Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

William Wycherley The Country Wife - Masolino D'Amico, Appunti di Letteratura Inglese

Riassunto dell'estratto del prof. D'Amico su Wycherley, il teatro della restaurazione e "La sposa di Campagna"

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 19/07/2021

Chiara2007.
Chiara2007. 🇮🇹

4.3

(15)

33 documenti

1 / 4

Toggle sidebar

Anteprima parziale del testo

Scarica William Wycherley The Country Wife - Masolino D'Amico e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! 1. WILLIAM WYCHERLEY: LA VITA 1641 - Il padre amministratore del marchese di Winchester Venne mandato in Francia, a Corte, a 15 anni (dopo aver ricevuto un'educazione privata) Si convertì al cattolicesimo e fece parte della cerchia di madame de Montausier, moglie dell’uomo da cui Molière trasse ispirazione per il personaggio del Misanthrope. Nel 1659 torna in Inghilterra dove si converte nuovamente alla fede protestante e si iscrive prima all’Inner Temple, una delle quattro scuole di legge, e poi a Oxford. Successivamente si reca in Irlanda. Nel 1664 si pensa che fosse in Spagna dove sarebbe entrato in contatto con le commedie di Calderòn, influenzando i suoi primi due lavori teatrali. Nel 1669 è a Londra, dove fa parte della schiera dei wits-begli spiriti, cioè quella cerchia di intellettuali di corte che determinavano cosa fosse o meno di buon gusto. Nel 1672 esordisce a teatro con Love in a Wood ed entra a far parte del seguito del duca di Buckingham. Degli inizi del 1672 è The Gentleman Dancing-Master. Per un breve periodo fu militare, rinunciandovi subito pur rimanendo legato al duca tanto da dedicargli dei versi difensivi quando fu imprigionato. Quelli furono gli anni in cui produsse i suoi due ultimi lavori: The Country Wife (1675) e The Plain-Dealer (1676). Dopo una febbre violentissima e la proposta del Re Carlo di diventare tutore del duca di Richmond, uno dei suoi bastardi, Wycherley sposò nel 1679 la vedova del conte di Drogheda. Egli fu allontanato dalla corte e lei perse l’eredità del marito defunto e impazziì, prima di morire nel 1685 e lasciare Wycherley in disastri legali che lo portarono in carcere. Ne uscì grazie all’intercessione del conte di Mulgrave, amico del nuovo sovrano Giacomo II, che promosse la rappresentazione di The Plain-Dealer. Il re Giacomo fu però detronizzato in concomitanza con la morte del padre di Wycherley, che rimase quindi in ristrettezze. Per questo ricominciò a scrivere, producendo Miscellany Poems (1704) che non ebbe fortuna. Fu grazie ad Alexander Pope, scrittore emergente, che riuscì a farlo reinserire nella cerchia di intellettuali alla Wills Coffee-House. Nel 1728 Lewis Theobald pubblica le opere postume di Wycherley, ma Pope pubblica un finto secondo volume di Posthumous Works contestandogli numerosi errori. L'autore morì il 31 dicembre 1715, undici giorni dopo le sue seconde nozze con un’ereditiera, amante di suo cugino. Fu sepolto a St Paul nel Covent Garden. 2. IL TEATRO DELLA RESTAURAZIONE Wycherley tentò di anticipare le date dei suoi esordi nel teatro, allo scopo di togliere a Sir George Etherege (nel frattempo morto), il merito di aver scritto con Love in a Tub (1664) la prima delle Comedies of Manners. Le Comedies of Manners costituiscono il genere più brillante della teatro della Restaurazione. A partire dal 1642 il teatro non rappresentava più un passatempo universale frequentato da tutte le classi sociali, in quanto dopo gli attacchi dei puritani non si facevano più spettacoli teatrali a seguito del divieto imposto dai puritani - che avevano vinto la Guerra Civile -che avevano definito le commedie come cattivi esempi da seguire, queste cominciarono a perdere gran parte del pubblico popolare e a rifugiarsi nelle sale di Corte già a partire dai primi anni 1620. Le stesse playhouse iniziarono a cadere in disuso e nel periodo successivo addirittura abbattute. Il teatro della Restaurazione quindi era stato rifondato da zero per volere di Carlo II, dopo il suo ritorno In Inghilterra nel 1660. Carlo II, abituato ad apprezzare il teatro durante il soggiorno alla Corte di Luigi XIV, incarica Killigrew e Davenant di formare due compagnie che nell'attesa di costruire sale adeguate utilizzarono vecchie palestre (che venivano utilizzate per il gioco della pallacorda). Le principali differenze del teatro della Restaurazione col Teatro elisabettiano: 1. Impiego di attrici (prima era vietato) 2. Luogo: il teatro elisabettiano aveva luogo su una piattaforma circondata dal pubblico per tre lati e contro un muro di fondo nel quale erano le porte di ingresso, e che non veniva mai coperto da scene dipinte, l'ambientazione venendo affidata a cenni nel dialogo e all'impiego molto dinamico di qualche attrezzo introdotto a vista. Non c'era sipario e si recitava di giorno, oppure in saloni a illuminazione fissa, senza possibilità di produrre il buio. Il teatro della restaurazione prendeva luogo in sale di dimensioni molto ridotte rispetto alle playhouse essendo ormai il pubblico limitato all'élite dei cortigiani e dei funzionari pubblici. Gli spettatori ora sedevano su delle panche in platea, su divanetti nei palchi e nelle gallerie. Adesso viene utilizzato il sipario che escludeva inizialmente la visione della scenografia (ma il sipario è molto diverso da quello del teatro dell’800 che ha funzione di quarta parete). Persistevano ancora le difficoltà di illuminazione (che ancora era affidata al grande lampadario appeso in mezzo alla sala e i cui ceri sciupavano i vestiti degli spettatori sottostanti) e per questo l’azione si svolgeva ancora in un punto molto vicino al pubblico, ossia nella zona del proscenio che restava praticabile anche a sipario abbassato, e alla quale si accedeva da due porte laterali, poste sotto ai due archi di proscenio. Il sipario si alzava solo all’inizio della rappresentazione per calare solo alla fine. La scenografia serviva solo da sfondo, infatti le scene, che erano dipinte, erano montate su telai che scorrevano su binari scavati nel pavimento. Alla fine della scena o dell’atto, i due telai venivano scostati facendoli scorrere su questi, e rivelavano un secondo ambiente. (potevano aprirsi e chiudersi all’occorrenza). Ma gli attori non avevano accesso a questa zona in quanto impraticabile per via dei binari. Le sole due compagnie autorizzate dal sovrano proposero inizialmente un repertorio tradizionale recuperando i testi di autori popolari degli inizi del secolo, riadattandoli alla nuova situazione e inserendo anche più ruoli femminili, aggiungendo musiche, ecc. Oltre ad importare lavori dalla Francia e dalla Spagna, si scrissero anche drammi nuovi (scritti soprattutto da aristocratici). Il pubblico era ristretto, ma si andava a teatro tutte le sere e quindi il repertorio cambiava spesso e i generi del periodo furono principalmente due: la cosiddetta tragedia eroica e la commedia di maniere. La tragedia eroica è un coraggioso ma alla lunga fallimentare tentativo di emancipazione dal dinamismo e dal realismo elisabettiano e giacobiano mediante una artificialità che si rifà, seppur lontanamente ai modelli francesi adoperando la rima baciata (che in inglese risulta difficile data la scarsità di rime disponibili) e inscenando in ambienti fiabeschi, lontani nel tempo e nello spazio, conflitti ideali e paradossali, di regola fra l’amore (inteso come devozione a una donna) e l'onore (inteso come devozione alla patria e al sovrano). “Nella sua assurdità dipingeva i cortigiani come amavano fingere di volersi credere” La Comedy of Manners, invece, è spesso ambientata in luoghi precisi di Londra e propone addirittura personaggi presenti in sala (come nel caso del protagonista di The Man of Mode
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved