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Vygotskij Appunti lezione ed integrazione libro "Teorie dello sviluppo psicologico" Miller, Appunti di Psicologia Dello Sviluppo E Dell'educazione

La scuola storico/socio-culturale, biografia Vygotskij, orientamento generale della teoria, linguaggio e pensiero, la zona di sviluppo prossimale (ZPD), metodologia, meccanismi di sviluppo, punti di forza e punti deboli della teoria. Psicologia dello sviluppo e dell'educazione con Aurora Vecchini anno 2024. Esame sostenuto a giugno con votazione di 29/30.

Tipologia: Appunti

2023/2024

Caricato il 02/07/2024

G.a.i.a.T.
G.a.i.a.T. 🇮🇹

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Scarica Vygotskij Appunti lezione ed integrazione libro "Teorie dello sviluppo psicologico" Miller e più Appunti in PDF di Psicologia Dello Sviluppo E Dell'educazione solo su Docsity! la scuola storico-culturale Una delle più grandi scuola inerenti allo sviluppo del soggetto: sviluppo del linguaggio, psicomotorio.. fondata da Vygotskij. La psiche non è un entità ideale, ma un prodotto dell’evoluzione animale, divenuto funzionalmente sempre più complesso sotto l’influenza dei fattori storici, sociali e culturali le quali influenzano le capacità cognitive e motorie del soggetto in tutto il ciclo di vita, non parla prettamente del bambino ma anche dell’adulto (aspetto innovativo). Tale prospettiva privilegia la dimensione storico culturale nello studio della psiche umana. La storia dell'individuo dipende dal contesto culturale storico nel quale vive e l’apprendimento umano si basa “struttura innata sociale specifica” ed è un processo attraverso il quale i bambini si inseriscono gradualmente nel contesto che li circonda. lev semenovic vygotskij (1896-1934) Egli nacque in Russia nel 1896, lo stesso anno di Piaget, da una famiglia ebrea benestante. Si laureò in legge presso l'Università di Mosca ma per qualche anno insegnò psicologia in una piccola città della Russia. Qui entrò in contatto con bambini che presentavano deficit congeniti quali cecità, sordità e ritardo mentale e nel tentativo di aiutarli a realizzare le proprie potenzialità, nel 1924 iniziò delle ricerche sui processi cognitivi (istituto di Difettologia). Nel 1930 egli pubblica “Studi sulla storia del comportamento” (scritto con Lurija) dove esamina le funzioni psichiche dei primati, del bambino e dell’uomo adulto. Affronta il rapporto tra il comportamento degli animali e quello dell’uomo e lo sviluppo delle funzioni psichiche dal bambino all’uomo. Il lavoro di Vygotskij e i suoi colleghi evidenza lo stretto legame tra i sistemi economico/politico e la psicologia. Questi autori aspiravano a modificare la mentalità feudale dei cittadini, alimentata dai sentimenti di disperazione e alienazione, trasformandola in una mentalità socialista, basata sull'impegno, la condivisione e la cooperazione. Secondo la nuova concezione sovietica, ogni persona era responsabile del progresso dell'intera società. Debellare l'analfabetismo costituiva uno degli obiettivi principali. La sua è anche una prospettiva evolutiva: dà ragione a Pavlov, i riflessi condizionati possono essere comuni nell’uomo e nell’animale MA nell’animale costituiscono l’unità fondamentale del comportamento per la sopravvivenza mentre nell’uomo costituiscono i processi più elementari (il bambino vuole essere nutrito, supportato e difeso da chi gli sta intorno). Tra gli animali e l’uomo vi è una specie di salto nella modalità di interazione con l’ambiente. L’uomo possiede il linguaggio con il quale interagisce con l’ambiente sociale ma soprattuto è lo stimolo-mezzo per eccellenza perché va a creare il pensiero (inizialmente si pensava che prima si sviluppasse il pensiero e da esso il linguaggio). Nel 1931 pubblica “Storia dello sviluppo delle funzioni psichiche superiori”. Secondo lui la mente umana è programmata per funzionare in stretta relazione al contesto storico culturale in cui il bambino cresce e l'adulto agisce. Vygotskij estese alla psicologia le idee di Marx ed Engels sull'economia e la politica e applicò anche allo sviluppo umano l'idea che gli uomini trasformino se stessi, oltre che la natura, attraverso il lavoro e l'uso di strumenti. La mano crea dunque la mente. Applicando questo concetto alla psicologia evolutiva, sostiene che il pensiero del bambino è plasmato dalle interazioni con gli altri nei vari contesti sociali e dagli “strumenti psicologici” usati in queste interazioni. In analogia con il mondo del lavoro, e l'azione del bambino a creare il pensiero. Poi adottava il principio marxista della natura dialettica del cambiamento, per lui questo processo costituisce lo sviluppo. Il pensiero umano, come gli altri fenomeni, può essere compreso soltanto esaminandone la storia. Scrisse anche tesi di pedagogia = studio interdisciplinare del bambino con contributi della biologia, pediatria, psicologia, pedagogia. (Prima nessuno collaborava tra discipline). Dopo che probabilmente è venuto a contatto conte teorie freudiane, approfondisce il ruolo delle emozioni: possono essere espresse tramite la creatività che è una particolare forma di comunicazione. Nei primi anni ’30, Vygotskij fu una delle vittime dell'intransigenza staliniana. Accusato di essere uno “psicologo borghese”, cominciò ad essere guardato con sospetto a causa dei suoi frequenti riferimenti a psicologi occidentale come Piaget. La pedagogia viene censurata perchè era troppo innovativa e scomoda, preferivano Pavlov. Lui stesso venne censurato e il suo nome venne incluso nella lista nera. D’altro canto i paesi d’Europa e i paesi anglosassoni lo ritenevano troppo comunista. Viene inoltre criticato per aver suggerito che gli abitanti analfabeti delle regioni più remote e non industrializzate della Russia, non disponessero delle condizioni per sviluppare le loro potenzialità intellettuali quanto le persone che vivevano in zone più modernizzate del paese. Nel 1934 scrive la sua opera più grandiosa “Pensiero e linguaggio” (uscito in Russia pochi mesi dopo la sua morte ma viene messo al bando). Nel 1962 viene pubblicato in Inghilterra una traduzione di “Pensiero e linguaggio”. La teoria di Vygotskij ha incontrato in Occidente un crescente interesse solo dopo gli anni ’60 e ha visto un’esplosione di ricerche e di studi negli anni ’80. ★Senso = è il significato che la parola ha per il parlante, in significato che è noto solo a lui. Nel linguaggio interno il senso prevale sul significato mentre nel linguaggio esterno domina il significato che ciò è indispensabile affinché abbia luogo una conversazione. La psiche non è altro che il riflesso delle condizioni materiali, le quali possono essere modificate e trasformate in prospettiva di un fine concreto. Vygotskij accetta l'ipotesi che la struttura base dei processi psichici sia la sequenza stimolo-reazione, ma in merito ai processi psichici superiori inserisce un nuovo elemento: lo stimolo- mezzo. Ordine dei riflessi nell’uomo: - Istinti innati (accetta la formula S-R) = stimolo risposta - Riflessi acquisiti o condizionati (accetta la formula S-R) - Processi psichici superiori ➞ l’uomo è capace di creare di sua iniziativa uno stimolo di cui si avvale, chiamato stimolo-mezzo. Il linguaggio verbale (stimolo-mezzo per eccellenza) è basato su capacità genetiche della mente umana, sviluppatesi grazie all’acquisizione della lingua che proviene dall’ambiente familiare, sociale e culturale in cui il soggetto cresce. (Es. raccontare all’amica una cosa che abbiamo vissuto ci stimola a pensare, a prendere coscienza, consapevolezza che magari non avevo nemmeno notato finché non l’ho detto ad alta voce). Il comportamento umano, è quasi esclusivamente guidato da stimoli-mezzo che sono: - strumenti esterni = es. Se una persona deve ricordarsi di svolgere una mansione, può fare un nodo al fazzoletto, il nodo è uno stimolo mezzo che media il rapporto tra il dover compiere una mansione e l’azione-risposta. - strumenti interni = acquisiti dall’ambiente sociale e interiorizzati denominati segni. Nella sua opera più importante (pensiero e linguaggio), Vygotskij parla del rapporto tra pensiero e linguaggio, della relazione tra linguaggio esterno e interno, della distinzione tra senso e significato e del fatto che il pensiero non nasce da un altro pensiero ma dalla sfera motivazionale della nostra coscienza. “Il pensiero nasce non da un altro pensiero, ma dalla sfera motivazionale della nostra coscienza, che abbraccia i nostri impulsi e le nostre motivazioni, i nostri affetti e le nostre emozioni. Dietro al pensiero vi è una tendenza affettiva e volitiva.” = le emozioni a volte indubbiamente influenzano i nostri pensieri. “Una comprensione reale e completa del pensiero altrui è possibile soltanto quando scopriamo il suo retroscena reale, affettivo-volitivo” negli ultimi anni, l’interesse per la teoria delle emozioni rifletteva l’esigenza di esplorare la dimensione affettiva del mondo psichico cui Vygotskij avrebbe accennato nelle ultime pagine della sua opera. La zona di sviluppo prossimale Per Vygotskij lo sviluppo cognitivo ha luogo come risultato delle interazioni del bambino con altre persone più competenti che trasmettono gli strumenti culturali necessari per l'attività intellettuale. Perciò lo sviluppo cognitivo è un'impresa cooperativa tra adulto e bambino e il bambino è una sorta di apprendista che si sviluppa seguendo la guida dell'adulto. La zona di sviluppo prossimale (ZPD) è la differenza tra il livello di sviluppo effettivo di un individuo (quando risolve un compito da solo) e il suo livello di sviluppo potenziale (quando risolve un compito seguendo le indicazioni e suggerimenti di un altro soggetto più competente). Il soggetto più competente, che si colloca ad un livello di sviluppo superiore, può essere un adulto, un genitore, un insegnante, ma anche un coetaneo che promuove la trasformazione delle potenzialità in capacità effettivamente esibite grazie all'impiego di strumenti culturali come il linguaggio, la lettura, la scrittura. Un bravo insegnante è colui che presenta gli stimoli mezzo (lettura, scrittura) che aiutano il bambino a comprendere e ad apprendere che nel bambino da solo produrrebbe in una fase successiva del suo sviluppo. Nell'elaborazione di questo concetto, Vygotskij non trascura il ruolo della maturazione biologica, da cui dipendono il livello di apprendimento e di prestazione cognitiva autonoma, ma mette in primo piano la mediazione culturale e il ruolo educativo dell’adulto. Quindi, il limite più basso della ZPD e quello raggiunto dal bambino che lavora da solo, mentre il limite più alto è quello della responsabilità aggiunta che il bambino può raggiungere con l'assistenza di una guida abile. La ZPD fotografa le capacità cognitive del bambino ancora nel processo di maturazione e quelle che possono essere raggiunte solo in presenza di una persona più esperta, Vygotskij chiama queste capacità i “fiori” dello sviluppo per distinguerli dai “frutti" che il bambino può invece raggiungere autonomamente. Il concetto di zona di sviluppo prossimale è stato applicato primariamente all'apprendimento scolastico. Vygotskij critica i test d’intelligenza (misurazione cognitiva) perchè non riescono a misurare le potenzialità del bambino (sviluppo prossimo), il test dice dove è arrivato ad ora il bambino ma non dove potrà arrivare in futuro. La ZSP è caratteristica di tutti gli uomini e attraversa tutte le età. Dal concetto di ZPD deriva il riferimento alla sensibilità dell'adulto rispetto all'abilità del bambino e al concetto di Scaffolding (termine proprio di Bruner) ossia modulazione del livello di supporto. Nel caso dell'interazione adulto-bambino, la maggiore competenza dell'adulto viene messa disposizione del bambino sia per favorire l'apprendimento di nuove abilità, sia per consolidare quelle già apprese. Il tipo e il grado di supporto dipendono dal compito e dal bambino. L’aiuto dato è flessibile: quando lo studente sta imparando un nuovo compito, la persona più esperta può utilizzare delle istruzioni dirette, all'aumentare delle competenze dello studente, invece la guida data è minore. Il dialogo è uno strumento importante di Scaffolding perché i bambini dispongono di concetti spontanei e disorganizzati ma, in un dialogo questi concetti entrando in contatto con i concetti più razionali, logici e sistematici delle loro guide. Il risultato è che le concezioni dei bambini diventano più sistematiche, logiche e razionali. Metodologia Secondo Vygotskij, i metodi devono catturare la natura dinamica dello sviluppo dell'interazione sociale. Privilegia dunque una valutazione dinamica dei livelli di sviluppo potenziale dei bambini, piuttosto che un esame statico dei livelli reali. A suo parere, ciò che i bambini possono fare con l'assistenza degli altri riflette meglio le loro capacità intellettuali, rispetto ciò che sanno fare da soli. Un bambino è ciò che può essere. Per gli studi sulla zona di sviluppo prossimale utilizza il metodo microgenetico: studiando il processo di soluzione dei problemi, il ricercatore cerca di catturare il momento evolutivo. Per esempio, Vygotskij predispone ostacoli che interrompono le procedure abituali di soluzione dei problemi e poi osserva i tentativi del bambino di affrontare questo cambiamento. La ricerca storico-culturale contemporanea spesso usa il metodo dell'osservazione per studiare diadi o gruppi sociali più estesi in contesti quotidiani piuttosto che il singolo bambino. I bambini piccoli spesso rivelano una maggiore cognizione sociale in contesti familiari rispetto a quando sono valutati individualmente il laboratorio perché a casa, usano efficacemente la loro intelligenza sociale in ambiti che li coinvolgono emotivamente dato che sono collegati ai loro diritti, bisogni ed interessi. Considerano anche confronti transculturali riguardo ad esempio la scolarizzazione, l’urbanizzazione o la globalizzazione. Tuttavia, poiché la definizione di intelligenza differisce da una cultura all’altra, anche la selezione dei compiti per valutare una particolare abilità dovrebbe mutare di conseguenza. Meccanismi di sviluppo Vygotskij si concentra sul cambiamento e sui suoi meccanismi, piuttosto che sul risultato (la prestazione del bambino). Lo sviluppo segue un processo dialettico di tesi (un’idea o fenomeno), antitesi (un’idea o fenomeno opposto) e sintesi (soluzione), che produce un concetto di livello più elevato o un funzionamento più avanzato. Un esempio è rappresentato dalla contrapposizione tra concetti intuitivi e scientifici, lo scontro tra questi elementi ne determina la trasformazione. Il conflitto
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