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Areali di Specie: Concepzione, Rappresentazione e Fattori Determinanti, Schemi e mappe concettuali di Zoologia

BiogeografiaZoologiaEvoluzioneEcologia

Una introduzione all'areale di una specie, definizione, origine e migrazione, rappresentazione grafica, origine dei dati e campionamento, tipologia e dinamica dell'areale. Vengono discusse le differenze di densità e habitat, il ruolo dei fattori limitanti come clima e competizione, e il concetto di areale continuo e discontinuo. Il documento illustra l'importanza dell'areale nella comprensione della distribuzione geografica e evolutiva di specie.

Cosa imparerai

  • Come viene rappresentato graficamente l'areale di una specie?
  • Come influiscono i fattori limitanti sull'estensione e la forma dell'areale di una specie?
  • Quali fattori determinano la distribuzione geografica di una specie?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 25/05/2022

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Scarica Areali di Specie: Concepzione, Rappresentazione e Fattori Determinanti e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Zoologia solo su Docsity! AREALE o AREA DI DISTRIBUZIONE L’areale o area di distribuzione di una specie è la porzione di spazio geografico e temporale in cui la specie è presente e interagisce in modo non effimero con l’ecosistema. La specie definisce l’areale: un areale è definibile solo se in rapporto con la specie che lo occupa. La storia evolutiva della specie (filogenesi) si correla con la storia evolutiva dell’areale (filogeografia) Areale della giraffa (Giraffa camelopardalis, Arctiodactyla, Ruminantia): savana dell'Africa subsahariana Probabile origine e diffusione di Homo sapiens (specie cosmopolita) nel mondo. La mappa, costruita sulla base di differenze di mDNA tra i membri attuali della popolazione mondiale, suggerisce che H. sapiens si sia originato in Africa orientale. AREALE SPECIE MIGRATORIE = AREALE RIPRODUTTIVO MIGRAZIONE: "movimento di una popolazione di animali che avviene ogni anno, in periodi prevedibili e seguendo percorsi preferenziali, tra i territori di riproduzione e una o più aree non riproduttive” Sylvia borin (Passeriformes) beccafico areale I migranti si autoescludono dall’ecosistema quando emigrano per svernare (anche le specie soggette a letargo permangono nel loro areale, ma non in attività); è quindi solo nell’area riproduttiva che si svolge compiutamente il loro ruolo biologico. RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELL’AREALE L’areale si può rappresentare sotto forma cartografica bidimensionale e le cartografie informatizzate costruite con i GIS permettono di disporre di mappe sovrapponibili e di correlare la distribuzione geografica a dati raccolti in database (ecologici, geografici, ecc.;). ➔ Nube di punti Consiste nel tracciare i limiti dell’areale di una specie, definendo i luoghi in cui gli individui sono stati recuperati. Ciò crea una “nube di punti” che può essere variamente elaborata per trarne un’area confinata: l’areale della specie. ➔ Cerchio minimo Si traccia il minimo cerchio capace di contenere tutti i punti costituenti la nube. Il metodo è corretto, ma non tiene conto di una serie di fattori quale, ad esempio, l’anisotropia dell’ambiente (percorsi preferenziali di movimento). ➔ Raggio medio Si traccia un cerchio che usa come centro il centro geometrico dei punti della nube e come raggio la media delle distanze tra i singoli punti e il centro geometrico stesso. Il metodo è corretto, ma non tiene conto dell’anisotropia dell’ambiente ➔ Minimo poligono convesso Si traccia il minimo poligono convesso capace di contenere tutti i punti della nube. Il metodo è corretto, ma non tiene conto di una serie di fattori: ad esempio l’anisotropia dell’ambiente. ➔ Reticolo Definito sulla carta specifica un reticolo adeguato, si segnerà la presenza della specie in ciascuna maglia “indipendentemente” dalla sua frequenza o posizione nella stessa. Ulteriori dati (es. frequenza o stagionalità della presenza) possono essere rappresentati con simboli che hanno forme o dimensioni diverse. Fringilla montifringilla (Passeriformes) peppola FATTORI LIMITANTI DELL’AREALE Il CLIMA è il principale fattore che determina l’estensione e la forma dell’areale. ➔ T° e medie pluviometriche annue condizionano la distribuzione degli organismi Le specie tolleranti hanno areali di maggiore ampiezza rispetto a quelle meno tolleranti. MAGGIORE TOLLERANZA = MAGGIORE AMPIEZZA DELL’AREALE Rattus norvegicus (Rodentia-ratto grigio) specie pandemica MINORE TOLLERANZA = MINORE AMPIEZZA DELL’AREALE Il panda maggiore, Ailuropoda melanoleuca (Carnivora Ursidae) si nutre quasi soltanto di bambù. Originario della Cina centrale, vive nelle regioni montuose del Sichuan. A rischio estinzione. Emblema nazionale della Cina e simbolo WWF La regola di Rapoport Rapoport ha ipotizzato che l’areale geografico delle specie aumenta dall’equatore ai poli. Questa osservazione è applicabile a diversi gruppi tassonomici. Una possibile spiegazione: le specie hanno areali maggiori ai poli, dove c’è minore competizione, a causa dell’ambiente ostile. ANALISI DELL’AREALE ⇰⇛⇒⍈ ⇛ IN CHIAVE ECOLOGICA ➔ Asimmetrie (preferenze ambientali) Es. le Alpi causano distribuzione asimmetrica dell’areale della marmotta alpina M. marmota ➔ Direzioni preferenziali di deformazione (espansioni/restrizioni) ➔ Sovrapposizioni tra areali (COMPETIZIONE⇒) PRINCIPIO DI ESCLUSIONE COMPETITIVA: popolazioni di 2 o più specie stabili con fabbisogni simili, non possono convivere nel medesimo luogo, utilizzando le medesime risorse, ovvero non possono occupare la stessa nicchia. La spartizione delle risorse e le differenze morfologiche tra le specie permettono la coesistenza di due specie simili che condividono un habitat. Le specie competono per l’accesso alle risorse ma le differenze negli stili di vita e nella morfologia riducono la sovrapposizione delle nicchie ecologiche, permettendo di coesistere. SPARTIZIONE DELLE RISORSE = RIDUZIONE COMPETIZIONE 5 specie di cinciallegre americane sono molto simili (genere Dendroica), insettivore e con lo stesso habitat (foresta di abeti rossi). Tuttavia, si diversificano: occupano porzioni diverse, ad altezze diverse, si nutrono di insetti diversi, hanno un comportamento diverso di predazione. Occupano altezze diverse dell’albero da cui trarre cibo costituito da insetti DIFFERENZE MORFOLOGICHE FRA SPECIE = RIDUZIONE COMPETIZIONE Es. la dimensione del becco di uccelli o del cranio di mammiferi sono caratteri evoluti in modo da minimizzare la competizione: - le specie simpatriche (della stessa area geografica) hanno becchi o crani molto diversi; - le specie allopatriche (di aree geografiche differenti: isole diverse) hanno becchi o crani simili. Es. la morfologia del fringuello delle Galapagos Geospiza fuliginosa è condizionata dalla competizione con le api per il cibo: - apertura alare piccola nelle isole dove non compete con l’ape per il nettare dei fiori - apertura alare grande (che consente di cibarsi anche di insetti e semi) nelle isole dove compete con l’ape per il nettare dei fiori di cactus. Es. il fringuello vampiro (Geospiza nebulosa) delle Galapagos si è adattato ad una dieta ematofaga: si posa sul dorso delle sule, per poi staccare le loro piume e utilizzare il sangue. RIDUZIONE AREA = RIDUZIONE COMPETIZIONE La competizione può causare la riduzione dell’area di distribuzione di una specie: Es. i cirripedi Semibalanus e Chthamalus hanno un’area di distribuzione nella zona intertidale più piccola rispetto a quella che potrebbero avere (come dimostrato dalla fissazione delle larve): - Semibalanus nei livelli bassi - Chthamalus nei livelli alti (maggiore resistenza alla disidratazione) ⇛ IN CHIAVE EVOLUTIVA ➔ Localizzazione geografica dell’areale ➔ Vie di dispersione – comunicazione ➔ Individuazione di barriere Condizionamenti nel corso dell’evoluzione: deriva dei continenti ha trascinato con le singole placche tettoniche le specie litorali o sublitorali. Ciò ha condizionato la distribuzione delle faune attuali ⍈AREALE CONTINUO: occupato da una specie con contiguità in gran parte dell’areale in habitat idonei (ponte di terra, ora stretto di Bering, fra Alaska e Siberia durante le ere glaciali del Pleistocene). ⍈AREALE DISCONTINUO: consiste di 2 o più porzioni separate da settori in cui la specie è assente. E’ il più frequente negli animali e può essere diviso in: a) disgiunto: poche aree maggiori ampiamente separate nello spazio Es. Lagopus mutus pernice bianca: le popolazioni pirenaiche e alpine sono una testimonianza dell’ultima glaciazione e considerate relitti glaciali. Es. La distribuzione del gasteropode Elona quimperiana b) frammentario o disperso: numerose aree di piccola superficie distinte fra loro. Discoglossus sardus anuro presente in Sardegna, Corsica e alcune isole toscane SPECIE ENDEMICA: esclusiva di un dato territorio (indipendentemente dall’estensione e dai parametri che lo definiscono) Ovibos muschatus (Bovidae): bue muschiato endemico della regione artica (Canada, Groenlandia e Alaska) Red: historical habitat. Blue: recently introduced populations SPECIE PANDENDEMICA: comune in molti territori. Rattus norvegicus Sorex samniticus, il toporagno appenninico: - endemico in Italia (esclusivo) - pandemico in Toscana (diffuso in tutta la Toscana)
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