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La Rivoluzione Francese: Da Monarchia a Repubblica (1789-1797) - Prof. Cavazza, Sintesi del corso di Storia Contemporanea

La rivoluzione francese, dalla sua origine nella monarchia fino alla proclamazione della prima repubblica. Il movimento animato dall'aristocrazia e dalla borghesia, porta alla nascita di idee politiche e economiche innovative, come la tolleranza del pensiero libero, la separazione dei poteri e l'economia destinata alla sussistenza e allo sviluppo della popolazione. La rivoluzione porta alla nascita dell'assemblea nazionale, alla presa della bastiglia, alla dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, e alla proclamazione della prima repubblica. Anche i principali eventi successivi, come la creazione del comitato di salute pubblica e il grande terrore.

Tipologia: Sintesi del corso

2018/2019

Caricato il 08/11/2019

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Davide_gag 🇮🇹

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Scarica La Rivoluzione Francese: Da Monarchia a Repubblica (1789-1797) - Prof. Cavazza e più Sintesi del corso in PDF di Storia Contemporanea solo su Docsity! Le grandi problematiche dell’Ottocento L’eredità dell’Illuminismo • Fermento intellettuale in cui si ha fiducia nella ragione e nell’idea di progresso • Iniziato in Gran Bretagna, poi sviluppato in Francia (philosophes diffondono nuove verità del metodo critico, es. Encyclopedie > circolazione del sapere) e in tutta Europa • Animato dall’aristocrazia e dalla borghesia (vedeva il movimento = strumento per abbattere Ancien Regime) • Pensiero politico - Voltaire > tolleranza e libertà di pensiero a favore di una società composta da cittadini del mondo - Montesquieu > separazione dei poteri - Rousseau > propulsore di una democrazia diretta (tutti gli uomini sono uguali e titolari di diritti) - detentore della sovranità è la volontà generale • Pensiero economico - Adam Smith > economia è destinata alla sussistenza e allo sviluppo della popolazione che scaturisce dal perseguimento del proprio interesse. I capisaldi del suo pensiero sono il lavoro come fonte di ricchezza e il principio della libera concorrenza. La Rivoluzione industriale (metà del ‘700) • Espressione del nascente capitalismo è la borghesia che fa circolare saperi e idee illuministiche. • Accanto alla crescita del reddito vi è una diminuzione della diseguaglianza dello stesso reddito tra i diversi Paesi. • Crescita economica ha permesso il cambiamento dei sistemi politici. La Rivoluzione americana (1776) 1756 - 63 Guerra dei Sette anni che oppose i Borboni (Francia e Spagna) e la Gran Bretagna Cause: • Rivalità coloniale tra Francia e Inghilterra • Volontà dell’Impero di recuperare i territori perduti con la Pace di Aquisgrana Gran Bretagna approfitta delle nuove terre americane conquistate dai francesi per mandare nuovi emigranti. 1770 Azioni di protesta da parte degli insorgenti delle 13 colonie americane “No taxation without representation” 1773 Boston Tea Party (atto di protesta dei coloni americani travestiti da indiani, verificatosi nel porto di Boston in risposta al continuo innalzamento delle tasse, i quali si imbarcarono a bordo delle navi inglesi e gettarono in mare le casse di tè) 1774 Leggi intollerabili (gruppo di leggi emesse dal parlamento britannico sotto l'impressione dei fatti verificatisi nelle colonie americane) Tra queste rientrano: Boston Port Act (chiusura del porto al traffico) Massachussets Government Act (stabiliva nomina del Consiglio regionale, non più elezione) Quebec Act (stabiliva consiglio legislativo non elettivo, si estendeva l'autorità del Québec sull'Ohio e sull'Illinois ed si riconoscevano diritti della Chiesa cat. in Canada) 1775 -83 Rivoluzione americana 4 lugli o 1776 Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti (redatta da Thomas Jefferson con Benjamin Franlin, Roger Linvingston e John Adams) Presentava: • Principio di eguaglianza • Inalienabili diritti: vita, libertà e felicità • Principio della sovranità popolare ( … per garantire questi diritti sono istituiti governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati) • Diritto di resistenza (quando una forma di governo tende a negare questi fini, popolo ha diritto di mutarla o abolirla) 1873 Nascita degli Stati Uniti d’America La Rivoluzione francese 178 9-91 L’Assemblea costituente • Inizio 1789 > vengono redatti dagli Stati Generali i Cahiers de Doléances da presentare al re (espressione di aspirazioni illuministiche con principi di eguaglianza per le tasse o richieste anti-signorili) • Gennaio 1789 > pubblicazione di “Che cos’è il Terzo stato?” dell'abate Sieyès a cui rispose “tutto” - espressione di popolo come soggetto politico unitario e detentore della sovranità nazionale • Terzo Stato rifiuta il principio di voto secondo ordine sociale e contesta la costituzione, prendendo poi il nome di Assemblea nazionale e si riunisce nella sala del Jeu de Paume • Luglio 1789 > Assemblea nazionale si autoproclama Assemblea costituente - presidente = giacobino Mirabeau • 14 luglio 1789 (quando ill re revocò ministro riformatore Necker) > Presa della Bastiglia • 4 agosto 1789 > Assemblea adotta gli articoli della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, in cui erano delineati il principio di uguaglianza, il principio di associazione politica che tutela i diritti naturali dell’uomo (libertà, proprietà, sicurezza, resistenza, oppressione), il principio di sovranità residente nella Nazione (non popolo) • 1790 > Assemblea nazionale riorganizza amministrazione, giustizia e economia francesi; promulga la Costituzione civile del clero (preti eletti dai cittadini e dovevano prestare giuramento sulla costituzione) • 17 giugno 1791 > Guardia nazionale spara sulla folla a Parigi > accentua divisione tra foglianti moderati e giacobini radicali • 20 giugno 1791 > Fuga del re a Varennes - Massacro di Champs de Mars (petizioni da parte del Club dei Cordiglieri per la decadenza del re e la proclamazione della repubblica) 179 1-92 L’Assemblea legislativa • 3 settembre 1791 > Adozione della Costituzione Caratteristiche: • monarchia limitata (re dei Francesi) • sovranità della Nazione • separazione dei tre poteri dello Stato (potere legislativo affidato all'Assemblea Nazionale Legislativa, composta di 745 deputati - potere esecutivo nelle mani del Re - potere giudiziario ai magistrati eletti come Assemblea legislativa) • re conservava potere di veto sospensivo limitato (non su tutte le leggi) sui provvedimenti approvati dall’Assemblea • 1791 > Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina - Olympe de Gouges • I nobili francesi si rifugiarono presso l’imperatore del Sacro Romano Impero, Leopoldo II e del re di Prussia, Federico Guglielmo II, i quali pubblicano la Dichiarazione di Pillnitz (vista come una dichiarazione di guerra dai francesi, ma era un atto di sostegno nei confronti della monarchia francese). • I girondini esibirono intenzione di difendere la propria novità politica radicale dichiarando guerra contro Austria e Prussia 179 2-95 La Convenzione nazionale • Parigi minacciata da Brunswick (generale prussiano) • Re arrestato e condannato a morte per aver dato informazioni al nemico • 22 settembre 1792 > Convenzione abolisce monarchia e proclama l’anno I della Prima Repubblica, introduce calendario rivoluzionario, promulga Costituzione dell’anno I (suffragio universale maschile: mai in vigore) • 18 marzo 1793 > Creazione del Comitato di Salute pubblica (comitato di polizia che controlla la rivoluzione) • Marzo 1793 > Istituzione del tribunale rivoluzionario (per ostacolare i nemici della rivoluzione) • Giugno 1793 > I montanardi tra cui Robespierre e Saint-Just prendono il potere, cacciando i girondini, e instaurano un regime dittatoriale conosciuto come Grande Terrore (1793 - 1794) terminato a causa delle divisioni interne al Comitato, della scarsa mobilitazione dell’opinione pubblica • 1793 > Costituzione giacobina (non applicata Caratteristiche: • ispirato alle idee rousseauiane • sovranità nazionale era sostituita dalla sovranità popolare • I costituenti ripudiarono il principio della separazione dei poteri ed affidarono a quest'ultimo organo tanto il potere esecutivo quanto il potere legislativo, in quanto espressivo della volontà del popolo. • 1793 > Atto costituzionale (si definisce attraverso: sovranità del popolo attraverso le assemblee primarie - composte da cittadini domiciati da ogni cantone ; popolazione = base rappresentanza nazionale) • 1792-1814 > si formano sei coalizioni contro la Francia La Francia dalla II Repubblica al II Impero e dal II Impero alla III Repubblica 1851 Luigi Napoleone cerca di far approvare da Ass. nazionale un progetto di revisione costituzionale, il quale viene rifiutata riguardo alla concessione di rielezione per il presidente. 1° dicembre > Napoleone occupa la capitale e il Parlamento 21 dicembre > con un plebiscito ottenne i poteri per redigere una nuova Costituzione Caratteristiche: allungava a 10 anni la durata in carica del presidente, suffragio universale maschile, toglieva alla camera l’iniziativa legislativa trasferendola al presidente e ad una nuova seconda camera, il Senato, di nomina presidenziale 1852 - 1869 II Impero Viene reintegrata la dignità imperiale con una modifica alla Costituzione > Secondo Impero con Napoleone III come imperatore che aveva sostegno da contadini, borghesia urbana e imprenditori. Nuova forma di governo poi descritta da Marx con il termine “bonapartismo”: dittatura con suffragio universale maschile utilizzato per i plebisciti e il ritorno di elementi dell’antico regime (mito dell’impero e centrismo decisionale) Politica interna: obiettivo di impedire il ritorno dei fermenti politici del passato (censura stampa, rafforzamento liberismo economico, nel 1863 legge su cooperative)
 Politica estera: condotta aggressiva. • Riesplose la questione d’Oriente: con il tentativo della Russia di espandersi nel mar nero e nei Balcani -> 1854 Guerra di Crimea: GB e Francia contro la Russia; 1856 Conferenza di Pace di Parigi: sconfitta della Russia. • 1858 > Accordi di Plombières tra Napoleone III e Camillo Benso Conte di Cavour: nel caso di conflitto con Vienna, la Francia in cambio del sostegno del Regno di Sardegna avrebbe ottenuto Nizza e la Savoia (si sarebbe garantito il controllo dell’Italia centrale) e al Piemonte sarebbe andato il Lombardo-Veneto • 1859 > Prima guerra Franco-piemontese contro l’Austria: vittoria ->Armistizio a Villafranca l’11 luglio 1859. 1869 - 1870 Fase del II Impero (Liberale) • 1869> Napoleone III modificò la costituzione con introduzione del principio della responsabilità ministeriale verso il Parlamento -> opposizione dei monarchici e dei conservatori • Conflitto Francia-Prussia: causa della contesa è la successione al trono di Spagna. Nel 1868 la casa spagnola dei Borbone fu dichiarata decaduta e tra le candidature c’era quella di Leopoldo di Hohenzollern (casata del re di Prussia), voluta dal cancelliere prussiano Bismarck. La Francia dichiarò guerra alla Prussia il 19 luglio 1870. La guerra fu rovinosa per Napoleone. • Parigi fu assediata e venne proclamata Repubblica e creato un governo provvisorio di difesa nazionale, lo stesso che chiese l’armistizio del 1871. 1871 - 1889 III Repubblica • 10 maggio 1871 > Pace di Francoforte prevedeva una pesante indennità economica e la perdita delle regioni francesi Alsazia e Lorena. • Elezioni Assemblea Costituente: eletti in maggioranza conservatori e monarchici. Alla guida del governo Adolphe Thiers (ultramoderato). • La Comune di Parigi > Il popolo parigino insorse e costituì la Guardia Nazionale -> indisse le elezioni per il consiglio della Comune (un organo di autogoverno popolare) che videro il trionfo dell’estrema sinistra socialista. • Violenta repressione della Comune da parte delle forze governative con l’aiuto dei prussiani Terza Repubblica Francese era sotto le pressioni del revanscismo contro la Germania e una destra ultranazionalista e reazionaria. • 1873 > elezioni per la presidenza: Mac Mahon, fautore di una restaurazione monarchica. • Con la legge del ’73 si fece conferire il potere esecutivo per 7 anni. • 1875 > Leggi che stabilivano che la Francia diventasse una Repubblica parlamentare con un presidente da eleggersi a maggioranza assoluta dall’Assemblea nazionale. • 1879 > Mac Mahon si dimise perché elezioni non andarono a buon fine • Guida della Francia nelle mani dei liberali - Diffusione dei liberali dei simboli repubblicani: la Marsigliese, 14 luglio; gli anni tra il 1879 e 1885 furono la fioritura della legislazione repubblicana (potenziamento istruzione, rinnovamento amministrazione, … ) - 1886 - 1889 > Crisi del consenso dei repubblicani a causa del Ministro della Guerra Boulanger, forte revanscista nei confronti della Germania, fu poi dichiarato ineleggibile al Senato che lo aveva condannato con l’accusa di attentato alla sicurezza della Repubblica. • 1889 > Elezioni: vittoria dello schieramento repubblicano di centro e della sinistra radicale La Germania: la costruzione dell’Impero Dopo il Congresso di Vienna vi furono spinte verso l’unificazione nazionale tedesca articolate sotto tre grandi direttrici: il Regno di Prussia, l’Impero asburgico e la Confederazione germanica (Prussia, Austria e altri 37 stati). Sul piano economico: • 1818 > Zollverein: una unione doganale che permise un forte mercato interno con dazi doganali verso l’esterno per bloccare competizione con prodotti stanieri. Sul piano politico: • Moti del 1848 > Tentativi di unificazione: con la costruzione del progetto “piccolo tedesco” (esclusione dell’Austria e degli Asburgo) • 1850 > quando il re di Prussia Federico Guglielmo IV cercò l’unificazione mediante il libero accordo tra gli stati tedeschi -> ma, Austria e Russia imposero a Federico Guglielmo IV la fedeltà alla Confederazione, creata nel 1815, con Dichiarazione di Olmutz • 1861: Salì al trono di Prussia Guglielmo I che chiamò come cancelliere Otto von Bismarck nel 1862. Guglielmo I voleva dare corpo all’immagine di una grande potenza prussiana ed entrò in conflitto con il Parlamento su una riforma dell’esercito • Il cancelliere varò riforma dell’esercito e portò avanti tre grandi campagne militari tra il ’64 e ’71 al cui termine si realizzò l’Unità. • 1864 : strappa alla Danimarca i ducati di Schleswig e Holstein • 1866: Guerra all’Austria > Bismarck era alleato con l’Italia e godeva della neutralità della Russia e Francia. L’esercito austriaco fu sconfitto nella battaglia di Sadowa e l’Austria dovette cedere il Veneto all’Italia e lasciar spazio alla componente magiara. Prussia ottiene la fine dell’influenza degli Asburgo sugli Stati tedeschi. • 1867: Creazione della Confederazione tedesca del Nord sotto il controllo della Prussia. • 1870: Conflitto con la Francia > Guglielmo I contro Napoleone III: a causa della successione del trono di Spagna. La Francia fu sconfitta a Sedan e il Secondo Impero crollò, perdendo anche l’Alsazia e la Lorena. • Guglielmo I fu incoronato a Versailles come Kaiser della Germania. Venne proclamata la nascita del Reich tedesco. Caratteristiche del Reich: L’impero tedesco aveva una struttura federale accentrata. Il Parlamento: due camere: una elettiva - Reichstag (eletta a suffragio universale maschile) e il Bundesrat (camera federale formata dai rappresentanti dei governi degli stati tedeschi in numero proporzionale). Il governo: potere diviso tra l’imperatore e il cancelliere che non doveva rispondere al parlamento. Bismarck distingue i partiti che sedevano nel Reichstag tra fedeli all’Impero (nazional-conservatori e nazional-liberali = blocco bismarckiano) e nemici dell’Impero (Zentrum cattolico e successivamente Partito socialista operaio tedesco). Politica interna: • 1873: Kulturkampf > dura politica contro il Zentrum, visto come oscurantista della grande tradizione culturale tedesca • 1875: nacque il Partito socialista operaio tedesco al Congresso di Gotha, poi chiamato Partito Socialdemocratico tedesco (SPD) nel 1891.
 “Legislazione sociale”: assicurazioni contro le malattie, infortuni e invalidità + sistema pensionistico. Bismarck attuò anche forti leggi repressive antisocialiste, tuttavia l’SPD non ne uscì indebolita. Politica estera volta al mantenimento dello status quo dell’Impero: • 1873: Patto dei 3 imperatori> tra Germania, Austria, Russia; alleanza di difesa reciproca nel disegno di conservazione • 1878: Congresso di Berlino (convocato dalla Gran Bretagna - obiettivo: ridimensionare spazi che russai aveva conquistato dopo conflitto con l’Impero ottomano) > la Germania aveva il ruolo di garante dell’ordine geopolitico europeo e ridimensionò le pretese russe e avvantaggiò l’Austria nella aree balcaniche (le venne affidata amministrazione della Bosnia e dell’Erzegovina) -> ciò incrinò i rapporti tra Austria e Russia e di conseguenza anche il patto dei tre imperatori. • 1881 : Rinnovo del Patto dei 3 imperatori in cui si stabilisce una mediazione sulle aree di influenza nei Balcani • 1882: Triplice Alleanza > tra Italia, Germania e Austria. • 1885-6 : Fine del Patto dei 3 imperatori a causa di contrasti nell’area balcanica • 1887 : Patto di Contrassicurazione> la Russia non sarebbe intervenuta in un conflitto franco- tedesco e la Germania sarebbe stata neutrale in una guerra austro-russa. • 1888 : Nuovo imperatore > Guglielmo II. Nel 1890 Bismarck si dimette a causa del successo elettorale dell’SPD e del “nuovo corso” intrapreso dal nuovo imperatore. L’Impero asburgico L’Impero asburgico aveva superato la temperie del biennio 1848-49 solo grazie alla solida struttura burocratico-militare, ma l’instabilità dei moti aveva lasciato un senso di insicurezza e provvisorietà nella classe dirigente. Per la sua natura multinazionale i sentimenti autonomistici furono sempre più forti da parte delle varie etine. La casa degli Asburgo aveva perso il sostegno dell’aristocrazia terriera con l’abolizione della servitù della gleba, ma fu sostenuta dai contadini e dal clero (grazie al Concordato del 1855). Il re era Francesco Giuseppe che non fu abbastanza rapido rispetto allo sviluppo economico e industriale degli altri paesi. 1866: fu sconfitta dai Prussiani e con la Pace di Praga perse il Veneto che andò all’Italia e accettava la cessazione di ogni forma di influenza sull’Europa centrale. 
 1867 : Duplice Monarchia tra Austria e Ungheria, con il compromesso del 1867 e la relativa Costituzione > Austria e Ungheria avevano un governo e un Parlamento autonomi, ma erano unite dalla figura dell’Imperatore d’Austria e re ungherese Francesco Giuseppe -> Questo compromesso fece crescere reazioni di malcontento nella popolazione slava. L’Italia: l’unificazione da Cavour alla caduta di Crispi • I moti del ’48 furono un fallimento (decadenza dei progetti di riforma istituzionale), eccetto per il Piemonte dove lo Statuto Albertino rimase in vigore grazie a Vittorio Emanuele II. • A partire dal 1850 nel governo piemontese si afferma la figura del Conte di Cavour: fu Presidente del Consiglio nel 1852 e promosse un accordo parlamentare detto “connubio” tra la maggioranza moderata, guidata da lui stesso, e l’ala della sinistra parlamentare guidata da Urbano Rattazzi -> Si consolida una monarchia costituzionale parlamentare. Nei primi anni del suo governo Cavour non mostrò interesse per i progetti di unificazione (credeva che qualsiasi azione dovesse avvenire sotto la guida di un regime monarchico-costituzionale in grado di scongiurare pericolose pulsioni rivoluzionarie), ma si impegnò nella modernizzazione del Piemonte sabaudo (liberoscambismo, sviluppo agricoltura e opere pubbliche) • Accanto all’ala moderata del movimento risorgimentale, vi era quella democratica rappresentata dalla strategia di Mazzini (indipendenza si sarebbe ottenuta l’unità solo con un moto insurrezionale repubblicano). Il Regno di Sardegna appariva ai patrioti italiani come l’unica via possibile per l’unificazione, dopo i diversi fallimenti (come il fallito attentato a Napoleone III). • Nel 1857 fu fondata la Società Nazionale da Manin con lo scopo di operare per la causa dell’unità nazionale (aderì anche Garibaldi). • Gli Accordi di Plombières del 1858 prevedevano cessione alla Francia di Nizza e Savoia e la divisione della penisola italiana in 3 Stati (nord sotto controllo sabaudo, centro formato da Toscana e province pontificie e sud liberato da controllo borbonico). L’alleanza diventò operativa con la guerra contro l’Austria (ottenuta abilmente da Cavour attraverso le manovre militari tra Piemonte e Lombardia e con la fornitura di armi ai corpi volontari dei Cacciatori delle Alpi guidati da Garibaldi). Dopo le prime vittorie ottenute dai franco-piemontesi, Napoleone III firmò nel 1859 l’Armistizio a Villafranca con l’Austria (stabiliva passaggio della Lombardia alla Francia che l’avrebbe poi passata al Piemonte) senza consultare l’alleato sabaudo. Ci furono insurrezioni in Italia e nel 1860 le popolazioni di Emilia, Romagna e Toscana attraverso un plebiscito decisero per la soluzione unitaria sotto il controllo del Piemonte; mentre Cavour aveva negoziato la cessione di Nizza e Savoia alla Francia in cambio dell’assicurazione che l’imperatore non si sarebbe intromesso negli eventi italiani. I Paesi scandinavi nell’Ottocento Danimarca: alleata a Napoleone I. Costretta nel 1814 a firmare la pace di Kiel con cui le fu sottratta la Norvegia, assegnata alla Svezia.
 - Conflitti con la Prussia i per i due granducati: i reiterati tentativi dei re danesi (prima Federico VII e poi Cristiano IX) di annettere lo Schleswig e l’Holstein alla Danimarca che portarono a quest’ultima a scontrarsi nel 1848 con la Prussia e nel 1864 con l’alleanza austro-prussiana. Al termine del secondo conflitto, la Danimarca perse definitivamente il controllo sui due granducati. - Dopo il 1815 vi fu la riaffermazione del potere assoluto del sovrano > dopo moti 48, re Federico VII concesse una Costituzione che fu modificata in senso conservato a metà anni 70 > conflitto tra le due Camere del Parlamento (Camera alta: conservatori che avevano appoggio del sovrano - Camera bassa: progressisti) > Nel 1901 il re Cristiano IX si piegò al regime parlamentare e chiamo a rappresentare dei liberali e nel 1915 fu introdotta una nuova costituzione con suffragio universale. Norvegia: nonostante la formale unione al Regno di Svezia mantenne comunque un’ampia autonomia nella politica interna. Il parlamento norvegese, che dal 1898 fu eletto a suffragio universale maschile, amministrava autonomamente le finanze del Paese. In quegli anni conobbe una crescita economica basata sullo sfruttamento delle risorse naturali, sulla pesca e sul potenziamento della flotta commerciale ed una intensa fase riformatrice sul piano politico. 
 - 1905 > indipendenza dalla Svezia con un referendum popolare, e fu così che venne chiamato sul trono di Norvegia il principe Carlo di Danimarca, divenuto re col nome di Haakon VII. Nel 1913, sotto al suo regno, fu riconosciuto per la prima volta il voto alle donne. 1825 - 55 Regno di Nicola I: consolidamento militare in Asia ed espansionismo nell’area dei Balcani e del Mediterraneo.
 ● 1854 – 1856 > guerra di Crimea contro l’Impero turco (impero ottomano): sconfitta russa che evidenziò le insufficienze amministrative e militari. 1855 - 1881 Nuovo zar Alessandro II: abolizione della servitù della gleba (1861) sostituite dalle “comunità di villaggio” (pagamento da parte dei contadini senza terra attraverso prestiti > comunità provvedevano all’estinzione del debito), istituzione di enti locali con consigli distrettuali e provinciali elettivi, riforme dei servizi pubblici, assistenza sanitaria e istruzione. • 1863 -1866 > Slanci riformisti bloccati da rivendicazione per una maggiore autonomia - finiti con un fallito attentato allo zar • Fermento tra i giovani > si diffusero tra gli anni ’60 e ’70 atteggiamenti di rifiuto totale dell’ordine costituito. Da un lato, si trattò di un sentimento di rigetto in blocco alla società del tempo e dei suoi valori morali che sfociava in un individualismo anarchico, il nichilismo. Dall’altro lato, tale attitudine si incarnò nello sforzo concreto di accostarsi in modo più diretto ai problemi delle classi subalterne per far loro prendere coscienza delle condizioni in cui versavano e sollecitarle verso la richiesta di riforme e cambiamenti. La parola d’ordine era “l’andata al popolo da cui prese forma il movimento populista > il populismo russo riuniva componenti molto diverse: gruppi clandestini legati all’anarchismo europeo, democratici occidentalisti e socialisti. Il vero e proprio trait d’union ideologico tra i vari gruppi era la prospettiva di un socialismo agrario in grado di far leva sul proletariato delle campagne e sulla tradizione comunitaria della società rurale russa. • 1881 > un anarchico uccide Alessandro II 1881 - 1894 Alessandro III, visti gli eventi, decise di tornare ad un regime autarchico, bloccando le riforme promulgate da Alessandro II e reprimendo le opposizioni e le minoranze (es. ebrei). La politica russa degli ultimi venti anni del XIX secolo si fondava su tre pilastri: zar e apparso repressivo, chiesa ortodossa e la sua gerarchia e l’esercito. L’impero zarista non avviò una modernizzazione sul piano politico, ma favorì lo sviluppo economico e l’industrializzazione del Paese. Svezia: era già dotata fin dal 1809 di un sistema politico di stampo parlamentare fondato sulla divisione dei poteri.
 Un importante ammodernamento delle strutture istituzionali e della legislazione svedese si ebbe nel corso degli anni ’60 dell’800, quando il vecchio sistema della rappresentanza per ordine cetuale fu sostituito dall’introduzione di due Camere elettive, di cui una eletta dalle corporazioni comunali e l’altra dai cittadini in base a criteri censitari. - 1889 > nasce, sull’onda delle tensioni sociali e della diffusione delle dottrine socialiste nel resto dell’Europa, il partito Socialdemocratico, che diede un notevole impulso all’attuazione di riforme sociali e politiche, tra cui l’estensione del diritto di voto. - 1900 > nasce il partito Liberale. - Durante la 1GM fu neutrale e fra il 1918 e 1921 furono ampliati i criteri di accesso al voto fino a realizzare il suffragio universale maschile e femminile. L’Impero ottomano composto da numerosi gruppi etnici e nazionali (turchi, arabi, slavi, albanesi, greci, armeni, curdi) ed esteso su gran parte dell’Europa balcanica, dell’Asia mediorientale e del Nord Africa, l’impero ottomano era entrato in una fase di declino militare ed economico dopo le sconfitte subite dall’Austria che avevano portato alla firma dei trattati di Carlowitz (1699) e Passarowitz (1718) e alla perdita di Ungheria, Transilvania e Serbia settentrionale. 
 L’apparato finanziario e amministrativo era basato sui bottini di guerra e su un sistema fiscale costruito sulla decima dei prodotti delle terre e sul testatico applicato ai cittadini non musulmani, su tributi di vario genere, fra cui quelli per gli Stati vassalli. La struttura militare era costituita da due corpi principali: i giannizzeri e gli spahi. • 1830 > perdita della Grecia e crisi dell’Impero ebbero l’effetto di cronicizzare la crisi dell’Impero turco, tanto che gli fu attribuito l’appellativo di “malato d’Europa”. • Ci fu un processo di rinnovamento e secolarizzazione dal 1839 con le riforme del tanzimat (= riorganizzazione) al 1876 con l’arrivo di una Costituzione di stampo liberale e l’anno successivo fu convocato il Primo parlamento, sciolto però quasi subito a causa della guerra contro la Russia. > questa fase riformatrice non tenne a freno le pressioni autonomistiche elle diverse etnie e non impedì il lento declino del prestigio della Sublime Porta. • L’impero ottomano subì una serie di sconfitte militari da parte delle potenze europee (1853-56: Guerra di Crimea - 1878: Congresso di Berlino dopo sconfitta da parte della Russia in cui fu riconosciuta indipendenza della Serbia, Montenegro, Bulgaria e Bosnia-Erzegovina sotto Austria - 1881: ritiro dalla Tunisia - 1882: perdita Egitto occupato da GB - 1912: perdita Libia per mano italiana) • Nacque un movimento dei cosiddetti Giovani Turchi che avevano il progetto di rinnovamento politico- istituzionale, trasformazione in senso liberale delle strutture imperiale. Nel 1908 passarono ad una rivolta aperta per costringere il sovrano a ripristinare la Costituzione del 1876 e a riconvocare il parlamento. I giovani turchi realizzarono un ordinamento amministrativo più centralistico e nazionalista, e lo stesso parlamento, tra il 1909 e il 1911, si servì dei suoi poteri per limitare le libertà personali e di stampa. Oltre l’Europa Stati Uniti: come nasce una potenza mondiale Sviluppo economico dopo l’indipendenza del 1783 dovuta grazie alle immense risorse offerte dal territorio, al continuo flusso migratorio proveniente dall’Europa e al continuo allargamento dei confini dell’Unione verso ovest (non fu un processo semplice o pacifico, occuparono abusivamente le terre dei Nativi americani). ● 1820 - 1830 > Presidenza Jackson: primo presidente a non appartenere alla generazione che aveva fatto la Rivoluzione. Consolidamento delle strutture democratiche, introduzione graduale del suffragio universale maschile. Iniziarono a nascere le prime tensioni tra nord e sud (c’erano forti differenze economiche, sociali, culturali). Fondamentali nel condurre alla guerra civile furono le opposte visioni sulla natura della repubblica che si diedero nel nord e nel sud. ● Questione della schiavitù dei neri: gli stati del Nord la abolirono perché inutile, per gli stati del Sud era essenziale perché era il perno dell’economia ● 1845- 1848 > Guerra tra USA e Messico: scoppiata in seguito alla decisione del congresso americano di annettere il Texas. La guerra si concluse con l’annessione agli stati uniti di California, Nevada, Utah, New Mexico, Colorado. ● Si ripropose il problema schiavitù > compromesso del 1850: il Texas sarebbe stato schiavista e la California no, negli altri stati avrebbero scelto gli elettori. Ci fu nello stesso anno il Fugitive Slave Act che costringeva gli Stati del Nord a restituire gli schiavi fuggiti sul loro territorio con l’aiuto di organizzazioni anti-schiaviste. ● 1854 > nasce il Partito Repubblicano (antischiavista); Il Partito democratico era diviso in una componente sudista e in una nordista. ● Elezioni 1860 > il partito democratico fu sconfitto dal candidato repubblicano Abraham Lincoln (Usa = stato-continente) Sentendosi minacciata la Sud Carolina proclamò la propria secessione dall’Unione e nel 1861 non rappresentò solo uno scontro tra schiavisti e anti-schiavisti, ma soprattutto una guerra tra unionisti e confederati, nella quale gli Stati secessionisti apparivano al governo federale come ribelli il cui operato contraddiceva lo spirito e la lettera della costituzione del 1787. Nacque la Confederazione degli Stati del Sud sotto la presidenza Davis (era un atto incostituzionale). ● 1861 - 65 > Guerra tra unionisti e confederati: prime vittorie dei sudisti guidati dal comandante Robert Lee; tuttavia grazie alla superiorità numerica e al potenziale industriale gli Stati del Nord vinsero la guerra. I confederati si arresero il 9 aprile 1865. Pochi giorni dopo Lincoln fu ucciso da un fanatico sudista. La guerra civile mise fine alla schiavitù, che mise in crisi tutto il sistema sudista basato sul latifondo. Molte furono le resistenze all’integrazione dei neri (lotte clandestine, KKK). Segregazione razziale: i neri al sud erano esclusi dai diritti civili e politici. 
 Dopo le Guerre indiane i pellirosse furono segregati in riserve apposite e isolate. Ondate migratorie - disuguaglianze sociali - difficile integrazione tra le diverse etnie. • Elezioni 1876 > Presidenza Rutherford (repubblicano del Nord) : lasciò che il Sud gestisse da solo le proprie questioni interne ● 1886 > fondata l’American Federation of Labor: riuniva le precedenti organizzazioni sindacali e operaie. La AFL era chiusa a donne, neri, immigrati, ed era una federazione di sindacati di mestiere che riunivano esclusivamente operai specializzati. Politica estera > alla base c’era la “dottrina Monroe” (formulata da James Monroe nel 1823): gli USA dovevano porsi a garanti dell’equilibrio dell’intero continente americano e della difesa della sua autonomia da qualsiasi interferenza delle potenze europee. Guerra ispano-americana: le isole di Cuba e del Portorico, colonie spagnole, rientravano nella sfera d’interesse americano ed a Cuba le rivendicazioni politiche avevano contribuito alla formazione di un movimento che rivendicava l’indipendenza dell’isola. • 1895 > spagnoli repressero le rivoluzioni attraverso pratiche feroci (es. campi di concentramento) • 1898 > Presidente McKinley inviò la corazzata Maine all’Avana per esprimere intenzione di proteggere e tutelare interessi statunitensi sull’isola > affondamento del Maine > MacKinley inviò un ultimatum alla nazionale, potere del popolo, da attuarsi mediante le istituzioni rappresentative, e benessere del popolo, tramite una riforma agraria. • 29 Dicembre 1911> i delegati dei sedici parlamenti provinciali dichiararono decaduto il potere imperiale, proclamarono la Repubblica (principalmente le regioni del nord) e nominarono il 1° gennaio 1912 il presidente Sun Yat-sen. Alla fine, la dinastia imperiale abdicò a favore della repubblica, ma Sun Yat-sen per estendere il territorio repubblicano dovette lasciare la presidenza a Yuan Shi-kai (militare ultraconservatore) , che presto la trasformò in una dittatura tra il 1914 e il 1916. Africa: le dinamiche della colonizzazione • 1807-88 > Fine della tratta atlantica degli schiavi (l’Inghilterra abolì la schiavitù nel 1807 e il 1888 era l’anno di interdizione del commercio degli schiavi da parte del Brasile) • 1884-85 > Inizio della corsa alla spartizione del continente africano con la Conferenza di Berlino indetta da Bismarck. Venne definito il principio della ”effettiva occupazione” che, comunicata agli altri stati sarebbe diventata l’unico elemento sanzionatorio del possesso di un territorio. 
 - Prima della Conferenza: Francia possedeva già Algeria e Tunisia, mentre la GB controllava l’Egitto. 
 La Francia impose alla Tunisia un regime di protettorato. • 1911 > occupazione francese del Marocco • 1912 > occupazione italiana della Libia • I continui tentativi dal 1904 riguardo l’occupazione del Marocco da parte dei francesi suscitò una opposizione tedesca con l’imperatore Guglielmo II: alla Germania fu concesso il Congo francese. • L’Africa subsahariana: molto debole nelle organizzazioni locali; di particolare interesse era il Congo che fu riconosciuto al Re Leopoldo II del Belgio. La Germania formò poi “l'Africa Orientale tedesca” (Togo, Camerun, Rwanda). • GB: Costa d’oro, Sierra Leone, Nigeria > Rhodes: condottiero inglese dalla politica aggressiva. • Italia - 1890: fondazione della colonia dell’Eritrea; la tentazione era quella di conquista dell’Impero etiopico e, nonostante la sconfitta a Dogali nel 1887, ambigue iniziative espansionistiche continuarono negli anni successivi.
 1889 - Trattato di Uccialli: il governo Crispi, nel tentativo di esercitare una qualche forma di protettorato sulla regione, stipulò col negus d’Etiopia Menelik questo trattavo, che lasciava ampi margini di ambiguità e finì per accrescere le tensioni dei due paesi. 
 1895 > ripresa degli italiani di penetrazione verso l’Etiopia e subirono una grave sconfitta ad Adua nel marzo del 1896 che costrinse le dimissioni del presidente del consiglio Crispi. Il regime fascista riuscì a colonizzarla nel 1935-1936. Le istanze imperialistiche nella crisi di fine secolo Il difficile passaggio dall’Otto al Novecento: la crisi politica in Europa Gli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento erano segnati da eventi e stati d’animo contraddittori: idea che il nuovo secolo avrebbe portato al progresso e allo sviluppo economico illimitato contrastata dall’idea di un reale processo di erosione del vecchio ordine europeo e dei principi del costituzionalismo liberale. - Italia • Crisi dopo la sconfitta ad Adua e il successore di Crispi fu il Governo Rudinì. Dovette affrontare fermenti sociali con scioperi e sommosse popolari nate a causa del carovita prodotto dal cattivo raccolto del 1897. Sonnino in quell’anno pubblicò “Torniamo allo statuto”, che focalizzava le ragioni del dissenso del liberalismo più moderato nei confronti del ruolo ormai onnipotente del Parlamento e invocava un ritorno allo Statuto Albertino secondo cui la gestione del potere esecutivo doveva spettare al sovrano. • 1898 > A Milano l’esercito guidato da Beccaris sparò sui dimostranti e Umberto I decise di decorarlo > Rudinì approvò leggi lesive che limitavano la libertà dei cittadini (stampa di opposizione chiusa). ●Nuovo governo di Pelloux: dopo le dimissioni di Rudinì gli successe Pelloux che lavorò subito verso la limitazione del ruolo del Parlamento e la repressione delle libertà di opinione e associazione, programma che si infranse contro la tattica ostruzionista (portata avanti dalle Camere da esponenti socialisti e liberal-progressisti, come Giolitti e Zanardelli e che impedì l’entrata in vigore delle leggi) portò allo scioglimento delle Camere. ● Elezioni 1900 > Governo Saracco: ritirò le proposte del precedente governo. ● 19 luglio 1900 > l’anarchico Bresci uccise a Monza il Re Umberto I, ritenuto responsabile delle repressioni. - Francia anche questo paese conobbe una violenta crisi politico-istituzionale che vide fronteggiarsi le forze liberali fedeli alla terza repubblica e la destra filomonarchica e nazionalista. La causa della crisi politico- istituzionale fu una vicenda giudiziaria: il cosiddetto Affaire Dreyfus (1894-1906): il capitano ebreo Dreyfus fu condannato all’esilio per attività di spionaggio militare a favore della Germania; ma vennero poi scoperti elementi che scagionavano il capitano. La lettera aperta al presidente della Repubblica da parte di Emile Zola pubblicata nel 1898 “J’Accuse” si denunciavano le palesi irregolarità giudiziarie ai danni di Dreyfus e diede il via a un dibattito che coinvolse l’opinione pubblica francese, schierata a favore o contro la revisione del processo; nel 1906 annullamento del verdetto di colpevolezza e vi era la rintegrazione del capitano Dreyfus nell’esercito. In Francia si consolidò il profilo laico e radicale con la completa separazione tra Stato e Chiesa e, di conseguenza anche la diplomazia nei rapporti tra lo stato e la santa sede, nel 1905. - Gran Bretagna La crisi politica inizia nel 1899 con la continua richiesta di autonomia da parte dell’Irlanda. Dapprima, nel 1893 la nascita di un vero partito del lavoro, l’Indipendent Labour Party che sostenne il progetto politico delle Trade Unions di dar vita, tra il 1900 e il 1906, al Labour Party. 
 ● 1899-1902 > difficoltà incontrate dall’esercito britannico a sedare le rivolte nel Sud Africa • Elezioni 1906 > Governo liberale: forte iniziativa riformatrice (riduzione orario di lavoro per i minatori, assicurazione sociale, uffici di collocamento) e una imposizione fiscale progressista che andava a colpire soprattutto la grande proprietà fondiaria. ● 1911 > Parliament Act: sancisce la superiorità politica della Camera dei Comuni su quella dei Lord e toglieva a quest’ultima la facoltà di respingere le leggi finanziarie. La Camera Alta , anche sotto le pressioni di re Giorgio V, si piegò per approvare questa legge che stabiliva la superiorità delle istituzioni elettive e ridisegnava la delicata balance costituzionale inglese in senso democratico. - Germania • 1890 > cambiò decisamente il suo corso politico dopo la fine del lungo cancellierato di Bismarck. Il nuovo Kaiser Guglielmo II aspirava a esercitare un potere marcatamente personale e ad imprimere un nuovo orientamento più aggressivo alla politca estera tedesca. > Inizia la fase della Weltpolitik (politica mondiale) finalizzata a dotare la Germania di una grade flotta da guerra e per rilanciare la politica coloniale che si sviluppò grazie all’ammiraglio Tirpitz. • 1893 > nasce la Lega Pangermanica per sostenere le politiche imperialistiche • 1898 > sorse la Lega navale per favorire gli investimenti sulla flotta. Un misto di populismo (appello alle virtù superiori del popolo contro la degenerazione delle classi politiche) e antisemitismo (ebrei come capo espiatorio di tutti i mali della società) fungeva da collante di questi movimenti e si radicò nella Germania guglielmina. Mentre la sola grande forza politica di opposizione, l’SPD, si trova in condizioni di totale isolamento, nemmeno il lungo cancellierato di von Bulow (1900 – 1909) riuscì ad affrontare i grandi problemi aperti dalla crisi di fine secolo: non fu in grado di far rientrare l’imperatore in un sistema costituzionale bilanciato, non potè sopire il populismo delle destre, non trovò un modus vivendi coi grandi partiti di massa (Zentrum e SPD) che continuavano a costituire le grandi forze strutturate del Reichstag. La Germania arrivava alla vigilia della 1GM con tutte le contrastanti forze liberate da una società in vorticoso progresso economico incapaci di trovare un punto stabile di equilibrio. - Russia • 1904 > il primo congresso degli zemstva aveva elaborato un programma di stampo liberale dove si richiedeva la convocazione di rappresentanti liberamente eletti dalla popolazione. Al congresso fece seguito un’ampia campagna di propaganda in cui si chiedeva la convocazione immediata di un’Assemblea Costituente. Lo Zar, da un lato, promise un piano di riforme, dall’altro lato mise in guardia contro l’organizzazione di manifestazioni che avrebbero potuto turbare l’ordine pubblico. Durante lo sciopero che ne seguì fu elaborata, sotto l’impulso di Georgij Gapon, leader dell’Unione degli operai di fabbrica di San Pietroburgo, una petizione che, presentata allo zar durante una grande e pacifica manifestazione il 9 Gennaio 1905, fu accolta a fucilate dall’esercito imperiale. • Nascono le prime Unioni dei contadini e, all’interno delle fabbriche, i primi Consigli operai, i soviet. • 1905 > concessione del Parlamento elettivo (la Duma). • 17 ottobre 1905 > lo zar Nicola II firmò il Manifesto delle libertà: concessione delle principali libertà civili, partecipazione di tutti i cittadini alle elezioni della Duma e l’attribuzione a quest’ultima del potere legislativo.
 Divisione del fronte liberale > partito degli Ottobristi: liberali moderati; partito dei Cadetti: partito costituzionale-democratico. Anche il Partito socialdemocratico era diviso, nasce il Partito dei socialisti rivoluzionari (di stampo populista).
 Riflusso autoritario e debolezza della Duma > le varie Dume elette in quegli anni, attraverso un sistema elettorale che favoriva i proprietari terrieri, vennero sciolte una dopo l’altra e non riuscirono a far partire un vero e proprio sistema parlamentare. • Riforma agraria > il governo Stolypin (1906 – 1911) riuscì a produrre dei cambiamenti nella struttura sociale del paese. I contadini potevano diventare proprietari di terra coltivata e ottennero facilitazioni creditizie per l’acquisto dei lotti. Voleva favorire l’avvenuta di una nuova classe sociale di contadini ricchi, i kulaki. La nascita della società di massa e la nazionalizzazione della politica ● Industrializzazione > oltre a determinare la nascita del proletariato urbano ed ad allargare la fascia della media e piccola borghesia, finì per cambiare anche il profilo della società, i rapporti tra individui e gruppi e il ruolo stesso dello Stato nell’economia. 
 ● Società di massa > si dà importanza ai partiti e alle organizzazioni politiche, crescono la mobilità dei cittadini e la circolazione delle notizie. Nasce l’economia di mercato e vi è un grande sviluppo tecnologico. Fattore importante è la razionalizzazione dei processi produttivi: Taylor e la “catena di montaggio”>
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