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Williamo Shakespeare - Othello Atto 1, Appunti di Letteratura Inglese

Traduzione del primo atto di Othello - Shakespeare

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 07/11/2020

Torres2995
Torres2995 🇮🇹

4.5

(43)

42 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Williamo Shakespeare - Othello Atto 1 e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Traduzione primo atto Othello Atto 1 scena 1- Roderigo e Jago R : Uffa! non dire nulla. Mi sembra molto scortese che ​(thou)​ tu, jago, che hai avuto la mia borsa come se i lacci fossero tuoi ​(thine, pronome possessivo)​, sapessi di ciò. [Thou è l’attuale you, YOU è lei, sarebbe la forma di cortesia, si usa nei confronti dei re, o di chi è socialmente superiore. In questo caso è tu jago. (hast è have)]. Da questi primi versi sappiamo il nome di Jago e sappiamo che lui è un qualcuno che prende, lui ha usato la borsa del ricco roderigo come se i soldi fossero suoi e così sarà per tutta l’opera, quando porterà Roderigo ci saranno dei passi molto divertenti in cui roderigo continua a elencare una serie di motivazioni precise e profonde che lo spingono ad andare a Cipro e lui dirà sì sì va bene ma metti i soldi nella borsa, gli interessa solo che lui porti i soldi. Ancora strings, lacci,sarà una parola molto ricorrente all’interno dell’opera e questo richiamerà i lacci, soprattutto i legami.. nei primi versi delle opere di Shakespeare vengono preannunciate delle impalcature tematico concettuali che avranno ampia tratta nel corso dell’opera. I lacci della borsa, continueremo per andare avanti per un bel po’ e noteremo che avremo difficoltà a capire di cosa si stia parlando, è la tragedia di Shakespeare più complicata da comprendere, la chiave linguistica che porterà othello alla follia sarà proprio la non chiarezza di Jago a rendere confuso il suo pensiero, ha la capacità di confondere la persona nel comunicare. C’è una densità da tutti i punti di vista, sia linguistica che tematica, il carattere principale dell’opera è proprio l’indefinitezza del linguaggio capace di indurre l’uomo alla follia e alla tragedia. Jago: (inizia con una bestemmia) God’s blood, ma tu non mi ascolti? Se mai avessi sognato qualcosa del genere detestami. Roderigo: Tu mi dicesti che tu dids’t (seconda persona di did) lo tenevi in odio (thy aggettivo possessivo- hate).Iago : disprezzami se non è così. Comincia un’opposizione binaria pronominale tra sé superiore e gli altri inferiori, iago dimostra il suo delirio di onnipotenza, il suo desiderio di distruzione di chi è superiore a lui è massimo, vuole essere il migliore. Tre personalità della città nell’impegno personale di rendermi il suo luogotenente si sono scappellati davanti a lui e sulla fede dell’uomo io conosco il mio valore, io non merito di avere un posto inferiore quello (copre l’insicurezza con la presunzione). Ma lui (non si sa chi sia, pronomi dimostrativi cerca di rendere conto del soggetto scenico che è vano) nell’amare il suo stesso orgoglio e i propri obiettivi (sta parlando di otello) li ha sviati con una circonlocuzione ampollosa orribilmente infarcita di epiteti di guerra e in conclusione non accontenta i miei mediatori. Riporta le parole di otello,è importante notare quanto iago sia volgare, soprattutto negli aparte (asides) sono quei momenti in cui uno dei personaggi si apparta su una parte del palcoscenico abbastanza vicino al pubblico e mentre gli altri non lo ascoltano parla al pubblico, un pensiero ad altra voce, Shakespeare può creare uno stream of consciousness elisabettiano, nella mente di iago troveremo attitudini bestiali e volgarità. La prima parola pronunciata da Otello il suo linguaggio avrà il respiro del poema cortese, quindi dice ‘’ certo ho già scelto il mio ufficiale’’ e chi sarebbe? Per certo un grande calcolatore, un certo michael cassio, un fiorentino (sta grondando livore) un tizio che quasi si danna per una bella donna che non ha mai schierato in campo uno squadrone e tantomeno conosce lo schieramento di una battaglia più di una zitella (sta prendendo in giro colui che è riuscito ad ottenere ciò che lui desiderava, in realtà michael cassio era un grande militare, lo sta sminunendo) avrà un’arguzia e una diabolicità spiccata. Vedremo l’invidioso, il geloso, la cattiveria e l’ingratitudine dei giovani nei confronti dei vecchi. Se non il teorico libresco (sa la teoria) in cui i consoli togati possono argomentare con la stessa maestria (utilizzerà le qualità positive di cassio contro di lui, è abile di cogliere le qualità positive di coloro di cui si vuole vendicare per sminuirlo). Mera chiacchiera e niente pratica è tutta la sua esperienza militare ma lui ha la nomina ed io, di cui i suoi occhi avevano visto la prova a Rodi a cipro e su altri suoli cristiani e pagani devo essere (registro marittimo) lasciato senza vento e calmo da venditori e creditori (sta parlando di un’ascesa di carriera che è corrotta, dovuta da scambi di favori). Questo contabile, di fatto, deve essere il suo luogotenente ed io - Dio ci protegga! (Dio benedica l’insegna, militare)- l’alfiere di al posto di king si mette moor e si sottolinea la sua provenienza etnica- Sua signoria il moro. Roderigo: Per il cielo (c’è un’inversione enfatica) avrei preferito essere il suo boia piuttosta che il suo alfiere. Iago: ok non c’è rimedio, è il corso del servizio militare. La promozione va avanti attraverso lettere e favoritismi, e non attraverso il vecchio avanzamento di grado in cui ogni secondo era erede al primo. Adesso signore, giudicate voi stesso se io in alcun modo sono spinto ad amare il Moro. Roderigo: Non lo seguirei allora . Iago: oh signore, calmatevi. Lo seguo per servire il mio tornaconto su di lui, non possiamo tutti essere padroni tantomeno tutti i padroni possono essere seguiti fedelmente. (sta disprezzando i servitori fedeli una volta cresciuti sono stati cacciati via) Noterai che più di una canaglia ossequiosa e che si inginocchia per consumare il proprio tempo proprio come l’asino del suo padrone (figurazione zoomorfa) per nulla se non per il semplice sostentamento e quando si fa vecchio viene scaricato. Che siano frustate tali canaglie oneste! Altri ce ne sono però travestiti in forma di ordine e obbedienza che tuttavia i propri cuori sono a servizio di se stessi e direzionando solo finzioni di servizi sui loro signori prosperano accanto a loro e quando hanno foderato quei loro rapporti fanno coraggio a se stessi. Questi sì che hanno un’anima e uno di questi io professo di essere. Poiché signore quant’è certo che voi siete Roderigo, fossi io il Moro non sarei Iago: seguendo lui non faccio che seguire me stesso (i miei interessi. Qui viene sviscerata la medievale dialettica servo-padrone, vi è un’inversione di ruoli e poi nel secondo verso vi è addirittura una sovrapposizione di iago sul moro, mostra la sua volontà di essere otello). Il cielo sia testimone, io non lo faccio per amore o per dovere ma facendo finta che sia così, bensì per un mio scopo preciso. E quando le mie azioni esteriori dovessero dimostrare il piano profondo e l’aspetto del mio cuore in una mostra esterna, non molto tempo passerà che io mi metterò il mio cuore sulla manica per farlo beccare dalle cornacchie. [L’ipostasi è una concretizzazione visiva di un sentimento, quindi creando l’immagine di questo cuore che esce dal corpo e che viene beccato da questo uccellaccio è un modo per rendere visibile questa sua violenza passionale.] Io non sono quello che sono. Qui si sta dimostrando come il demonio, è la frase pronunciata da Dio nel libro del vecchio testamento, nell’Esodo egli dice : Io sono quel che sono. Iago si pone come l’antiCristo. Roderigo: (da notare che non ancora è stato fatto il nome di otello, sua signoria moresca, il moro) Che grande fortuna possiede quel labbra-grosse se potrà avere tutto ciò che gli viene in mente (è nero). Iago: Chiamate suo padre (brabanzio), svegliatelo, stategli dietro, avvelenate il suo piacere, svergognatelo per le strade, aizzate i parenti di lei e se lui (Othello) dimora in un clima fertile infestatelo di mosche: anche se quella gioia resta gioia, buttatele addosso tante possibilità di tormento che possa perdere il colore. Roderigo: ecco la casa di suo padre, lo chiamo ad alta voce. Iago: fallo con il tono spaventoso e l’urlo terribile di quando di notte per negligenza si scopre nelle città popolose lo scoppio di un incendio. Iago: Sveglia brabanzio, al ladro ! guardate alla vostra casa, a vostra figlia, alla vostra roba! Ladri, ladri! Compare brabanzio alla finestra e dice: qual è il motivo di questi terribili richiami? qual è il problema? Roderigo: signore la vostra famiglia è dentro? Iago: le vostre porte sono chiuse? Brabanzio: Perché mi chiedete questo? Iago: Ferite di C****, c’erano gli studi di Montaigne) vedremo in che modo otello attraverso un racconto letterario sullo stile del poema epico costruisce la propria identità ed è di questo che Desdemona si innamora, del racconto che otello fa di sé, è a metà strada tra una costruzione oggettiva e una costruzione che va ad elaborare in modo fantasioso la realtà, desdemona si innamora di quell’eroe del racconto poetico. Otello è un outsider, è nero, non è veneziano, per quanto abbia un ruolo importante nella Serenissima lui porta in sé il segno dell’insicurezza, qualcuno che non è ancora totalmente integrato all’interno di quel determinato contesto della società veneziana e quindi ha bisogno di costruire un’immagine di sé onorevole e l’innamoramento di Desdemona fa si che quell’immagine si concretizzi perfettamente, col suo innamoramento egli acquista fiducia in se stesso e accoglie l’immagine migliore di sé e nel momento del tradimento quella identità che riusciamo a costruire di noi stessi si decostruisce. Atto 1 scena 3, 129 verso: Vi è una sequenza notevole di strumenti stilistico retorici che conferiscono raffinatezza ed eleganza ai versi di otelli, posposizioni sia aggettivali che sintattiche, allitterazioni,assonanze, anafore e iperboli, un linguaggio aulico, alto, nobile che incanta sia per la struttura che per i temi. ‘’​Suo padre mi amava​ (Brabanzio è attratto ed affascinato dal diverso, fin quando non si va a sfociare nei limiti delle convenzioni sociali, momento in cui l’ammirazione sfocia in razzismo e poi in odio. Altra dimostrazione di questo tema l’abbiamo trovato in the Tempest opera icona dell’atteggiamento del colonizzatore nei confronti dei colonizzati: un usurpato duca di Milano di nome Prospero si ritrova su di un’isola apparentemente deserta ma che è in realtà abitata da alcune creature, lo spirito dell’aria, Calibano l’indigeno che è una creatura che simboleggia le tribù indigene, i cannibali, è una figura che rappresenta la mostruosità che è per metà pesce, a confine tra l’umano e il bestiale, quello capiterà anche nella Temptation scene in cui verrà fuori la bestialità del personaggio. Prospero prima è affascinato dall’indigeno e c’è tutto un racconto fatto da Calibano su come inizialmente il colonizzatore con tanto amore insegnasse la civilizzazione, la civiltà, le nozioni di astronomia, la lingua (fase idilliaca) prima lo adora. Prospero ha anche una figlia con sé si chiama Miranda, giovane e bella la quale si diverte a istruire questa creatura ma poi Calibano la stupra e da quel momento si incrina il rapporto viene ridotto in schiavitù e inizia la guerra contro il diverso, diventa simbolo del discorso che riguarda totalmente la storia di Otello). Spesso mi invitava, mi chiedeva sempre la storia della mia vita (morbosità). Di anno in anno, le battaglie, gli assedi, le vittorie che avevo vissuto. La percorrevo tutta sin dai miei giorni di giovinezza fino al momento in cui mi pregava di farlo. Dunque parlavo degli azzardi più disastrosi,( nei 3 versi successivi vi è l’anafora-ripetizione ad inizio verso di uno stesso segmento), degli incidenti sconvolgenti per mare e per terra, delle fughe avventate cioè nella imminente breccia mortale. Di essere preso dal nemico insolente in schiavitù’’. ​Bisogna fare una piccola parentesi su un libro che sicuramente Shakespeare conosceva, parliamo di Geographical history of Africa pubblicato nel 1600 in Inghilterra una traduzione fatta da John Pory, la traduzione di un’opera italiana che includeva la descrizione dell’africa del 1550 scritta da un personaggio di straordinario interesse storico, una delle principali ispirazioni per il personaggio di otello e della sua complessità psicologiche molti spunti vengono tratti dall’autore di quest’opera. che si chiama Giovanni Leone Africano. Era un nobile di provenienza arabo-marocchina, nacque a Granada. Poi cominciò a viaggiare (era scuro) e in uno dei suoi viaggi verso l’isola di Creta fu catturato da una nave di corsari cristiani che lo ridussero in schiavitù,parlava tutte le lingue ed era molto intelligente e cominciò a raccontare ai corsari le avventure della sua vita e i suoi viaggi e li ammaliò a tal punto che decisero di portarlo in dono al papa Leone X (da qui prende il nome). Giunto dinanzi al Papa gli viene chiesto di raccontare le vicende della sua vita ed anche lui ne fu affascinato tanto da battezzarlo dandogli il proprio nome. E’ una delle figure che ispirò la caratterizzazione del Moro di Venezia. ​E del mio riscatto e di tutta la portata della mia storia travagliata. Quindi raccontai di (posposizione degli aggettivi) vaste caverne e molti deserti, di grotte ruvide, rocce e colline le cui cime toccano il cielo (iperbole). Fu la mia occasione di parlare, tale fu la mia storia. ‘’ Otello si sta rendendo conto della possibilità di raccontare; è come se si sospendesse il racconto e riflettesse sull’importanza di aver avuto l’occasione di parlare. Se brabanzio gliel’avesse negato non ci sarebbe stata desdemona e neanche l’intera tragedia, la parola crea identità e l’immensità del sentimento amoroso, quella di Iago avrà la potenza di distruggere l’identità di otello e di condurre il filo drammaturgico verso la tragedia. Traduzione: e Dei cannibali che si mangiano l’un l’altro e degli Antropofagi (indigeni che avevano l’abitudine di mangiarsi l’un l’altro,è un termine colto) e uomini le cui teste crescono dietro le spalle (si va verso l’immaginifico che attraeva molto il gusto dell’epoca). A sentire ciò Desdemona era profondamente incline (sentire è diverso da ascoltare, è un verbo sensoriale) ma sempre le faccende domestiche la attiravano altrove (la madre di desdemona non viene mai nominata e la ragazza si occupava delle cose della casa) da cui sempre appena poteva (fretta rapida= espressione pleonastica) con fretta rapida tornava di nuovo e con un orecchio avido divorava il mio discorso. E’ chiaro che anche desdemona continuerà ad essere attratta dal diverso poiché se ne innamorerà ma nel processo dell’innamoramento a differenza di brabanzio che espelle e abbandona l’altro, desdemona innamorandosi è come se attraversasse un processo di incorporazione dell’altro, il suo desiderio è quasi quello di essere lei stessa otello, lei nel dichiarargli in modo subliminale il suo amore dice ‘’oh vorrei tanto che Dio mi avesse fatta nascere esattamente come sei tu’’ e l’uso dei verbi che appartengono all’area semantica della sensorialità e della fisicità (orecchio avido che divorava) ​in questo modo viene sottolineato questo desiderio di incorporazione che poi nell’atto sessuale si compie. L’orecchio diventa quasi una bocca per divorare le sue parole. Traduzione: Io che io rendendomene conto colsi una volta un’ora opportuna e trovai buoni modi per ottenere da lei una preghiera di cuore sincero che avrei raccontato di nuovo per tutto il mio viaggio di cui attraverso piccole dosi lei aveva sentito qualcosa ma non con la dovuta attenzione. Acconsentii e spesso la condussi alle lacrime quando raccontavo di alcuni colpi dolorosi sofferti in gioventù. Raccontata tutta la storia conclusa la storia Ricambiò le mie pene con un mondo di sospiri giurò in fede sua che era strano, che era estremamente strano, che era commovente, meravigliosamente commovente. Desiderava non averlo sentito (era sconvolta ma attratta) tuttavia desiderava che il cielo avesse fatto di lei un simile uomo. Mi ringraziò e mi pregò che se avessi avuto un amico che la amava avrei solo dovuto insegnargli come raccontare la sua storia e ciò l’avrebbe conquistata (sta indirettamente dicendo di essere innamorata di lui). Colsi quest’occasione e parlai: mi amava per i pericoli che avevo vissuto e io l’amavo perché ne aveva avuto pietà..Questa solo è la stregoneria che ho utilizzato, ecco che arriva la signora: lasciate che anche lei lo testimoni. Adesso parla il Doge e poi parlerà Brabanzio e Desdemona che si connota come una delle più coraggiose eroine shakespeariane, è decisa, coraggiosa. ​Atto 1 scena 3 verso 171: ​entra Desdemona e Iago la scorta e Otello dice al doge “ecco che arriva la signora lasciate che lo testimoni”. Il doge dice penso che ​queste parole​ conquisterebbero anche mia figlia. Buon brabanzio, prendi il meglio da questa faccenda contorta. Gli uomini fanno uso delle armi spezzate piuttosto che stare a mani nude (meglio vedere il bicchiere mezzo pieno). Brabanzio: La prego, se confessa che è stata per metà corteggiatrice cada distruzione sulla mia testa se il mio ingiusto biasimo cada su Otello. Vieni qui, gentile signora. Riesci a capire in tutta questa nobile compagnia dove maggiormente devi obbedienza? Desdemona rispondendo è spavalda, dinanzi al padre al doge etc pur essendo l’unica donna, per quanto l’amore venga rappresentato come l’amore reciproco ma ha i tratti di un amore scandaloso da tutti i punti di vista soprattutto nel contesto rinascimentale, lei è giovane e bianca, lui è nero è più grande, lei è stata sottratta al padre, è un amore scandaloso. Desdemona: Io percepisco qui un obbligo diviso: a te sono legata per la vita e l’educazione, mi insegnano entrambe come rispettarti. Voi siete il signore a cui devo rispetto (verso successivo scioglie il nodo filiale) fino ad ora io sono vostra foglia (​dovere duplice al padre e al marito, lo si nota anche a livello metrico)​ ma ecco mio marito e lo stesso obbligo che mia madre vi ha mostrato preferendoti a suo padre allo stesso modo io rivendico che (il suo coraggio incrina col condizionale) potrei professare obbedienza nei confronti del moro mio signore. Brabanzio: Che Dio sia con te, ho finito,vi prego vostra grazia di passare agli affari di Stato. Preferirei adottare un figlio piuttosto che generarlo (dolore del tradimento della figlia). Vieni qui Moro, io qui ti cedo ciò che con tutto il mio cuore ciò che se tu non avessi già con tutto il mio cuore terrei lontano da te. Per colpa vostra sono felice nel fondo dell’anima di non avere altri figli poiché la vostra fuga mi insegnereste la tirannia di tenerli incatenati. Passiamo ai versi di Desdemona, ​249,​ momento in cui acclama il sentimento per otello ma ha il coraggio di chiedere al doge di lasciarla seguire suo marito a cipro, sarà spavalda ed elegante come se fosse plagiata dallo stile di otello mutuandone lo stile: Che io ami il moro tanto da vivere con lui, la mia assoluta violenza e il disprezzo delle fortune potrebbero urlarlo al mondo con le trombe; il mio cuore è sottomesso persino alla profondità del mio signore; Ho visto il vero volto di otello nella sua mente (ho visto il vero otello al di là del suo volto o forse indipendentemente dal corpo lei è attratta dal suo animo).E alle sue onorevoli e valorose virtù ho consacrato la mia anima e le mie fortune cosicché cari signori, se io fossi lasciata qui indietro una falena senza vita (figurazione insetti, è spavalda e furiosa, otello cercherà di attutire questo entusiasmo) e lui andasse in guerra i riti per i quali io lo amo mi sarebbero tolti ed io dovrei sopportare un pesante intervallo dalla sua cara assenza. Lasciatemi andare con lui. Otello: datele la vostra approvazione. Testimonia con me cielo che io dunque non lo chiedo per compiacere il gusto del mio appetito nè per compiacere con la passione di giovani affetti in me defunti e per la mia propria soddisfazione ma per essere liberale e generoso con il suo spirito.E il cielo difenda le vostre buone anime dal pensare che io trascurerò la vostra impresa seria e grande quando lei è con me. Quando i giochi dalle ali leggere del piumato cupido ​cuciranno​ con inerte languore la mia capacità di pensare e di agire cosicché i miei piaceri corrompano e tentino il mio agire, che le casalinghe facciano del mio elmo una pentola e che tutte le più indegne e vili avversità si sollevino contro la mia reputazione. Una cosa importante sul verbo ​SEEL= ​è un verbo che appartiene all’area semantica di uno sport rinascimentale ma anche medievale della falconeria e viene usato molto spesso da Shakespeare, significa accecare, ovvero cucire gli occhi, perché ai falconi per addomesticarli venivano cuciti gli occhi per renderli ciechi, o gli si legava la testa oppure gli venivano cuciti gli occhi, il falco che doveva essere addomesticato Quando brabanzio andrà via metterà in guardia Otello e gli dirà sempre una frase legata all’area semantica della falconeria e gli dirà sta attento, è stata capace di cucire gli occhi di suo padre e un giorno farà lo stesso con te (ti ingannerà), Otello sin dall’inizio ha dei tratti di
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