X Agosto "dieci agosto/ 10 agosto" Giovanni Pascoli, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Scarica X Agosto "dieci agosto/ 10 agosto" Giovanni Pascoli e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! X Agosto ( Giovanni Pascoli) Il 10 agosto, nella cosiddetta notte di San Lorenzo, le stelle cadenti sono maggiori perché il cielo piange il male del mondo. Questo giorno per Pascoli è una data dolorosa perché gli ricorda la morte del padre Ruggero, assassinato mentre tornava a casa. Successivamente racconta di una rondine che, ritornando dai suoi pulcini per nutrirli, viene uccisa e tende un verme verso il cielo; essa era l’unica fonte di sostentamento per i per i rondinini, così come Ruggero lo era per la sua famiglia. Nella sua casa solitaria la famiglia lo aspettava inutilmente ed egli immobile tende due bambole al cielo, che dovevano essere un dono per le sue figlie. Il nido di cui di fa riferimento è il nucleo familiare, l’unica cosa che permette agli individui di potersi difendersi dai mali che animano il mondo. Egli è decadentista perché rivela la malvagità degli uomini definendo la società “atomo opaco del male” e il cielo che si cosparge di un pianto di stelle. Pascoli vive appieno la duplice crisi che caratterizza la cultura di fine ottocento: quella della cultura positivistica e della incondizionata fiducia nella scienza e quella dell’intellettuale tradizionale che stenta a trovare un posto e una funzione di fronte ai nuovi problemi posti dall’industrializzazione, dalla lotta di classe. Pascoli assume un atteggiamento di sfiducia nei confronti del mondo e della vita: il suo universo è dominato dal mistero e dal dolore. Il mistero nasce dalla convinzione che il senso della vita costituisce per l’uomo un’enigma. Questo vuoto di senso genera quel disagio e quell’angoscia in cui l’essere umano sprofonda quando non trova spiegazione. Pascoli è un uomo che si sente solo in un universo di altri uomini, in quanto non è riuscito a superare un lutto. Il pensiero di Pascoli fu influenzato anche dalla crisi del Positivismo che si verificò verso la fine dell’Ottocento e che fece crollare i suoi miti, quello della scienza liberatrice e del progresso. Il poeta, infatti, riconosce l’impotenza della scienza nel risolvere i problemi umani e sociali e l’accusa di aver reso infelice l’uomo distruggendo in lui la