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William James - Le varie forme dell'esperienza religiosa, Sintesi del corso di Filosofia

Uno studio sulla natura umana

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018

Caricato il 18/06/2018

aryanna88
aryanna88 🇮🇹

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Scarica William James - Le varie forme dell'esperienza religiosa e più Sintesi del corso in PDF di Filosofia solo su Docsity! LE VARIE FORME DELL’ESPERIENZA RELIGIOSA William James fu un filosofo e psicologo americano, nato a metà dell’800 e morto nel 1910. Egli dopo essersi laureato in medicina prosegue gli studi da autodidatta indirizzandosi verso la psicologia. Più tardi inizierà la sua carriera da accademico all’Università di Harward che terminerà pochi anni prima del suo decesso. Dei suoi lavori abbiamo preso in esame la sua opera “ Le varie forme dell’esperienza religiosa”. Egli in effetti indaga in maniera del tutto innovativa per quei tempi l’esperienza spirituale da un punto di vista prettamente psicologico. Lo scopo fu quello di esplorare questo impulso alla spiritualità che certamente rimane una costante fondamentale dell’essere umano, e James voleva capire quali fossero i vantaggi pratici che derivavano dalla spiritualità presupponendo che dovessero per forza esserci dei benefici altrimenti perché praticarla. Quindi il nodo centrale per William James erano gli effetti positivi o meno di tale esperienza religiosa. Si può affermare senza ombra di dubbio che questa opera presa in esame rappresenta il momento decisivo dello sviluppo intellettuale di James e funge da cerniera tra le prime ricerche di tipo psicologico e il suo successivo impegno di filosofo del pragmatismo. Fondatore di questo tipo di filosofia fu Charles Pierce il quale si ispirò a Kant e riprese la sua distinzione tra pragmatico e pratico. Mentre il pragmatismo di Pierce è logico-linguistico e si sofferma sulle teorie del significato quello di James è definito come volontaristico, individualistico e pluralistico. Per volontarismo si intende la preminenza della volontà nei confronti dell’intelletto; Individualismo in quanto l’esperienza religiosa è del singolo; Pluralismo poiché James non ha certezze assolute ed è quindi aperto ad una pluralità di opzioni. L’approccio fenomenologico di James sta a considerare la religione come funzione biologica dell’umanità, in quanto tutti i comportamenti umani influenzati dalla costituzione biologica della persona. Giovanni Filoramo autore dell’introduzione di questo libro osserva lo stile e la personalità di William James e ne sottolinea l’elemento sacrificale in quanto offre un lavoro intellettuale arricchito dalle proprie emozioni e sentimenti; egli mette a nudo le sue esperienze, la sua stessa depressione e il modo in cui l’ha superata. 1 – RELIGIONE E NEUROLOGIA C’è da dire che il testo è pieno di esempi volutamente concreti scelti tra le espressioni più esagerate ed estreme del temperamento religioso nella convinzione che un’ampia conoscenza dei particolari ci renda più sapienti rispetto al solo possesso di formule astratte. Nella prima lezione James dichiara di voler trattare i fenomeni del sentimento religioso dal punto di vista esistenziale, biologicamente e psicologicamente, come semplici fatti di storia individuale e spiega inoltre di volersi limitare alle esperienze originali. Queste particolari esperienze religiose sono proprie di quegli individui che possono essere considerati “geni” nella sfera religiosa. James li descrive come persone che hanno manifestato spesso sintomi di instabilità nervosa e con peculiarità che ordinariamente sono considerate patologiche. Ora secondo gli assunti di James la religione è intesa come benessere psicofisico ed è condizionata da aspetti biologici. Egli dice che la psicologia moderna accetta che la dipendenza tra stati mentali e condizioni fisiche sia completa; quindi secondo tale postulato ogni stato mentale ha per sua condizione qualche processo organico ma a questo proposito va messo in evidenza che anche le teorie scientifiche dipendono da condizioni organiche non meno che le emozioni religiose. James continua il suo discorso facendo una valutazione della bontà, ritenendo che se aderiamo ad una dottrina siamo indotti dal piacere o dalla convinzione che questo produca buoni frutti per la vita (criterio utilitaristico). Ci si interroga poi su una sorta di rinascita della persona che dapprima nasce biologicamente e la seconda volta spiritualmente, considerando la religione proprio come un ausilio per superare delle crisi profonde. Senza però la ferma convinzione l’uomo è inattivo, passivo verso il mondo in cui vive. ipotetico di questi assunti poiché non si sa a lungo andare quale tipo di religione sarà più produttivo. 5- LA RELIGIONE DELLA DISPOSIZIONE SPIRITUALE SANA (DEL PERFETTO EQUILIBRIO MENTALE) In questa lezione James si dedica a descrivere il movimento della “cura psichica”. Pone la domanda “qual è la preoccupazione principale della vita dell’uomo?”. E risponde che è la felicità. In particolare nella vita religiosa felicità ed infelicità sono i due poli di maggiore interesse. James sottolinea che visto il rapporto tra religione e felicità non ci si può meravigliare se molti arrivano a considerare la felicità che procura una credenza religiosa come una prova vera e propria della sua veridicità. Passa poi a prendere in esame i modi più semplici della felicità religiosa e in particolare afferma che in alcune persone l’ottimismo può diventare semi-patologico. Esempio è quello di Walt Withman, con il suo ottimismo ai limiti della follia. (vedi chi era Withman) Se dunque la disposizione sana di spirito, ossia l’equilibrio mentale è la tendenza che considera buone tutte le cose si deve distinguere tra un modo involontario e uno volontario. Involontario quanto l’equilibrio mentale corrisponde al sentirsi felici per le cose in maniera immediata. Volontario o sistemico quando si considera il bene come aspetto essenziale e si esclude deliberatamente il male, ignorandolo totalmente, e proprio questo atteggiamento sistemico si può tradurre in una politica religiosa. Una corrente importante secondo James è quella del Movimento per la rigenerazione mentale che comporta uno schema di vita volutamente ottimistico; il pessimismo infatti porta alla debolezza mentre l’ottimismo al potere. La chiusura, la paura come tutti i modi di pensiero egoistici portano alla distruzione. James si concentra poi sui metodi di cura mentale che si basano sulla suggestione, che deve pervenire alla persona come una rivelazione. Dunque si parla di una religione in cui il bene di questa vita terrena è considerato essenziale e si configura come atteggiamento che ogni essere umano deve adottare rifiutando gli aspetto più negativi e tristi. 6/7- L’ANIMA AMMALATA Nella sesta e settima lezione James si sofferma a parlare di chi si trova in una condizione di malattia e di chi lamentandosi della malattia crea uno stato d’animo altrettanto malsano. E James afferma che a seconda del modo in cui si agisce e reagisce al male si ha bisogno di un tipo differente di religione. Il male è senz’altro parte della vita, della realtà e come conseguenza ad esso vi sono anche atteggiamenti negativi. James ci parla di depressione e in particolare di diversi tipi di depressione; vi è quella contraddistinta da mancanza passiva di gioia, stanchezza, abbandono, rassegnazione che il professor Ribot chiama anedonia. Vi è poi una forma peggiore che prevede un’angoscia positiva una sorta di nevralgia psichica. Senz’altro ci sono diversi altri tipi di depressione ma il punto focale è il fenomeno di perdita di interesse per la vita ordinaria. L’equilibrio mentale labile appartiene alla persona che si rifiuta di riconoscere il male come parte genuina della realtà per questo James conclude dicendo che saranno più complete quelle religioni in cui meglio si sviluppano elementi pessimistici come Buddismo e Cristianesimo che sono delle vere e proprie religioni di liberazione. L’uomo deve morire ad una vita irreale per poter rinascere alla vita reale. 8- L’IO DISGREGATO E IL PROCESSO DELLA SUA UNIFICAZIONE In questa lezione si arriva ad argomentare come i mentalmente equilibrati non abbiano bisogno di rinascere una seconda volta. Vi sono persone che nascendo portano con sé una costituzione interiore armonica ed equilibrata e ci sono altre persone che sono invece costituite in modo opposto e sono divise tra mille impulsi variando tra una eterogeneità più innocua ad esempi di veri psicopatici. James spiega che in tutti l’evoluzione normale del carattere consiste nel raddrizzare e nell’unificare l’Io interiore. Questo processo di unificazione può svolgersi gradualmente oppure prodursi di colpo, e trovare una religione non è che uno tra i tanti modi di raggiungere questa unità. 9- CONVERSIONE Nella nona lezione James descrive il fenomeno della conversione, che traduce in un momento di rigenerazione, di grazia un momento in cui la coscienza si unifica in conseguenza dell’essersi legato a realtà religiose più salde. La conversione indica quindi un passaggio da uno stato di vita ad un altro, dall’infelicità alla completezza. Nel processo di conversione ci sono due forme di avvenimenti mentali, una cosciente e volontaria e l’altra incosciente e involontaria. E ci sono molti esempi delle due vie nella storia della conversione, esempi che ci vengono presentati in maniera distinta in due tipi, il tipo volitivo (processo volontario) e il tipo per abbandono di sé (processo involontario). Nel tipo volitivo vi è una modificazione di tipo graduale delle abitudini morali e spirituali; si parla invece di tipo per abbandono di sé quando l’io rinuncia a fare sforzi per cambiare (apatia, privazione di passioni, abbandono) e le forze subliminali emergono per modificare il nostro stato. In entrambi i casi la forza che porta a compimento la conversione proviene dall’esterno della coscienza. 10- LA CONVERSIONE (CONCLUSIONE) Nella decima lezione James esporrà quei casi più impressionanti di conversione istantanea e improvvisa. (caso più eminente S. Paolo) Coloro che hanno personalmente vissuto avvenimenti di questo genere portano in sé il sentimento che si tratti piuttosto di un miracolo anziché un processo naturale. In questa lezione James passa poi a delle osservazioni psicologiche ossia la scoperta dell’esistenza di una coscienza esteriore o subliminale come la chiama Myers. Lo stesso ha dato il nome di automatismo sensorio o motorio, emozionale o intellettuale a questa intera categoria di effetti dovuti alla irruzione nella coscienza di energie provenienti dalle parti subliminali della mente. Nel caso quindi di quei soggetti in cui vi è una conversione immediata è giusto ritenere che si tratti di persone che possiedono una più ampia regione di lavoro mentale subcosciente. 19 ALTRE CARATTERISTICHE/ 20 CONCLUSIONI James tenta di completate la descrizione dell’esperienza religiosa. Afferma che in moltissimi libri religiosi tre cose vengono citate come elementi essenziali ossia il Sacrificio, la Confessione e la Preghiera. In particolare la genuinità della religione si scopre essere legata in modo indissolubile alla questione della coscienza della preghiera. Per mezzo della preghiera avvengono cose che non si potrebbero compiere in alcun altro modo. James ci parla anche di coscienza, ci dive che ciò che chiamiamo mente è strettamente correlato a certi aspetti del comportamento del cervello e fra questi aspetti quello più misterioso è appunto la coscienza. James dice anche che ogni pensiero appartiene ad una coscienza personale, che il pensiero è in continuo movimento e quindi il nostro stato mantale varia continuamente e di conseguenza non si può studiare sperimentalmente. La coscienza coinvolge sia l’attenzione sia la memoria a breve termine, la coscienza non è un oggetto ma è un processo. LA MODERNITA’ DELLA RELIGIONE CHARLES TAYLOR La modernità della religione di Taylor si confronta con il tema della secolarizzazione e con il problema della religione oggi partendo dalla lettura de “Le varie forme dell’esperienza religiosa” di William James. Taylor scrive che l’analisi del fenomeno religioso in James inizia con la distinzione tra esperienza religiosa vissuta (individuale) e vita religiosa che sarebbe derivativa perché gestita da una comunità o chiesa. Il ruolo delle chiese sarebbe quindi secondario rispetto all’ispirazione religiosa originaria ossia al rapporto individuale tra uomo e Dio. Questa visione di James è secondo Taylor criticabile ma allo stesso tempo collocabile nell’ottica della modernità. L’insistenza sull’individuo è il risultato di un percorso che parte dall’alto Medioevo e passando per la Riforma e Controriforma tende a sostituire l’impegno e devozione personale ai rituali collettivi. L’impegno interiore è comune a tutta la religione Cristiana sia quelle correnti che mettevano in primo piano l’aspetto devozionale sia a quei filoni come il Giansenismo che tendevano ad un rispetto rigoroso della tradizione. James si schiera con la prima delle due ovvero quella che mette in primo piano le emozioni piuttosto che la dottrina; e se è vero che l’intero lavoro di James offre spunti interessanti Taylor vuole cercare di capirne i limiti. James perde infatti di vista la dimensione comunitaria della religione che senz’altro è uno dei pilastri strutturanti della società. In sostanza James si muove all’interno di una tradizione concettuale protestante per cui una delle cose che gli riescono difficili da capire è il cattolicesimo e fa fatica ad andare oltre un certo individualismo. Ovviamente le chiese sono necessarie lui stesso lo afferma altrimenti come potrebbe essere tramandato l’insieme d’istruzioni riguardanti una certa esperienza religiosa? L’elemento mancante è il modo in cui la relazione tra il credente e Dio possano essere mediati dalla vita ecclesiastica istituzionale. In altre parole non c’è spazio nella sua visione per un legame collettivo stabilito attraverso uno stile di vita comune. Taylor prosegue nell’analisi dell’opera di James affrontando quello che definisce il nucleo fondamentale della sua opera ovvero la condizione del nato due volte. Il nato una volta è colui che sano di mente è convinto che al mondo tutto vada bene e che Dio sia al suo fianco, mentre il nato due volte è colui che malato non può fare a meno di rendersi conto delle miserie che lo circondano. James si schiera nell’ambito di questa opposizione con i malati quindi tra coloro che vedono l’abisso in cui ci troviamo e solo superando queste esperienze si può essere nati due volte e incarnare quindi l’esperienza più profonda e autenticamente religiosa.
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