illuminate, moderate, sono delle finzioni. Quel potere è ancora più brutale perché FINGE di assecondare le richieste del popolo e non mette a repentaglio i suoi interessi, privilegi. D'altro lato non si identifica nella rivoluzione francese, nella borghesia che aveva guidato la rivoluzione perché ritiene che la borghesia, una volta abbattuta la monarchia, abbia imposto una tira de : peggiore perché è la tirannide del popolo, della plebe, di un gregge vile e meschino. Sotto il profilo sociale il suo isolamento si ravvisa nel non condividere le posizioni della sua classe, con la nobiltà, in particolare con quella Sabauda ( protettorato del regno di Francia ). È individualista perché ritiene che la nobiltà è asservita al potere monarchico, è un docile strumento nelle mani del re, incapace di guidare un cambiamento perché teme di perdere i suoi privilegi. Alfieri non si identifica con niente, è un uomo che non ha certezza nè politiche ne sociali. Figura dell’intellettuale misurato, che non sa a che modello rivolgersi : tipico elemento romantico = si autocondanna all'esilio perché non si identifica con nessuna politica. Individualismo e isolamento sfociano in 3 concetti principali, che caratterizzano la sua vita 2. Ansia di libertà : cos'è la libertà per Alfieri? Non si identifica con nulla, per Alfieri è un concetto astratto, indeterminato, che non propone una soluzione, non porta a nulla di costruttivo. Per lui la libertà è l’espressione del suo individualismo esasperato e coincide con la libera manifestazione della propria sfrenata passionalità. Il “ liberuomo “ è colui che non si sottomette a nessuna forma di tirannide, che afferma al di sopra di tutto e contro tutto la propria passionalità e se questa passionalità viene intaccata o non si riesce ad esprimere, il liber'uomo può uccidersi : ricorrere al suicidio che è il risultato della libertà, una affermazione di grandezza contro la meschinità e la mediocrità della vita ( stoico ) 3. Il titanismo : un’ansia di infinita grandezza, di libertà che si deve imporre su tutto ciò che osatola l’essenza dell’uomo, la passionalità umana. Propone l’idea di un IO gigantesco, altero,
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